Cina

Bandiera

la stella più grande rappresenta il partito comunista, le quattro stelle più piccole simboleggiano contadini, operai, borghesi, capitalisti.

Paese dell'Asia orientale, il più popoloso del mondo e il terzo per estensione.

Capitale: Pechino.

Superficie: 5.536.000 Kmq.

Inno: "la marcia dei volontari".

Moneta: yuan.

Massima altitudine: Monte Everest.

Massima depressione: depressione di Turfan.

Gruppi etnici: han (cinesi), tibetani, mongoli.

Lingua: cinese mandarino, tibetano, mongolo e almeno altre 40 lingue minori.

Religione: ateismo, buddhismo, confucianesimo, taoismo.

Nome ufficiale: Repubblica Popolare Cinese.

Confini:

Nord: Mongolia e Russia;

Nord - est: Russia e Corea del Nord;

Est: mar Giallo e mar Cinese orientale;

Sud: mar Cinese meridionale, Vietnam, Laos, Myanmar, India, Bhutan e Nepal;

Ovest: Pakistan, Afghanistan e Tagikistan;

Nord - ovest: Kirghizistan e Kazakistan.

Territorio

Il continente comprende più di 3400 isole, la più importante delle quali, Hainan Dao situata nel mar Cinese meridionale.

Il territorio cinese è così esteso da comprendere regioni fisiche tra loro molto diverse. I rilievi più imponenti si trovano nelle aree occidentali del continente e comprendono catene quali il Tian Shan, il Kunlun Shan e l'Himalaya.

Le zone montuose - ricche di risorse idriche e minerarie - occupano circa il 43% del territorio e cingono una serie di altipiani e bacini; questi ultimi, prevalentemente collinari, si situano soprattutto nelle regioni aride. Solo il 12% della superficie complessiva del paese può essere considerato pianeggiante.

Regioni fisiche

La Cina può essere suddivisa in sei grandi regioni fisiche, ognuna delle quali con proprie peculiari caratteristiche:

Il Nord-ovest

Area sabbiosa e rocciosa, è una regione piuttosto fertile dove l'agricoltura viene praticata grazie a estesi sistemi di irrigazione.

La Mongolia interna

Altopiano caratterizzato da deserti di sabbia, roccia e ghiaia che a est digrada in fertili steppe.

Il Nord-est

Comprende tutta la Manciuria a est della catena del Grande Khinghan: si tratta di una vasta e fertile pianura circondata da monti e colline.

Cina settentrionale

La più vasta area pianeggiante del paese, il cui fertile terreno ricco di limo è intensamente coltivato.

Cina meridionale

Valle del Chang Jiang e le numerose regioni del Sud. La valle del grande fiume consiste in una serie di bacini i cui fertili terreni alluvionali sono solcati da canali navigabili e costellati da laghi.

L'altopiano del Tibet

L'estrema regione sudoccidentale del continente è occupata dall'altopiano del Tibet che, con una media di 4510 m sul livello del mare, è la regione più elevata della Terra. E' attraversato da numerose catene montuose quali l'Himalaya, il Pamir e il Karakoram.

Qui si trovano le sorgenti di molti fiumi importanti del Sud-Est asiatico come l'Indo, il Gange, il Brahmaputra, il Mekong, il Chang Jiang e lo Huang He (Fiume Giallo).

Idrografia

I tre più lunghi fiumi del Paese (Chang Jiang, Huang He e Xi Jiang) scorrono da ovest a est e sfociano nell'oceano Pacifico. Il fiume più settentrionale della Cina, l'Amur, segna la maggior parte del confine con la Russia. Il fiume più importante della Cina settentrionale è lo Huang He, le cui piene hanno avuto conseguenze spesso disastrose: nasce nell'altopiano del Tibet per poi confluire nel mar Giallo. Il Chang Jiang, è il più lungo del continente asiatico. Il fiume Xi Jiang, che sfocia presso Canton, forma il principale sistema idrico della Cina meridionale.

