Ecuador

L'Ecuador, il più piccolo paese degli aspri altipiani andini, è una delle regioni del Sud America che più meritano di essere visitate.

Con le sue innumerevoli culture indigene, l'architettura coloniale ben conservata, paesaggi vulcanici lunari e una fitta foresta pluviale, l'Ecuador comprende entro i propri confini più attrattive di molti paesi ben più estesi.

Atterrando nella sua pittoresca capitale, Quito, vi troverete a non più di un giorno di viaggio da un'escursione attraverso i segreti della giungla amazzonica, da una scalata sotto la neve verso la cima di un vulcano attivo, da una socievole contrattazione con gli artesanos indigeni o da un bagno su una spiaggia tropicale. Tutto questo in una nazione non più grande dello stato americano del Nevada.

Se si dà un'occhiata a una carta della regione, l'Ecuador appare simile a un teschio ghignante che guarda le sue terre 'd'oltremare' sperdute tra i flutti del Pacifico, le Isole Galápagos beatamente distanti.

Appartenenti all'Ecuador dal 1832, le remote isole sono considerate uno dei più preziosi tesori della storia naturale mondiale: la singolare varietà della flora e della fauna locali non ha infatti eguali al mondo.

Visitarle vi costerà una fortuna, ma quando avrete confrontato il prezzo con la rarità dell'esperienza sarà davvero difficile rinunciarvi.

A colpo d'occhio

Nome completo del paese
Repubblica dell'Ecuador

Superfice
283.560 kmq

Capitale
Quito

Composizione etnica
65% meticci (indios e spagnoli), 25% indios, 7% discendenti degli spagnoli, 3% discendenti degli africani

Lingua parlata
spagnolo (lingua ufficiale), quechua, quichua, altre lingue indigene

Religione
95% cattolica, una piccola minoranza di altre religioni cristiane

Ordinamento dello stato
repubblica presidenziale

 

Economia

Settori/prodotti principale
petrolio, industria alimentare, prodotti tessili, lavorazione dei metalli, carta e prodotti cartacei, legname e prodotti in legno, sostanze chimiche e plastica, banane, gamberi, pesce, caffè, cacao, riso, patate, manioca (tapioca), canna da zucchero, bestiame (pecore, maiali, manzo, latticini)

Principale partner commerciali
USA, Perù, Cile, Colombia, Italia, Giappone, Venezuela, Brasile

Documenti ed info utili

Visto
i cittadini italiani possono soggiornare in Ecuador senza visto per un periodo massimo di 90 giorni. I turisti che visitano l'Ecuador devono avere con sé il passaporto e un permesso turistico di soggiorno, detto modulo T-3, che si ottiene gratuitamente all'arrivo nel paese: state attenti a non perderlo, però, perché ne avrete bisogno per i controlli dei documenti e per lasciare l'Ecuador. Se lo perdete, dovrete richiederne un altro all'ufficio immigrazione di Quito o Guayaquil, oppure al valico di frontiera dalla quale uscite dal paese.

Rischi sanitari
dengue, epatite, malaria, febbre tifoide e, in misura limitata, colera e rabbia

Elettricita
110V, 60Hz

Fuso orario
l'Ecuador continentale si trova cinque ore indietro rispetto al meridiano di Greenwich. Le Isole Galápagos sono a loro volta un'ora indietro rispetto al resto dell'Ecuador

Pesi e misure
sistema metrico decimale

Quando andare

L'Ecuador può essere visitato tutti i mesi dell'anno, anche se è meglio, ma non essenziale, recarsi in determinate regioni in periodi particolari. Il Niño, un insolito fenomeno climatico che causa l'innalzamento della temperatura dell'oceano, colpisce la zona in modo disastroso circa un inverno ogni dieci anni, devastando le connessioni stradali e ferroviarie e rendendo discontinua la comunicazione con alcune delle zone più remote. Se visitate le Galápagos, scoprirete che la stagione piovosa e tiepida compresa tra gennaio e aprile è il momento migliore per lo snorkelling; negli altri mesi dell'anno l'acqua è più fresca, con una temperatura media di 20°C. La costa della terraferma presenta un clima analogo e le sue spiagge si riempiono di bagnanti tra gennaio e maggio, il periodo delle vacanze scolastiche. Tra giugno e agosto le località turistiche si riempono di gringo, anche se in quel periodo il clima è solitamente già freddo.

Sugli altipiani la stagione secca (il momento migliore per le escursioni e le scalate) va da giugno ad agosto, che è invece il periodo più umido nella provincia dell'Oriente, dove il momento migliore per fare trekking è la stagione che va dalla fine di agosto alla fine di febbraio. Per quanto riguardo turismo e prezzi, l'alta stagione coincide sia sulla terraferma sia alle Galápagos con il periodo compreso tra metà dicembre e la fine di gennaio e tra giugno e agosto, quando arriva la maggior parte dei turisti stranieri.

