Croazia

Prima del 1991 la Croazia, che all'epoca faceva parte della Iugoslavia, era avviata a diventare la nuova Costa del Sol. Aerei carichi di turisti dell'Europa occidentale (circa 10 milioni di visitatori ogni anno) calavano sulle coste adriatiche della Croazia in cerca di sole, prezzi economici, fascino medievale e magari una spiaggia naturista.

In seguito alla violenta dissoluzione della federazione iugoslava, l'immagine pubblica della Croazia non fu più quella di un piacevole angolo di mondo in cui godersi un paio di settimane di vacanza, ma di un inferno distrutto dalla guerra.

Nonostante le tragedie e gli orrori degli ultimi anni il fascino della Croazia è rimasto tuttavia ampiamente intatto.

Gran parte delle zone più rinomate fra i viaggiatori non sono state toccate dalla guerra oppure sono già state restaurate, ma senza dubbio rimangono ancora molte testimonianze della storia dolorosa della Croazia e pressoché ogni abitante ha qualcosa da raccontare sul conflitto del '91.

Le atmosfere medievali sopravvivono nelle vie acciottolate di Rovinj e nelle bellezze recentemente restaurate della città vecchia di Dubrovnik.

La Croazia ospita anche alcune delle rovine romane più belle d'Europa, fra cui è doveroso citare il Palazzo di Diocleziano a Spalato.

Il clima mite e le splendide acque blu-verdi incantano ancora il viaggiatore. Se poi avete la passione per il naturismo, la Croazia è un ottimo posto in cui togliersi tutti i vestiti di dosso, e le spiagge non sono troppo affollate.

A colpo d'occhio

Nome completo del paese
Repubblica di Croazia

Superfice
56.542 kmq

Capitale
Zagabria

Composizione etnica
78,1% croati, 12,2,% serbi, 0,9%, bosniaci, 0,5% ungheresi, 0,5% sloveni, 0,4% cechi, 0,3% albanesi, 0,3% montenegrini, 0,2% rom, 6,6% altri popoli

Lingua parlata
96% croato, 4% tedesco, serbo, italiano, ceco, slovacco

Religione
76,5% cattolica, 11,1% ortodossa, 1,2% musulmana, 0,4% protestante, 10,8% altre religioni o nessuna

Ordinamento dello stato
repubblica parlamentare

Economia

Settori/prodotti principale
prodotti chimici, plastica, macchine utensili, elettronica, lavorazione dei metalli; prodotti in ghisa, acciaio, alluminio; carta, legname e prodotti in legno, materiali da costruzione, prodotti tessili, cantieri navali, petrolio e raffinazione del petrolio, cibi e bevande, turismo, mezzi di trasporto, combustibili, frumento, cereali, barbabietole da zucchero, semi di girasole, orzo, erba medica, trifoglio, olive, agrumi, uva, soia, patate, latticini

Principale partner commerciali
Italia, Germania, Bosnia-Erzegovina, Slovenia, Austria, Russia

Membro dell'Unione Europea
no

Documenti ed info utili

Visto
ai cittadini italiani non occorre alcun visto per recarsi nel paese. Chi viaggia per turismo può rimanere in Croazia per un periodo massimo di tre mesi.

Rischi sanitari
nessuno. Se avete intenzione di fare trekking o di campeggiare in uno dei parchi nazionali della Croazia e non siete sicuri dell'acqua, ricordate che il modo più semplice per sterilizzarla è farla bollire almeno per quindici minuti. Le compresse o le soluzioni di cloro (Steridrolo, Amuchina) uccidono molti dei germi patogeni, ma non tutti. Lo iodio è molto efficace ed esiste sotto forma di compresse, ma seguite attentamente le istruzioni e ricordate che l'eccesso di iodio può essere dannoso. Alcuni paesi dell'Unione Europea (compresa l'Italia) hanno un accordo con la Croazia in base al quale i loro cittadini hanno diritto all'assistenza sanitaria gratuita. Prima di partire procuratevi tutte le informazioni necessarie presso la vostra ASL.

Elettricita
220V, 50Hz

Fuso orario
un'ora avanti rispetto al meridiano di Greenwich

Pesi e misure
sistema metrico decimale

Quando andare

I mesi da maggio a settembre offrono le condizioni climatiche migliori per visitare la Croazia, anche se a luglio e agosto si rischia di trovare un certo affollamento nelle località lungo la costa adriatica. Settembre è probabilmente il mese migliore perché la maggior parte dei turisti è già partita, gli alberghi applicano le tariffe di bassa stagione e abbondano fichi e uva. Ad aprile e a ottobre potrebbe fare troppo fresco per campeggiare, ma lungo la costa il tempo è in genere bello e si trovano facilmente camere private economiche. La stagione migliore per i bagni in mare va dalla metà di giugno alla fine di settembre.

 

Eventi e Manifestazioni

Dal 21 marzo a 4 aprile gli appassionati di jazz di Zagabria assistono con aria assorta e concentrata ai concerti della Febbre del Jazz di Primavera, mentre a metà ottobre ci sono le Giornate Internazionali del Jazz. Vale la pena di verificare il calendario delle varie manifestazioni del Festival Estivo di Spalato, che ha luogo a luglio. In questo stesso mese si svolge anche il Festival Estivo di Zagabria, dove potete assistere ai concerti di vari compositori classici croati. Il Festival Estivo di Dubrovnik, che ha luogo a luglio e ad agosto, presenta i migliori attori e musicisti classici croati. Nei mesi di luglio e agosto a Omis ha luogo un festival di musica corale.