La maggior parte dei laghi più importanti del paese si trova lungo il medio e basso corso del Chang Jiang, come il Dongting e il Poyang Hu che costituiscono importanti bacini di riserva idrica.

Nell'altopiano tibetano sono presenti numerosi laghi di acqua salata, il maggiore dei quali è il paludoso lago Qinghai, situato nella bassa zona nordorientale.

In tutto il paese sono stati creati più di duemila bacini artificiali al fine di agevolare l'irrigazione dei terreni ed evitare gravi inondazioni; di questi il più esteso è il Long Men, sullo Huang He.

 Popolazione

Il 93% della popolazione cinese è di etnia han; gli altri sono gli zhuang, i miao, i tibetani, i mongoli ed i manciù.

Nonostante la recente industrializzazione, la Cina continua a essere un paese principalmente rurale e agricolo dove l'urbanizzazione si è verificata attraverso un processo lento e graduale.

Durante la rivoluzione culturale si cercò di incentivare il trasferimento (temporaneo o permanente) dalla città alle zone rurali di giovani istruiti al fine di diffondervi capacità professionali che avrebbero dovuto ridurre la tendenza all'inurbamento. Il programma fu ridotto dopo la morte di Mao. Una politica a lungo termine prevede il trasferimento di 440 milioni di contadini, il 37% della popolazione, verso città già esistenti o nuove città entro il 2040.Il calo delle nascite verificatosi nel paese tra gli anni Cinquanta e Novanta è dovuto principalmente a iniziative del governo che hanno cercato di limitare l'eccessivo incremento demografico. In tempi recenti è stato imposto un limite al numero dei figli di un nucleo familiare ed è stato legalizzato l'aborto.

Lingua e religione

La lingua cinese comprende più di una dozzina di dialetti fra loro differenti. Le minoranze del paese possiedono una propria lingua come il mongolo, il tibetano, il miao. Il mandarino viene insegnato nelle scuole, di solito come seconda lingua, e la sua conoscenza è obbligatoria in tutto il paese. Il cantonese è il dialetto maggiormente usato dai cinesi all'estero, a causa delle grandi migrazioni verificatesi soprattutto dalla zona di Canton verso i paesi esteri.

Una delle prime azioni compiute dal Partito comunista cinese dopo il 1949, fu l'eliminazione ufficiale della religione di stato. In precedenza i credo dominanti erano il confucianesimo, il taoismo e il buddhismo, seguiti dal cristianesimo e dall'Islam; la maggior parte dei templi e delle scuole appartenenti a tali religioni furono trasformati in edifici civili. Con la costituzione del 1978, tuttavia, fu dato nuovamente assenso ufficiale alla divulgazione e alla pratica religiose, nonostante si siano precisati gli stessi diritti anche per quanto riguarda l'ateismo. La professione del buddhismo tibetano, o lamaismo, rimane ancora vietata a causa della sua relazione con il movimento tibetano indipendentista; si stima che, dopo l'occupazione cinese del 1950, più di 2700 monasteri tibetani siano stati distrutti.

Economia

Per più di 2000 anni l'economia cinese si è basata su un sistema feudale: le terre appartenevano a un esiguo numero di proprietari terrieri i cui mezzi di sussistenza provenivano dalle rendite dei loro già poveri affittuari. Le prime industrie e le prime forme di commercio erano controllate da monopoli statali.

Con la conclusione delle guerre dell'Oppio (1860) ebbe inizio un periodo di penetrazione occidentale che aveva come punto di partenza i porti lungo la costa; il fenomeno portò alla costruzione di ferrovie e allo sviluppo di industrie di tipo moderno, ma ebbe come conseguenza la suddivisione del territorio cinese in diverse sfere d'influenza in competizione fra loro.

