VACONE (RI)


Si trova a 514 metri di altitudine a circa 30 km. da Terni e Rieti ed a 68 da Roma.Vacuna, da cui deriva probabilmente l'odierno Vacone, era anche la dea tutelare degli ozi, ed in effetti i Romani costruirono in questi luoghi le loro ville, destinate a riposanti soggiorni, di cui sono ancora visibili alcuni resti. In particolare, la zona doveva ospitare la villa del poeta Orazio, donatagli da Mecenate; questa ipotesi è suffragata dalle ricerche dello storico e archeologo Giuseppe Antonio Guattani, i cui risultati, contenuti nell'opera "Monumenti Sabini", avallano quanto già affermato dall'altrettanto erudito cardinale Bartolomeo Piazza, che in una sua visita pastorale del 1771 aveva conosciuto direttamente il luogo, dallo stesso poi magistralmente descritto nella sua relazione "Gerarchia Cardinalizia" (pp. 201-202). Resti archeologici, attribuiti al I secolo dell'era cristiana, si trovano in località "Le Grotti", a circa metà percorso della strada che, dalla statale 313, conduce all'abitato di Vacone. Vi si trovano notevoli tracce, di cui alcune ben conservate, di un sepolcreto concesso ad alcuni liberti dell'imperatore Augusto, grazie alla mediazione del suo amico e prefetto di Roma Mecenate. Nel luogo infatti vennero rinvenuti frammenti di iscrizioni latine che confermano questo episodio. L'imponenza di queste mura, come afferma il Guattani, può ben lasciare supporre l'esistenza di un tempio dedicato alla dea Vacuna e che il simulacro della dea esistente a Montebuono sia stato un ornamento del tempio stesso o del "Bosco Vaconiano" celebrato da Plinio. E' qui che le iscrizioni rinvenute fanno riconoscere il fondo di Mecenate donato ad Orazio e la non lontana "Fons Blandusia" cantata dal poeta nel terzo libro del suo Carme.

Ma Vacone conserva anche ben vivide memorie medioevali: la piccola Chiesa di S. Stefano del XII secolo, a soli 80 metri dalla strada provinciale che porta alla strada statale 313 in direzione Terni, conserva nell'abside tracce di un affresco rappresentante il Crocifisso fiancheggiato dalle figure graffite di S. Stefano Protomartire e S. Paolo, protettori di Vacone.

Notevole soprattutto per la sua posizione dominante è l'edificio del Castello, tuttora ben conservato, già proprietà degli Orsini, dei Caetani, degli Spada, dei Vaini e quindi dei marchesi Marini Clarelli, e la chiesa parrocchiale di S. Giovanni Evangelista, risalente al XII secolo. Questa chiesa, che nella sua primitiva struttura presentava caratteri romanici, subì profondi restauri durante il '500.
La principale festa religiosa del luogo si celebra nel giorno di Pentecoste, con una processione che dalla chiesa parrocchiale si snoda fino al romitorio di S. Orsola, dedicato alla Madonna della Pietà: quest'ultimo edificio si trova alle falde del monte Cosce, a circa 3 km. dal centro abitato, ad 806 m. di altitudine.