Zagabria ospita il Festival Internazionale del Cinema d'Animazione, il Festival Internazionale del Folklore a luglio e l'EUROKAZ, ovvero il festival europeo del teatro, a giugno. A Opatja nel mese di luglio si tiene un festival di musica istriana mentre a settembre la cultura della Slavonia è al centro del Festival dei Violini d'Oro di Pozega. A Sibenik, alla fine di giugno ha luogo il Festival Internazionale dei Bambini.

 

Prezzi e costi

Valuta
kuna croata

Economicita del paese
Il governo croato tiene deliberatamente la kuna a un tasso superiore al suo reale valore in modo da ottenere valuta straniera a buon mercato. I prezzi degli alberghi vengono indicati in marchi tedeschi e quindi risultano abbastanza stabili, ma poi i pagamenti vengono effettuati in kuna al tasso di cambio del giorno. Le soluzioni economiche per il pernottamento non sono molto numerose, ma i mezzi di trasporto, il cibo e i biglietti di teatri e concerti hanno prezzi abbastanza ragionevoli. Se si alloggia negli ostelli o presso i privati non è difficile viaggiare in Croazia con un budget di US$35 al giorno. Se si campeggia è possibile spendere ancora meno. Calcolate invece il doppio se volete viaggiare con un certo comfort e il triplo se volete concedervi qualche piccolo lusso.

In Croazia i posti in cui cambiare la valuta sono numerosi e offrono quasi tutti gli stessi tassi. Gli uffici cambi fanno pagare una commissione mentre alcune banche no. Le banche sono gli unici posti in cui sia possibile cambiare la kuna in valuta pesante, e in tutte quante è possibile ottenere anticipi di contante con la carta di credito, ma tenete conto che la Visa non viene sempre accettata.

Se trovate che il servizio al ristorante sia particolarmente soddisfacente potete lasciare la mancia, sempre che al conto non sia già stata aggiunta una cifra per il servizio. Bisognerebbe arrotondare per eccesso il conto al bar e la tariffa dei taxi e anche le guide turistiche si aspettano di ricevere una mancia.

Costi vitto ed allogio
Pasto economico (chioschi, ecc.): US$4-8
Pasto in un ristorante di categoria media: US$8-20
Pasto in un ristorante di categoria elevata: US$20 e oltre

Albergo economico: US$12-20
Albergo di categoria media: US$20-50
Albergo di categoria elevata: US$50 e oltre

 

Sport e tempo libero

Le isole lunghe e frastagliate che si estendono al largo del montuoso litorale fanno della Croaziaun paradiso per la navigazione a vela, con molti canali profondi, porti graziosi e venti costanti e robusti. Questa zona è anche ottima per le escursioni in canoa in mare, particolarmente belle sono le acque attorno alle isole Elafiti e Kornati. In Croazia l'industria legata alle immersioni subacquee è appena agli inizi: i negozi che vendono e noleggiano l'attrezzatura stanno cominciando solo adesso a comparire in località come Hvar e Rab, ma se disponete di un vostro equipaggiamento potete approfittare delle acque limpide e di una discreta fauna marina. Chi invece preferisce restare a terra trova ottime possibilità per le escursioni a piedi nei parchi nazionali di Risnjak e di Paklenica.

 

Storia

Nel 229 a.C. le popolazioni illiriche native della Croazia dovettero cedere i propri territori all'impero romano. Nel 285 d.C. l'imperatore romano Diocleziano fece costruire a Spalato il proprio palazzo-fortezza, che è il più grande edificio romano ancora esistente in Europa orientale. L'impero romano d'Occidente crollò nel V secolo e all'inizio del VIl secolo le tribù slave migrarono in Croazia arrivando dalla regione che corrisponde attualmente alla Polonia. La tribù dei croati si stanziò in quelle che un tempo erano state le province romane della Dalmazia e della Pannonia, a nord-est. Le due province vennero unite nel 925 in un unico regno che prosperò fino al XII secolo.

Nel 1242 la Croazia venne devastata da un'invasione dei tatari. Nel XVI secolo, mentre i turchi minacciavano di impadronirsi dei Balcani, la Croazia settentrionale si rivolse agli Asburgo d'Austria per avere protezione e rimase sotto la loro influenza fino al 1918. Nel frattempo la costa dalmata veniva conquistata da Venezia agli inizi del XV secolo e rimase nella sua sfera d'influenza fino alla fine del XVII secolo, quando cadde nelle mani della Francia napoleonica e divenne parte delle province illiriche insieme all'Istria e alla Slovenia.

La rinascita della vita culturale e politica croata ebbe inizio nel XIX secolo, allorché fu abolita la servitù della gleba e, con il compromesso austro-ungarico, la Croazia settentrionale fu assegnata all'amministrazione ungherese, che le concesse un certo grado di autonomia locale. L'impero austro-ungarico uscì sconfitto dalla prima guerra mondiale e la Croazia entrò a far parte del regno dei serbi, dei croati e degli sloveni, il cui nome fu abbreviato in Iugoslavia nel 1929. I nazionalisti croati non accettarono che la capitale dell'unione venisse stabilita a Belgrado e nel 1934 per protesta assassinarono il re Alessandro.

