LATERA (VT)

Situata al centro di una conca craterica, ai confini con la Toscana, è immersa in uno splendido e rigoglioso paesaggio che avvolge in un tenero abbraccio il pittoresco centro storico.

L’origine del borgo, dall’aspetto tipicamente medievale, si perde nel tempo: accanto ai reperti etruschi e romani sono infatti venuti alla luce numerosi resti provenienti dal periodo neolitico (5000 a.C.). Come altri piccoli paesi subì le scorrerie di Romani e Longobardi, per finire poi, nel Medioevo, al centro delle continue dispute tra Chiesa e potenti feudatari.

Da sempre sotto l’egida del Comune di Orvieto, dovette piegarsi alla tirannia dei prefetti di Vico, reinsediati dall’arcivescovo Visconti. Nel 1354, grazie all’opera svolta dal cardinale Egidio Albornoz, al fine di riassemblare i territori sottratti alla Camera Apostolica, tornò di nuovo alla Chiesa. Fu poi la volta dei Farnese che tennero le redini della cittadina fino alla loro estinzione, nel 1668.

Pieve di San Clemente
Pieve San Clemente vanta origini molto antiche: era già, nel 1053, per volontà di Leone IX, una fiorente Parrocchia. Ancora nel medioevo era la sola, a Latera, ad essere dotata di una fonte battesimale, dell’Eucarestia e degli Oli Santi.

Edificata originariamente con una sola navata e tre altari, nel XVII secolo, in seguito al considerevole aumento della popolazione, venne ingrandita con l’aggiunta di due navate e di due altari. Ogni altare, come d’uso, venne dotato del rispettivo quadro: l’altare maggiore è dedicato a San Clemente; il primo altare della navata sinistra è dedicato a San Gregorio Papa; il secondo a San Francesco d’Assisi, la cui immagine è dipinta su tela; il primo altare a destra è dedicato a San Giovanni Battista mentre il secondo alla Madonna del Rosario; il terzo altare, è stato fatto costruire dalla Confraternita della Santa Croce.

Di particolare interesse la fonte battesimale in pietra scolpito da Giovanni Antonio e con incisi l’anno di costruzione, 1591, e il giglio farnesiano. Realizzata in stile romanico, come si evince osservando la vecchia facciata incastonata nel muro laterale, nel ‘700 si trova al centro di numerosi interventi di ristrutturazione e restauro tesi a modificarne soprattutto l’aspetto esteriore.

Furono aggiunti preziosi ornamenti e pregevoli quadri, tra i quali spicca un’opera del Rossetti raffigurante la grandiosa figura di San Clemente. Nello stesso periodo vennero traslate nella chiesa le reliquie di Sant’Angelo Martire, rinvenute a Roma nelle catacombe di Santa Priscilla, sulla via Salaria.

Chiesa di San Giuseppe
La chiesa, costruita sul finire del XII secolo, conserva una prestigiosa Natività, dipinta nel XVII secolo, opera alla quale si deve l'attuale nome della chiesa: in orogine era intitolata a San Salvatore. Nel 1875 fu teatro di un evento miracoloso e per questo ancora oggi, ogni primo marzo, viene commemorato quel fatto con grandi festeggiamenti. La tradizione vuole che, in quella data, alle cinque del pomeriggio, alcuni fedeli videro l'immagine della Madonna aprire gli occhi: subito la chiesa si riempì di gente e il miracolo si ripeté.

Chiesa della Madonna del Carmine
Venne edificata, agli inizi del 1800, sopra i resti di una antica cappella, molto cara ai fedeli perché luogo di culto della Madonna del Carmine, raffigurata su una bella tela e conosciuta anche come Madonna del Canale.

La cappella, così piccola da non consentire la celebrazione della messa, venne ampliata per decisione dei fedeli che, di propria iniziativa, raccolsero i fondi necessari a sostenere le spese. Questo tempio Mariano è famoso nella zona perché in esso si celebra ogni anno, il 16 Luglio, la festa della Madonna del Carmine.

Chiesa della Madonna della Cava
Di questa graziosa cappella, sicuramente molto antica, non ci è dato sapere l’anno di costruzione anche se, molto probabilmente, essa è anteriore al 1400., vi è un solo altare.

