PROSSEDI (LT)

(da Wikipedia)

Il paese sorge sopra una ripida collina ubicata sui Monti Lepini ed è ben visibile dalla Statale 156, a metà strada fra Priverno e Frosinone. È attraversato dall'Amaseno (fiume) e dal suo principale affluente, il fiume Monteacuto.

Già nel periodo pre-romano vennero riscontrate tracce di insediamenti umani, nel territorio di Prossedi.

Tali tracce, purtroppo, non sono testimoniate da fonti scritte ma da una escursione effettuata sull'altopiano del Borgo si è rivelata l'esistenza di antichi muri, realizzati con pietre di piccole dimensioni che dovevano costituire primitive abitazioni oppure un muro in difesa di un pagus.

Una struttura residenziale sorse probabilmente nel territorio prossedano, dove sono stati ritrovati una cospicua quantità di oggetti in terracotta e resti di colonne, forse di un tempio votivo.

Secondo la leggenda, Prossedi sarebbe sorto a seguito della distruzione di Privernum avvenuta per opera dei Romani nel 341 a.C. allorché vi si rifugiarono alcuni fuggiaschi.

Più accreditata è l'ipotesi secondo la quale Prossedi è stato fondato da sei famiglie della Privernum antica che si rifugiarono nel VII secolo d.C. su una collina non molto lontana dal paese natio, dalla quale si poteva controllare l'intera valle dell'Amaseno, attraversata molto spesso da nemici ed eserciti stranieri.

Questi fuggiaschi costituirono un piccolo villaggio, primo nucleo abitati di Prossedi, chiamato prima semplicemente Castrum e successivamente Persei (dalle sei famiglie privernate che lo fondarono).

Di questo fatto si trova testimonianza scritta nel libro La regia et antica Piperno di fra Teodoro Valle da Piperno del 1673 dove si legge che a seguito della distruzione della città, che si trovava in pianura, i suoi abitanti si divisero formando nuovi nuclei abitativi e così nacquero in collina i paesi di Maenza, Sonnino, Roccagorga.

Nel corso dei secoli il nome Persei venne sostituito da Proxeudi con probabile riferimento al verbo greco proséidon, "guardare verso", con riferimento alla posizione strategica del paese, dalla cui altura si gode, ancora oggi, della veduta di tutta la valle dell'Amaseno.

La prima fonte storica relativa a Prossedi risale al 1125, anno in cui il paese fu dato alle fiamme dalle truppe del pontefice Onorio II.

La storia del paese è stata segnata da continui passaggi di proprietà tra le famiglie nobiliari.

L'ultima famiglia alla quale appartenne Prossedi fu la famiglia Gabrielli che lo acquistò dalla famiglia Altieri nel 1758.

Con chirografo del 1º ottobre 1762, Angelo Gabrielli ottenne da papa Clemente XIII il titolo di principe, riunendo i feudi di Prossedi, Pisterzo e Roccasecca dei Volsci in un unico principato.

Placido Gabrielli fu il quarto e ultimo principe di Prossedi; il quale, il 2 gennaio 1856 a Parigi, si unisce in matrimonio con Augusta Bonaparte, sua cugina.

La madre di Placido ed il padre di Augusta sono fratello e sorella ed entrambi figli di Luciano il fratello di Napoleone I.

Dal loro matrimonio non nacquero figli e quando Placido morì il 3 settembre 1911 il patrimonio passò alla famiglia Del Gallo di Roccagiovine.

Il centro storico, nonché nucleo originario del paese, si estende con una forma a ferro di cavallo.

Il primo nucleo medievale, con un impianto stradale curvilineo e irregolare si sarebbe formato intorno alla chiesa di San Nicola del XIV secolo e al primitivo castello. Il paese è cinto da mura castellane in buono stato e difeso da sei torri.

Nelle epoche passate all'interno delle mura si trovavano anche appezzamenti di terra utilizzati per le attività agricole che successivamente, con l'incremento demografico, vennero trasformati in nuovi spazi edificabili.

Lo sviluppo edilizio si concluse quando il tessuto urbano assorbì tutti gli spazi edificabili, arrivando con le ultime case ad inglobare le stesse mura ad eccezione di una stretta fascia a sud-est del paese.

L'ingresso al paese veniva garantito da due porte: la porta Principale e la porta Nuova.