Nel 1941 la Germania invase la Iugoslavia e instaurò a Zagabria il governo fantoccio degli ustascia, di orientamento fascista. Gli ustascia infierirono sui serbi e sulle altre minoranze, offrendo uno dei primi esempi di 'pulizia etnica' della regione con lo sterminio di circa 350.000 persone fra serbi, ebrei e zingari. Non tutti i croati concordavano con una simile politica e molti si unirono ai partigiani comunisti che lottavano per scacciare il regime degli ustascia. Alla fine della seconda guerra mondiale circa un milione di persone aveva perso la vita in Croazia e in Bosnia-Erzegovina.

Nel dopoguerra fu assicurato alla Croazia lo status di repubblica nell'ambito della federazione iugoslava, di ispirazione comunista, governata dal maresciallo Tito. Nel corso degli anni successivi il paese superò ampiamente in termini economici le altre repubbliche poste più a sud e iniziò a chiedere una maggiore autonomia rispetto al potere federale, ma a queste richieste il governo si oppose duramente. Nel 1980 morì Tito e fu messa in piedi una ridicola struttura di potere in base alla quale di anno in anno la presidenza della federazione veniva assegnata a rotazione fra tutte le repubbliche. L'economia croata entrò in una fase di crisi.

Sul finire degli anni '80 la dura repressione a danno della maggioranza albanese in Kosovo destò in molti il timore che la Serbia volesse imporre la propria posizione egemone all'intera federazione iugoslava. Mentre i governi comunisti dell'Europa orientale crollavano uno dopo l'altro, i croati iniziarono a chiedere a gran voce l'indipendenza e la fine del regime comunista. Nel 1990 l'Unione Democratica Croata di Franjo Tudjman vinse le elezioni. Fu promulgata una nuova costituzione in base alla quale i serbi della Croazia passavano dalla loro condizione di 'nazione costituente' a quella di minoranza. La nuova costituzione non tutelava i diritti dei serbi e molti di essi, che erano impiegati nella pubblica amministrazione, persero il lavoro.

Nel giugno 1991 la Croazia proclamò la propria indipendenza dalla federazione serba mentre l'enclave serba della Krajina si dichiarava a sua volta indipendente dalla Croazia. Scoppiarono violenti scontri in tutto il paese e l'esercito iugoslavo, dominato dai comunisti serbi, intervenne a sostegno della minoranza serba della Croazia. Quando la situazione si fece particolarmente spinosa, la Croazia accettò di 'congelare' per tre mesi la propria dichiarazione d'indipendenza. Ciò nonostante i combattimenti non si arrestarono e un quarto della Croazia cadde nelle mani delle milizie serbe e dell'esercito federale. Nell'ottobre 1991 l'esercito federale attaccò Dubrovnik e bombardò il palazzo presidenziale di Zagabria: questo gesto indusse l'Unione Europea a decretare una serie di sanzioni a danno della Serbia. Nel novembre dello stesso anno Vukovar cadde nelle mani dei serbi dopo un assedio di tre mesi. In sei mesi di conflitto morirono 10.000 persone, centinaia di migliaia furono costrette a fuggire e decine di migliaia di case vennero distrutte.

Dopo una serie di cessate il fuoco che non condussero ad alcun risultato utile, nel gennaio 1992 le Nazioni Unite dislocarono una forza di protezione nella parte di Croazia controllata dai serbi. L'esercito federale si ritirò e nel maggio 1992 la Croazia venne ammessa alle Nazioni Unite, dopo aver apportato una modifica alla costituzione al fine di tutelare le minoranze etniche e il rispetto dei diritti civili. In Krajina i gruppi paramilitari serbi mantenevano tuttavia il controllo della situazione e nel gennaio 1993 l'esercito croato sferrò un attacco contro la regione. La Krajina reagì proclamando la formazione di una repubblica indipendente e causando una riduzione della popolazione croata di quasi il 98%. Nel 1994 la Krajina firmò un cessate il fuoco, ma nel maggio 1995 scoppiarono nuovi scontri. La Krajina perse l'appoggio di Belgrado e le forze croate invasero la regione facendo fuggire circa 150.000 serbi, molti dei quali lasciavano città in cui i loro antenati avevano vissuto per secoli.

L'accordo di Dayton, siglato nel dicembre 1995, portò finalmente una certa stabilità al paese, anche se ancora oggi vi sono migliaia di profughi che vivono in attesa di sapere quale sarà il loro destino mentre il governo deve affrontare i problemi costituiti dagli ex combattenti ormai privi di un'occupazione, dai profughi croati giunti da altre parti della federazione e dai danni gravissimi che il conflitto ha inferto alle infrastrutture del paese. Nonostante queste gravi questioni, la Croazia è riuscita a rimediare a una grande quantità di danni inferti dalla guerra (in tal senso il restauro di Dubrovnik è un esempio particolarmente significativo) e i turisti stanno cominciando a tornare.

Il presidente Franjo Tudjman è morto nel dicembre 1999, e nel gennaio 2000 la sua Unione Democratica Croata, che aveva governato sino al 1990, è stata fortemente osteggiata dall'opposizione di centro-sinistra. Il carismatico ancorché rustico Stjepan Mesic' è stato eletto presidente. Il nuovo governo ha promesso di migliorare le relazioni internazionali, la libertà di stampa e la situazione economica.

Nel luglio 2002 Mesic' ha per la prima volta incontrato, dalla fine della guerra, i presidenti di Bosnia e Iugoslavia per confrontarsi sul rimpatrio dei rifugiati, sulla lotta contro la criminalità organizzata e per attuare piani di reciproco aiuto economico.

