Micronesia

Nonostante sia saldamente legata all'economia e alla politica degli Stati Uniti, la Micronesia è ostinatamente legata alle proprie tradizioni e malgrado tutto cerca di bandire cravatte e cappellini da baseball.

Questo è un paese dove gli uomini indossano ancora le fasce sui fianchi e le monete di pietra hanno tuttora corso legale.

Gli abitanti di queste isole sono estremamente orgogliosi del loro passato, specialmente del periodo in cui navigavano il Pacifico prima che Cristoforo Colombo diventasse un eroe agli occhi della regina Isabella.

Le isole esterne dell'arcipelago nascondono alcuni dei più interessanti relitti sottomarini al mondo e per gli appassionati di mare e di immersioni subacquee sono considerate un paradiso ancora da scoprire.

A colpo d'occhio

Nome completo del paese
Stati Federati di Micronesia

Superfice
702 kmq

Capitale
Palikir

Composizione etnica
micronesiani, polinesiani (chuukesi, pohnpeiani, kosraeiani, yapesi, mortlockesi)

Lingua parlata
inglese, chuukese, pohnpeiano, yapese, kosraeano, ulithiano, waleaiano, nukuoro, kapingamarangi

Religione
50% cattolica, 47% protestante

 

Settori/prodotti principale
pesca, turismo, cemento, industria alimentare (polpa di cocco, pesce), crostacei, perle, legname, abbigliamento, banane, frutti tropicali, noci di cocco, pepe nero, manioca (tapioca), patate dolci, maiali, polli

Principale partner commerciali
Giappone, USA, Guam, Australia

Documenti ed info utili

Visto
non è richiesto alcun visto per viaggi turistici di durata inferiore a 30 giorni. Ogni volta che ci si sposta su di un diverso arcipelago, la validità di 30 giorni riparte dall'inizio

Rischi sanitari
febbre tifoide

Elettricita
110/220 V, 60 Hz

Fuso orario
10 ore avanti rispetto al meridiano di Greenwich a Yap e Chuuk, 11 ore avanti a Pohnpei e Kosrae

Pesi e misure
sistema britannico

Quando andare

Andate in Micronesia appena ne avete la possibilità. La temperatura si aggira tutto l'anno attorno ai 27°C e non c'è dunque da preoccuparsi per il clima. Se anche tra luglio e novembre è leggermente più umido potrete sempre concedervi un tuffo rinfrescante nell'oceano. Le isole sono poco toccate dai circuiti turistici tradizionali e non esiste una vera e propria alta stagione, vi sono pochi visitatori in ogni momento dell'anno.

 

Eventi e Manifestazioni

La Micronesia osserva molte delle normali festività occidentali: Natale, Capodanno e il Giorno del Ringraziamento, principale ricorrenza americana. Oltre al Giorno della Costituzione, il 10 maggio, e al Giorno dell'Indipendenza, il 3 novembre, festeggiati in tutti gli Stati Federati di Micronesia, ogni gruppo di isole celebra le proprie festività.

La festa più importante di Kosrae è il Giorno della Liberazione, l'8 settembre, che ricorda la vittoria degli Americani sul Giappone alla fine della seconda guerra mondiale. I festeggiamenti includono manifestazioni sportive e gare in canoa. Il Natale a Kosrae è una grande festa aperta a tutti, con parate e competizioni di canto (i cori delle chiese di Kosrae sanno intonare fantastiche melodie).

A Yap la festa principale è il Giorno di Yap, che cade nella prima settimana di marzo, e viene celebrato con spettacolari danze cerimoniali ed eventi sportivi. Nel corso di tutto l'anno si tengono i mitmit, feste scatenate accompagnate da distribuzioni di doni, canti e danze. Al mitmit organizzato da un villaggio partecipa anche un altro villaggio, che l'anno seguente restituisce l'invito.

