Giamaica

Fin da quando Errol Flynn e altri attori di Hollywood recitavano in film ambientati in Giamaica negli anni '30 e '40, i viaggiatori hanno considerato quest'isola una delle più attraenti dei Caraibi.

Le sue spiagge, le montagne e i rossi tramonti appaiono regolarmente nei dépliant turistici di tutto il mondo e, a differenza di altre isole vicine, è democraticamente adatta a tutti i tipi di turismo: ci si può accampare sulla sommità di una falesia corallina; scegliere una villa con spiaggia privata; divertirsi in una festaiola località turistica; immergersi nella vita dell'isola o sperimentare le tre 'R': reggae, reefer (spinello) e rum.

Ma dietro gli ormai familiari cliché di paese dallo scenario 'tropicale' e dalle spiagge 'luccicanti' esiste una Giamaica diversa, il cui carattere deriva dalla sua complessa cultura, che aspira a essere africana a dispetto della geografia dell'isola e della sua storia coloniale. I giamaicani hanno la battuta e il sorriso sempre pronti, ma non si tratta comunque dell'isola spensierata delle pubblicità della Bacardi e degli spettacoli di Harry Belafonte.

Il triste passato è legato all'economia delle piantagioni di zucchero e il periodo degli schiavi pesa ancora sulla psicologia nazionale. Per qualcuno il rastafarianismo può significare semplicemente muoversi al ritmo di musica reggae, ma la sua confusa espressione di amore, speranza, rabbia e malcontento sociale è un po' l'emblema della Giamaica moderna - un paese densamente popolato e povero che cerca di liberarsi dalla sua dipendenza e dai debiti. Se si va in Giamaica con la mente aperta e la volontà di esaminare queste contraddizioni davvero si avrà 'no problem, mon' ('Nessun problema, amico').

A colpo d'occhio

Nome completo del paese
Giamaica

Superfice
10.991 kmq

Capitale
Kingston

Composizione etnica
90,9% di origine africana, 7,3% di discendenza afro-europea, 0,2% europei, 1,3% indiani orientali, 0,2% di origine cinese, 0,1% altri

Lingua parlata
inglese, giamaicano creolo

Religione
61,3% protestante, 4% cattolica, 34,7% revivalisti (pocomania e rastafarianismo) e altri culti

Ordinamento dello stato
stato indipendente nell'ambito del Commonwealth

Settori/prodotti principale
turismo, bauxite, allumina, prodotti tessili, industria alimentare, industria leggera, cemento, metallo, carta, prodotti chimici, rum, canna da zucchero, banane, caffè, agrumi, patate, verdura, pollame, capre, latte

Principale partner commerciali
USA, Unione Europea, paesi della CARICOM (Comunità Economica dei Paesi Caraibici), Canada, America Latina

Documenti ed info utili

Visto
i cittadini italiani non hanno bisogno del visto per entrare nel paese e soggiornarvi per un periodo massimo di tre mesi. Per l'ingresso è però necessario un biglietto aereo di andata e ritorno.

Ai viaggiatori che non fanno parte di gruppi organizzati viene talvolta chiesto dove intendano alloggiare e se hanno la disponibilità economica per pagarsi il soggiorno (in questo caso è sufficiente esibire una carta di credito di uno dei principali circuiti)

Rischi sanitari
una vacanza in Giamaica non comporta particolari rischi sanitari

Elettricita
110V, 60Hz

Fuso orario
cinque ore indietro rispetto al meridiano di Greenwich

Pesi e misure
sistema britannico

Quando andare

La Giamaica è una meta turistica in qualsiasi periodo dell'anno, grazie al suo piacevolissimo clima marittimo tropicale. Le stagioni praticamente non esistono e le temperature massime diurne lungo la costa si mantengono costantemente tra i 27 e i 30°C. Anche nelle Blue Mountains le temperature sono solo di poco inferiori ai 20°C per gran parte dell'anno.

Se si pensa di trascorrere un periodo di tempo lungo la costa orientale o sulle Blue Mountains, è bene sapere che la cosiddetta stagione delle piogge va da maggio a novembre e ha due picchi: maggio/giugno e ottobre/novembre. Questo periodo dell'anno è un po' più umido rispetto agli altri, ma la pioggia cade in genere per poche ore (normalmente nel tardo pomeriggio) ed è molto facile che il sole splenda per gran parte della giornata.

L'alta stagione turistica va da metà dicembre a metà aprile e le settimane più affollate sono quelle di Natale e Pasqua. In questo periodo le località turistiche sono invase dai turisti stranieri e i prezzi degli alberghi sono più alti. Se si effettua il viaggio fuori stagione, da maggio a novembre, si può risparmiare molto (il 40% o anche di più in alcuni alberghi).

