Isole Fiji

Oggigiorno raggiungere le Fiji via mare è molto difficile, a meno di partecipare a una crociera o di navigare con uno yacht privato: le Fiji sono infatti una meta popolare per le imbarcazioni da turismo che veleggiano nel Pacifico meridionale. I porti da cui si può accedere all'arcipelago sono Suva, Lautoka e Levuka, e tra gli altri scali ricordiamo anche Vuda Point Marina (tra Nadi e Lautoka), il Savusavu Yacht Club a Vanua Levu e Musket Cove Marina a Plantations Island, nelle Mamanucas.

Trasporti interni: Nelle Fiji i trasporti interni sono ben organizzati ed è quindi semplice e relativamente economico spostarsi tra una località e l'altra.

Ovviamente il mezzo di trasporto più dispendioso per muoversi nell'arcipelago è l'aereo: molte compagnie nazionali servono tutte le isole ma, a meno che abbiate poco tempo a disposizione e non v'importi spendere molto, è meglio utilizzare i traghetti e le piccole imbarcazioni locali.

I traghetti sono molto economici, frequenti, affidabili e sicuri, e familiarizzare con la gente del posto durante il viaggio tra un'isola e l'altra è una delle attrattive dell'esperienza di viaggio nelle Fiji.

Le linee dei traghetti collegano la maggior parte dei principali centri costieri di Viti Levu e Vanua Levu con le isole più importanti. Si possono anche noleggiare delle imbarcazioni oppure una delle barchette locali che fanno saltuariamente servizio tra le isole (queste ultime sono da evitare con il mare grosso).

Le isole principali hanno una buona rete di autobus e spesso fuori dei centri abitati si può fermare qualunque mezzo di passaggio.

Gli autobus espresso che fanno servizio tra i centri maggiori e gli autobus locali sembrano fermare a ogni villaggio lungo il percorso, ma utilizzare questo mezzo di trasporto è comunque un modo piacevole per incontrare la gente del posto e spostarsi comodamente.

Mete principali

Suva
Suva, capitale delle Fiji, è situata sulla costa sud-orientale di Viti Levu: mentre Nadi, a ovest di quest'ultima, è il centro turistico più importante, Suva è una località interessante soprattutto in quanto fulcro politico e amministrativo, nonché principale porto del paese. La capitale e i dintorni ospitano la metà dell'intera popolazione urbana delle Fiji: si tratta infatti di una delle città più vaste e sofisticate del Pacifico meridionale, dove si trovano la University of the South Pacific (Università del Pacifico Meridionale), l'interessante Fiji Museum e molti begli edifici di epoca coloniale. Questa capitale multietnica vanta inoltre numerose moschee, templi, chiese e centri culturali: la Roman Catholic Cathedral (1902) è uno dei suoi monumenti più caratteristici.

Il lungomare è una zona molto interessante, mentre il Suva Municipal Market (mercato municipale) è una visita d'obbligo per tutti i turisti: qui sono in vendita frutti esotici, verdure, kava (pianta dalla quale si ricava la tipica bevanda del luogo), pesce, frutti di mare e spezie. In questo mercato, che ha saputo conservare un'atmosfera di eccitante varietà culturale, le bancarelle espongono dolci e prelibatezze indiane dai colori vivaci e bevande di frutta in grandi contenitori di vetro.

Nadi
La terza città delle Fiji in ordine di grandezza si staglia contro le montagne sulla costa occidentale di Viti Levu. L'economia locale è basata quasi esclusivamente sul turismo e, pur non trattandosi della zona più bella del paese, Nadi è comunque una buona base per organizzare le escursioni sull'Isola grazie al gran numero di servizi turistici che vi si trovano, da pensioni e ristorantini a prezzi stracciati ai resort di lusso come lo Sheraton e il Regent. A Nadi vive una percentuale cospicua di indiani delle Fiji, quasi tutti discendenti della quarta generazione di braccianti che furono portati nell'arcipelago per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero.

Il Tempio di Sri Siva Subramaniya Swami, situato all'estremità meridionale della strada principale della città, è un monumento interessante dove i turisti sono i benvenuti (le norme del culto prevedono però che quel giorno ci si astenga dal bere alcolici e consumare cibi non vegetariani). C'è anche un bel mercato dove si trova in vendita il solito miscuglio eclettico di merci provenienti dalla Melanesia, dalla Cina e dall'India. Lungo la via principale si affacciano inoltre numerosissimi ristoranti e negozi che offrono tessuti, souvenir e articoli esenti da dazio. Nadi è anche una buona base per organizzare varie attività - come le immersioni subacquee, il golf, l'equitazione e il rafting, le escursioni in jet-boat o con velivoli leggeri.