 

Eventi e Manifestazioni

Essendo l'Ecuador un paese cattolico, molte delle sue feste tipiche sono legate al calendario liturgico e vengono celebrate combinando gran fasto ed elementi delle feste indigene tradizionali. Le aree rurali in particolare attribuiscono una vera atmosfera festosa alle proprie celebrazioni. Una festività particolarmente vivace è il Giorno dei morti, il 2 novembre, quando le cerimonie di deposizione dei fiori ravvivano i cimiteri del paese con un'atmosfera più celebrativa che luttuosa. Altre feste nazionali di interesse storico sono il 24 luglio, anniversario della nascita di Simón Bolívar, e il 12 ottobre, anniversario della scoperta dell'America, anche se quest'ultimo non è sentito da tutta la popolazione.

Per il Carnevale si organizzano battaglie d'acqua e celebrazioni con frutta e fiori. Il Corpus Domini viene celebrato in giugno in concomitanza con una tradizionale festa del raccolto. Gli anniversari della fondazione e dell'indipendenza delle principali città determinano l'arresto di quasi tutte le attività. Tra le feste più importanti vi sono quelle di Guayaquil, di Otavalo, di Cuenca e di Quito, ma ricorrenze del genere si trovano nella maggior parte delle città e dei paesi. Nei giorni di festa i negozi, gli uffici e i servizi restano chiusi e le camere d'albergo e i posti sui mezzi di trasporto sono spesso tutti esauriti - se possibile, prenotate con un notevole anticipo.

 

Prezzi e costi

Valuta
sucre, dollaro americano

Sport e tempo libero

Una splendida zona dell'Ecuador per arrampicate ed escursioni si trova circa 60 km a sud di Quito nel Parque Nacional Cotopaxi, la cui cima conica centrale, il Volcán Cotopaxi, è, con i suoi 5900 m di altezza, il vulcano attivo più alto del mondo. Non tentate di arrampicarvi più in alto del rifugio José Ribas (4800 m) senza una guida, un equipaggiamento adeguato e tanta esperienza di scalata su neve e ghiaccio. Più a sud, la città di Baños rappresenta un buon punto di partenza per brevi passeggiate e arrampicate ambiziose, oltre a offrire il vantaggio di trovarsi vicina a una piacevole fonte termale d'acqua calda.

In prossimità di Cuenca, sugli altipiani meridionali, l'Area Nacional de Recreación Las Cajas offre la possibilità di fare escursioni percorrendo sentieri impervi su un terreno brullo costellato di splendidi laghi. Il Chimborazo, la cima più alta dell'Ecuador (6310 m), non è un luogo da gite di un giorno: se non siete scalatori esperti non allontanatevi dalla zona che circonda la montagna, un'area incantevole raggiungibile attraverso sentieri meno estenuanti.

La costa dell'Ecuador è costantemente lambita da acqua calda. Si possono fare nuotate nelle acque delle belle spiagge di Atacames, San Vincente, Bahía de Caráquez, Bahía de Manta, Salinas e Playas. Ad Atacames fate attenzione alla forte risacca che provoca vittime ogni anno.

È possibile fare immersioni subacquee alle Isole Galápagos, ma dovete portarvi il vostro equipaggiamento e prenotare in anticipo. Lo snorkelling nell'arcipelago riserva piacevoli sorprese: potrebbe addirittura capitarvi che dei piccoli di leone marino vi si avvicinino per guardarvi attraverso la maschera. Anche in questo caso dovete portarvi l'equipaggiamento e prenotare prima.

Le escursioni nella giungla dell'Oriente possono essere organizzate a Misahualí, a Coca, a Baños, a Dureno, a Tena e a Quito. Di frequente il programma comprende passeggiate, nuotate e gite in piroga.

Le opportunità migliori per il birdwatching sono le escursioni nella giungla e le visite all'Area Nacional de Recreación Las Cajas, al Parque Nacional Cotopaxi o alle Isole Galápagos.

 

Storia

La storia pre-incaica dell'Ecuador è persa in un intrico nebuloso di tempo e leggenda e le prime notizie storiche non risalgono che all'XI secolo d.C. È convinzione generale che il continente sudamericano fosse già stato raggiunto da nomadi asiatici intorno al 12.000 a.C. e che a tali popolazioni si fossero successivamente aggiunti colonizzatori polinesiani. Secoli di espansioni tribali, guerre e alleanze diedero origine alla stirpe relativamente stabile dei Duchicela, che governò il paese in modo più o meno pacifico per circa 150 anni fino all'arrivo degli Incas, nel 1450 d.C.