Al vertice di Praga per l'allargamento della NATO ai paesi della ex cortina di ferro, tenutosi il 21 novembre 2002, la Croazia non ha presentato in tempo la propria candidatura che, pertanto, non è stata presa in considerazione. Ma non rimarrà esclusa.

Infatti, con la firma della «Carta di partenariato dell'Adriatico», siglata dal segretario di stato americano Colin Powell a Tirana il 2 maggio 2003, si è concluso il negoziato tra Washington e le tre nazioni balcaniche rimaste fuori dall’allargamento della NATO, definito a Praga. La «Carta» accompagnerà Croazia, Albania e Macedonia verso l’ammissione a pieno titolo nell'Alleanza Atlantica.

Mancano ancora all’appello Serbia, Bosnia e Montenegro ma gli USA hanno già espresso la loro disponibilità ad accoglierli nel partenariato. Attualmente sono proprio i paesi dell’Est quelli più solidali nell’appoggiare gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo globale. Dopo la Romania, infatti, l’Albania ha sottoscritto un’intesa bilaterale che esenta il personale militare americano dalla nuova Corte Penale Internazionale.

 

Cultura

La personalità eminente del mondo artistico croato è lo scultore Ivan Mestrovic, le cui opere fanno bella mostra di sé nelle piazze di tutta la Croazia. Mestrovic ha progettato anche diversi sontuosi edifici, fra cui il Museo Storico Croato di Zagabria. Fra gli scrittori più importanti si possono citare il commediografo Marin Drzic, vissuto nel XVI secolo, e il romanziere, commediografo e poeta contemporaneo Miroslav Krleza, il quale tra le altre cose ha pubblicato un'opera in più volumi intitolata The Banners, che tratta della vita in Croazia al volgere del secolo.

La musica popolare croata è un guazzabuglio di stili diversi. La danza tradizionale kolo si balla in cerchio ed è accompagnata da violini in stile tzigano o dal suono del tambura, un mandolino tipico della Croazia. Le pacate musiche croate per chitarra e fisarmonica presentano un distinto carattere italiano.

I croati sono in stragrande maggioranza cattolici mentre i serbi sono praticamente tutti di religione cristiana ortodossa. I cristiani ortodossi venerano le icone, ammettono il matrimonio dei sacerdoti e non riconoscono l'autorità del papa. La religione cattolica ha subito pesanti repressioni durante il periodo comunista, ma ora sta conoscendo un periodo di grande ripresa e ogni domenica le chiese si riempiono di fedeli. I musulmani rappresentano l'1,2% della popolazione mentre i protestanti sono lo 0,4%. Esiste anche una minuscola comunità ebraica a Zagabria.

A tavola i croati amano i cibi piuttosto grassi e fra le specialità locali si possono citare il burek, uno sformato a strati preparato con carne oppure formaggio, e la piroska, una frittella tonda a base di formaggio tipica della zona di Zagabria. Le località lungo la costa adriatica sono rinomate per il pesce e fra i piatti regionali ci sono gli scampi, gli prstaci (molluschi) e il brodet della Dalmazia, che è una zuppa di pesce con riso. Nelle regioni interne della Croazia potrete assaggiare specialità quali la manistra od bobica (zuppa di fagioli e mais) o gli struckle (gnocchi di formaggio).

Prima dei pasti è usanza bere un piccolo bicchiere di brandy. La Croazia è famosa per i suoi brandy di prugne (sljivovica) e di erbe (travarica), per i suoi cognac (vinjak) e per liquori quali il maraschino, un alcolico a base di ciliegie fatto a Zara, e il pelinkovac a base di erbe.

 

Ambiente

La Croazia si trova sulla costa nord-orientale dell'Adriatico e confina con la Slovenia e l'Ungheria a nord, con la Iugoslavia a est e con la Bosnia-Erzegovina a sud e a est. La repubblica croata è grande due volte il Belgio e si incurva come un boomerang dalle pianure della Slavonia alla penisola istriana e alla frastagliata costa adriatica passando per la regione montuosa della Croazia centrale. Il tratto più meridionale della costa adriatica, che comprende anche la città di Dubrovnik, è separato dal resto del paese da un breve segmento del territorio della Bosnia-Erzegovina.

Da sempre la principale attrattiva turistica della Croazia è costituita dalle sue spiagge. Le coste del paese si estendono per 1778 km, che diventano 5790 km se si tiene conto anche delle isole. Le spiagge, tuttavia, sono costituite in gran parte da scogli e non da distese di sabbia. Il mare davanti alla Croazia è punteggiato di isole belle quanto quelle greche. Il loro numero ammonta a 1185, ma quelle abitate sono solamente 66.

La Croazia ha sette ottimi parchi nazionali. Il Parco delle Isole Brijuni, nei pressi di Pola, è fra tutti quello tenuto meglio ed è il luogo dove Tito veniva a cercare rifugio dagli impegni di stato. Il Parco Nazionale di Risnjak è quello più incontaminato mentre un paradiso per gli arrampicatori su roccia è il Parco Nazionale di Paklenica, dove ogni anno all'inizio di maggio ha luogo una gara europea di questo sport. Il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice è invece rinomato per le sue splendide cascate.

Il clima della Croazia è di tipo mediterraneo lungo la costa e continentale nelle regioni interne. Le aree costiere sono caratterizzate da un gran numero di giornate di sole e presentano estati calde e asciutte e inverni miti e piovosi. A ridosso della costa croata si estende una catena montuosa elevata che tiene lontani i freddi venti che soffiano da nord e assicura alle località rivierasche una primavera precoce e un autunno tardivo. A Zagabria la temperatura massima si aggira in media sui 27°C a luglio e scende a 2°C a gennaio.