Sport e tempo libero

Tutto ciò che in Micronesia può mancare sulla terra è adeguatamente ricompensato da ciò che si trova in mare. Alcuni degli scenari più spettacolari della regione sono appunto sott'acqua e il viaggiatore che non guarderà sotto la superficie del mare si perderà uno spettacolo incredibile. E, quello che conta di più, è che la piacevole temperatura dell'acqua non vi farà mai sentire la necessità di indossare la muta. I sub di tutto il mondo conoscono il 'museo sottomarino' dei relitti di Chuuk; più di 60 navi giapponesi e numerosi aerei furono affondati qui durante la seconda guerra mondiale e molti di questi sono ancora esattamente come al momento in cui colarono a picco. Ci sono anche alcuni relitti poco profondi per chi pratica snorkelling. Durante le immersioni al largo di Yap si è spesso in compagnia di banchi di mante.

Non c'è molto spazio per le passeggiate in Micronesia, ma vi sono alcune escursioni possibili a Tofol, nelle isole Kosrae. Per l'escursione in cima al monte Finkol si possono impegnare da 8 a 10 ore, una camminata piuttosto faticosa attraverso fiumi e fango, ma dalla cima si possono ammirare tutte e tre le isole di Kosrae. Anche la giungla interna di Pohnpei si presta ad alcuni trekking interessanti.

Storia

La teoria più accreditata sulla storia dei micronesiani sostiene che i primi abitanti arrivarono in canoa dalle Filippine e dall'Indonesia, fermando le loro imbarcazioni sulla sabbia di Yap tra il 4000 e il 2000 a.C.

Più tardi, i navigatori della Melanesia tracciarono le loro rotte da Kosrae a Pohnpei, Chuuk e Yap.

Abbastanza curioso è che nessun micronesiano conosca leggende circa la vita precedente al loro arrivo sulle isole. I primi Micronesiani non conoscevano i metalli, lavoravano principalmente la pietra e molte imponenti sculture sono state lasciate da antiche civiltà. Erano inoltre eccellenti navigatori dell'oceano e possedevano un ricco patrimonio storico tramandato oralmente che è andato però quasi completamente distrutto dalle invasioni europee.

Nel 1521 Ferdinando Magellano passò in Micronesia durante il suo viaggio intorno al mondo, e nei decenni successivi le isole furono usate come porto di scalo dalle spedizioni europee durante i viaggi sulla Via delle Spezie. Ma a causa dello scarso livello di ricchezza che le isole avevano rispetto all'Europa, in quel periodo non attirarono molto l'attenzione. Fu solo dopo il 1817 che si cominciò seriamente a tracciare una carta geografica della Micronesia. In questo periodo cominciarono ad arrivare i cacciatori di balene britannici, presto seguiti da quelli americani. Gli equipaggi delle baleniere, uomini non proprio per bene, spesso aggredivano e uccidevano i pacifici isolani costringendoli a loro volta a difendersi con la stessa violenza. I cacciatori di balene portarono anche malattie veneree e altre malattie come l'influenza e il morbillo. Nel 1854 un'epidemia di vaiolo uccise il 50% della popolazione di Pohnpei. Durante il periodo della caccia alle balene la popolazione di Kosrae si ridusse da 6000 a 300 abitanti.

Alle baleniere seguirono i missionari protestanti che insieme alla religione imposero l'abbigliamento, la lingua e le leggi occidentali. Nel 1899 la Germania acquistò le isole dagli spagnoli con lo scopo di farne un importante e proficuo centro di produzione della polpa di cocco.

I micronesiani furono costretti a piantare palme da cocco e a lavorare per i nuovi colonizzatori. Alcuni furono trasportati con la forza dalle loro isole alle piantagioni, mentre la terra posseduta collettivamente veniva espropriata e consegnata agli investitori privati.

