MANZIANA (RM)


L’origine del nome di Manziana è una vicenda molto discussa: la teoria più comune e conosciuta è legata al manzo, presente anche nello stemma del paese ma molti studiosi che si sono occupati della storia del paese sono infatti ormai quasi convinti che il nome derivi dal lapis anitianus, detto anche pietra “anitiana”, abbondante nella regione ed escavata in passato sul Monte Virginio, adiacente al paese.

Tale pietra è descritta già da Vitruvio Pollione nel 27 a.C. nel libro I della sua opera “De Architectura”: si tratta di un materiale composto di lava granitica o feldspatica, simile alla trachite. Partendo dalla pronuncia di tale pietra(aniziana), per associazione fonetica si sarebbe arrivati al nome odierno del paese.

Un’altra teoria deriva dal collegamento indiretto con il dio etrusco degli inferi Mantus, che avrebbe dato nome alla Silva Mantiana(l’odierno Bosco di Manziana) e da cui il paese avrebbe preso nome. La teoria più accreditata rimane comunque quella collegata alla pietra “anitiana”, estratta dalle cave della famiglia Anicia.

I Primi Abitanti

Anche in questo caso la storia di Manziana rimane incerta, tuttavia si suppone che i primi abitanti fossero Etruschi fuggiti dopo la distruzione dell’antica città di Ceri(l’odierna Cerveteri).

Successivamente si suppone che gli attuali luoghi su cui sorge il paese fossero abitati anche dai Romani, che hanno lasciato evidenti tracce del loro passaggio: ad esempio una strada romana, via di Macchia Grande, che costituisce la strada principale del Bosco di Manziana.

Sancta Pupa

Cosa certa è invece che, dopo aver assoggettato al loro potere la zona, la famiglia dei Signori di Vico costruì un castello baronale dove oggi sorge il Palazzo Tittoni, a cui diede il nome di “castrum Sanctae Pupae”.

Il ramo della famiglia dei Signori di Vico che si trasferì dove oggi sorge Manziana si chiamò infatti “De Santa Pupa”; ancora il nome Manziana non era mai apparso in documenti ufficiali e la zona veniva chiamata, a nome di questo ramo della famiglia “Santa Pupa”.

L’influenza degli Orsini, feudatari di Bracciano(comune vicino a Manziana), all’epoca si faceva sentire, tanto che nel 1290 si rileva che una parte del territorio di Santa Pupa spettava a Bertoldo di Gentile Orsini.

Il nome di Manziana in questo periodo restò limitato alla Silva Mantiana, la selva che circondava questi luoghi e che più tardi sarebbe servita ad attirare uomini e lavoratori da altri paesi.

Nei secoli XIV e XV ci furono gravi turbolenze, che sconvolsero la Tuscia: queste furono la causa della decadenza del castello di Santa Pupa.

Dopo gravi problemi economici gli Orsini furono costretti a vendere a diversi proprietari i fondi di Santa Pupa ed il castello ormai diroccato e disabitato rimase in possesso dell’Arcispedale.

L’abbandono regana ormai sovrano nel territorio di Santa Pupa e solo alla fine del Medio Evo il territorio iniziò a “risorgere” grazie all’afflusso di uomini da altri paesi.

I Nuovi Abitanti

Questi uomini stabilitisi qui e provenienti da altri paese furono denominati Capannari, poiché le loro abitazioni consistettero in capanne di legno, ricavato dalla selva che circondava questi luoghi. Il primo luogo in cui si stabilirono fu una zona ora chiamata “La Fiora”, che dista dal centro di Manziana circa mezz’ora di cammino. Lì fu eretta una chiesetta dedicata alla Madonna della Fiora. Il nome Mantiana iniziò ad apparire a metà del ’500, quando fu steso il primo documento ufficiale sul quale compariva la qualifica di “capannari”.

Questi abitanti furono successivamente chiamati “capannari di S. Spirito”, al fine di distinguerli dai capannari di Bracciano.

La Chiesa di Manziana

Non solo la vita materiale con i suoi problemi interessò gli abitanti, ma  anche i sentimenti di elevazione spirituale li indussero a trasportare nel nuovo borgo, che si chiamò Manziana, il culto religlioso fiorentino di San Giovanni Battista, al quale nel 1575 dedicarono la Chiesa, col consenso del precettore Cirillo.

Con la costruzione di questa Chiesa le due chiesette della Madonna delle Grazie e della Madonna della Fiora furono quasi dimenticate: la prima fu usata da quel punto in avanti solo per la festa di S. Maria delle Grazie l’8 settembre(tutt’ora esistente) e la seconda cadde in rovina.

Il primo Parroco fu Don Sebastiano Celli di Tolfa, che tre anni dopo, e precisamente il 5 Marzo 1578 prese possesso della Chiesa, sebbene vi officiasse sin dal termine della sua costruzione.

Le tensioni tra Manziana e Bracciano

Gli Orsini si accorsero che il nuovo centro, sviluppandosi, stava diventando un possibile ricco patrimonio da aggiungere al loro feudo: per fare ciò approfittarono dell’origine comune dei capannari dei due luoghi e dei confini ancora non ben definiti.

Gli Orsini pretendettero giuramento di fedeltà dai capannari che occupavano il territorio; il precettore Cirillo reagì prima con un’ironica lettera alla famiglia degli Orsini e poi, essendo fallito questo metodo, con una lite giudiziaria, che vinse.

La costruzione di Manziana com’è oggi e le antichità

La costruzione dell’attuale palazzo tittoni fu iniziata nel 1596: l’autore fu l’architetto Mascherino, il cui progetto è conservato presso l’Accademia S.Luca di Roma. Si tratta di una maestosa costruzione, la cui più antica torre si chiama tuttora di S. Pupa.

Tra le antichità del paese va notato l’arco che si trova a metà del Corso principale che è a tutto sesto; sul timpano si nota ancora l’antica meridiana.  Un’altra attrattiva è data dall’antico ponte romano che nel Medio Evo fu chiamato ponte del diavolo e che tutt’ora conserva questo nome. L’attuale fisionomia del paese è quella di un moderno borgo pulito ed assai grazioso, equidistante dalle due città di Roma e Viterbo, che la rende facile da raggiungere e meta ambita dai turisti di queste zone.