Malgrado la fiera resistenza, con l'aiuto di valenti condottieri e di un'abile politica matrimoniale, i conquistatori inca ottennero presto il controllo della regione. Le guerre per l'eredità del nuovo regno inca indebolirono e divisero la regione proprio al momento dell'arrivo degli invasori spagnoli.

I primi spagnoli approdarono nell'Ecuador settentrionale nel 1526. Pizarro giunse nel paese nel 1532 diffondendo il terrore tra gli indios con i cavalli, le armature e le armi dei suoi conquistadores. Il capo degli Incas, Atahualpa, fu catturato, tenuto in ostaggio, "processato " e giustiziato e l'impero inca fu definitivamente distrutto. Quito resistette per due anni, ma alla fine fu rasa al suolo dal generale di Atahualpa, Rumiñahui, che preferì distruggerla piuttosto che consegnarla intatta agli invasori spagnoli. La città fu rifondata nel dicembre del 1534. Oggi in Ecuador è rimasto solo un sito inca intatto: Ingapirca, a nord di Cuenca.

Gli indios non intrapresero mai rivolte degne di nota, sebbene sotto il dominio spagnolo la vita fosse orribile. La Spagna governò la colonia da Lima, in Perú, fino al 1739, quando il viceré si trasferì in Colombia. L'economia del paese era ampiamente rurale e conservatrice e la regione era disseminata di ampie tenute per l'allevamento di bestiame e la coltivazione di banane (per la quale si ricorreva al lavoro forzato).

Allo sviluppo di una classe media creola si accompagnarono svariati tentativi di liberare l'Ecuador dal dominio spagnolo. L'indipendenza fu infine raggiunta da Simón Bolívar nel 1822 e una piena sovranità costituzionale venne ottenuta nel 1830. Da allora la storia interna del paese è stata contrassegnata da fiere rivalità e da occasionali episodi di guerra aperta tra i conservatori appoggiati dalla Chiesa, con base a Quito, e i liberali e i socialisti di Guayaquil.

Negli ultimi cento anni gli assassinii e l'instabilità politica sono stati motivo di interventi militari sempre più frequenti e nel XX secolo sono stati più gli anni di regime militare che quelli di governo civile. Nel 1941 lo stato confinante del Perú ha invaso l'Ecuador conquistando gran parte del suo bacino amazzonico. La 'nuova' frontiera tra i due paesi, concordata e stabilita con il trattato di Rio de Janeiro nel 1942, venne finalmente riconosciuta da entrambi gli stati con il trattato del 1998; le controversie sono cessate definitivamente perché sia l'Ecuador sia il Perú vogliono attirare nuovi potenziali investitori, i quali, si sa, tendono a escludere dai loro interessi le zone a rischio.

Nonostante le rivalità interne, i contrasti per i confini e il succedersi di sei presidenti in meno di sei anni, la vita in Ecuador è rimasta abbastanza tranquilla fino alla fine del millennio. Nel tentativo di frenare la svalutazione della moneta nazionale, il sucre, che ha perso il 75% del proprio valore in meno di un anno, il presidente Jamil Mahuad rese noto di voler "dollarizzare " l'economia, sostituendo il sucre con il dollaro americano e stabilendo 25.000 sucre per dollaro. Migliaia di contestatori, tra cui molti leader locali, professandosi contrari alla politica economica neoliberale, occuparono gli edifici governativi di Quito, costringendo Mahuad a dimettersi.

Sebbene non molto esperto in campo politico ma considerato uno fra i pochi politici onesti in un paese dove la corruzione è la norma, il vicepresidente di Mahuad, Gustavo Noboa, assunse la presidenza del paese dopo il colpo di stato del gennaio 2002, dichiarando di voler combattere la corruzione politica. Nuove elezioni svoltesi a fine novembre 2002 hanno decretato la vittoria del colonnello Lucio Gutiérrez, protagonista del colpo di stato che il 21 gennaio 2000 aveva rovesciato Jamil Mahuad.

Per i viaggiatori, questa instabilità politica comporta vantaggi e svantaggi. I primi consistono in un cambio vantaggioso; i secondi sono visibili durante le manifestazioni di protesta, quando cioè le vie di comunicazione vengono talvolta chiuse e s'interrompe il traffico su strada; di solito non si verificano atti di violenza. Comunque, in presenza di questi inconvenienti, i viaggiatori con un budget ridotto dovranno prevedere dei giorni in più per il loro itinerario.

Nel gennaio 2001, davanti all'isola di San Cristobal dell'arcipelago delle Galápagos si è arenata la petroliera Jessica, da cui è fuoriuscita una quantità ingente di carburante, che ha provocato un disastro ecologico che rischia di compromettere il delicato ecosistema di questo paradiso naturale. Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza, mentre molti turisti hanno cancellato i loro viaggi per il tempo a venire.

