MAGLIANO ROMANO (RM)


Località caratterizzata da un fascino particolare che emana dall'apparente contraddizione fra la sua storia travagliata e tortuosa e l'immagine bucolica e serena della sua collocazione geografica.

Tale paradossità si riscontra dai tempi più antichi, durante i quali più o meno rapidi avvicendamenti storici vengono controbilanciati dalla vocazione pastorizia del territorio, contraddistinto soprattutto dal fenomeno della transumanza. Fu parte integrante dell’ "ager Faliscus" nei sec IX e VIII a.C.

Successivamente nei secoli VII e VI a.C. la potenza della città di Veio si estese sull’intero territorio di Magliano Romano.

Tale presenza è convalidata da alcuni reperti di arte etrusca ritrovati nelle grotte di Sant’Angelo, di Sant’Anna e di Santa Vittorina. La conquista romana avvenuta durante i secoli IV e V a.C. ha i suoi testimoni nei tre cippi funerari nel territotio delle località, anche se, dai ritrovamenti, tale colonizzazione non si mostrò molto intensa, poichè la disseminazione di ville si rilevò alquanto sparsa. Le invasioni barbariche nel primo Medioevo recano ingenti danni e notevoli sofferenze alla popolazione locale, sottoposta ad una durissima prova di resistenza. Per assolvere alla funzione di baluardo contro gli aggressori, il territorio fu allora organizzato in cosiddette fattorie – fortezza. I primi cenni strorici documentabili sulla località si trovano nel Regesto di Farfa ai voll. II e V, dove si fa riferimento ad un luogo denominato MALLIANUS CASALIS . La vicinanza di un posto chiamato "Il Casale", che presenta dei ruderi di antichissimi fabbricati, come le grotte eremitiche di S. Angelo, di S. Anna e di Santa Vittoria, avvalora l'ipotesi che il testo in questione si riferisce a Magliano Romano e non a Magliano Sabina.

Il nome di Magliano Romano ricorre poi inequivocabilmente in una famosa bolla del papa Gregorio VII del 14 marzo 1081, che ribadisce diritti e privilegi sull'abitato da parte dei Monaci Benedettini del monastero di San Paolo fuori le Mura a Roma. Feudo di Anguillara durante il Medioevo, Magliano Romano fu distrutta dai viterbesi ghibellini nel 1241. Questi avvenimenti determinarono lo spostamento dell'antica località che si colloca attorno a "Il Casale"; verso l'originaria chiesa di San Giovanni, successivamente chiamata di S. Vincenzo Ferreri o dell'Assunta. L'assenza del papa durante il periodo avignonese favorì l'inasprirsi di lotte intestine fra le opposte fazioni baronali agli inizi del sec. XIV. Dopo la dominazione degli Anguillara il feudo passò tramite vincoli matrimoniali e in ordine cronologico agli Orsini, Cesi e Borromeo.

Nel 1663 il territorio divenne patrimonio del cardinale Flavio Chigi, finchè in tempi più recenti, nel 1862, la proprietà passò agli Arnaldi che tuttora risultano padroni della Rocca.

GASTRONOMIA - PIATTI TIPICI
Fettuccine fatte a mano, Polenta alla spianatora, Stringozzi (tipo di pasta)