Eventi e Manifestazioni

Il calendario giamaicano è fitto di manifestazioni musicali, artistiche, culturali e sportive. Il Reggae Sunsplash e il Reggae Sumfest sono i festival musicali più scatenati dell'isola e si tengono a circa una settimana di distanza a luglio/agosto, rispettivamente nei pressi di Ocho Rios e a Montego Bay. Entrambi si svolgono in spiaggia e offrono divertimento di prim'ordine e possibilità di cimentarsi in balli proibiti. Il carnevale si svolge a febbraio nel campus universitario di Kingston. È una grande festa, soprattutto per i giamaicani, con balli a ritmo di reggae, calypso e soca, ma è anche un'attrazione turistica.

Durante l'anno si tengono diverse regate per imbarcazioni da diporto in Giamaica: la Pineapple Cup Yacht Race, a febbraio, parte da Miami e termina a Montego Bay, per una distanza di circa 1300 km. Gli incontri di cricket vengono disputati tutto l'anno. Ad aprile, la squadra delle Indie Occidentali è impegnata in una competizione ufficiale, il Cable & Wireless Test Match, a Kingston. La jonkanoo è una tradizionale festa natalizia durante la quale i partecipanti sfilano per le strade cittadine vestiti in maschera. Le origini dell'evento, che all'epoca degli schiavi era la festività principale, risalgono al periodo delle società segrete delle Indie Occidentali.

Valuta
dollaro giamaicano (chiamato jay)

Economicita del paese
La Giamaica è relativamente poco costosa rispetto ad altre isole caraibiche, anche se le spese dipendono ovviamente dal tipo di vacanza che si pensa di fare.

Sport e tempo libero

La Giamaica offre una grande quantità di sport e di attività particolari a chi è stanco della vita da spiaggia. Chi ama le escursioni a piedi potrà trascorrere settimane intere a esplorare il paese percorrendo le piste o il sistema ancora embrionale di sentieri, soprattutto nelle Blue Mountains. L'aspra Cockpit Country è poco esplorata, e tuttavia ideale per gli escursionisti. Le escursioni a cavallo sono un ottimo modo per esplorare la Giamaica e molte località turistiche hanno delle scuderie. Molte escursioni organizzate attraversano le piantagioni e alcune si spingono nell'entroterra. La Giamaica vanta 10 campi da golf di livello internazionale, alcuni dei quali sono meta stabile dei circuiti PGA e LPGA. Il Tryall Golf Club, 20 km a ovest di Montego Bay, è quello principale.

Le coste giamaicane sono splendide sia sopra sia sotto il livello dell'acqua, soprattutto lungo la costa settentrionale, dove le condizioni sono ideali per le immersioni subacquee. Si va dalle basse scogliere coralline alle caverne, dalle fosse alle pareti a strapiombo a poche centinaia di metri dalla riva. La maggior parte delle località turistiche ha piccole barche a vela e si possono noleggiare imbarcazioni da diporto e da crociera comprese nei pacchetti forniti dagli alberghi o noleggiabili a tariffe giornaliere o settimanali. La Giamaica è il paradiso degli speleologi, essendo punteggiata da grotte e caverne calcaree, specie nella parte occidentale ma bisogna usare estrema cautela, soprattutto nelle zone non esplorate.

Storia

La Giamaica ha una storia ricca di eventi e penosa, segnata da una serie di violenze e tirannie avvenute dopo l'arrivo degli europei. Cristoforo Colombo sbarcò per la prima volta qui nel 1494, quando sull'isola vivevano circa 100.000 pacifici amerindi arawak, insediatisi in Giamaica intorno al 700 d.C. I coloni spagnoli arrivarono a partire dal 1510, allevavano bestiame e maiali e introdussero due elementi che avrebbero profondamente influenzato il futuro dell'isola: lo zucchero e gli schiavi. Alla fine del XVI secolo, gli Arawak erano stati completamente eliminati, decimati dal duro lavoro, dai maltrattamenti e dalle malattie europee, contro le quali non avevano difesa.

Nel 1654 un contingente inglese male armato e poco organizzato fu inviato nei Caraibi. Dopo la fallita invasione di Hispaniola (l'attuale isola che comprende Haiti e la Repubblica Dominicana), 'il pessimo esercito formato da imbroglioni comuni, ladri e persone dissolute' fece rotta verso la mal difesa Giamaica. Malgrado gli sforzi dei lealisti spagnoli e le campagne di guerriglia organizzate dagli schiavi liberati (i cimarrones - i 'selvaggi', chiamati anche Maroon), l'Inghilterra assunse il controllo dell'isola. Gli investimenti, e la colonizzazione, aumentarono con l'arrivo dei profitti legati alla produzione di cacao, caffè e canna da zucchero. Ma dato il costante stato di belligeranza della Gran Bretagna con la Francia e la Spagna, l'effettivo controllo dell'isola fu affidato ai bucanieri, un eterogeneo gruppo di banditi marittimi, rifugiati politici e criminali evasi, che si dedicarono alla pirateria contro gli spagnoli. A seconda che l'Inghilterra e la Spagna avessero appena siglato o infranto un accordo di pace, i britannici ora sostenevano i bucanieri, ora aiutavano gli spagnoli a combatterli. Le ribellioni degli schiavi non resero certo più facile la vita agli inglesi: quelli che riuscivano a scappare si univano ai discendenti dei Maroon per effettuare azioni di guerriglia e i loro attacchi furono così efficaci che gli inglesi furono costretti a concedere loro l'autonomia nel 1739.

