OLEVANO ROMANO (RM)


E' al confine tra la Provincia di Roma e quella di Frosinone, ubicata sul Monte Celeste.
I primi abitanti furono i Pelasgi di cui rimangono a sud del borgo le mura poligonali.
Successivamente ai Pelasgi ci furono gli Equi in continua lotta con Roma, in seguito Olevano divenne città romana e residenza preferita di Consoli, Pretori e Centurioni.
Sotto Roma e per tutto il Medioevo Olevano perse identità e importanza fino a quando nel 1800 passò sotto lo Stato Pontificio.

Olevano è immerso tra vigneti ed oliveti e deve la sua fama nazionale ed internazionale soprattutto al vino.
La qualità d'uva prevalentemente coltivata è il Cesanese di Olevano, derivante da quella di Affile. Conformemente alla tradizione locale, il disciplinare di produzione ammette la presenza di una piccola percentuale di vitigni a frutto bianco la cui funzione principale consiste nell'innalzare il tenore di acidità e conferire maggiori profumi al vino.

I boschi, le meravigliose colline, le caratteristiche viuzze del centro storico, la bontà ed il senso di ospitalità degli Olevanesi colpirono la fantasia di molti pittori e poeti che fecero di Olevano il punto di partenza e di riferimento della scuola Romantica e di Paesaggio Eroico, nota soprattutto all'estero a partire dal XIX secolo. Il paesaggio e la natura ispirarono molti artisti le cui opere sono conservate nei musei di tutto il mondo.
Grande merito va riconosciuto al pittore tirolese Joseph Anton Koch. Egli, di passaggio ad Olevano, non poté fare a meno di innamorarsi di questi luoghi, rinunciando a proseguire il viaggio, rimanendo ospite della famiglia Baldi e sposando anche una giovane olevanese.

Da Vedere
Il Santuario della Madonna di Colle di Maggio da cui si può ammirare il centro storico e il paesaggio,
i resti delle mura ciclopiche,
la Chiesa di S. Margherita del IX secolo,
il Palazzo Baronale di proprietà privata,
i resti del Castello e la sua antica torre,
la Chiesetta di S. Maria di Corte, costruita nella prima metà del Trecento da Oddone Colonna e interessante per gli affreschi degll'Abside dietro l'altare maggiore, Piazza San Rocco e l'omonima Chiesa,
Casa Baldi e Villa Serpentara, entrambe di proprietà tedesca.