 

Precauzioni

Si raccomanda cautela nel visitare alcune zone, e in particolare la Slavonia, a causa della fitta presenza di mine. Gran parte dei campi minati sono segnalati e delimitati da apposite recinzioni, ma ve ne sono anche in boschi e terreni, anche collinari, che non risultano segnalati. Nelle aree non sicure non è prudente allontanarsi dalle strade. Nei dintorni di Karlovac vi sono zone a rischio.

Lungo l'autostrada per Belgrado, in prossimità del confine croato-serbo, vi sono estesi campi minati.

 

Arrivare e trasporti

Come arrivare: L'aeroporto internazionale della Croazia si trova 17 km a sud-est di Zagabria ed è servito da voli da e per diverse città europee. La tassa d'imbarco ammonta a 93 kune (circa US$11). Ci sono autobus che collegano Zagabria a diverse città ungheresi e tedesche così come ad Amsterdam in Olanda e ad Anversa in Belgio. La rete ferroviaria collega Zagabria con l'Italia, la Germania, l'Austria, l'Ungheria e la Romania, mentre i traghetti uniscono la Croazia alla Grecia e all'Italia. I viaggiatori che dispongono di un proprio veicolo possono utilizzare 4 valichi di confine per l'Ungheria, 29 per la Slovenia, 23 per la Bosnia e 7 per la Iugoslavia.

Trasporti interni: La Croatia Airlines effettua voli giornalieri da Zagabria a Dubrovnik, Pola, Spalato e Skopje. L'ottima rete di autobus della Croazia è molto estesa e ha prezzi abbordabili. I treni sono più economici e più confortevoli degli autobus, ma sono anche molto più lenti.

A Zagabria e a Spalato trovate le agenzie di tutte le principali società internazionali di autonoleggio. Sulle strade si circola tenendo la destra. La spettacolare strada adriatica che collega l'Italia all'Albania segue le ripide pendici della catena costiera croata ed è uno degli itinerari automobilistici più eccitanti del mondo.

Se per raggiungere una località è possibile usare il traghetto non dovreste perdere questa possibilità, perché navigare fra le isole adriatiche è certamente molto più divertente che stare seduti su un autobus, anche se quest'ultimo può risultare senza dubbio più economico e più veloce. I traghetti della Jadrolinja collegano Dubrovnik e Fiume e se acquistate il biglietto per l'intero tragitto potete fare scalo tutte le volte che volete nelle località intermedie fermandovi ogni volta fino a una settimana. Ci sono inoltre traghetti che uniscono Pola, Mali Losinj, Zara e quasi tutte le isole maggiori.

 

Letture consigliate

Storia del regno di Dalmazia e Croazia:
di Giovanni Lucio (Lint, Trieste 1983), un saggio di approfondimento su epoche passate.

Serbi, croati, sloveni. Storia di tre nazioni:
di Joze Pirjevec (Il Mulino, Bologna 2002): a ciascuno dei tre popoli è dedicato un capitolo, nel quale la loro storia s'intreccia con quella di gruppi gravitanti nella loro orbita.

Rifare i Balcani:
di Christopher Cviic (Il Mulino, Bologna 1993) è un volume sintetico e rigoroso che offre al lettore una buona occasione per capire quello che sta succedendo sull'altra sponda dell'Adriatico.

Sarajevo. Quando la storia uccide:
di Demetrio Volcic (Mondadori, Milano 1993).

Dal mito alla pulizia etnica:
di Cristiano Diddi e Valentina Piattelli (Giunti, Firenze 1999) offre un'analisi della storia jugoslava, delle deformazioni dei nazionalismi e dei miti della cultura tradizionale.

Croazia. Operazione Tempesta:
di Giacomo Scotti (Gamberetti Editrice, Roma 1996) prende in esame il caso Krajina: nell'agosto del 1995, dopo la cacciata di un intero popolo, una regione è stata saccheggiata e devastata per poter essere colonizzata.

I Balcani:
di Paul Garde (Il Saggiatore, Milano 1996) illustra la storia, la geografia, le etnie, le religioni e i conflitti che hanno fatto dei Balcani la polveriera d'Europa.

Nuovi scenari geo-politici:
di Sebastiano Monti (Loffredo, Napoli 1997).

Souvenir from Yugoslavija:
di Mario Boccia (Selene, Milano 1997) in questo volume l'autore propone il suo viaggio fotografico in cinque anni di guerra jugoslava.

Boschi senza confini. Escursioni nelle foreste di Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia:
(Ediciclo, Portogruaro 2000). Trentuno escursioni fra boschi e foreste di queste regioni di frontiera, alla ricerca di luoghi e piaceri spesso dimenticati.

Viaggio in Iugoslavia. La vecchia Serbia:
di Rebecca West (EDT, Torino 1994; collana 'Viaggi e Avventura') è un resoconto di viaggio nel cuore della vecchia Serbia, dove l'autrice, visitando città, monasteri e campi di battaglia, indaga il passato di un popolo e di una terra funestati da un conflitto che affonda le sue radici nel passato.

Caffè Europa:
di Slavenka Drakulic (Il Saggiatore, Milano 1997) indaga sull'Est europeo, un mondo dilaniato tra la nostalgia del recente passato marxista e un'ansia consumistica di imitazione nei confronti dell'Occidente, un anelito di appartenenza.

