MONTOPOLI DI SABINA (RI)


Località di Montopoli, deve il suo nome al fatto che il torrente Farfa nei secoli era riuscito forando un costone, a costruirsi un ponte. Era uno dei rari fenomeni naturali. Purtroppo lo si può vedere ormai crollato dall’alto del nuovo ponte. Tutta la zona di Ponte Sfondato vanta una storia non trascurabile; si va dagli insediamenti paleolitici a quelli del periodo sabino e romano. Nel suo studio “Cures Sabini”la dottoressa Maria Pia Muzzioli ha individuato circa trenta ville romane. La zona è attraversata dal torrente Farfa ed alcuni resti rinvenuti fanno pensare all’esistenza di un tempio dedicato al dio fluviale Farfaro. La zona è citata nel martirio di San Getulio che, accusato di essere cristiano fu bruciato vivo in questa località. A meno di un chilometro di distanza si trovano i resti della città arcaica di Curi legata alle origini di Roma e patria di Tito Tazio e Numa Pompilio. Nella zona recentemente sono venute alla luce alcune giare dell’epoca romana.

TRIBUCO

Il castello di Tribuco sorgeva a 25 miglia circa da Roma sull’antica via Salaria nei pressi di Ponte Sfondato, nel territorio di Montopoli Sabina. Al posto del castello oggi resta una rupe che si innalza dalle acque del fiume Farfa. La fortezza doveva essere assai importante perché sorgeva a cavallo della Sabina, punto quindi strategico di osservazione e di resistenza. Fu chiamata “Tribucum”dalle sue tre porte principali che si aprivano la prima sulla strada che conduce a Villa Caprola e le altre due sulla vecchia via Salaria. Il maniero fu per lungo tempo conteso tra l’Abbazia di Farfa e la famiglia Crescenzi, conte della Sabina, e spesso anche teatro di lotte sanguinose. Nelle sue buie prigioni spesso languivano i prigionieri. Nell’interno dell’agguerrita fortezza si ordirono losche trame ed intrighi; papi ed imperatori dovettero più volte unire le loro milizie a quelle del potente abbate di Farfa per sconfiggere ed anniettare i tiranni di quelle terre.In questo castello nel 1111 fu rinchiuso il papa Pasquale II insieme a sei cardinali. Circa l’anno 1137 il castello di Tribuco venne raso al suolo e gli abitanti del luogo terrorizzati fuggirono, lasciando nell’abbandono più completo il territorio. I resti della rocca non affiorano più dalla terra, ma la rupe e il nome del luogo sono ancora oggi la testimonianza della sua potenza e della sua grandezza.

SANTA MARIA DEGLI ANGELI

Il convento francescano di Santa Maria degli Angeli, fondato verso la fine del 1500 ed il principio del 1600 dalle più illustri famiglie montopolesi domina dall’alto l’ampia e spaziosa valle, in uno dei più bei panorami che si possa offrire all’attento visitatore, per la suggestiva vista del monte Soratte, con il Tevere da un lato e l’imperiale Abbazia di Farfa, con il fiume omonimo dall’altro. Il convento è ricco di pregiate pitture murali, (di Giannantonio da Padova del 1600 e di Vincenzo Manenti da Orivinio 1599-1673) stucche tele. All’interno del convento sono custoditi i resti mortali dei Santi Martiri Domino, merenziano e di due loro Compagni, martirizzati durante il periodo delle persecuzioni degli imperatori romani contro i cristiani.