I progressi dell'economia e il calo dell'inflazione producono benefici che sono tuttavia indeboliti dalla corruzione ormai cronica: secondo la Camera di Commercio di Quito il paese perde ogni anno l'11,2% del prodotto interno lordo.

Dopo aver tentato nel gennaio del 2000 un colpo di stato, esauritosi in poche ore, l’ex colonnello Lucio Gutierrez ha vinto le presidenziali del novembre 2002, con il 56,14 per cento dei voti, battendo Alvaro Noboa, populista di destra e l'uomo più ricco del paese. La Confederazione delle nazionalità indie dell’Ecuador ha espresso ottimismo e speranza non solo per gli indios ma per tutti i diseredati. Il paese, tuttavia, soffre di una pesantissima crisi economica e il Fondo Monetario Internazionale non concederà crediti se non verrà messo freno alla spesa pubblica e alla corruzione.

Il 23 marzo 2003, a Milano è stato firmato un accordo che annulla parte del debito dell'Ecuador nei confronti dell'Italia per riavviare il suo percorso di ricchezza.

 

Cultura

Le popolazioni precolombiane dell'Ecuador eccellevano nelle arti della ceramica, della pittura e della scultura e nella lavorazione dell'oro e dell'argento. Gli spagnoli insegnarono agli artisti indigeni a produrre gli oggetti sacri che possono essere ammirati in molte chiese e nei musei. La scuola di Quito del XVII e del XVIII secolo combinò queste due influenze, ma con l'indipendenza fu sostituita dal formalismo, che prediligeva soggetti quali gli eroi della rivoluzione e i membri dell'alta società.

L'architettura religiosa coloniale dell'Ecuador è prevalentemente barocca, sebbene l'architettura residenziale tenda a essere semplice ed elegante, con case bianche dotate di verande e costruite attorno a un cortile centrale. La musica andina tradizionale si distingue per melodie ossessionanti basate su un'insolita scala pentatonica. Strumenti a fiato e a percussione, tra cui flauti di pan in bambù e flauti dritti, sono le componenti principali di questa musica. L'artigianato locale comprende raffinati esempi di cesti, lavori in cuoio, intagli in legno, tessuti, ceramiche e gioielli.

La religione principale è quella cattolica, ma in Ecuador sono diffuse anche svariate altre chiese cristiane. Per quanto dichiaratamente cattolici, gli indigeni tendono a fondere la religione cattolica con credenze tradizionali. Lo spagnolo è la lingua principale, anche se la maggior parte degli indios degli altipiani è bilingue e usa di preferenza il quechua, considerando lo spagnolo come seconda lingua. Svariati piccoli gruppi delle pianure parlano una propria lingua. L'inglese è compreso nei migliori alberghi, negli uffici delle compagnie aeree e nelle agenzie di viaggi, altrove invece è poco utilizzato.

La cucina ecuadoriana consiste principalmente in zuppe e stufati, frittelle di grano, riso, uova e verdure. Il pesce è particolarmente gustoso persino sugli altopiani. Tra le specialità locali vi sono il caldo de pates, una zuppa a base di zampe di bovino, il cuy, un porcellino d'India intero arrosto, e il lechón, il maialino da latte.

Una bevanda che si prepara e si vende molto nelle strade quando ci sono le fiestas è la canelita o canelazo, un punch fatto con acqua calda, aguardiente (acquavite locale), limone e cannela.

 

Ambiente

Come si può intuire dal suo stesso nome, l'Ecuador si trova a cavallo dell'equatore, nell'angolo nord-occidentale del Sud America. Il paese è situato tra un confine lungamente conteso con il Perú a sud e a est, la Colombia a nord e l'Oceano Pacifico a ovest. Quito, la capitale, sorge in una valle andina distante solo 22 km dall'equatore. Guayaquil, unico porto importante dell'Ecuador, è adagiata sull'afosa costa meridionale appena a nord del confine peruviano.

Il paese può essere suddiviso in quattro regioni: le pianure costiere a ovest, gli altipiani andini al centro, le giungle del Bacino del Rio delle Amazzoni a est e, circa 1000 km a ovest della terraferma, le Isole Galápagos. Le pianure occidentali, un tempo rivestite da una fitta foresta, sono ora ammantate di piantagioni di banane, palme e cacao e rivestono poco interesse per la maggior parte dei visitatori. Solo alcune aree protette quali la riserva biologica di Maquipucuna danno ancora una vaga idea dello spettacolare aspetto delle antiche foreste dell'Ecuador. Gli altipiani andini, la spina dorsale del paese, si compongono di due catene vulcaniche separate da una vallata centrale in cui risiede la maggior parte della popolazione. Negli altipiani si trova anche la montagna più alta del paese, il Chimborazo, la cui cima di 6310 m si erge a rappresentare, grazie alla curvatura equatoriale della terra, il punto più distante dal centro del pianeta.