Quando cominciò la prima guerra mondiale, la Germania abbandonò la Micronesia e i non lontani giapponesi ne approfittarono: svilupparono le infrastrutture e l'amministrazione necessarie ad annettere la Micronesia, e nel 1920 ottennero un mandato sulle isole dalla Società delle Nazioni. I giapponesi mirarono a fare della Micronesia uno specchio della loro terra natia, costruendo templi buddisti e shintoisti, case d'appuntamento e bagni pubblici. I centri amministrativi furono edificati come piccole Tokyo. Con il tempo i giapponesi superarono in numero i micronesiani, le infrastrutture sociali delle isole divennero strumenti per i loro bisogni e i micronesiani furono considerati cittadini di seconda classe. Nonostante il pesante sfruttamento dei giapponesi, il potere coloniale creò un'economia forte e un'attività agricola di alto livello.

Il 7 dicembre del 1941 il Giappone bombardò Pearl Harbor, prendendo possesso anche dell'isola di Guam, appena a nord della Micronesia. Fu solo nel febbraio del 1944 che gli Stati Uniti reagirono con un attacco sulla laguna di Chuuk, la più importante base della flotta giapponese nel Pacifico centrale. In due giorni furono sganciate più di 200.000 tonnellate di esplosivi che neutralizzarono la base. Nei mesi successivi si susseguirono duri combattimenti in Micronesia e sulle isole circostanti; in particolare alcune feroci e lunghe battaglie furono combattute nelle Marianne, al nord, e a Palau, a ovest. La guerra distrusse quasi tutte le infrastrutture costruite dai giapponesi e una gran parte dei micronesiani morì nel conflitto. Ma questo particolare la storia tende a ignorarlo.

A fine guerra l'occupazione continuò e gli americani presero il posto dei giapponesi. La marina statunitense assunse il comando delle isole e le difese da possibili invasioni. Gli yankies avevano già progetti per la Micronesia: le Isole Marshall, vicine alla Micronesia orientale, furono infatti usate per i loro esperimenti nucleari.

Tra il 1946 e il 1958 furono fatte esplodere sulle isole ben 66 bombe atomiche, mettendo in gioco il patrimonio genetico delle popolazioni locali.

Nel 1947 le Nazioni Unite istituirono un territorio ad amministrazione fiduciaria nel Pacifico, includendovi Chuuk, Kosrae, Pohnpei e Yap. Gli Stati Uniti ottennero il controllo amministrativo sulle isole e vi installarono una serie di basi militari per impedire a qualsiasi altro paese di fare la stessa cosa. Durante tutto questo periodo la Micronesia rimase sotto il controllo militare degli Stati Uniti.

L'America tentò di educare i micronesiani a una forma di autogoverno, ma questi ultimi preferirono rimanere in una condizione di sudditanza dimostrando scarso interesse per l'attività politica. L'economia, completamente assoggettata al governo e al flusso di denaro proveniente dagli Stati Uniti, non ebbe alcuno sviluppo né industriale né agricolo. Nel 1965 l'America accettò di formare il Congresso della Micronesia, un corpo eletto dagli isolani per determinare il futuro delle isole, anche se il controllo esecutivo rimase all'Alta Commissione degli Stati Uniti.

E, per evitare qualsiasi sorpresa, la CIA si infiltrò negli uffici del Congresso.

L'arrivo nel 1966 dei volontari di Peace Corps, un gruppo di giovani idealisti, non aiutò la causa degli Stati Uniti. Benchè questi ultimi credessero di diffondere le meraviglie della società americana, finirono con l'istruire i micronesiani sui loro diritti legali e sociali, facendo nascere importanti movimenti per l'indipendenza.

