CORCHIANO (VT)


Le origini di Corchiano possono esser fatte risalire ad un periodo precedente a quello etrusco, quando la zona era abitata dalla popolazione Falisca, che successivamente fu soppiantata da quella Etrusca. Molto probabilmente l'antica Fescennium sorgeva proprio sul sito dell'attuale abitato.

Di queste origini rimangono le numerose tombe e necropoli scoperte nei dintorni e l'usanza, tuttora in uso, dei "Canti Fescennini", componimenti satirici che originariamente erano realizzati in occasione delle feste dedicate al raccolto, ed erano caratterizzati da invettive e scherzi tanta temuti dai Romani per la loro violenta ironia da renderli vietati con un'apposita legge.

Nel Medioevo, sotto lo Stato Pontificio, Corchiano si sviluppò notevolmente: fino all'VIII secolo fu sottoposto a Viterbo, nel XIV secolo fu feudo dei Savelli, per ritornare poi al patrimonio di San Pietro fino all'Unità d'Italia. Durante il periodo napoleonico fu occupato, per breve tempo, dalle truppe francesi.

Arte

Del periodo falisco ed etrusco rimangono nei dintorni i resti del preesistente abitato, con tombe e tagli nella roccia per lo scolo delle acque e le relative iscrizioni. Interessanti le necropoli di Musate, con la "Tomba delle Maschere" e quella "del Capo", di Paciano, di Caprarecce, di Grotta Porciosa, della Madonna delle Grazie e di Sant'Egidio.

Quasi tutti i reperti archeologici rinvenuti a Corchiano sono esposti e custoditi presso il Museo di Valle Giulia a Roma ed il Museo Civico di Civita Castellana; nel Museo Archeologico di Firenze è ricostruita un'intera tomba, con il relativo corredo funebre. Nella Biblioteca Comunale di Corchiano, invece, è custodito il "Fescennino", frammento di un sarcofago di epoca romana.

Del periodo medievale ricordiamo i ruderi della rocca e l'antica fontana (restaurata nel 1661) in Piazza IV Novembre.


Numerose le Chiese :

San Biagio, con gli affreschi di Lorenzo ed Antonio da Viterbo (1564); la Madonna del Soccorso, iniziata nel XVI secolo e completata in stile di transizione tra il Rinascimento ed il barocco, con all'interno la Cappella del Paradiso, affrescata da Federico Zuccheri e da allievi della sua scuola;

Sant'Egidio, con affreschi di Bartolomeo Torresani.

Corchiano ha dato inoltre i natali al Maestro di Corchiano, pittore vissuto nella seconda del XVI secolo.

Natura

Il territorio comunale è caratterizzato da una classica vegetazione preappenninica, dove querce, faggi e pini si alternano a colline coltivate, soprattutto ad ulivo, nocciolo e vite

Una ricca fauna selvatica trova un favorevole habitat naturale costituito dai numerosi fossi alimentati dalle acque che scendono dalle alture circostanti. Nel territorio comunale esiste un'oasi protetta gestita dal W.W.F. in località Pian Sant'Angelo.

Forre di Corchiano

Si tratta di una zona situata lungo il Rio Fratta, un affluente del Tevere, ricca di bellezze naturalistiche e di importanti testimonianze del passato, come cavernette preistoriche e protostoriche, tombe e vie cave falische, un ponte romano, un tratto della via Amerina, antiche mole, opere idrauliche falische, nonché una centrale idroelettrica che, in funzione fino ai primi anni Sessanta del Novecento, rappresenta un interessante esempio di archeologia industriale.

La designazione a monumento naturale da parte della Regione Lazio è giunta nel luglio 2008 ed è la seconda a interessare il Comune del viterbese di Corchiano, dove fin dal 2000 è stato istituito il monumento naturale di Pian Sant'Angelo.