CIVITA CASTELLANA (VT)

Distanze: 56 km da Roma

Altitudine: 145 m

Civita Castellana si trova su un altopiano tufaceo caratterizzato da ripidi fianchi, dette forre, lambiti dal Rio Maggiore, dal Rio Filetto e dal fiume Treia. Le forre sono fra i paesaggi più caratteristici dell'Alto Lazio e rappresentano la peculiarità che rende unico questo territorio.

La vegetazione delle forre è rigogliosa e sottolinea, come un sistema linfatico, lo scorrere delle acque nel loro percorso. Un paesaggio che ha affascinato i viaggiatori del Grand Tour che percorrevano la via Flaminia fino a Roma e che lo hanno descritto e rappresentato in numerose opere d'arte.

Sorge ai piedi dei Monti Cimini, in una terra così fertile da favorire insediamenti umani sin dall'epoca preistorica: esistono reperti che risalgono addirittura all'età del Bronzo. Numerosi sono i popoli che hanno abitato questa zona lasciando segni tangibili della loro presenza, come testimoniano i reperti archeologici disponibili.

Fu conquistata dai romani nel 241 a.C. e il pianoro fu in parte abbandonato, mentre la popolazione si concentrò a Falerii Novi, città edificata a poche miglia.

L'area dell'antica Falerii (Veteres) recuperò il proprio ruolo durante la guerra greco - antica e la città (Civitas), fu sede vescovile dal IX secolo.

Governata dai conti Sassoni per tutto l'XI secolo, la città tornò nell'ambito della Santa Sede, ospitando vari pontefici: si sviluppò allora l'edilizia ecclesiastica, come testimonia la costruzione della nuova Cattedrale.

Durante il governatore di Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI (1492 - 1503), si edificò il Forte Sangallo i cui lavori si conclusero durante il pontificato di Giulio Ii (1503 - 1513).

nel 1870, Civiat Castellana entrò a far parte del Regno d'Italia e pochi decenni dopo si concretizzò la prima industrializzazione con lo sviluppo del settore ceramico, che garantì il progresso economico della città e dell'intero distretto.

DA VEDERE

Periodo Medievale

Vari sono i monumenti di epoca medioevale tuttora presenti a Civita Castellana; il più importante fra tutti è la Cattedrale di S. Maria, risalente al 1210.

Di grande bellezza è il portico che precede la facciata, splendido esempio di architettura romanica opera dei celebri architetti della famiglia dei Cosmati (Jacopo e il figlio Cosimo). L'interno della chiesa ha la prima navata con cappelle laterali comunicanti tra loro e presbiterio sopraelevato, e presenta un magnifico pavimento a mosaico; al di sotto del presbiterio un'antica cripta (forse costruita sui resti di un sacello pagano) con volte a crociera costolonate, sorrette da 26 colonne.

Notevole anche la Chiesa romanica di S. Maria del Carmine (XII secolo), con bel campanile a bifore, abside semicircolare, interno a tre navate e colonne scanalate con capitelli diversi fra loro. La Chiesa romanica di S. Gregorio Magno presenta un bel portale marmoreo decorato dai Cosmati. La Chiesa romanica di S. Pietro è stata completamente trasformata nel corso del XVIII secolo.

La Chiesetta di Santa Chiara vanta un elegante rosone che ne adorna la facciata.

Sempre al periodo medioevale appartengono i ruderi dei vari castelli sparsi per il territorio civitonico: tra questi, il Castello di Borghetto o Borgo S. Leonardo, presso la frazione omonima, il Castello di Corsignano e le Torri dei Giganti e di Giunone.

Dal Rinascimento ad oggi

Al periodo rinascimentale appartiene il Castello, fatto innalzare negli ultimi anni del XV secolo da Alessandro Borgia per il figlio Cesare. Nella prima metà del secolo scorso la Rocca fu prigione politica dello Stato Pontificio e fu denominata la Bastiglia di Roma; vi furono comunque imprigionati anche delinquenti comuni, come i briganti della banda Gasperoni, che furono graziati nel 1870 dallo Stato Italiano.

Altri monumenti rinascimentali e di epoche più recenti sono: la Porta Borgiana, del XV secolo, che incorpora frammenti marmorei di un sepolcro romano; la facciata vignolesca del Palazzo Trocchi-Alessandrini; il cinquecentesco Palazzo Baroni, nel cui interno si trovano affreschi degli Zuccari; il Palazzetto Rinascimentale, prospiciente la via Don Minzoni, con una parte della facciata a bugnato rustico e due curiosi portali coronati da archi detti Tudor; il Palazzo Vescovile, della metà del XV secolo; l'ardita costruzione del Ponte Clementino, sul Rio Maggiore, fatta rialzare a due archi sovrapposti da Clemente XI nel 1707 e ricostruito nel 1862 da Pio IX con un solo altissimo arco; la Fontana di Piazza Matteotti e vari portali, bifore, stemmi e torri che si possono ammirare passeggiando per il centro storico.

CITTA' DELLA CERAMICA

Nell'area di Civita Castellana l'attività industriale primaria è senza dubbio la ceramica, la cui industria nei suoi vari settori caratterizza la cittadina configurandosi come "monosettorialità produttiva".

Le prime manifestazioni di quest'arte risalgono ai primordi della storia di questa città e sono state favorite dalla presenza di estesi giacimenti di argilla plastica e della disponibilità di materie prime di qualità.

Dal punto di vista quanitativo nel Distretto Industriale operano complessivamente 75 imprese specializzate principalmente nella produzione di sanitari e stoviglierie.

L'industria della ceramica civitonica svolge quindi un ruolo insostituibile nell'economia provinciale, con un'incidenza sull'export del 52,8% ed un fatturato pari al 52% per circa 700 miliardi di valore.

Il museo della Ceramica è collocato all’interno della Chiesa di San Giorgio in Viale Gramsci.

Museo Archeologico dell’Agro Falisco