Nel luglio del 1978, Chuuk, Kosrae, Pohnpei e Yap votarono per costituire una libera associazione, e nel maggio 1979 le isole divennero gli Stati Federati di Micronesia (FSM). A seguito di un patto siglato con gli Stati Uniti nel 1982, rinegoziabile ogni 15 anni, la Micronesia accettò di lasciare sotto il controllo degli Stati Uniti le proprie relazioni estere e di concedere agli americani l'esclusivo accesso militare alle isole. In cambio, gli Stati Uniti garantirono investimenti annuali e assistenza finanziaria. Il patto fu ufficialmente sancito nel 1986 e di lì a poco l'amministrazione americana lasciò spazio al governo indipendente. Nel 1991 gli Stati Federati di Micronesia furono ammessi alle Nazioni Unite. Nel 1997 il presidente Bailey Olter fu colto da malore e gli succedette il vice presidente Jacob Nena. Nel mese di maggio 1999 Leo Falcam è stato eletto presidente con un incarico di due anni.

Recentemente, gli Stati Federati di Micronesia hanno esplorato nuove strategie per aumentare gli introiti. Le attuali fonti di ricchezza sono le licenze per la pesca, la vendita del proprio dominio in Internet (.fm) alle stazioni radio e la produzione di 'sakau' (una bevanda narcotica prodotta con le radici degli arbusti di pepe).

Cultura

La società micronesiana è formata da diversi clan di tipo matrilineare, a eccezione dell'isola di Yap dove la discendenza è patrilineare. Su ogni isola vi è un clan dominante che riconosce i propri antenati nei primi abitanti di quell'isola. I clan si estendono attraverso le isole e le visite tra membri di clan differenti sono molto frequenti. Le famiglie allargate costituiscono la norma e includono nonni, cugini, figli e accoliti. Se un membro della famiglia riesce a ottenere un buon impiego ci sono buone probabilità che la famiglia cresca di numero.

Le danze tradizionali hanno grande importanza in tutta la Micronesia e vengono tenute in forte considerazione soprattutto a Yap, l'isola che più rifiuta le usanze occidentali. I passi e i movimenti sono eseguiti in gruppo con uomini e donne separati e spesso sono accompagnati da canti di gruppo. Nonostante la danza sia considerata un evento privato, a Pohnpei vengono occasionalmente organizzate performance per i turisti.

L'architettura occidentale ha lasciato in Micronesia tracce sostanziali, ma è tuttavia ancora possibile vedere alcuni esempi di costruzioni tipiche. Gli edifici tradizionali sono costruiti con tavole di mogano e tetti di foglie di palma. La Micronesia possiede anche forti tradizioni nella costruzione delle canoe. Alcuni dei primi grandi navigatori del mondo provennero da queste isole, e le canoe utilizzate allora erano molto simili a quelle che ancora oggi si costruiscono. Le canoe hanno un solo scalmo e sono generalmente costruite scavando un unico tronco dell'albero del pane. Le imbarcazioni più grandi, per affrontare l'oceano, sono costituite da più tavole tenute insieme da corde di fibra di cocco. Alcune arrivano a 30 m di lunghezza.

Prima dell'avvento dell'onnipotente banconota, molti micronesiani utilizzavano per le loro attività commerciali perle, conchiglie e molluschi. I corpulenti abitanti di Yap, invece, preferivano portarsi in giro il loro denaro sotto forma di rai, pezzi di roccia intagliata di oltre 4 m di diametro pesanti fino a 5 tonnellate. Le pietre venivano lavorate a forma di disco con un buco centrale. Sebbene queste 'monete' non siano più coniate, è ancora possibile vedere alcune 'banche' nei dintorni di Yap: sono le strade dei villaggi fiancheggiate da rai.

Il frutto dell'albero del pane e il pesce costituiscono gli alimenti principali su tutte le isole, tuttavia molti ristoranti offrono una combinazione di cucina americana e giapponese. I pohnpeiani sono specializzati nella preparazione delle patate e non disdegnano il cane durante i banchetti tradizionali. Il consumo di sakau è enorme a Pohnpei, tanto che il numero di bar che la serve è doppio rispetto al numero degli altri bar. L' 'oppot' è una specialità tradizionale di Chuuk, che si prepara riempiendo un buco fatto nel terreno con diversi strati di frutto maturo dell'albero del pane e foglie di banana. Coperti con pietre, tali frutti vengono lasciati stagionare per mesi, talvolta per anni, prima di essere mangiati. Chiunque a Yap mastica 'buw' (noce di betel), talvolta aggiungendo tabacco solo o inzuppato nella vodka.