Tuttavia, nuovi schiavi continuavano ad arrivare per essere utilizzati nelle piantagioni di zucchero, dove, alle già terribili condizioni di lavoro, si aggiungevano l'uso della tortura e la diffusa pratica di strangolare e bruciare i rivoltosi in modo da terrorizzare gli altri. Le insurrezioni erano all'ordine del giorno, soprattutto dopo che la guerra d'indipendenza americana (1775-81) e la rivoluzione francese (1789) avevano diffuso in tutto il mondo uno spirito indipendentista e di ribellione, ma furono tutte soffocate con estrema severità. L'ultima e più grande sommossa degli schiavi in Giamaica fu la cosiddetta rivolta di Natale del 1831, ispirata da 'Daddy' Sam Sharpe, schiavo istruito e predicatore laico, che incitò alla resistenza passiva. La ribellione, tuttavia, divenne violenta, e circa 20.000 schiavi distrussero le piantagioni e uccisero i latifondisti. Dopo essere stati ingannevolmente convinti ad abbandonare le armi con una falsa promessa di abolizione della schiavitù, 400 di essi furono impiccati e altre centinaia frustati, provocando una ondata di sdegno inella stessa Inghilterra che infine costrinse il parlamento giamaicano ad abolire la schiavitù il 1° agosto del 1834.

La transizione dall'economia schiavistica a quella fondata sul lavoro salariatoprovocò il caos economico, dal momento che la maggior parte degli schiavi rifiutava le ridicole paghe offerte dai latifondisti e preferiva lavorare la terra in proprio. Sebbene il vecchio ordine fosse stato abolito, minando il potere economico dei proprietari, la plantocrazia bianca mantenne il suo peso politico, dal momento che solo i proprietari terrieri avevano il diritto di voto. Quando, durante la Guerra civile americana (1861-65), il blocco navale imposto dai nordisti tagliò i vitali rifornimenti alla Giamaica, le disperate condizioni economiche del paese e le ingiustizie sociali portarono alla ribellione di Morant Bay, guidata da un diacono battista nero di nome Paul Bogle. Il governatore Edward Eyre e i suoi seguaci repressero con violenza l'insurrezione, impiccando Bogle e Gordon, un avvocato mulatto che aveva dato voce alla causa dei neri, giustiziando e frustando centinaia di altri rivoltosi e razziando migliaia di case per rappresaglia. La brutalità di questa reazione provocò sdegno in Inghilterra e segnò l'inizio di un periodo più illuminato con una serie di governatori liberali.

La ripresa economica, favorita dal commercio delle banane, fu soffocata dalla Grande Depressione degli anni '30 del XX secolo e poi riavviata dalle esigenze della seconda guerra mondiale, quando le isole caraibiche fornivano cibo e materie prime alla Gran Bretagna. Il suffragio universale per tutti i giamaicani fu introdotto nel 1944 e nel 1947 fu concessa dall'Inghilterra una virtuale autonomia. La Giamaica si staccò dalla Federazione delle Indie Occidentali nel 1962, dopo che la popolazione aveva scelto con un referendum la piena indipendenza dell'isola.

La politica successiva all'indipendenza è stata dominata da due cugini: Alexander Bustamante, che formò la prima unione sindacale nei Caraibi subito prima dello scoppio della seconda guerra mondiale e in seguito costituì il Jamaican Labor Party (JLP), e Norman Manley, il cui People's National Party (PNP) fu il primo partito politico dell'isola (nacque nel 1938). Intorno alla metà degli anni '70, il figlio di Manley, Michael, guidò il PNP verso posizioni di socialismo democratico, provocando una fuga di capitali proprio quando la Giamaica non poteva permetterselo. L'inflazione superò il 50%, la disoccupazione aumentò esponenzialmente e la società si polarizzò sempre di più, dilaniata da una vera e propria guerra durante le campagne precedenti le elezioni del 1976. bande armate di sostenitori del JLP e del PNP cominciarono a uccidersi nelle bidonville di Kingston e fu dichiarato lo stato d'emergenza. Il PNP vinse con un ampio margine e Manley continuò la sua politica filosocialista.