Il Partito comunista cinese emerse negli anni Venti, un periodo di pesante crisi economica causata sia dall'intervento straniero sia dalla crescente influenza dei proprietari terrieri nelle aree rurali. Per più di due decenni il Partito promosse un'azione di controllo sulle campagne introducendo un programma agrario basato sul controllo dell'affitto delle terre e della pratica dell'usura, nonché sull'aumento di potere delle associazioni contadine.

Il 1° ottobre 1949 stabilì con successo un governo e un'economia nazionali unificati per la prima volta dalla fine del periodo imperiale.

Dal 1949 al 1952 il nuovo governo diede avvio a una riforma agraria che portò alla ridistribuzione della terra a 300 milioni di contadini che furono organizzati in cooperative agricole.

Nel 1958 furono create le comuni rurali che, basate sul principio della collettivizzazione della terra e dei mezzi di produzione, rimasero il fondamento dell'agricoltura fino all'inizio degli anni Ottanta. Nelle aree urbane, la nazionalizzazione di tutte le imprese (industriali e commerciali) fu realizzata in modo graduale. Grazie al massiccio intervento statale, durante il primo piano quinquennale il settore industriale subì un notevole sviluppo. L'attuazione del programma che, indirizzando grandi investimenti all'industria pesante, causò gravi squilibri nella gestione e nella crescita nazionale dell'economia, portò alla morte per fame circa venti milioni di persone.

Dopo il 1960 l'economia cinese entrò in un periodo di riassestamento; nel 1965 la produzione, in molti settori, raggiunse livelli paragonabili a quelli del precedente decennio nonostante gli effetti frenanti della rivoluzione culturale. Dal 1971 vi fu una lenta ripresa economica.

Nel 1976, i leader cinesi avviarono programmi di rinnovamento della gestione economica, fu conferito un ruolo più importante alle imprese private e alle cooperative, si cominciò ad avvalersi di tecnologie e investimenti occidentali e a incentivare il più possibile la produzione agricola. Nei primi anni Novanta è iniziata una fase di espansione e di crescita economica alla quale hanno contribuito considerevoli investimenti stranieri, soprattutto americani. Questo rapido sviluppo ha causato alcuni problemi quali l'alto tasso d'inflazione nelle zone urbane e l'acuirsi delle disparità tra i ceti sociali.

Agricoltura

L'agricoltura, tradizionale risorsa economica del paese, continua a rappresentare un settore importante. I terreni coltivabili non coprono più del 10% della superficie complessiva del paese e si trovano soprattutto nelle regioni orientali del continente. Il consistente aumento della produzione agricola avvenuto a partire dal 1949 fu probabilmente dovuto ai cambiamenti apportati all'organizzazione dell'attività rurale.

Le comuni create nel 1958 divennero le nuove unità socioeconomiche e garantivano il raggiungimento degli obiettivi posti dallo stato. Il sistema permise di condurre esperimenti su grande scala quali lo sviluppo di nuovi metodi di irrigazione e drenaggio.

All'inizio degli anni Novanta lo stato, per combattere la carenza di derrate alimentari conseguente all'aumento della media dei consumi pro capite, riorganizzò il metodo collocando la famiglia al centro del sistema di produzione, concedendole di concordare singolarmente con le autorità locali i quantitativi da produrre e di vendere liberamente le eccedenze. La rigida pianificazione precedente, dettata dalla forte pressione esercitata sui terreni arabili, divenne più elastica e fu promossa un'economia di tipo misto, più rispettosa dell'ambiente e maggiormente remunerativa.

Attualmente, per integrare la produzione, sono state create più di 2000 aziende agricole statali, alcune delle quali a scopo sperimentale o per la produzione di raccolti destinati ai mercati urbani o esteri. Queste aziende si trovano spesso in zone vergini dove la densità di popolazione rurale è bassa e dove attrezzature moderne, normalmente poco diffuse a causa delle dimensioni relativamente modeste delle aree coltivate, possono essere utilizzate con efficacia.