Ambiente

Micronesia significa 'piccole isole' e definisce esattamente quello che esse sono. Gli Stati Federati di Micronesia sono formati da quattro gruppi di isole - Yap, Chuuk, Pohnpei e Kosrae - situati nella metà orientale dell'Oceano Pacifico. L'arcipelago si trova a circa 5000 km a ovest delle Hawaii, 3000 km a est delle Filippine e 1500 km a nord di Papua Nuova Guinea. Nonostante le 607 isole occupino una porzione di oceano grande cinque volte la Francia, la superficie emersa è inferiore a quella di una cittadina media degli Stati Uniti e molti planisferi non le riportano neppure. Pohnpei occupa circa la metà della superficie del paese, il resto è suddiviso tra gli altri tre stati. Le isole di Pohnpei, Kosrae e Chuuk sono alti coni vulcanici mentre Yap è una parte emersa della zolla continentale asiatica. Non aspettatevi atolli corallini con rigogliose palme da cocco, queste isole assomigliano più alle vulcaniche isole delle Hawaii, con terreni fertili, vegetazione lussureggiante e acqua in abbondanza.

Gli unici mammiferi terrestri nativi della Micronesia sono i pipistrelli. Al tramonto, sulla maggior parte delle isole, si possono vedere i pipistrelli della frutta, con un'apertura alare che arriva fino a un metro. A Pohnpei ci sono alcuni daini d'importazione asiatica ma è improbabile che riusciate a vederli. Ci sono anche enormi varani che arrivano a misurare anche più di 2 m, e graziosi piccoli gechi e scinchi. Non esistono serpenti. Gli animali più comuni sono gli insetti, e durante le vostre escursioni avrete sicuramente a che fare con moltitudini di zanzare, moscerini e scarafaggi.

Le acque circostanti sono abitate da una ricca ed eccitante vita marina da ammirare: vi si trovano una vasta gamma di coralli duri e morbidi, anemoni, spugne, balene, focene e crostacei, compresi i giganti molluschi tridacna. Alcune specie di tartarughe marine vengono a deporre le uova sulle spiagge della Micronesia e gli indigeni si nutrono sia delle tartarughe sia delle loro uova. Le isole sono anche animate da più di 200 specie di uccelli.

Il clima della Micronesia è del tipo tropicale oceanico: prevalentemente caldo e umido, con una temperatura tra le più uniformi al mondo. Per la maggior parte dell'anno la temperatura si aggira sui 27°C, qualche volta arriva a superare i 32°C e a scendere a 21°C. Tra dicembre e marzo il clima è leggermente più secco, fresco e ventilato. I mesi più umidi sono aprile e maggio e in questo periodo è meglio non campeggiare nella parte centrale di Pohnpei che è uno dei luoghi più piovosi della terra. Da luglio a novembre l'afa può diventare opprimente. La stagione dei tifoni è tra agosto e dicembre.

Arrivare e trasporti

Come arrivare: I principali aeroporti per raggiungere la Micronesia sono Honolulu e Guam (i voli arrivano qui dagli Stati Uniti, dall'Australia e dall'Asia), ma ci sono anche voli diretti su Pohnpei e Kosrae dal sud del Pacifico.