Il governo statunitense era ostile alle propensioni socialiste della Giamaica e, quando Manley cominciò a stringere rapporti con Cuba, la CIA decise di rovesciare il governo giamaicano. Di conseguenza le imprese commerciali si ritirarono, l'economia (il turismo in particolare) subì una forte contrazione e il paese viveva praticamente sotto assedio. Quasi 700 persone furono uccise durante la campagna elettorale del 1980 e le elezioni furono vinte dal JLP di Edward Seaga. Questi migliorò la situazione economica del paese e tagliò i legami con Cuba avvicinandosi invece agli Stati Uniti di Reagan. Le relativamente tranquille elezioni del 1989 hanno riportato al potere un Manley reinventatosi 'realista'. Ritiratosi nel 1992, ha lasciato il potere nelle mani del suo vice, Percival James Patterson - il primo premier nero della storia giamaicana. Il PNP guidato da Patterson ha facilmente vinto le elezioni del 1993 e del 1997.

Nella primavera del 1999 nel paese sono scoppiate delle sommosse in seguito all'annuncio da parte del governo di un aumento del 30% della tassa sulla benzina: sono stati incendiati molti campi, in modo particolare quelli di canna da zucchero di Kingston e Montego Bay. Dopo tre giorni di fuoco e di saccheggi, il governo ha abrogato la tassa.

Un'operazione di polizia a caccia di armi illegali nel settore orientale di Kingston, nel luglio 2001, ha scatenato ulteriori gravi scontri sulla scia delle violenze tra bande tra i sostenitori del partito nazionale del popolo del primo ministro Patterson e il partito laburista dell'ex premier Seaga.

Il governo ha recentemente avviato un progetto per frenare l'uso di droga tra i giovani che negli ultimi anni ha contribuito all'impressionante aumento della violenza e degli omicidi collegati al narcotraffico. Sono oltre 187.000 i giamaicani che consumano droghe pesanti, particolarmente nella fascia di età tra i 12 ed i 55 anni. Il 42% di loro fa anche abuso di alcol, tabacco e marihuana.

Cultura

La ricca eredità artistica della Giamaica si può far risalire già all'epoca pre-colombiana, quando gli Arawak incidevano petroglifi sulle pareti delle caverne. Se ne possono vedere ancora nelle grotte sparse in tutta l'isola. Oggi la Giamaica, e Kingston in particolare, è un centro di arte caraibica e la sua energia culturale è cresciuta enormemente dopo l'indipendenza, ottenuta nel 1962. Edna Manley, moglie di Norman Manley, il primo premier giamaicano, svolse un ruolo fondamentale nello svincolare l'arte giamaicana dai canoni estetici europei. Dagli anni '20 fino alla sua morte (1987), la Manley è stata una figura centrale nel mondo artistico dell'isola sia per le sue sculture, sia per il suo vigoroso sostegno e incoraggiamento agli artisti locali, tra cui i 'primitivi' legati a tematiche locali (i cosiddetti 'intuitivi') e un gruppo più cosmopolita di pittori che avevano studiato all'estero. Non esiste uno stile collettivo che possa definire l'arte giamaicana, ma molti artisti sottolineano le radici storiche nelle loro opere. Il successo internazionale della musica reggae ha avuto un profondo impatto sulle arti visive giamaicane. I rastafariani sono diventati un soggetto comune, come i venditori ambulanti, gli animali e i simboli religiosi fusi con i miti africani.

Dai party sulle spiagge degli alberghi alle scatenate discoteche nei sobborghi operai delle città, la Giamaica riecheggia di coinvolgenti suoni, dal calypso alla soca (un'unione di soul e calypso) al reggae. La musica è dappertutto. Il primo genere musicale originale della Giamaica fu il mento, una forma popolare di calypso con influenze cubane che emerse alla fine del XIX secolo e continuò ad avere successo fino agli anni '50, quando fu soppiantato dal primo boogie-woogie e dal rhythm and blues nelle sale da ballo. Lo ska, pur avendo avuto vita breve, fu un'appropriazione tipicamente giamaicana di R &B unito al mento. Ballabile e a tempo doppio, lo ska si diffuse tra i poveri e gli emarginati, che in seguito si entusiasmarono per il ritmo sincopato e appassionato del reggae e per i suoi messaggi politici, sociali e religiosi pieni di metafore, espressioni di rabbia e di lode a Jah (Dio). Il reggae è legato soprattutto al nome di Bob Marley, che contribuì a creare una 'coscienza terzomondista' essendo sia una superstar della musica, sia una forte voce contro razzismo, oppressione e ingiustizia.

L'inglese è la lingua ufficiale ma in realtà la Giamaica è un paese bilingue e l'inglese è molto più capito che parlato. La lingua ufficiosa è il patois - un dialetto con ritmo musicale e cadenza tipicamente giamaicane. Il patois è derivato dall'inglese creolo ed è una strana alchimia di lingua madre con termini africani, portoghesi, spagnoli e slang rastafariano.