Non è terra bruciata:
a cura di A. Stamac e I. Sanader (Book, Bologna 1995) è un'antologia di poesie della guerra in Croazia.

La Bosnia e l'Erzegovina:
di Rebecca West (EDT, Torino 1994)

Croazia e Slovenia in barca:
di Franco Melone, Laura N. Zema (Effemme, Milano 1999) Una guida pratica per chi ama veleggiare.

Viaggio in Iugoslavia. La Croazia:
di Rebecca West (EDT, Torino 1994; collana 'Viaggi e Avventura'): l'agnello e il falco, due simboli sempre presenti nelle tradizioni della Croazia e della Dalmazia, diventano il filo conduttore del resoconto di questi viaggi compiuti fra il 1935 e il 1938.

Comprendere il menu all'estero. Croazia:
(L'Airone, Roma 2003) Una guida pratica che vi aiuterà a districarvi nella comprensione dei menu al ristorante.

 

Mete principali

Zagabria
Nel XVI secolo Zagabria diventò la capitale dello stato croato e molte vestigia del passato medievale della città sono giunte sino a noi. È la città più grande della Croazia, è sede del governo e ospita gli uffici dirigenziali della maggior parte delle società straniere del paese, ma questo suo carattere sobrio e operoso è ravvivato dai sontuosi edifici ottocenteschi del centro e dalle viuzze del quartiere vecchio. Nel 1995 la città è stata colpita dai missili serbi, ma i danni sono stati contenuti e la vita quotidiana ha rapidamente ripreso i suoi ritmi: incontrerete persone che fanno shopping o si godono una pausa sedute in un caffè, con il volto sorridente e indossando capi degli stilisti italiani. Molti musei della città sono ancora chiusi, in alcuni casi per lavori di 'reinterpretazione'. Nei pressi della stazione ci sono alcuni alberghi molto eleganti e piuttosto costosi mentre scarseggiano le possibilità di sistemazione economiche.

I campanili gemelli in stile neogotico della Cattedrale di Santo Stefano sono stati costruiti solo nel 1899, ma è possibile vedere diversi elementi della vecchia cattedrale medievale che un tempo sorgeva in questo luogo. Particolarmente interessanti sono gli affreschi del XIII secolo, le panche rinascimentali, gli altari in marmo e il pulpito barocco. Potete recarvi a nord-ovest del centro cittadino per salire sulla Torre Lotrscak e ammirare una veduta a 360° della città oppure per visitare il Muzejski Prostor, che ospita magnifiche mostre d'arte. Sempre in questa zona trovate la Chiesa di San Marco, con un particolare tetto di tegole colorate e alcune statue di Ivan Mestrovic, il Museo di Storia Naturale, il Museo Storico Croato e il Museo Cittadino, che occupa gli edifici di un ex convento.

Nella città bassa potete letteralmente consumare le scarpe e mettere a dura prova la vostra capacità di concentrazione visitando una lunga serie di musei. Il padiglione espositivo ospita mostre d'arte temporanee mentre la Galleria Strossmayer presenta opere di antichi pittori e un'antica iscrizione in croato. Il Museo Archeologico, al pari dei suoi corrispettivi di tutto il mondo, mostra una serie di reperti di epoca preistorica e medievale e possiede anche alcune mummie egizie. Sul retro del museo c'è un giardino in cui sono esposte diverse sculture romane.

Prima di farvi passare la voglia di visitare musei, dirigetevi a ovest del centro di Zagabria, dove si trova il Museo Mimara, una delle gallerie d'arte più belle d'Europa. Il museo occupa un edificio in stile neorinascimentale e ospita la collezione privata di Ante Topic Mimara, che donò alla propria città migliaia di oggetti di inestimabile valore. Le opere di maggior pregio del museo sono i dipinti dei maestri spagnoli, italiani e olandesi, ma sono anche esposti interessanti oggetti in vetro, sculture e saggi di arte orientale. Altro luogo d'interesse è il Mirogoj, uno dei cimiteri più belli d'Europa, nella parte settentrionale della città, con mausolei davvero imponenti, immersi in un giardino all'inglese circondato da un lungo porticato in stile neorinascimentale del XIX secolo.

Dubrovnik
La città di Dubrovnik venne fondata circa 1300 anni fa: gran parte del suo fascino risiede nella città vecchia o Stari Grad, con le sue piazze pavimentate in marmo, le ripide vie acciottolate, le case alte, i conventi, le chiese, i palazzi, le fontane e i musei, tutti realizzati con la stessa pietra da costruzione di colore chiaro. Le mura servono oggi a tenere lontani i veicoli a motore e la città possiede un clima gradevole e una vegetazione lussureggiante, grazie alla sua posizione all'estrema punta meridionale della costa adriatica della Croazia. Nel 1991 Dubrovnik ha subito pesanti bombardamenti, ma è stata in gran parte restaurata, al punto che chi ha visitato la città in epoca recente riferisce che ha addirittura un aspetto migliore di quello che mostrava prima del conflitto. Questo è dovuto anche al fatto che le orde di turisti non hanno ancora ripreso a deturparne l'aspetto.

