COLLEPARDO (FR)


Comune

Distanze: 105 km da Roma

Altitudine: 586 m

Incerta la data della sua fondazione, anche se la presenza nel territorio collepardese di avanzi di mura cosiddette "pelasgiche" dimostra che una piccola comunità era qui insediata fin dai tempi più remoti.

L'origine del paese va sicuramente ricercata nella prima metà del VI secolo, in località denominata "Castello di Trisulti", al tempo in cui Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti, nel suo passaggio dalle Alpi alla Sicilia, occupò le terre del Lazio inferiore, organizzando i pastori nomadi in singole comunità parzialmente autonome. Del tutto infondata è invece una leggenda che, non suffragata da documenti né riscontri storici, vorrebbe che il paese fosse stato fondato da alcuni cittadini della vicina Alatri che, per sfuggire alle orde barbariche di Totila, si rifugiarono in queste zone.

Riguardo all'origine del suo nome, ben quattro sono le versioni più ricorrenti:

Una prima teoria vorrebbe far derivare il nome dal primo comandante della colonia di Goti che governò il territorio;
una seconda teoria lo farebbe derivare dal latino "collis arduis" (collina impervia), anche se appare poco convincente la successiva trasformazione in "collis pardis"; La terza teoria si richiama alla presenza nel territorio di numerose linci o gatti selvatici (volgarmente gattopardi), da cui avrebbe avuto origine il nome, che quindi significherebbe "colle del gattopardo". Questa teoria è la più diffusa, anche perché lo stemma araldico del Comune reca proprio l'effigie di un felino posto vicino ad un torrente. 
In anni più recenti, lo storico e studioso locale mons. don Giuseppe Capone ha proposto una quarta teoria, secondo la quale il nome deriverebbe dall'antico termine "pardes" (parco, giardino o anche paradiso) e significherebbe quindi "colle giardino" o, più poeticamente, "collina amèna" se non addirittura "colle del Paradiso).


Ben presto dal primitivo insediamento gli abitanti cercarono spazio più ampio e comodo in località detta "Adragone" o "Atricone" (l'odierna frazione Civita), da cui successivamente si spostarono nel luogo ove sorge l'attuale paese. Esso con molta probabilità risale al periodo del cosiddetto incastellamento, e cioè ai secoli IX e X, quando si cinse di mura e torri possenti che lo resero un baluardo inespugnabile e che, continuamente restaurate e trasformate, ancora oggi ne circondano la parte più antica.

Nel corso dei secoli Alatri ha sempre accampato pretese sul territorio di Collepardo e promosso continue lotte armate per il suo possesso. Ma con l'elezione a Papa del cardinale Oddone Colonna, che prese il nome di Martino V, il territorio di Collepardo fu da questi concesso alla sua famiglia a partire dal 1422. In tal modo Collepardo si sottraeva per sempre all'odiato dominio di Alatri, anche se le diatribe continuarono violente per le delimitazioni dei confini tra i due comuni. Tornava così in mano ai Colonna quel territorio nel quale possedettero il già citato "Castello di Trisulti", da essi stessi distrutto nel 1300 perchè divenuto ricetto di pericolosi briganti.

Nel XVI secolo il governo effettivo del paese passò ad un ramo dei Tolomei di Siena, che, scacciati dalla loro città a seguito di lotte intestine, si trasferirono a Collepardo e, imparentatisi con la locale famiglia dei Lattanzi, diventarono per lungo tempo i fattori di casa Colonna, indirizzando di fatto il governo locale.

Questo piccolo centro dei Monti Ernici è famoso per le sue numerose bellezze naturali: le splendide Grotte dei Bambocci, così denominate per l'opera di erosione delle acque che ha dato forma di volti fanciulleschi alle rocce; l'impressionante voragine del pozzo di Antullo, ma anche per l'antichissima tradizione di Paese delle Erbe che ne ha fatto sede di uno dei pochi orti botanici dell'Appennino e di un museo dell'erboristeria, situato nel centro storico.
Nel paesino si respira un'atmosfera antica: il tempo qui sembra essersi fermato. Le vie, le piazze del borgo medioevale sono state testimoni di tanta storia. Ogni angolo e' intriso del sapore antico delle tradizioni.

CERTOSA DI TRISULTI

Da Collepardo, risalendo la panoramica strada che si affaccia su una serie di gole e torrenti, si arriva alla splendida Certosa di Trisulti, immersa in una incantevole cornice di boschi di faggio. La Certosa venne edificata nel 1204 grazie all'opera di Papa Innocenzo III . Sulla porta d'ingresso e' affisso un quadro in cui e' rappresentata la scena della fondazione della Certosa. Ben poco è rimasto della costruzione originaria.

L'attuale aspetto è frutto di una serie di modifiche del 1700.
La Certosa si divide in vari ambienti: il Palazzo di Innocenzo III, la chiesa romanico-gotica di S. Bartolomeo, il Chiostro Grande con i suoi imponenti portici edificati alla fine del XVII, inizio XVIII sec.
Ma e' la farmacia, con i suoi mobili settecenteschi e scaffalature in legno, il fiore all'occhiello della Certosa. Qui i monaci, servendosi delle erbe coltivate negli adiacenti giardini, preparano infusi che vendono nella vicina liquoreria.

MANIFESTAZIONI

Notte di S. Giovanni - Ogni anno,nel mese di giugno , il Sole raggiunge la sua massima altezza sull'equatore: si verifica così il fenomeno astronomico del giorno più lungo e, di conseguenza, della notte più corta dell'anno.
Questo appuntamento molto particolare del calendario è chiamato "solstizio d'estate" e segna, appunto, l'inizio ufficiale dell'estate.
Esso, proprio per questa particolarità, ha sempre fornito occasione per singolari festeggiamenti e cerimonie, dalle antiche origini pagane e celtiche.

Notte di S. Lorenzo - Ogni anno, la tradizionale escursione sul monte Rotonaria è abbinata al "Trekking di S. Lorenzo" che si svolge intorno al 10 agosto.
Molti partono nel pomeriggio-sera del giorno precedente e pernottano presso la "Sella Faito" in tenda o sacco a pelo, dopo aver osservato le stelle cadenti. La mattina successiva tutti raggiungono la croce per poi ridiscendere in paese.

Sagra delle fettuccine - E' senz'altro una delle più antiche e rappresentative dell'intera Ciociaria. Essa costituisce ogni anno il punto focale, il clou delle manifestazioni estive del paese, e perciò tanto attesa sia dai suoi abitanti, sia da coloro che, partiti per cercare lavoro in altre località, tornano durante il periodo estivo, sia dai numerosi villeggianti e turisti che frequentano il centro storico e visitano le attrattive del suo territorio.
  La Sagra, organizzata su base completamente volontaria, si svolge ogni anno il 15 di agosto (e giorni immediatamente precedenti o successivi) e vede la partecipazione di almeno 3.000 visitatori.
  Circa 5 o 6 giorni prima del 15 agosto il gruppo delle massaie volontarie inizia la lavorazione, esclusivamente a mano, del tradizionale impasto (uova e farina bianca).