L'Arcipelago delle Mamanuca
Questo gruppetto di isolotti minuscoli situati al largo della costa occidentale di Viti Levu si raggiunge facilmente da Nadi con la barca: potete visitarlo con una gita di un giorno oppure soggiornare in uno dei molti resort eleganti o in sistemazioni più economiche. Queste isole sono molto popolari tra gli amanti delle immersioni subacquee, dello snorkelling, del surf, ma anche tra coloro che desiderano semplicemente rilassarsi sulle lunghe distese di sabbia bianca. I bei fondali corallini e i pesci coloratissimi rendono lo snorkelling in queste acque una delle attività predilette da molti turisti, ma soltanto poche isole, come Monu e Monuriki, conservano alcuni tratti significativi della foresta originaria dove vivono molte specie di uccelli e rettili.

Sigatoka
Sigatoka è una cittadina situata lungo la costa meridionale di Viti Levu, 61 km a sud di Nadi e 127 km a ovest di Suva, sulle sponde del fiume omonimo. Si tratta essenzialmente di una comunità rurale, che svolge però anche il ruolo di centro di servizi per i resort della Coral Coast: vi si trovano un mercato di prodotti ortofrutticoli, una grande moschea e qualche alberghetto e ristorante economico. Caratteristica peculiare di questa località è la bizzarra palazzina in stile fantasy in cima al colle dietro l'abitato. Sigatoka è anche una buona base di partenza per l'esplorazione delle gigantesche dune di sabbia situate nei suoi pressi, nonché della costa meridionale e della Valle di Sigatoka, una fertile vallata fluviale dove sono stati identificati almeno duecento siti di importanza storica, culturale e archeologica, tra cui il Tavuni Hill Fort, un sistema di strutture difensive in terra costruite dal capo tonga Maile Latemai nel XVIII secolo. La valle ospita anche alcuni dei migliori ceramisti delle Fiji.

Nausori Highlands
A est di Nadi, nell'entroterra di Viti Levu, troverete i panorami fantastici e i villaggi remoti degli altipiani di Nausori. Il villaggio di Navala è forse il più pittoresco di tutte le Fiji. Mentre gli abitanti della maggior parte dei centri urbani dell'arcipelago ora preferiscono vivere nelle strutture prefabbricate in cemento e lamiera ondulata, quasi tutte le case di Navala sono bure tradizionali distribuiti lungo dei viali, con una via centrale per il passeggio che porta fino al fiume.

Questa località non è molto frequentata dai turisti e sarà quindi meglio rivolgersi al capo del villaggio per chiedere il permesso di visitare i dintorni e di scattare delle fotografie. La domenica non è il momento migliore per giungervi, dato che la gente si dedica alla preghiera e alla famiglia. Il villaggio di Bukuya, situato più a ovest, merita anch'esso una visita. Nei vari villaggi sono disponibili delle sistemazioni molto semplici, ma dovrete comportarvi in maniera appropriata.

Mete alternative

Levuka
Levuka, situata sull'isola di Ovalau a ovest di Viti Levu, fu la capitale delle Fiji durante il primo periodo della dominazione coloniale ma, a causa del suo spazio limitato (si trova infatti stretta tra le montagne e il mare), il centro politico e amministrativo del paese fu poi spostato a Suva nel 1882. Questa cittadina fu comunque il primo insediamento europeo delle Fiji, dove i mercanti di legno di sandalo si stabilirono già nel 1806. Per tutto il XIX secolo Levuka prosperò grazie ai marinai e ai balenieri che vi sostavano, alle piantagioni che sorsero nei dintorni e agli amministratori coloniali che la scelsero come residenza. Ai tempi della sua maggiore espansione, questa città ospitava 52 alberghi lungo la Beach St ma divenne in seguito turbolenta e malfamata.

Oggi Levuka non è altro che un brutto villaggio, ma i suoi edifici coloniali si sono mantenuti in buono stato e l'atmosfera che vi si respira è quella di una cittadina del selvaggio West. La popolazione è per la maggior parte costituita da discendenti delle unioni tra aborigeni ed europei. L'industria ittica PAFCO (Pacific Fishing Company) dà lavoro a 1000 persone (un terzo circa della popolazione attiva locale). Tre grandi macigni posti all'estremità meridionale di Beach St indicano il Cession Site dove nel 1874 fu firmato con gli inglesi l'atto di cessione, che ebbe profonde ripercussioni sulla successiva storia del paese; proseguendo lungo la passeggiata del lungomare si raggiungono la Sacred Heart Church (Chiesa del Sacro Cuore, 1858), la Marist Convent School (1891), il town hall (municipio) (1898), la Masonic Lodge (Loggia Massonica) e molti altri edifici. Nella zona ci sono buone opportunità di praticare lo snorkelling e di fare immersioni subacquee, e si noleggiano anche le biciclette.

