VASANELLO (VT)


Il paese, situato tra il Monte Cimino ed il Tevere, vanta natali molto antichi e le numerose grotte artificiali, tombe etrusche e resti di antiche mura, sparse nei dirupi che lo circondano, ne sono valida testimonianza.

Diverse caverne sono presenti anche all’interno del paese dove, fino a non molti anni fa, erano attive numerose fornaci.

L’etimologia del nome è controversa: secondo alcuni sarebbe di provenienza romana, legato al nome della famiglia patrizia dei Giunii Bassi mentre, a detta di altri, deriverebbe da Bassareus, appellativo di Bacco, onorato un tempo con feste solenni. In ogni caso, il centro fu sicuramente fiorente sia nel periodo della dominazione etrusca, così come testimoniano i reperti rinvenuti nelle zone circostanti, che sotto i Romani.

La costruzione della Via Amerina rappresentò un’ineguagliabile fonte di ricchezza, economica oltre che intellettuale, per la città di Vasanello.

Appartenuto per un periodo alla Chiesa, a cui fu donato dal re dei Longobardi Liutprando, ad essa si ribellò e, sedata la rivolta, venne assegnato da Gregorio XI a Neruccio Enricuccio di Soriano, artefice della pacificazione.

Nei secoli successivi venne governato da diverse famiglie feudatarie, come gli Orsini, ai quali si deve la costruzione dell’imponente castello, e i Della Rovere che lo ebbero da Giulio II come dono per le nozze di Nicola Della Rovere con Laura Orsini.

Con l’estinzione del ramo maschile della famiglia, il feudo passa nelle mani dei Colonna, il cui rampollo aveva sposato Elena, ultima discendente dei Della Rovere, che lo tennero fino al ‘700.

Castello Orsini
L’imponente maniero, costruito a cavallo tra il secolo XII e il XIII, venne rimaneggiato intorno al 1500.

Edificato su costruzioni preesistenti, era un bastione etrusco - romano, fu più volte ampliato e rialzato a seconda dell’estro e delle esigenze militari dei vari proprietari. Importante baluardo della città ha ospitato, per qualche tempo, Lucrezia Borgia e Giulia Farnese.

Nel 1907 fu acquistato e restaurato dal Marchese Luigi Misciatelli. A pianta rettangolare, è delimitato da quattro torri circolari più alte rispetto al tetto.

Pregevoli il portone, con su impresso lo stemma dei Della Rovere, e la sala d’armi, al pianterreno, realizzata nel Cinquecento e con un prezioso soffitto finemente decorato.

Chiesa di Santa Maria Assunta
La Cattedrale, eretta nel secolo XI sui resti di un tempio Romano, è stata costruita a ridosso dell’antica cinta muraria.

Davanti alla facciata si apre un originale portico asimmetrico in peperino, collegato al campanile, sotto il quale sono conservati numerosi reperti archeologici. Il campanile, che in origine doveva essere un bastione delle mura, fu sopraelevato in età romanica ed ha pregevoli decorazioni in cotto a spina di pesce.

L’interno, a tre navate con colonne cilindriche ed esagonali e capitelli romanici, custodisce numerosi affreschi duecenteschi ed opere d’arte di epoche diverse.

Vicino l’ingresso del campanile si trova un prezioso fonte battesimale del secolo XVI. Le navate terminano con un presbiterio sopraelevato, a tre celle.

Le absidi, decorate con costoloni ed archetti penduli, avvalorano la tesi della sovrapposizione a fabbricati precedenti. In quella centrale, poggiato su un’ara romana, un prezioso tabernacolo del XVI secolo.

Nelle absidi minori si possono ammirare due affreschi del secolo XII: uno rappresenta il Redentore con i Santi Pietro e Paolo mentre nell’altro, molto deteriorato, si intravede un uomo in atteggiamento ieratico con una lunga barba bianca.

Nella cripta, dove durante il restauro è stata rinvenuta un’ara in travertino decorata con una testa d’ariete e festoni floreali con uccelli, sono conservate le reliquie e “il mattone” di San Lanno.

Chiesa di San Salvatore
La chiesa, di età romana, è costruita in tufo ed è stata rimaneggiata intorno all’anno Mille: un’epigrafe posta su un sarcofago, e situata ora nella prima navata, porta la data 1038.

La facciata, percorsa da due semicolonne e con porta sopraelevata, aveva in origine un bel portico.

Questo venne abbattuto quando, nel secolo XIII, si attese alla costruzione del campanile: meraviglioso monumento architettonico, alto ben 28 metri e considerato, da molti esperti, uno dei più belli del Lazio.

Si compone di sei piani, con bifore e trifore, separati da cornici di laterizi e percorsi da colonnine in peperino. Secondo le ipotesi più accreditate, l’imponente torrione è stato realizzato con le pietre del selciato dell’antica via Amerina e sembra che, per i motivi decorativi, sia stato sfruttato materiale di spoglio d’epoca romana.

Leggenda vuole che, sotto il campanile, citato da alcuni come mausoleo, sia seppellito Elvio, ultimo re etrusco, ucciso dai Romani sul Lago Valdimone.

L’interno, a tre navate con colonne in peperino e capitelli ionici, conserva molte opere di discreto valore artistico. Molti degli affreschi presenti, quasi tutti del XV secolo, sono stati attribuiti a Domenico Velandi, della scuola di Lorenzo da Viterbo.

Il presbiterio, sopraelevato, si compone di tre celle semicircolari mentre l’abside si fregia di una bellissima Madonna della Rondine con Bambino e Santi. Pregevole il cippo che sostiene l’altare: venuto alla luce durante i restauri del 1941, è stato datato nel periodo che va tra il secolo VII e gli inizi del secolo VIII.

Abbazia della Madonna delle Grazie
La chiesa, dalle origini sicuramente molto antiche, si fregia di una bellissima porta trecentesca accanto alla quale, in una nicchia, trova posto una bellissima immagine della Madonna con Bambino.

Essa custodisce numerosi affreschi risalenti ad epoche diverse e, tra questi, particolarmente interessante quello posto sulla parete dell’altare: intorno ad una splendida icona della Vergine, sono rappresentati i misteri

Chiesa di San Lanno
La chiesa, una piccola cappella quadratica, innalzata nel luogo dove San Lanno fu martirizzato fu rimaneggiata nel 1878.

L’altare, una colonna di peperino su cui poggia una pesante tavola di travertino risalente al IV secolo, è sormontato da uno splendido affresco cinquecentesco con San Lanno a Cavallo che impugna un vessillo crociato. La tela ricopre, probabilmente, un precedente affresco rappresentante il Martirio di San Lanno.

Museo Civico
Il Museo, allestito nei locali del Palazzo Comunale, espone materiali provenienti da epoche diverse: si spazia dagli Etruschi ai Romani, dal Medioevo al Rinascimento senza tralasciare la storia più recente, ricostruita attraverso molteplici fotografie.

Nello stesso edificio è conservato l’Archivio Storico con il prezioso Statuto di Vasanello, recentemente restaurato.