Le pianure del Bacino delle Amazzoni, situate a est delle Ande, sono un intrico pressoché impenetrabile di foresta pluviale noto agli ecuadoriani come l'Oriente. Sebbene il Rio delle Amazzoni non attraversi l'Ecuador, tutti i fiumi che scorrono a est delle Ande alla fine vi confluiscono. Le Isole Galápagos, note in tutto il mondo, sono state il primo parco nazionale dell'Ecuador e sono celebrate per la loro natura unica e ardita.

Grazie al suo clima gradevole e alla varietà dei suoi habitat (prati alpini, paludi costiere, foresta pluviale tropicale), l'Ecuador è uno dei paesi più ricchi di specie dell'intero pianeta. Noto agli ecologi come 'zona calda della megadiversità', il paese può vantare, solo tra i mammiferi, 300 specie di animali fra cui sono compresi bradipi, scimmie, lama e alpaca. I birdwatcher vengono qui da tutto il mondo per stupirsi alla vista del famoso condor andino, ma vi sono innumerevoli altre specie di uccelli e circa la metà delle 58 specie che risiedono nelle Isole Galápagos è endemica. I pesci d'acqua dolce dell'Ecuador sono altrettanto esotici, anche se la maggior parte dei visitatori preferisce osservare da una certa distanza le stupefacenti caratteristiche dei pesci elettrofori, delle pastinache, dei piranha e dei candirú - piccoli pesci della famiglia dei Tricomicteridi, parassiti nella cavità branchiale di pesci d'acqua dolce che in qualche caso penetrano fino all'uretra umana provocando pericolose lacerazioni con le spine erettili.

L'unica cosa prevedibile del clima ecuadoriano è la sua imprevedibilità: non è raro attraversare tutta la gamma delle stagioni nell'arco di un solo giorno. In termini generici, l'Ecuador ha due stagioni, una umida e una secca, ma l'andamento meteorologico locale varia enormemente a seconda dell'area geografica. Le regioni costiere di terraferma e le Isole Galápagos sono influenzate dalle correnti oceaniche e sono calde e piovose tra gennaio e aprile: un periodo sconsigliato per il turismo.

Chi visita le spiagge tra maggio e dicembre vedrà raramente la pioggia e troverà temperature più fresche di alcuni gradi. Sugli altipiani la stagione secca è compresa tra giugno e settembre e intorno a Natale, ma sulle montagne anche la stagione delle piogge non è particolarmente umida. Nella vallata centrale il clima è generalmente primaverile per tutto l'anno e le temperature non superano mai i 24°C. Nell'Oriente piove tutto l'anno; luglio e agosto sono i mesi più piovosi e il periodo più secco va da settembre alla fine di dicembre. In questa zona la temperatura è generalmente calda come sulla costa.

 

Precauzioni

Viaggiare in Ecuador è relativamente sicuro, anche se l'instabilità economica che ha recentemente provocato agitazioni nel paese richiede un po' più di prudenza da parte dei turisti. Da quando nel gennaio 2001 è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale, sulla scia di una sollevazione ispirata dal Council of Indigenous Nations of Ecuador (CONAIE, Consiglio delle Nazioni Indigene dell'Ecuador) e delle dimissioni dell'ex presidente Jamil Mahaud, nel paese la situazione sicurezza è precaria. La polizia antisommossa e i dimostranti sono passati dagli scontri e dagli scioperi generali ai blocchi stradali e, perfino, ai cannoni. Attualmente la situazione si è calmata e le zone a rischio sulla strada del turista - di solito si tratta di manifestazioni non violente - rimangono Quito e Guayaquil.

Vi sconsigliamo di viaggiare nelle regioni del nord-est, in particolare nelle regioni di Sucumbios, Orellana e Napo. Inoltre, tutte le zone di confine con il Perú sono rischiose, in particolare la Cordillera del Condor, dove esiste la possibilità di zone minate (si tratta di residui bellici dell'ultimo conflitto tra l'Ecuador e il Perù), e con la Colombia dove operano alcune frange della guerriglia colombiana e dove ultimamente si è verificato un sequestro di cittadini stranieri.

State alla larga dalle manifestazioni di massa, dato che spesso non mancano le sorprese di scontri tra dimostranti e polizia. Molto importante, informatevi sempre su quello che succede sul posto e nel mondo.