In origine la chiesa si fregiava di un solo altare sopra il quale è situato un affresco raffigurante San Sebastiano, datato 1501, cinto da una cornice di stucco. Accanto all’icona del Santo, un’immagine della Madonna, del ‘400, chiusa in un armadio. Gli altri quattro altari sono tutti relativi ad epoche successive, ed ognuno di essi si fregia del rispettivo quadro dipinto su tela. La volta del coro, infine, ospita un meraviglioso affresco, risalente al 1612, che rappresenta l’annunciazione.

Chiesa di San Rocco
Fu costruita, probabilmente, intorno al 1400, e nasce come voto fatto durante la peste che, in quegli anni, mieteva centinaia di vittime. E’ per questo, probabilmente, che fu da sempre intitolata a San Rocco, Patrono degli appestati.

La chiesa, di modeste dimensioni, vanta un singolare altare in marmo, monoblocco, sovrastato da un pregevole affresco del Santo che, con l’indice della mano destra, indica una ferita sul ginocchio, ed un cagnolino bianco seduto vicino. Recentemente la chiesa è stata al centro di una minuziosa opera di restauro.

Piazza della Rocca e Palazzo Farnese detto "La Rocca"
La Piazza è delimitata a nord dall'edificio comunale e ad est dal Palazzo Farnese. La parte più antica del Palazzo è situata verso l'arco comunale. L'edificio principale è stato costruito nel XVI sec. dalla famiglia Farnese. Il bel portale della facciata, in pietra bugnata, è sovrastato da uno stemma raffigurante una vacca con vitello, un castello e una mitra vescovile che attestano l'appartenenza dell'edificio ai monaci ex-Basiliani di Grottaferrata (1682-1810): alla presenza di questi ultimi deve quasi certamente attribuirsi la costruzione del corpo di fabbricato addossato alla facciata a sud, e quindi la creazione di una corte aperta che recinge l'area di accesso al palazzo. Sull'esterno si affacciano belle finestre con portali in pietra lavorata e un profferlo con balcone sormontatato da archi fa da cornice alla facciata dell'entrata principale.

All'interno ci sono grandi sale, camini, soffitti a volta e un affresco di ottima fattura del XVI sec..

Il Borgo
Si snoda lungo Corso Vittorio Emanuele III, da Piazza IV Novembre alla Fontana Ducale. Le prime case risalgono al Medioevo quando, a ridosso del Castello, sorsero le modeste abitazioni delle classi più povere: piccoli artigiani, contadini, servi ecc.. Ancora oggi le caratteristiche architettoniche e urbanistiche originarie sono ben evidenti. Ai piani inferiori si trovano cantine, cellai e stallette; ai piani superiori (primo e secondo), ai quali si accede mediante una scaletta esterna ("profferlo") si trovano le stazne di abitazione.

Fontana Ducale
Questa fontana, fatta costruire nel 1648 dal Duca Pietro Farnese, è alimentata dal primo acquedotto laterse. La vasca riceve acqua da un catino in pietra, sorretto da una base a tronco di piramide quadrangolare. Gli otto pannelli di pietra che formano la vasca ottagonale sono bordati da cornici; su sette di essi sono scolpiti emblemi, mentre sull'ottavo è incisa una scritta in latino che inneggia al Duca Pietro Farnese, committente della fontana.

Fontana del Viscero
Dalle linee semplici ed armoniose reca, scolpiti sulla vasca centrale in pietra, data di costruzione (1576) e giglio farnesiano. Dalla vasca a sarcofago, l'acqua, mediante tre cannelle, scende nel bacino sottostante, coperto da una volta a tutto sesto e due spioventi. Sulla destra sono state costruite successivamente due vasche lavatoio.

Piazza IV Novembre
Fu realizzata nel 1926 per ospitare il monumento lapide ai caduti in guerra; al centro della piazza primeggia una bella fontana in peperino, inaugurata nel 1933.

Chiesa di S. Sebastiano
Ha una caratteristica pianta a croce greca. Fu costruita probabilemente nel XV secolo e restaurata nella prima metà del 1600. L'interno è decorato da un bellissimo affresco, firmato dal pittore Francesco Nasini, raffigurante l'Immacolata Concezione, la SS. Trinità, Angeli e S. Sebastiano.