La porta principale si affaccia sul lato sud-est del paese in corrispondenza di piazza Umberto I.

Da essa si accede a piazza Plebiscito, caratteristica piazzetta che presenta sul lato destro due archi uno dei quali successivamente chiuso, che formavano un grazioso portico probabilmente sede del dazio in epoca medievale.

La porta fu inserita negli edifici circostanti inglobando in parte il suddetto portico.

Il territorio di Prossedi è appartenuto storicamente allo Stato Pontificio, sotto la Delegazione apostolica di Frosinone fino al 1870 quando, con la Presa di Roma, venne annesso al Regno d'Italia e confluito sempre nel Circondario di Frosinone.

Con l'istituzione delle province, Prossedi entrò a far parte della novantatreesima provincia italiana, la provincia di Littoria poi divenuta di Latina.

Chiesa di Sant'Agata
La chiesa di Sant'Agata si erge sull'altura più alta di Prossedi e domina dall'alto l'intero nucleo abitativo.

La sua costruzione è cominciata presumibilmente nel 1788 come ampliamento della chiesa precedente edificata nel 1655. Nel corso degli anni è stata sottoposta a diversi restauri, l'ultimo avvenuto nel 2005.

Chiesa di San Nicola
Nel centro storico, lungo Via Roma troviamo la Chiesa di San Nicola, di stile Romanico.

Ubicata entro le mura castellane dell'antico borgo di Prossedi, è stata costruita nel secolo XIII in onore di San Nicola ed è la chiesa più antica nel territorio comunale.

In data 31 maggio 1964 papa Paolo VI concedeva la facoltà di poter incoronare con corona d’oro l’immagine di Maria Santissima Avvocata Nostra venerata nella chiesa di San Nicola.

Chiesa di Santa Maria Extra-Moenia
Lungo la Via Principessa Augusta si trova la graziosa chiesetta di Santa Maria extra moenia, meglio conosciuta come “Chiesa della Strammetta”.

Essa è realizzata in posizione sopraelevata rispetto al piano stradale e per accedervi occorre salire una piccola ma scenografica scala a due rampe contrapposte, fornite di una elegante balaustra in mattoncini di laterizio.

La facciata è del tipo a capanna semplice, con la presenza di un archivolto aggettante, di un modesto oculus e sotto la grondaia di una decorazione aggettante realizzata con mattoncini.

Il Palazzo Baronale
Il Palazzo Gabrielli di Prossedi domina con la sua grandiosità Piazza Umberto I. Sulla sua storia si hanno poche notizie.

Il fabbricato è stato innalzato su quello di modeste dimensioni appartenuto alla famiglia Massimo e precedentemente ai conti di Ceccano.

Una volta acquistato dai Gabrielli, questi lo ampliarono conferendogli dignità principesca secondo lo stile barocco-rococò in voga nel XVIII secolo.

Palazzo delle Carceri
Il palazzo, immediatamente all'interno della cinta muraria del centro storico cittadino di fronte alla porta Principale, fu costruito nel 1807 su commissione del principe Pietro Gabrielli, e deve il nome ai locali sotterranei, un tempo utilizzati come carcere.

Fontana dei Papi

In un sito poco distante dall'ingresso del paese, lungo la vecchia strada Marittima si trova la monumentale Fontana dei Papi.

La fontana fu edificata nel 1727 dal marchese Livio De Carolis, che l'anno precedente aveva acquistato il feudo di Prossedi dalla famiglia Altieri.

Orologio Pubblico
Elemento caratteristico del borgo prossedano è la Porta Principale di accesso al centro storico sovrastato dal grande orologio pubblico.

L’attuale struttura della Porta risale al periodo nel quale Prossedi era tra i possedimenti dei Gabrielli.

Essa si affaccia sul lato sud-est del paese in corrispondenza di Piazza Umberto I.

L'attuale struttura dell'orologio risale al 1899.

Fu costruito dalla ditta Federico Uccelli di Milano e costò 880 Lire.

Oggi l'orologio è funzionante grazie ad un sistema computerizzato acquistato nel 1987.

Nei tempi antichi, quando era l'orologio pubblico a regolare la vita cittadina, esisteva la figura del regolatore dell'orologio incaricato del suo corretto funzionamento.

Nella parte retrostante l'orologio, quella verso piazza del Plebiscito, è presente il quadrante di un vecchio orologio meccanico.