La cucina indigena è una fusione di molte tradizioni etniche: sono facilmente rinvenibili influenze arawak, spagnole, africane, mediorientali, cinesi e inglesi. Un tipico alimento giamaicano che si mangia a colazione è l'ackee, un frutto che cresce sugli alberi omonimi e che ha un aspetto molto simile a quello delle uova strapazzate. Il pranzo è di solito costituito da uno spuntino leggero, magari della carne molto aromatizzata o una torta salata di verdure. I pasti principali comprendono in genere un curry di carne di capra o di maiale servito con riso e fagioli. Anche il pesce è molto diffuso (spesso è messo in salamoia e fritto con peperoni e cipolle). Il piatto più popolare della Giamaica è il jerk, un termine che indica il processo di cottura della carne marinata in una salamoia molto intensa, fatta poi arrostire lentamente sopra un fuoco di legno di pimento, che dà alla carne il suo particolare aroma. Tè è un termine generico per indicare qualsiasi infusione con acqua calda, e può essere alle erbe, o unito a rum, latte, spezie e addirittura pesce. Bisogna fare attenzione ai tè alla marijuana o agli allucinogeni, che possono risultare molto più di un semplice digestivo dopo cena! Lo skyjuice (ghiaccio tritato aromatizzato con sciroppo) è una delle bibite fresche più diffuse, come anche il latte di cocco, bevuto direttamente dalla noce. La birra e il rum sono le bevande alcoliche più diffuse. Il caffè giamaicano delle Blue Mountains è tra i più aromatici del mondo, ma a causa delle ridicole norme che regolano la certificazione e la licenza, gran parte di ciò che è venduto come vero caffè delle Blue Mountains non è così 'vero'.

Ambiente

Colombo descrisse la Giamaica come 'l'isola più leggiadra che occhi abbiano mai visto: montagnosa... tutta piena di valli, campi e pianure'. Di forma approssimativamente ovale, situata 144 km a sud di Cuba, è la terza isola per estensione dei Caraibi. Malgrado le sue dimensioni relativamente ridotte, la Giamaica vanta una notevole diversità di territori e vegetazione, sebbene pochi turisti si avventurino nell'interno per apprezzare questa varietà.

Il perimetro dell'isola è formato da una stretta pianura costiera interrotta ovunque da baie, fatta eccezione per la parte meridionale, dove vi sono ampie zone pianeggianti e lunghi tratti di costa non frastagliata. La maggior parte delle località turistiche si trova lungo la costa settentrionale, dove la vegetazione è rigogliosa e le spiagge hanno la sabbia bianca. L'interno calcareo presenta delle grandi erosioni con ampie vallate e ripide catene montuose, ed è dominato da una topografia a graticcio come nella Cockpit Country, una regione praticamente impenetrabile caratterizzata da colline coperte di vegetazione, ampie doline, caverne sotterranee e fondovalle pianeggianti. Gli altipiani cominciano a salire da ovest fino ad arrivare alle ripide Blue Mountains a est, che culminano nel Blue Mountain Peak (2220 m).

L'idilliaco clima marittimo tropicale della Giamaica fa sì che non vi siano di fatto grandi escursioni termiche. Il tempo, però, cambia rapidamente, soprattutto da maggio a dicembre, quando le piogge sono più frequenti. Ufficialmente, la stagione degli uragani va da giugno a novembre, ma ben pochi di quelli che colpiscono la regione investono la Giamaica. L'ultimo ad aver interessato l'isola è stato l'uragano Gilbert nel 1988, che ha provocato enormi danni, uccidendo 45 persone e lasciando senza casa un quarto della popolazione.

Il clima favorevole ha permesso lo sviluppo di migliaia di specie animali e vegetali, anche se la presenza dell'uomo negli ultimi 500 anni ha devastato ampie zone dell'isola, facendo estinguere molte specie. Si può ancora vedere qualche maiale selvaggio che vaga in alcune zone remote e ci sono oltre 20 specie di pipistrelli che si nutrono di frutta e insetti. L'unico altro mammifero nativo dell'isola è l'hutia, un grande roditore dal pelo marrone simile al porcellino d'India che rischia l'estinzione. Gli animali importati sono più numerosi: mucche, capre e manguste, un mammifero simile alla donnola introdotto dall'India nel XIX secolo per combattere i ratti, anch'essi arrivati dall'estero ma clandestinamente. In Giamaica vivono numerose creature viscide e striscianti: i coccodrilli popolano le zone umide e le paludi di mangrovie lungo la costa meridionale, lucertole e rane sono dovunque, le iguana lottano per la sopravvivenza in alcune regioni poco accessibili dell'interno e ci sono molti serpenti, nessuno però velenoso. Gli uccelli sono numerosi, anche se alcune specie endemiche si sono estinte e molte altre sono a rischio. È facile vedere degli aironi guardabuoi in piedi sulla schiena delle mucche. I John Crows (cornacchie) si trovano in tutta la Giamaica. Si possono anche avvistare il bananaquit dal petto giallo, lo scaltro kling-kling (gracula delle Antille, che diventa cleptomane quando vede da mangiare), civette, colombe, picchi, pellicani e colibrì.

