FILOTTRANO (AN)


 La sua posizione collinare, 270 m s.l.m, permette di godere di un suggestivo e vastissimo panorama che spazia dalle borgate vicine Osimo, Castelfidardo, Recanati, S. Maria Nuova, Cingoli, Treia, Macerata e Montefano.
Dai suoi vari punti di osservazione nelle giornate limpide e rivolgendo lo sguardo verso sud-ovest, si possono scorgere le principali vette dell’Appennino Centrale, la Maiella ed il Gran Sasso d’Italia, più vicine il San Vicino e la misteriosa “Sibilla”, il Catria e il Monte Nerone mentre ad est spicca sull’orizzonte il profilo dell’unico monte della costa adriatica, l’inconfondibile Monte Conero.

DA VEDERE

La Chiesa S. Maria Assunta della Pieve 
è sede della Prepositura, si trova al di fuori della mura. La chiesa, dedicata a Maria Vergine Assunta, esisteva già nel XIV sec. ma nel 1679 fu riedificata dalle fondamenta su disegno di Matteo de’ Rossi. Il tempio, rimaneggiato nel XVIII sec., fu arricchito di elementi decorativi e di un artistico coro ligneo. All’interno della chiesa è sepolto l’esploratore Costantino Beltrami (1779-1855) famoso per aver scoperto le sorgenti del Mississippi.

La Chiesa di S. Michele Arcangelo – protettore della città –
fu progettata sul finire del XVIII sec. Sono notevoli le quattro nicchie sulla facciata con le statue dei Dottori della Chiesa e chiamate dai Filottranesi “I pupi di S. Michele”. All’interno si poteva ammirare la tela di San Michele Arcangelo, realizzata da Domenico Battoni (XVIII sec.), copia del celebre quadro di Guido Reni ora sistemata nella Chiesa di S. Francesco.

La Chiesa di S. Francesco
 fu edificata all’inizio del XVI sec. sull’area della precedente Chiesa di S. Rocco. Il tempio, ad unica navata, fu rimaneggiato nel XVIII sec. con stucchi e cornici secondo lo stile dell’epoca. Notevoli sono le opere d’arte conservate come la pala d’altare raffigurante la Resurrezione di Lazzaro (1543), e la Madonna del Rosario di Ercole Ramazzani (1571).

Monastero della Clarisse
 fu fondato nel 1578, attestato da una lapide apposta sul muro del monastero, per volere dei sindaci e rettori della comunità. La Chiesa e il Monastero furono rimaneggiati nel XVIII sec. per rispondere alle nuove esigenze educative e religiose delle giovani fanciulle aristocratiche accolte nel monastero. La Chiesa ha tre altari, degno di nota è il Cappelloncino, adornato di stucchi, e un grande Crocifisso ligneo.