Circa l'80% dei terreni agricoli è destinato alla produzione alimentare; il prodotto principale è il riso, per cui la Cina detiene il primato mondiale.

Diffuse sono inoltre le coltivazioni di frumento, di miglio, mais ed avena.

Altre colture di rilievo sono patate, ortaggi e frutta, come quella tropicale, nell'isola di Hainan.

Tra i semi oleosi si coltivano la soia, arachidi, sesamo, girasole.

Uno dei principali prodotti da esportazione è il tè. Lo zucchero viene ricavato soprattutto dalla canna.

Fiorente è inoltre la coltivazione di piante tessili tra cui quella del cotone, di cui la Cina è il maggiore produttore mondiale. Altre importanti piante tessili sono: iuta, canapa e lino; la sericoltura, attività tradizionale del paese, è praticata nelle regioni centrali.

Allevamento

In Cina l'allevamento rappresenta una risorsa molto importante. Il più diffuso è quello dei suini, fondamentale per l'alimentazione, mentre nelle zone rurali occidentali i pastori sono dediti prevalentemente all'allevamento di ovini, caprini e cammelli. Nelle zone più elevate del Tibet la carne di yak costituisce uno dei principali alimenti.

Pesca

Nonostante la pesca sia praticata tuttora con metodi piuttosto tradizionali, la Cina è uno dei maggiori produttori di pesce del mondo. Nel paese sono presenti numerosi allevamenti ittici, in particolare di carpe, uno degli elementi base dell'alimentazione cinese. Il mare più pescoso è il mar Cinese meridionale.

Risorse minerarie

La Cina possiede una grande varietà di risorse minerarie. Minerali di ferro, ematite, minerali di alluminio, antimonio e tungsteno, mercurio, piombo, zinco e rame oltre all'uranio. I giacimenti sono distribuiti in tutto il paese, ma le aree più ricche sono la Manciuria e le zone montuose del Sud. Sono presenti anche ingenti risorse energetiche. Le riserve di carbone si trovano in Manciuria e nelle zone settentrionali; quelle di petrolio, soprattutto in mare aperto.

Produzione industriale

Lo sviluppo dell'industria del ferro e dell'acciaio nel paese è stato prioritario fin dal 1949.

Un'industria pesante di rilievo è rappresentata dalla cantieristica e dalla fabbricazione di locomotive, trattori, macchinari per l'industria estrattiva e per la raffinazione del petrolio.

La produzione comprende fibre sintetiche, prodotti farmaceutici e materiale plastico oltre ai fertilizzanti.

Particolarmente fiorente nel paese è l'industria tessile. Altre industrie importanti producono cemento, carta, biciclette, macchine da cucire, veicoli a motore e apparecchi televisivi.

La Cina è uno dei principali paesi produttori di elettricità del mondo; nonostante questo, il fabbisogno del paese non viene soddisfatto, principalmente nelle città, e per questo lo stato ha dato priorità allo sviluppo del settore. L'energia viene fornita soprattutto da centrali termoelettriche alimentate a carbone mentre le centrali idroelettriche sono insufficienti. Nel 1993 è iniziata la costruzione della Diga delle tre Gole, un'opera ciclopica che verrà ultimata nel 2009, sarà l'impianto idroelettrico più grande del mondo, sbarrerà il fiume Chang Yang (Fiume Azzurro). La costruzione creerà un lago artificiale lungo 663 Km e circa due milioni di persone abitanti nelle 160 città che verranno sommerse dovranno lasciare le loro case. La diga sarà lunga 2 Km e alta 200 metri.

Il Giappone è il paese con cui la Cina realizza il maggior numero di scambi commerciali, seguito da Hong Kong e dagli Stati Uniti.