Gli ecosistemi al largo della costa sono luoghi che pullulano di vita, soprattutto lungo la costa settentrionale, dove le acque sono incredibilmente limpide. Le scogliere coralline con i colori dell'arcobaleno sostengono le sinuose meandrine e gli alcionari, che si muovono seguendo le correnti oceaniche, e ospitano oltre 700 specie di pesci. Le tartarughe marine amano deporre le uova nelle spiagge della Giamaica, anche se il loro numero è in diminuzione a causa della caccia. Il lamantino, un mammifero marino a sangue caldo con un grande corpo gonfio, un muso leggermente ottuso e una coda pinnata, rischia l'estinzione, ma si può avvistare nelle paludi del sud.

Precauzioni

Si consiglia di visitare Kingston con agenzie di viaggio dotate di propri automezzi e personale, recandosi solo nei luoghi indicati dalle guide turistiche. Evitare i mezzi di trasporto pubblici. In genere è sconsigliabile uscire dopo il tramonto.

 

Arrivare e trasporti

Come arrivare: La Giamaica è facile da raggiungere, essendo una delle isole caraibiche meglio collegate al Nord America (in genere Miami o New York) e all'Europa. I turisti provenienti dall'Australasia devono passare dal Nord America. La maggior parte dei turisti internazionali sbarca a Montego Bay, ma c'è un altro aeroporto internazionale a Kingston. La Giamaica è a breve distanza da altre isole e dalla costa orientale degli Stati Uniti ed è facilmente raggiungibile anche con una nave da diporto oltre che essere un regolare scalo delle navi da crociera. La tassa d'imbarco per chi vola è di J$1000 (US$30).

Trasporti interni: I voli interni permettono di spostarsi rapidamente tra Montego Bay, Kingston, Negril, Ocho Rios e Port Antonio. Gli elicotteri possono essere utilizzati per escursioni panoramiche o per viaggi individuali, anche se il costo è abbastanza alto. La 'rete' di autobus giamaicana è ampia ma è l'emblema della confusione: gli orari di fatto non esistono e gli autobus sono spesso letteralmente strabocchevoli. Autobus e minibus servono praticamente ogni villaggio nel paese e se si pensa di girare un po' li si utilizzeranno sicuramente. L'aspetto positivo è che sono molto economici e sono un ottimo mezzo per incontrare la popolazione locale. Considerare il viaggio divertente, frustrante, bizzarro o insopportabile dipende dalla personalità di ognuno.

Numerose società locali e internazionali noleggiano automobili e motociclette. Le condizioni delle strade variano da eccellenti a pessime, il temperamento degli autisti da impaziente a quasi suicida. È comune che gli altri guidatori suonino il clacson, imprechino e sorpassino... bisogna essere prudenti e mantenere la calma, e in caso di incidente bisogna evitare di mettersi a litigare con un focoso autista giamaicano. Ben poche persone usano la bicicletta, ma se ne può noleggiare una in qualsiasi città. Se la si porta da casa, conviene attrezzarsi con quanti più pezzi di ricambio è possibile.

Mete principali

Kingston
La frenetica capitale giamaicana risente di una cattiva nomea che, pur parzialmente meritata, oscura le sue numerose attrattive. A prima vista poco accogliente e non bella, può effetttvamente intimidire per il suo squallore. Le tensioni fermentano sotto la superficie e spesso esplodono, eppure, anche se ci sono delle zone dove è meglio non avventurarsi, Kingston è il cuore pulsante dell'isola e il suo centro culturale e commerciale. Metropoli frenetica e agitata, merita una visita, soprattutto durante uno dei suoi festival che si tengono annualmente.

Dalle montagne si vedono i sobborghi alle pendici di verdeggianti colline che si affacciano su uno splendido porto naturale. Immediatamente a nord della rada si trova il centro storico, con i suoi grattacieli e il suo sottoproletariato urbano fatto di ladruncoli, venditori ambulanti e mendicanti. New Kingston si trova in periferia, a nord del vecchio centro.

Il Bob Marley Museum, allestito presso la casa della superstar del reggae a New Kingston, è il luogo più visitato della città. Tra le attrazioni principali, la semplice stanza del cantante con la chitarra a forma di stella a fianco del letto, i fori delle pallottole penetrate dal muro posteriore durante un attentato avvenuto nel 1976 e l'albero sotto il quale Marley fumava la ganja e suonava la chitarra.