 

Arrivare e trasporti

Come arrivare: I viaggi aerei sono il modo più comune per raggiungere l'Ecuador. Sia a Quito sia a Guayaquil vi sono aeroporti internazionali con collegamenti frequenti con Houston, Los Angeles, Miami e New York. Quasi tutti i voli provenienti dall'Europa e dall'Australasia fanno scalo in queste città statunitensi o nei Caraibi. Alcune linee aeree organizzano anche voli diretti da una serie di paesi dell'America centrale e meridionale. Il principale punto di collegamento internazionale della regione è Lima, e potreste trovare più conveniente volare fino al Perú e poi proseguire per l'Ecuador via terra (un viaggio in autobus di 24 ore). La tassa d'imbarco agli aeroporti è di US$25.

L'Ecuador può essere raggiunto anche via terra o via mare, ma poiché i viaggi aerei sono molto più comodi e il costo è pressoché equivalente, sono pochi i turisti che scelgono di viaggiare in questo modo. I viaggi via terra su autobus pubblici provenienti dalla Colombia e dal Perú non presentano alcun problema. Occasionalmente le navi da carico fanno scalo a Guayaquil, ma poiché i tempi delle traversate su piroscafo appartengono ormai al passato, è raro che un turista scelga un viaggio del genere.

Trasporti interni: Il sistema di trasporto aereo dell'Ecuador è più efficiente di quello della maggior parte degli altri paesi andini. Il paese presenta anche il vantaggio delle dimensioni ridotte e di prezzi relativamente economici, il che consente anche ai turisti che desiderano risparmiare di viaggiare occasionalmente su un volo interno. L'aeroporto internazionale di Quito si trova circa 10 km a nord del centro della città. L'altro aeroporto principale del paese si trova a Guayaquil, circa 5 km a nord del centro città. Entrambi gli aeroporti sono serviti regolarmente da autobus e taxi. Le principali linee aeree interne sono la TAME e la SAN, ma vi sono anche altre linee aeree minori e voli charter. Quasi tutti i voli partono e arrivano a Quito o a Guayaquil. Svariate località delle Isole Galápagos sono servite dalle linee aeree, ma il viaggio è piuttosto costoso. È anche possibile raggiungere le isole via mare, ma le traversate non sono più economiche dei voli.

La maggior parte dei turisti si sposta per il paese con gli autobus. I busetas (pulmini con 22 posti a sedere) coprono lunghe distanze in tempi piuttosto brevi, mentre i più grandi autobuses sono lenti, ma tendenzialmente è più facile socializzare e divertirsi. Se viaggiate in autobus, tenete il passaporto con voi, perché alla periferia delle città si viene spesso fermati, in genere brevemente, da controlli della polizia. Evitate di attraversare la Provincia di Guayas con autobus notturni, perché le strade sono spesso frequentate da banditi. Per i viaggi lunghi è possibile chiedere un passaggio in autocarro (camioneta), in camion (ranchera) o in taxi, ma stabilite un prezzo con l'autista prima di partire. In alcune delle città principali si può noleggiare un'auto a un prezzo paragonabile a quelli statunitensi ed europei. Se amate i viaggi in treno, la straordinaria risalita da Alausi a Guayaquil è una delle più spettacolari del mondo.

Mete principali

Quito
La capitale dell'Ecuador è probabilmente la più bella città del Sud America. Situata a 2850 m sul livello del mare e solo 22 km a sud dell'equatore, può vantare un meraviglioso clima primaverile e uno scenario spettacolare. I panorami di Quito sono dominati dalle montagne, e tra queste svariati sono i vulcani innevati che si ergono a una certa distanza. La città si situa ai piedi del Rucu Pachincha, un monte alto 4700 m. Dal punto di vista architettonico, Quito trabocca di tesori coloniali e l'edilizia moderna nella città vecchia viene tenuta sotto stretto controllo dal 1978, quando la città fu dichiarata patrimonio culturale dall'UNESCO. Il centro antico è pieno di case intonacate di bianco, di tetti in tegole rosse e di chiese coloniali, senza luci al neon che guastino l'atmosfera del passato. La zona settentrionale della città è la parte nuova, dove si trovano gli uffici moderni, le ambasciate, i centri commerciali e gli uffici delle linee aeree.

Tra i principali luoghi di interesse della città vi sono il Monastero di San Francisco del XVI secolo, la chiesa più antica dell'Ecuador, la severa cattedrale del XVI secolo, il vicolo della Ronda, perfettamente conservato dal periodo coloniale, ed El Panecillo (il Panetto), una collina con una vista favolosa sulla città vecchia e con una gigantesca Statua della Vergine di Quito. C'è poi tutta una serie di musei abbastanza interessanti, di chiese coloniali e di affascinanti piazze, come pure un mercato indios ai piedi del Panecillo.

La movimentata Avenida Amazonas, il pezzo forte della Quito moderna, è un buon posto per fermarsi in un caffè all'aperto e guardare le persone che passano. Di particolare interesse per gli appassionati di creature lucide e viscide è il Vivarium, un museo situato a Reina Victoria, nella città nuova, e dedicato agli amanti e agli studiosi dei rettili e degli anfibi dell'Ecuador. Per la gioia degli erpetologi, vi si può trovare tutta una serie di esemplari quali iguane, testuggini, tartarughe e boa.