Commercio

Un tempo il commercio interno cinese obbediva a leggi di pianificazione statale. Fino alla fine degli anni Settanta il governo forniva alle imprese di stato macchinari e materie prime e la distribuzione della merce era affidata ad agenzie statali. I prodotti di consumo richiesti dalla popolazione rurale venivano forniti da una cooperativa incaricata della commercializzazione dei prodotti. Questi, come olio, carne, zucchero, cereali e tessuti di cotone, erano razionati e venduti a prezzi politici; i cereali venivano distribuiti nelle zone rurali come remunerazione per il lavoro effettuato.

Dal 1979 le imprese dello stato sono libere di scegliere alcuni dei propri acquisti e di commercializzare parte dei loro prodotti. Nei centri urbani tale riorganizzazione ha portato alla rapida crescita di attività private (soprattutto servizi); nelle campagne sono stati riaperti i mercati, dove le famiglie possono vendere le eccedenze della propria produzione e acquistare altri prodotti.

Per quanto riguarda il commercio estero, nel 1979 la Cina abolì alcune restrizioni aprendo la strada all'investimento e a un aumento degli scambi commerciali. I prodotti maggiormente esportati sono petrolio grezzo e raffinato, tessuti di cotone, seta, abbigliamento, riso, suini, prodotti ittici e tè. I prodotti di importazione comprendono macchinari, automobili, fertilizzanti, caucciù e frumento. Il Giappone è il paese con cui la Cina realizza il maggior numero di scambi commerciali, seguito da Hong Kong e dagli Stati Uniti; tra gli altri si citano la Germania, Taiwan e Singapore.

Trasporti e comunicazioni

Due terzi del trasporto di passeggeri e metà del trasporto merci viene effettuato su rotaia.

La rete stradale collega oggi Pechino a tutte le province, le regioni autonome, i porti e i centri ferroviari ed è ampiamente presente anche nelle zone rurali. Nelle aree urbane il trasporto pubblico è ben sviluppato. Nel 1994 sulle strade cinesi circolavano più di 8 milioni di autoveicoli; molto diffuso è l'utilizzo della bicicletta.

Molti trasporti nel paese avvengono attraverso gli oltre 110.000 km di canali navigabili. I principali sono il Chang Jiang e il Gran Canale, che si estende da Pechino a Hangzhou. In alcune zone i canali di irrigazione e di drenaggio vengono usati dai contadini come idrovie interne. Anche i collegamenti marittimi sono importanti e la flotta mercantile cinese ammonta a circa 2700 navi (1994). Il trasporto aereo fu incrementato a partire dal 1980, con l'apertura dell'aeroporto internazionale di Pechino.

Il sistema delle telecomunicazioni è ancora in stato di estrema arretratezza, la maggior parte delle stazioni radiofoniche e televisive ed il servizio telefonico e  postale sono ancora gestiti dallo stato.

Ordinamento dello Stato

La Repubblica Popolare Cinese si regge su una costituzione promulgata nel 1982, la quarta dopo l'avvento del regime comunista. In base alla costituzione del 1982, la Cina è una dittatura socialista del proletariato sotto la guida del Partito comunista responsabile dell'attività politica nazionale.

CENNI STORICI DAL 1905 AL 1989

1905 Sun Yat-Sen fonda il movimento rivoluzionario delle Guardie del Kuomintang che diverrà in seguito il Partito Nazionalista del Popolo. Il movimento, costituito da letterati e uomini d'affari che apprezzavano le forme di governo dei popoli occidentali e le scoperte scientifiche, intendeva migliorare le condizioni di vita del popolo cinese. Chiesero ripetutamente all'Imperatrice Vedova la Costituzione; nonostante le promesse questa non venne concessa ed iniziarono così le rivolte armate.

1909 Alla morte dell'Imperatrice sale al trono un bimbo di tre anni, Pu-Yi, della dinastia manciù Quing. Egli risiedeva nella "Città Proibita" a Pechino, una lussuosa reggia in cui era impossibile rendersi conto dello stato di miseria in cui viveva la maggioranza del popolo cinese.