La zona del lungomare, nella parte centrale di Kingston, ha davvero bisogno dell'imminente piano di riqualificazione, ma è ancora un ottimo luogo per fare una bella passeggiata e per visitare il mercato dell'artigianato lungo le banchine. Alcuni isolati a ovest si trova la National Gallery, che espone opere giamaicane dagli anni '20 del XX secolo a oggi, tra cui una bella collezione delle sculture di Edna Manley. A dicembre ospita una mostra nazionale di arte contemporanea.

La maggior parte degli alberghi economici si trova nel lato meridionale di New Kingston. La scelta è invece più limitata in centro, dove gli alberghi sono prevalentemente lussuosi. Tuttavia, in centro ci sono moltissime opportunità di mangiare bene: ristoratori indiani, cinesi, statunitensi fanno concorrenza ai cuochi locali. A nord di New Kingston, dirigendosi verso ovest, lungo Red Hills Rd si trovano numerose bancarelle che vendono jerk: si può sentire l'odore delle spezie e del fumo percorrendo la strada. Red Hills Rd è anche un luogo dove vengono organizzate feste e balli in strada, ma a prescindere dalla zona nella quale ci si trova, si sentirà sicuramente della musica reggae ad alto volume. Qui si salta!

Ocho Rios
Ocho Rios, circa 100 km a est di Montego Bay, si trova in un'ampia conca circondata da lussureggianti colline e si affaccia su una grande spiaggia a forma di conchiglia (Turtle Beach) e su una baia protetta dalla scogliera corallina. A Ocho Rios sbarcano dalle navi da crociera circa 400.000 passeggeri all'anno che si riversano nelle compatte e scialbe strade della città. Se le chiassose attrazioni di Turtle Beach possono sembrare esagerate, ci sono delle spiagge meno frequentate nelle vicinanze, verso est. Fern Gully, circa 3 km nell'interno, è una gola sinuosa che si snoda per circa 5 km nel canyon scavato da un antico corso d'acqua. Gli alberi formano una sorta di volta filtrando la luce. Conviene visitare la gola al mattino presto, prima che gli scarichi delle auto vi depositino sopra una spessa coltre. Le Dunn's River Falls, 3 km a ovest della città, sono l'attrazione più nota della Giamaica. È inutile sperare di evitare la folla: bisogna unirsi alla massa di persone che risale gli scalini calcarei che degradano per 180 m fino alla spiaggia formando una serie di cascate e laghetti. L'acqua è piacevolmente fresca e le cascate sono coperte da un'alta foresta pluviale. Circa 1,5 km a ovest, le cascate di Laughing Waters si gettano su una splendida spiaggetta, anche se purtroppo non sono più grandi come un tempo, perché l'acqua viene utilizzata da una centrale idroelettrica.

Montego Bay
Il cuore della Giamaica nord-occidentale è la fiorente città portuale di Montego Bay (MoBay). Nel bene e nel male, è la località turistica per eccellenza dell'isola, nella quale il guazzabuglio di strade a senso unico piene di auto strombazzanti e di pedoni relegano in secondo piano le scintillanti spiagge, i campi da golf, le residenze storiche e l'autentica vita quotidiana dei piccoli villaggi di montagna alle spalle della stretta fascia costiera. A dispetto della reputazione di MoBay come città dei molestatori, ci sono attrazioni che rendono accettabile il fastidio di sentire a ogni piè sospinto i petulanti venditori che chiedono 'Hey Jake, Smoke? Coke?'. In centro si possono ancora ammirare pregevoli edifici georgiani in pietra e in legno, e si possono trovare diversi oggetti d'arte e di artigianato. Qui si può praticare ogni sorta di sport acquatico, anche se la maggior parte delle spiagge migliori appartiene agli alberghi turistici. MoBay è la località ideale per chi vuole spendere poco godendosi però la sfrenata vita notturna, i negozi e i mercati, oppure per coloro che vogliono trascorrere pigramente una settimana a prendere il sole in una località balneare di lusso in cui tutto è compreso. Tuttavia, se si vuole apprezzare la Giamaica superando il luogo comune della 'caraibicità', si troverà ben poco a Montego Bay.

Negril
Negril, 83 km a ovest di Montego Bay, è la località turistica in maggiore espansione dell'isola e il perno intorno al quale ruota la vita turistica giamaicana. Malgrado la fenomenale crescita degli ultimi anni, Negril è più tranquilla di altre località giamaicane ed è uno dei pochi luoghi dove si può prendere il sole nudi. Qui è più facile intrattenere rapporti con la popolazione del posto rispetto ad altre località turistiche, poiché gli artigiani portano i loro oggetti in legno intagliato direttamente sulla spiaggia, le bancarelle improvvisate che vendono cibo naturale e jerk di maiale affollano le strade e gli abitanti salutano calorosamente i turisti. E non c'è bisogno di mangiare le omelette ai funghi magici segnalate nei menu dei ristoranti per considerare straordinari i tramonti che si vedono dai 7 km di spiaggia.

