GERANO (RM)

L'ameno colle di Gerano si trova tra estesi boschi di castagno, prospiciente la pianura, percorsa dal Giovenzano, affluente dell'Aniene.

Il paese si adagia su un terreno tufaceo, morfologicamente simile alla Montagna delle Gru (Gherania) in Grecia, da cui il nome geranos: Gerano.

I confini della valle, orientata verso Sud-Est, sono racchiusi a sud dai monti Prenestini, a nord dalle Valle e fiume Aniene, ad est dai boschi di castagno di Gerano, Rocca S.Stefano, Bellegra, ad ovest dalla Valle dell'Empiglione e fiume Aniene.

Allevamento, artigianato e turismo costituiscono le principali attività economiche di Gerano.

Confina a nord con il territorio dei comuni di Cerreto Laziale e Rocca Canterano, ad est con Canterano e Rocca S.Stefano, a sud con Bellegra, ad ovest con Pisoniano.

DA VEDERE

Fontana di Ciocio: antico fontanile romano del II secolo, appartenente alla famiglia Cioci del Municipio di Tivoli.

Torre dell'Abate Giovanni V, fu costruita nel 1077 a protezione dell'omonimo Palazzo per controllare la strada che conduceva a Subiaco.

Palazzo di Corte: fu tribunale locale e dazio comunale (XIV secolo). Nella piazzetta antistante avvenivano le aste pubbliche, col metodo dell'accensione della candela.

Chiesa rurale di S.Anatolia: nasce come curtis dominica nel VI secolo d.C. al limitare delle colline geranesi, ma solo al 936 risale il documento che ne da testimonianza. Nel 1169 vi fu firmata la pace di S.Anatolia fra Tivoli e Subiaco.

Chiesa arcipretale di S.Maria Assunta: cappella eretta nel 1077 dall'Abate Giovanni V. L'ampliamento fu opera dell'architetto Giuseppe Valadier (1835-1851). In essa si conserva il quadro della Madonna del Cuore, pregevole dipinto ad Olio su tela di Sebastiano Conca, realizzato nel 1727. La "Calata" della Madonna, cioe' lo scoprimento del quadro in Chiesa, il giorno dell vigilia, rappresenta l'evento piu' toccante della vita religiosa dei geranesi.

Chiesa parrocchiale di S.Lorenzo Martire, forse gia' esistente come piccola edicola, e menzionata nell'anno 1369. Fu rifatta in forme neoclassiche nel 1786.

Pane cotto al forno a legna e dolci secchi