È possibile trovare una sistemazione economica nella zona di Santo Domingo e sulla Ronda, mentre gli alberghi e i ristoranti di categoria media ed elevata si trovano nella città nuova.

Otavalo
La piccola città di Otavalo è famosa per il suo mercato del sabato, risalente ai tempi preincaici. Il mercato è un punto d'incontro variopinto e festoso e gli otaveleños che vi lavorano indossano i loro abiti tradizionali; la cosa stupefacente è che quest'abbigliamento non è una finzione stravagante adottata per stupire i turisti in visita. Gli uomini di Otavalo sfoggiano pantaloni bianchi all'altezza del polpaccio, sandali di corda e poncho double-face blu e grigi e si legano i capelli in lunghe code di cavallo. Le donne indossano bluse dai ricami variopinti, lunghe camicie nere e scialli e si adornano con collane e bracciali di perline in vetro soffiato. Anche se i bianchi e i meticci rappresentano solo un terzo della popolazione regionale, la maggior parte degli indios risiede nei villaggi dei paraggi e si reca in città soltanto per il giorno di mercato.

Per creare i propri vestiti e i tappeti, gli otaveleños usano i telai tradizionali, e i loro prodotti sono oramai tanto richiesti che hanno aperto botteghe in tutto l'Ecuador e commerciano direttamente con negozi ed empori statunitensi ed europei. Sono tre le plaza in cui il mercato si presenta in tutto il suo splendore, fra queste la Plaza Poncho è il luogo dove si vendono principalmente oggetti d'artigianato e dove potrete trovare una vasta gamma di coperte di lana, sciarpe, poncho e tappeti. La contrattazione è considerata una specie di arte.

Otavalo è situata a nord di Quito a una distanza di due o tre ore di autobus. Il taxi è l'unico altro mezzo per raggiungere la città da Quito.

La strada dei vulcani
La lunga vallata che, situata a sud di Quito, porta fino a Cuenca è fiancheggiata da due catene montuose parallele che offrono panorami selvaggi e annoverano nove delle dieci cime più alte del paese. La metà della popolazione del paese vive in questa vallata coltivandone il ricco suolo vulcanico. L'area è punteggiata di villaggi indigeni isolati dove lo stile di vita non sembra essere cambiato per nulla nel corso dei secoli e dove ciascuna comunità sfoggia un diverso stile nell'abbigliamento tradizionale.

Nei giorni di mercato i paesi più grandi, quali Saquisilí, Pujillí, Zumbagua, Sigchos e San Miguel de Salcedo, si riempiono di persone provenienti dai villaggi circostanti. La pacifica comunità di Salinas è rinomata per i suoi latticini e i salami fatti in casa e per i prodotti artigianali in lana. Molti di questi villaggi possono essere raggiunti solo a piedi. L'autostrada panamericana, che percorre l'intera vallata, è costellata di panorami spettacolari.

Cuenca
Fondata dagli spagnoli nel 1557, con i suoi 285.700 abitanti Cuenca è la terza città in ordine di grandezza dell'Ecuador e una delle più graziose. Il centro antico è ricco di chiese e case del XVI e XVII secolo che fiancheggiano le strade rivestite di un acciottolato da slogature. Poiché la maggior parte degli alberghi si trova in prossimità del centro antico, Cuenca è un posto ideale per trascorrere qualche giorno di relax in un'atmosfera coloniale. È da notare che gli abitanti della città sono anche più conservatori di quelli di Quito e scoprirete presto che se non vi vestite e non vi comportate in modo appropriato attirerete l'attenzione di tutti. Quando sarete stufi dell'ambiente pittoresco e coloniale, prendete la strada che va a nord e percorrete i 50 km che vi condurranno alla fortezza inca di Ingapirca, la rovina precoloniale meglio conservata dell'Ecuador.

Cuenca è situata a sud di Quito, da cui dista circa 11 ore di autobus. Dall'aeroporto locale partono voli giornalieri per la capitale e per Guayaquil. Le autostrade che portano in città non sono in buone condizioni e la stazione ferroviaria è chiusa da tempo.

La provincia dell'Oriente
Questa vasta regione situata nelle pianure del Bacino delle Amazzoni è disseminata di enormi aree di foresta pluviale e attrae i turisti interessati alla storia naturale, all'ecologia, agli habitat tropicali, alle tribù indigene, al birdwatching e alle passeggiate nella giungla. Purtroppo, alcune guide turistiche senza scrupoli organizzano anche escursioni tra le comunità indigene 'primitive' che consentano ai turisti di vedere gli indiani 'veri'. Evitate queste avventure. Le città principali dotate di servizi della regione sono Macas, Puyo, Tena, Coca e Lago Agrio. Il villaggio di Mishahuallí, situato in prossimità di Tena, è un buon posto per organizzare escursioni nella giungla. L'Oriente è diviso dal Río Pastaza in una regione settentrionale e una meridionale.