La Placa è la bellissima via pedonale di Dubrovnik che si estende dalla fermata dell'autobus all'esterno della Porta Pile fino alla Torre dell'Orologio all'estremità opposta della città. Appena oltrepassata la Porta Pile si trova il monastero francescano, al cui interno è situata una farmacia che è in esercizio dal lontano 1391. All'estremità opposta della Placa si trovano la Chiesa di San Biagio, un incantevole edificio in stile barocco italiano, e il gotico Palazzo del Rettore, costruito nel 1441. Il palazzo ora è un museo nelle cui sale potete ammirare mobili d'epoca, dipinti barocchi e reperti d'interesse storico. Di fronte al palazzo nelle ore del mattino viene allestito un vivace mercato.

Le mura di Dubrovnik vennero realizzate fra il XIII e il XVI secolo e ancora oggi sfidano il tempo. Costituiscono probabilmente la cinta muraria più bella del mondo e sono lunghe oltre 2 km. Raggiungono un'altezza di 25 m e lungo il loro perimetro presentano 16 torri. Dalle mura si ammira una vista assolutamente impareggiabile e con tutta probabilità la passeggiata lungo i bastioni costituirà uno dei momenti salienti della vostra visita di Dubrovnik.

Se avete voglia di crogiolarvi al sole potete distendervi senza problemi su una delle spiagge di Dubrovnik, ma farete certamente meglio a prendere il traghetto che porta a Lokrum, un'isola dichiarata parco nazionale dove troverete una spiaggia naturista (scogli), un giardino botanico e le rovine di un monastero benedettino eretto in epoca medievale. Il sistema migliore per trovare una sistemazione per la notte a Dubrovnik è quella di accettare una delle camere private offerte dalle donne che attendono i turisti all'attracco del traghetto. Tenete conto che in albergo si spende molto di più.

Potete raggiungere Dubrovnik in aereo da Zagabria, in autobus da varie località della Croazia oppure in traghetto da Hvar, Spalato, Zara e Fiume. I traghetti sono più cari ma offrono un comfort maggiore rispetto agli autobus. Ricordate che con gli autobus si devono passare i controlli di confine a Neum, dove la Bosnia-Erzegovina arriva fino al mare separando la costa adriatica della Croazia meridionale dal resto del paese.

Spalato
Spalato è il cuore della Dalmazia. Si trova 150 km a nord di Dubrovnik ed è la località croata più grande della costa adriatica. La città conquistò per la prima volta una certa fama nel IV secolo, quando l'imperatore romano Diocleziano, di cui si ricordano le terribili persecuzioni a danno dei cristiani, decise di far costruire proprio qui un palazzo in cui ritirarsi a vivere dopo aver lasciato il trono di Roma. Quando la vicina colonia di Salona fu abbandonata nel VII secolo, molti dei suoi abitanti si trasferirono a Spalato e trovarono rifugio fra le alte mura del palazzo imperiale. La città è ora un centro industriale, ma possiede un grande fascino grazie alla parte vecchia, all'atmosfera esuberante e all'infinità di cose da vedere.

Il Palazzo di Diocleziano è una delle rovine romane più imponenti del mondo. Si tratta più di una fortezza che di un palazzo e in origine la sua cinta muraria misurava 215 m per 180 m e conteneva all'interno la residenza imperiale, vari templi e un mausoleo. Oggi è ancora possibile vedere il vestibolo del palazzo originario, la piazza della fortezza, circondata da un colonnato, il Tempio di Giove e i resti del Mausoleo di Diocleziano, che sono stati trasformati in una cattedrale. Appena all'esterno del palazzo si trovano alcuni edifici di epoca medievale, fra cui il municipio del XV secolo. Potete trascorrere diverse ore a passeggiare senza una meta particolare in questa zona della città, che sembra un vero e proprio museo all'aria aperta.

Ospitato in una fortezza del XVII secolo, il Museo Marittimo possiede una vasta collezione di cartine, fotografie, manufatti e modellini in scala. Non dovreste anche mancare di visitare il Museo Archeologico, la cui collezione è in parte esposta nei giardini all'esterno. La Galleria Mestrovic presenta una raccolta ampia e ben organizzata di opere del più famoso scultore moderno della Croazia.

Trovare una camera a Spalato non è per niente facile perché molti degli alberghi danno tuttora asilo ai profughi e il settore degli affittacamere privati è entrato in una fase di grave crisi durante la guerra e stenta a riprendersi. Potete raggiungere Spalato in aereo o in treno da Zagabria, in autobus dal resto del paese o in traghetto partendo da una serie di località sia sul continente sia sulle isole della costa adriatica, fra cui Dubrovnik, Hvar e Korcula.

Rovinj
La tranquilla Rovinj è una pittoresca cittadina dalle strade acciottolate che trovate sulla costa dell'Istria, la penisola a forma di cuore nella parte nord-occidentale della Croazia al confine con la Slovenia. È circondata da colline coperte di boschi e punteggiate da alberghi che grazie al loro modesto sviluppo verticale armonizzano con il paesaggio. Le 13 verdi isole dell'omonimo arcipelago offrono un magnifico panorama. Rovinj è un attivo porto di pesca e si trova a ragionevole distanza in barca dal porto di Trieste, il che può spiegare la presenza di una numerosa comunità italiana.

La Cattedrale di Santa Eufemia, alta 57 m, è l'edificio barocco più grande dell'Istria e con la sua mole domina la città. Fu costruita quando Rovinj era un importante centro di pesca e baluardo della flotta veneziana. Le spoglie di santa Eufemia vennero portate qui da Costantinopoli nell'800, cinquecento anni dopo il suo martirio. Tutti gli anni il 16 settembre i devoti della santa si radunano presso la sua tomba.

