ROCCASECCA (FR)

Caratteristico centro dall’aspetto medievale, posizionato a 245 m. slm.

Da sempre conteso tra Borbone e Papato, dal 1751 fece parte dell'antica Provincia di Terra di Lavoro del Regno di Napoli (poi diventato Regno delle Due Sicilie).

Roccasecca appartenne alla provincia di Terra di Lavoro anche dopo l'Unità d'Italia, entrò poi nel Lazio con la nascita della Provincia di Frosinone nel 1927.

Roccasecca prende il nome dal suo castello: fatto costruire nel 994 dall’abate di Montecassino Mansone, per cautelarsi dalle invadenze dei conti d’Aquino, gli fu dato il nome di “Rocca Sicca”, proprio a testimonianza della grave e persistente penuria d’acqua che vi era su tutte le pendici del monte Asprano.

Suggestivo il quartiere Castello e la frazione Caprile, per molti è considerata la vera città natale di San Tommaso d’Aquino. 

Da visitare il parco archeologico del Castello dei Conti d'Aquino, con la straordinaria vista sulla valle sottostante, e la Casa di San Tommaso d'Aquino al Castello: fu costruita nel Trecento in onore di Tommaso d'Aquino, precisamente nel 1325.
Si trova appena sotto il presidio fortificato, e conserva la pianta gotica a croce latina, con affreschi quattrocenteschi.

Nella frazione di Caprile, alle pendici del monte Asprano, sorge la chiesa rupestre di San Michele Arcangelo, nota anche come eremo di Sant'Angelo in Asprano.
La chiesa si trova ai piedi della rupe dove fu edificato il castello dei Conti d'Aquino

Nei pressi della stazione ferroviaria è stata innalzata una statua raffigurante il comico napoletano Totò, in onore della sua interpretazione nel film Il medico dei pazzi per il comune di Roccasecca.
La statua fu inaugurata dalla figlia Liliana de Curtis.

Sempre a Roccasecca, il 30 agosto 1998, piazza Risorgimento cambiò nome in suo onore, alla presenza del sindaco e di Liliana De Curtis

Dal Ponte Vecchio sul Melfa, presso Roccasecca, una strada sterrata e poi una mulattiera scavata nella roccia risalgono all'Eremo dello Spirito Santo, sospeso a precipizio sulle gole.