Quasi tutte le strade dell'Oriente meridionale non sono asfaltate e, nella stagione delle piogge, sono esposte a smottamenti e ad altre possibili cause di ritardo: il periodo compreso tra giugno e agosto è il peggiore da questo punto di vista. Dunque, se visitate la regione nella stagione delle piogge non pianificate una tabella di marcia troppo rigida. Il momento migliore per recarsi nell'Oriente è la fine di agosto o il periodo che va da dicembre alla fine di febbraio. Il sistema stradale dell'Oriente settentrionale e i suoi collegamenti con la capitale sono molto più agevoli. La regione è servita da due strade che conducono a Quito, da diverse linee di autobus, da canoe a motore e da un numero di voli sei volte maggiore di quello che serve l'Oriente meridionale.



 

Mete alternative

Isole Galápagos
L'Arcipelago delle Galápagos, rinomato per la sua natura unica e ardita, è divenuto la mecca per gli appassionati di storia naturale. Potrete nuotare con i leoni marini, sguazzare guardandovi negli occhi con i pinguini e avvicinare una sula piediazzurri ammirandola mentre nutre i suoi piccoli. L'arcipelago si estende nell'Oceano Pacifico su una superficie di 50.000 kmq a una distanza di circa 1000 km dall'Ecuador e comprende 13 isole principali e 6 minori. Il panorama è brullo e vulcanico, ma possiede una singolare e accattivante bellezza. La cima più alta è il Volcán Wolf, 1707 m, situato sull'Isla Isabela. Tra i famosi uccelli e animali marini dell'isola si annoverano albatros, pinguini, sule, testuggini, tartarughe giganti, iguane, leoni marini, balene e delfini.

L'Ecuador ha rivendicato il possesso delle Isole Galápagos nel 1832, solo tre anni prima che il loro più noto visitatore, Charles Darwin, gettasse l'ancora della Beagle e facesse ingresso sull'isola e nella storia. Nel secolo che seguì, le isole furono abitate da pochi coloni e servirono da colonie penali, l'ultima delle quali è stata chiusa nel 1959, anno in cui l'arcipelago venne dichiarato parco nazionale. Oggi il parco è protetto dal turismo indiscriminato con severe limitazioni relative ai luoghi visitabili e tutti i turisti sono tenuti a farsi accompagnare dalle guide formate dal servizio del parco nazionale. Al momento attuale le isole sono visitate da una media di 60.000 turisti all'anno.

Visitare le isole è però decisamente costoso, i voli aerei sono infatti molto cari, soprattutto in alta stagione. A Guayaquil è possibile organizzare un viaggio via mare per le Galápagos, ma la traversata è difficile e solo di rado vi consentirà di risparmiare qualcosa. I voli per le isole, molto più facili da organizzare, partono ogni giorno da Quito e da Guayaquil e portano all'aeroporto di Isla Batra, distante circa due ore con i mezzi pubblici da Puerto Ayora, la città principale dell'arcipelago situata sull'isola centrale di Santa Cruz.

Ferrovia Ibarra-San Lorenzo
Per un viaggio indimenticabile, fate un giro sulla ferrovia Ibarra-San Lorenzo, che collega gli altipiani intorno a Quito con la zona costiera vicina al confine con la Colombia. Il 'treno' è uno scuolabus appositamente modificato e montato su una rotaia ferroviaria, e lo spettacolare scenario che attraversa offre un buon campione dei panorami tipici del paese. I paesaggi sono particolarmente belli se visti dal tetto del treno... ma tenetevi stretti!

Parchi nazionali e riserve naturali
Situato circa 70 km a sud-est di Baños (approssimativamente 170 km a sud di Quito), il Parque Nacional Sangay comprende 272.000 ettari della zona naturale più remota e inaccessibile del paese, dove vive protetta un'incredibile varietà di animali rari. Per ammirare una flora variegata e un molteplice numero di habitat visitate la Riserva Forestale Pasochoa, situata 30 km a sud-est di Quito, o il Parque Nacional Podocarpus, nella punta più meridionale dell'Ecuador, tra Loja e Zamora. Se volete dare uno sguardo ravvicinato alla straordinaria natura del paese non potete mancare di visitare la Reserva Producción Faunísta Cuyabeno, che si trova all'estremità nord-orientale dell'Oriente. Infine, per godervi un paesaggio costiero, potete visitare il Parque Nacional Machalilla, a nord di Guayaquil sulla costa centrale.