1911 Le forze armate del Kuomintang, deluse dall'attesa vana della Costituzione e aiutate da forze popolari costrette a subire una ennesima carestia, si ribellano. Sconfiggono le forze imperiali e proclamano la Repubblica fissando a Nanchino la sede del nuovo governo. Il presidente Yuan Sci-Kai, ex ministro imperiale, governò dispoticamente e piuttosto che rinunciare alla carica, non più gradita dai suoi sostenitori, si uccise.

1916 Con la morte del Presidente la Cina si disintegrò in una miriade di piccoli regni governati dai Signori della Guerra.

1920 La violenta guerra interna tra generali e capi di partito fu vinta da un giovane generale nazionalista: Ciang-Kai-scek che sconfisse anche i Signori della guerra e nel 1928 divenne Presidente.

1921 A Shangai viene fondato il partito comunista cinese che trova in pochissimo tempo migliaia di sostenitori tra gli abitanti della città. Tra i suoi fondatori c'era Mao Zedong (1893-1976) che presto ne divenne il maggiore dirigente. Le divergenze politiche con il nazionalismo si fecero subito forti; nel 1927 Chang-kai-schek ordinò l'arresto e l'eliminazione di centinaia di operai comunisti risiedenti nelle città. Mao pensò di riorganizzare il partito comunista, ridotto quasi alla clandestinità, agendo nelle zone di campagna della Cina Sudorientale, l'Hunan, zona di origine di Mao. Qui delineò la sua nuova teoria: la principale forza rivoluzionaria della Cina risiedeva nel malcontento dei contadini. Organizzò le masse dei contadini e dei lavoratori e scatenò la "sollevazione dei raccolti d'autunno".

1931 Il Giappone, desideroso di nuovo conquiste, invade la Manciuria (Cina nordorientale) e crea uno stato fantoccio preparandosi ad ulteriori invasioni in massa. Durante l'invasione giapponese Mao e Chang-Kai-schek si allearono per breve tempo contro il nemico comune. Nelle zone liberate dai comunisti Mao applicò la nuova riforma agraria diminuendo tasse e affitti terrieri. Grazie a questi provvedimenti i contadini del nord della Cina si arruolarono nell'Armata Rossa.

1934 Le truppe nazionaliste di Chang-Kai-schek circondarono L'Armata Rossa (circa 100.000 uomini) guidata da Mao costringendola ad effettuare la storica ritirata denominata LA LUNGA MARCIA (9600 km) verso lo Shaanxi dove fu fondata una repubblica comunista. 

1945 Alla fine della II Guerra Mondiale il Giappone, sconfitto, si ritira dalla Manciuria. Nazionalisti e Comunisti riprendono a combattere tra di loro. I Nazionalisti chiedono aiuti militari agli U.S.A. ed i Comunisti all'U.R.S.S..

1949 Le truppe comuniste vincono. Chang-kai-scheck si rifugia a Taiwan (isola di Formosa), ultimo baluardo della Cina nazionalista. In Cina viene proclamata la Repubblica Popolare Cinese e Mao divenne il Presidente del Consiglio del Governo centrale del popolo ovvero "Il grande timoniere".

La prima azione di Mao fu la "Riforma Agraria" che, con la creazione delle fattorie collettive, tendeva a ridistribuire la terra ai contadini. Contemporaneamente Mao era impegnato ad imporre il proprio dominio in Tibet ed in Manciuria.

Col "Piccolo balzo in avanti" ed il "Grande Balzo in avanti" la politica di Mao impose molti sacrifici ai cittadini cinesi per il raggiungimento di scopi sociali ed economici a largo raggio. Fu incrementata la coltivazione del grano, furono requisiti gli animali da soma per creare una rete di comunicazione più efficiente, furono raccolti nei villaggi tutti gli utensili di materiale metallico utili alla fusione ed alla creazione di acciaio e quindi alla industria pesante.