Negril Watershed Environmental Protection Area (Area di tutela ambientale del bacino di Negril) è la prima area naturale protetta di questo genere in Giamaica. È stata creata per tutelare l'intero bacino di Negril, che comprende un parco marino, la zona paludosa della Great Morass a nord e le vicine foreste di mangrovie. Anche se i dettagli conclusivi del progetto sono ancora da definire, la zona di conservazione è già una realtà.

Mete alternative

Cockpit Country
Cockpit Country è un fantastico altopiano calcareo di 1300 kmq nella parte centro-occidentale dell'isola. La zona è punteggiata da collinette coniche e profonde depressioni. Le escursioni a bordo di aeroplani leggeri o di elicotteri sono il modo più spettacolare per rendersi conto delle dimensioni e della bellezza di questa zona, e dal momento che nessuna strada l'attraversa, questi sono spesso gli unici mezzi per vedere i Cockpit. Rimasto praticamente intatto, l'altopiano ospita animali allo stato selvaggio, e costituisce una grande tentazione per gli amanti del birdwatching e della natura, o per gli speleologi (le caverne sono numerose e alcune ancora inesplorate). La maggior parte dei sentieri è formata da indistinte piste rocciose spesso coperte di vegetazione, che si possono percorrere solo aprendosi dei varchi con il machete. Le rocce sono acuminate e le doline sono dappertutto, spesso nascoste da vegetazione secca che può far mancare il terreno sotto i piedi. Non bisogna mai avventurarsi da soli qui e non bisogna sottovalutare la fatica e il caldo.

Il modo migliore per raggiungere Cockpit Country è passare da Montego Bay e andare verso nord, dove si possono raggiungere in autobus e minibus città come Clark's Town e Windsor, sul margine settentrionale della zona più caratteristica.

Long Bay
Long Bay, nel nord-est (da non confondere con l'altra Long Bay nel sud-ovest), si trova in una delle zone naturali più straordinarie della Giamaica. Il nome si addice a questa baia a forma di mezzaluna, lunga 1 km e mezzo, caratterizzata da sabbia rosa, acque di un turchese intenso e venti leggeri che spingono a riva le onde. È uno dei migliori luoghi dove praticare il surf in Giamaica, anche se quando si nuota bisogna fare attenzione alla pericolosa risacca. Le canoe vengono tirate a riva e accanto vengono messe ad asciugare le reti da pesca: si può cercare di convincere un pescatore a fare un'escursione sulla sua canoa. Long Bay è perfetta per chi viaggia in modo economico e cerca di rilassarsi nella quiete di un villaggio di pescatori non rovinato dal turismo di massa.

Qui si trova un campeggio molto spartano e ci sono anche bungalow. Molti abitanti locali affittano delle camere. C'è un ristorante-bar molto vivace vicino alla spiaggia, ma si trovano anche luoghi in cui mangiare jerk o pesce. Gli autobus collegano la città a Port Antonio, il centro principale del nord-est.

Alligator Pond
La sua posizione ai piedi di una valle compresa tra ripidi speroni rocciosi lungo la costa sud-occidentale della Giamaica ha reso Alligator Pond un luogo isolato dal resto del paese, nei pressi di una baia dal mare blu circondata da dune. La strada principale è cosparsa di sabbia portata dal vento e ogni mattina le donne si radunano sulla spiaggia di sabbia scura per contrattare il prezzo dei pesci portati a riva dai pescatori. Circa 30 km al largo si trovano i Sandy Cays, bassi isolotti, ideali per le immersioni e per fare il bagno nudi.

Lungo la spiaggia ci sono bancarelle che vendono cibo ai pescatori, mentre per dormire si possono trovare delle semplici stanze in affitto. Un minibus privato collega Kingston ad Alligator Pond, e se ci si trova già negli altipiani centrali ci sono i mezzi di trasporto dai vari paesi.

Treasure Beach
Treasure Beach è il nome generico attribuito a quattro piccole insenature che si estendono a sud di Starve Gut Bay, lungo la costa meridionale della Giamaica. Promontori rocciosi separano romantiche spiagge dalla sabbia color corallo. Malgrado la presenza di ville da affittare e di alberghi, la zona è praticamente sconosciuta ai turisti. Ogni mattina le donne scendono dalle colline per vendere frutta e verdura fresche, mentre i pescatori preparano le loro barche per gettare le reti nelle pescose acque al largo. Gli sport acquatici non si sono diffusi, anche se le onde sono adatte al body-surfing. Si possono anche vedere le tartarughe marine che vengono a riva per deporre le uova. Questo tratto di costa attira anche gli escursionisti che seguono i sentieri utilizzati dai pescatori. I minibus percorrono l'intero tratto di strada tra Montego Bay e Black River, da dove parte un autobus che arriva a Treasure Beach.