Il villaggio di Lovoni, a ovest di Levuka nel centro di Ovalau, è arroccato all'interno dello spettacolare cratere di un vulcano spento. Le escursioni a piedi con accompagnatore, che partono da Levuka, esplorano la foresta pluviale e conducono alla località di sepoltura di un capo e al Korolevu Hill Fort.

L'Arcipelago delle Lau
Il gruppo delle Lau si trova a metà strada tra le isole principali delle Fiji, a ovest, e il regno di Tonga a est. È formato da circa 57 minuscoli isolotti sparsi su un tratto di mare lungo da nord a sud 400 km. Vi si respira un'atmosfera decisamente polinesiana, grazie alla vicinanza di Tonga: infatti i venti alisei che soffiano da sud-est facilitano la navigazione da Tonga alle Fiji, ma rendono anche molto più ardua la via del ritorno. Le influenze di Tonga sono percepibili nei nomi, nella lingua, nel cibo, negli stili decorativi e architettonici e nei tratti somatici della popolazione locale.

Vanuabalavu è la maggiore delle isole settentrionali dell'arcipelago: ospita un resort di lusso e una pista di atterraggio, oltre al villaggio (quasi una cittadina) di Lomaloma, dove si trova una guesthouse economica. Non è così facile raggiungere quest'isola, poiché è necessario il permesso del Ministero degli Affari Esteri di Suva. Le possibilità di immersioni subacquee sono eccellenti e sono inoltre disponibili dei pacchetti turistici. A Kiabu, che divide la sua barriera corallina con l'adiacente Yacata, c'è un resort di lusso: quest'isola è proprietà privata e può ospitare sei persone al massimo; offre varie attività, tra cui windsurf, vela, trekking ed esplorazione delle grotte.

Tra le isole meridionali spicca Lakeba, tradizionale punto d'incontro per gli abitanti di Tonga e delle Fiji, che fu spesso frequentata anche dagli europei prima della fondazione della stazione commerciale di Levuka. Sull'isola si trovano diverse grotte, tra cui la Oso Nabukete (che significa 'troppo stretta per le donne incinte'). Il capoluogo dell'arcipelago è Tubou, situato all'estremità meridionale di Lakeba, dove potete trovare un ufficio postale, l'ospedale, il telefono, l'ufficio di cambio e una guesthouse statale a prezzi modici. Il potente capo di Tonga Elene Ma'afu è sepolto qui insieme con uno dei figli prediletti delle Fiji, Ratu Sir Lala Sukuna, il primo aborigeno che conseguì la laurea in un'università d'oltreoceano.

Vanua Levu
Vanua Levu (che significa 'grande terra') è la seconda isola delle Fiji in ordine di grandezza e di popolazione, nonostante sia relativamente poco sviluppata e disponga di infrastrutture e servizi alquanto limitati (a eccezione dei dintorni di Savusava). È comunque un'ottima località dove potrete osservare il tradizionale stile di vita dell'arcipelago. Pur trattandosi di un'isola vulcanica, il che significa che faticherete non poco a trovare una spiaggia dove poltrire, Vanua Levu offre alcune eccellenti possibilità di praticare lo snorkelling e le immersioni subacquee, e inoltre di fare delle escursioni in kayak e di osservare gli uccelli. L'entroterra dell'isola, remoto, selvaggio e scabro, e le sue coste frastagliate offrono splendide passeggiate, mentre a Nabouwalu, nei pressi di Savusava, e a Wasavula, vicino a Labasa, si trovano alcuni interessanti siti archeologici.

La penisola di Tunuloa, detta anche Natewa o Cakaudrove, è collegata al resto dell'isola da uno stretto istmo che forma a ovest la Natewa Bay: questa zona è ideale per il birdwatching, le passeggiate o le esplorazioni dei dintorni con l'autobus locale o un veicolo a quattro ruote motrici. Una strada sterrata si snoda per tutta la penisola fino alla sua estremità nord-orientale, presso Darigala, tra piantagioni, vecchi villaggi e tratti di foresta. La Buca Bay, sul fianco orientale della penisola, è un popolare scalo dei traghetti per i viaggiatori che si spostano dalla vicina Taveuni, mentre il resto della penisola è frequentato soltanto da qualche raro turista.

A sud della Buca Bay si trova il villaggio di Dakuniba, dove ci sono alcuni petroglifi incisi nelle rocce dei dintorni: il significato di queste iscrizioni e l'identità di chi le eseguì restano tuttora un mistero. L'isoletta di Rabi, situata oltre l'estremità nord-orientale della penisola, è abitata da micronesiani originari di Banaba, a Kiribati. Le barriere coralline e le spiagge dei dintorni offrono la possibilità di fare splendide nuotate e diverse opportunità di praticare lo snorkelling.