Vi fu un sostanziale aumento dell'alfabetizzazione, la situazione igienico-sanitaria fu migliorata così come la condizione delle donne, venne vietato l'infanticidio, la pratica di fasciare i piedi e il consumo d'oppio venne combattuto energicamente.

Le religioni ed i vari culti furono vietati, i monasteri distrutti, le comunità religiose disperse; gli usi ed i costumi locali (canti, danze, fiere contadine) furono cancellati in nome di una unità politica che doveva portare ad una uguaglianza totale fra i cittadini.

1960 (fine) Mao scatenò la Rivoluzione Culturale contro la classe burocratica ed intellettuale del Paese a cui parteciparono moltissimi studenti (le Guardie Rosse).

1989 Manifestazione di piazza Tienanmen, Pechino.

Atto finale della protesta antigovernativa degli studenti cinesi per chiedere l'introduzione di riforme democratiche nel paese e le dimissioni dei leader politici. Al rifiuto di sciogliere i raduni per la visita del premier sovietico Michail Gorbaciov, il governo guidato da Li Peng dichiarò la legge marziale (20 maggio) e inviò l'esercito a Pechino, nella centralissima piazza Tienanmen, per sgombrare i manifestanti.

Dopo giorni di tensione e incertezza, con parte delle forze armate schieratasi a difesa degli studenti accorsi nella piazza, il 3 giugno 1989 i militari aprirono il fuoco, uccidendo centinaia di dimostranti e ferendone 10.000. Seguirono migliaia di arresti e di processi, conclusi con esecuzioni sommarie, mentre per impedire la diffusione di notizie fu attuato un severissimo controllo sugli organi di stampa cinesi e proibito l'ingresso nel paese ai giornalisti stranieri. La brutalità della repressione provocò l'isolamento internazionale del regime cinese, con misure di embargo economico.

IL TAO E LA CUCINA CINESE

Le abitudini alimentari di un popolo sono sempre connesse a fattori storici, economici e religiosi.

Per i Cinesi esiste una Legge di vita chiamata TAO (la Via), che si manifesta attraverso l'azione di due forze contrapposte e complementari, lo Yin e lo Yang che sono i principi negativo e positivo della vita universale (il femminile ed il maschile, l'oscurità e la luce, il freddo ed il caldo, il salato ed il dolce).

Una scorretta alimentazione, secondo questa teoria, provoca l'indebolimento dello yin e dello yang presenti nei vari organo del corpo umano portandoli alla malattia ed alla morte.

La cucina cinese è la fusione di scienza culinaria (le tecniche di cottura), di filosofia culinaria (la scelta degli ingredienti) e di arte culinaria (la preparazione e la presentazione).

Condizioni ambientali, come la scarsità di combustibile da cucina, ha reso necessario tecniche di cottura che ne assicurano il massimo risparmio. Tagliare il cibo a pezzettini rende possibile friggerli a fuoco vivo in pochi minuti, oltre a conservare la ricchezza vitaminica. Anche la cottura al vapore richiede poco combustibile e mantiene i pregi degli alimenti.

 Al di fuori dei giorni festivi i Cinesi avevano ed hanno tuttora una cucina semplice costituita da riso condito con qualche verdura e pezzetti di carne. In un paese prevalentemente agricolo sono l'orto ed il cortile a fornire il condimento al riso: cavolo, radici, galline, oche, anatre o sono i pesci d'acqua dolce come la carpa.

I ristoranti cinesi presenti in tutto il mondo offrono principalmente la cucina della Cina Meridionale, ossia la cucina di Canton o cantonese, la zona da cui sono emigrati il maggior numero di Cinesi.

Le preparazioni culinarie maggiormente conosciute sono: il riso alla cantonese, gli involtini primavera, i ravioli al vapore, la zuppa di pinne di pescecane e l'anitra alle foglie di canfora.