L'Acquario di Rovinj ha più di un secolo di vita e ospita un'ottima collezione di animali marini locali, fra cui velenosi pesci scorpione e variopinti anemoni di mare. Il Parco Forestale di Punta Corrente, a sud della città, è un luogo incantevole per nuotare e meditare osservando il mare. Potete raggiungere Rovinj in autobus da quasi tutte le città croate e in traghetto da Trieste nei mesi estivi.

Mete alternative

Rab
L'Isola di Rab si trova quasi al centro delle isole situate nel Golfo del Quarnaro ed è una delle più belle dell'Adriatico. Il lato nord-orientale dell'isola è spoglio e roccioso mentre il versante sud-occidentale è coperto da verdeggianti foreste di conifere. Il paese di Rab, di epoca medievale, è una delle località più incantevoli della regione e sorge su una stretta penisola che chiude una baia molto riparata. Gli edifici in pietra di Rab si estendono dalla baia fino a una scogliera che si affaccia sul mare. L'isola fu in passato sotto il dominio sia di Venezia sia dell'Austria e oggi si sente parlare tanto il croato quanto il tedesco.

Le quattro torri campanarie delle chiese di Rab spiccano in mezzo ai tetti rossi delle case. La barocca Chiesa di Sant'Antonio venne costruito nel 1175. La Cattedrale di Santa Maria la Grande, con la torre più alta, ha una piacevole terrazza che si affaccia sul mare, mentre la Chiesa di Santa Giustina ospita ora un piccolo museo di arte sacra. La torre campanaria e le fondamenta sono tutto quel che rimane della chiesa più vecchia di Rab. Potete fare una passeggiata lungo le mura per ammirare magnifiche vedute del paese, oppure dirigervi a nord per passeggiare lungo i sentieri ombreggiati del parco cittadino. L'isola è raggiungibile con il traghetto e l'autobus. Dal continente i traghetti per Rab partono dal porto di Jablanac.

Korcula
L'Isola di Korcula è ricca di vigneti e uliveti e la sua costa meridionale è punteggiata di insenature tranquille e piccole spiagge. Il paese di Korcula è un tipico esempio di centro dalmata di origine medievale e presenta torri difensive a pianta rotonda e graziose case dai tetti rossi.

La piazza della cattedrale di Korcula risente di un forte influsso veneziano e vanta addirittura una propria Cattedrale di San Marco, con due dipinti del Tintoretto. Accanto alla cattedrale si trova il trecentesco Palazzo dell'Abbazia dove è conservato il tesoro della città, mentre di fronte potete vedere il quattrocentesco Palazzo Gabriellis che ora ospita il Museo Civico, al cui interno sono esposte ceramiche greche e romane e mobili di vario genere. A detta dell'ufficio turistico locale Marco Polo nacque a Korcula ed è possibile dare un'occhiata alla casa in cui si suppone che il grande viaggiatore sia vissuto.

Dal paese di Korcula potete andare a visitare Lumbarda, un pittoresco insediamento all'estremità sud-orientale dell'isola, dove trovate una bella spiaggia. Questo villaggio è circondato da vigneti che producono un vino bianco secco. Da Korcula partono imbarcazioni che fanno la spola con l'Isola di Badija, dove c'è una spiaggia naturista. Se volete pernottare a Badija potete alloggiare in un monastero del XV secolo che è stato trasformato in albergo.

Korcula si trova a circa 20 km dalla costa adriatica della Croazia meridionale, a metà strada fra Dubrovnik e Spalato, ed è accessibile con il traghetto da entrambe queste località.

Salona
Le rovine dell'antica città di Salona (ora nota con il nome di Solin) si trovano in mezzo ai vigneti a nord-est di Spalato e costituiscono il sito archeologico più interessante della Croazia. Salona fu la capitale della provincia romana della Dalmazia dall'epoca di Giulio Cesare fino al 614 d.C., quando, incorporata nell'impero romano d'Oriente, cadde tuttavia nelle mani di slavi e avari che la rasero al suolo.

Fuori del perimetro della città antica si trova Manastirine, un luogo di sepoltura dei primi martiri cristiani. Si possono vedere varie tombe riportate alla luce dagli scavi e una basilica del V secolo. Più in alto rispetto alle tombe si trova il museo archeologico. A sud sono situate invece le rovine di un centro di culto dei primi cristiani, che comprende una cattedrale a tre navate del V secolo, uno stabilimento termale e un piccolo battistero. All'estremità occidentale di Salona sorge l'enorme anfiteatro del II secolo, che venne distrutto dai veneziani nel XVII secolo affinché i pirati turchi non potessero utilizzarlo come rifugio. Salona può essere facilmente raggiunta con una gita di un giorno da Spalato.

Isola di Mljet
L'Isola di Mljet, lunga e stretta, è occupata per un terzo da un parco nazionale le cui principali attrattive sono due laghi di acqua salata circondati da pendici coperte di pini. Quasi tutti visitano l'isola con una gita dal mattino alla sera; quindi se decidete di fermarvi per la notte l'avrete tutta per voi. Al centro del lago più grande sorge una piccola isola che potete raggiungere con una barca e dove è possibile consumare il pasto presso un monastero benedettino che è stato trasformato nell'albergo del parco nazionale. L'isola è un luogo quasi ideale per i bagni di mare e di sole ed è anche possibile noleggiare una bicicletta per visitare il parco. Mljet si trova a circa 15 km dalla costa adriatica della Croazia meridionale, a metà strada fra Korcula e Dubrovnik, da cui la si può raggiungere in traghetto.