Trasporti interni: Pohnpei, Chuuk, Yap e Kosrae sono collegate via aerea e vi sono piccoli aeroporti su quasi tutte le altre isole della Micronesia. Le isole principali hanno un vasto sistema stradale. La maggior parte delle strade non sono asfaltate, a eccezione delle principali vie cittadine e dei collegamenti per gli aeroporti. Yap è l'unica isola con una specie di servizio pubblico di autobus, alcuni scuolabus trasportano i visitatori da Colonia ai villaggi circostanti due volte al giorno. L'isola di Weno (Chuuk) ha un efficiente servizio di taxi collettivi, mentre a Pohnpei vi sono piccoli autobus (minivan) che effettuano servizi pubblici. A Yap si trovano taxi privati. Se volete visitare meglio le isole più grandi dovrete noleggiare una macchina.

La barca è il mezzo più economico per muoversi tra le isole. Chuuk ha un'ampia rete di collegamenti solo infrasettimanali tra le sue isole ma vi sono anche veloci imbarcazioni private che fanno piccoli trasferimenti in tutta la Micronesia. Alcune navi da carico collegano le isole centrali con quelle più esterne: sono essenzialmente dei cargo, ma costituiscono un valido ed economico metodo per muoversi, con il vantaggio che potrete fare conoscenza diretta con la gente del posto. Gli spostamenti possono durare diversi giorni e la sistemazione può essere un po' spartana.

Mete principali

Kosrae
Kosrae è una delle aree meno sviluppate e meno rovinate della Micronesia, un posto tranquillo che mantiene ancora un certo aspetto di innocenza. L'isola principale, di origine vulcanica, misura 109 kmq e al suo interno vi si trova un'inesplorata foresta tropicale. La costa, una scogliera primitiva e frastagliata, è intervallata da spiagge sabbiose e paludi di mangrovie. Gli abitanti sono persone semplici e disinvolte. Vista la scarsa presenza di turisti sull'isola è raro che ci siano più di una dozzina di visitatori per volta e la gente del luogo si dimostra amichevole verso i nuovi arrivati.

Sulla vicina isola di Lelu vi sono imponenti rovine che risalgono al XIV secolo, quando Kosrae rivestiva un ruolo dominante nella regione. I sobborghi della splendida città fortificata sono stati abbattuti lasciando alle rovine l'aspetto di un'antica e misteriosa località pari a ciò che ci si aspetterebbe di incontrare camminando per ore attraverso una fitta foresta. Nel punto più alto dell'isola, Lelu Hill, vi sono numerose grotte e tunnel che furono utilizzati dai giapponesi durante la seconda guerra mondiale.

A Kosrae vi è un'intatta barriera corallina in prossimità della costa, adatta per gite in barca o immersioni. Si può facilmente vedere sott'acqua fino a 30 m di profondità, in estate anche fino a 60 m. Il Blue Hole nella baia di Lelu ospita coralli, pesci leone, ricci e barracuda. Più a sud, nella splendida grotta Hiroshi's Point, si trovano stupendi coralli e squali martello. All'ingresso della baia di Lelu, a circa 20 m di profondità, vi è il relitto di un aereo da ricognizione americano. Nelle vicinanze ci sono anche due navi giapponesi e i resti di una baleniera.

Gli alberghi a Kosrae sono pochi e non particolarmente economici. Il campeggio è un concetto che non rientra nella mentalità dell'isola, tuttavia qualche isolano disponibile vi potrà aiutare a trovare un luogo adatto per montare la tenda. I voli tra Guam e Honolulu fanno generalmente scalo a Kosrae e vi sono piccoli aerei che collegano l'isola con Pohnpei e con il vicino atollo Majuro nelle Isole Marshall.

Pohnpei
Con la sua lussureggiante vegetazione, le colline ricoperte da una fitta giungla e i suoi fioriti ibischi, Pohnpei rispecchia l'immagine tipica delle isole dei mari del sud, anche se molto umida. L'isola principale, 334 kmq, è la più estesa di tutti gli Stati Federati di Micronesia. Di forma pressoché circolare, è contornata da piccole insenature e sporgenti lingue di terra. La costa è prevalentemente una bassa palude di mangrovie, ma nella laguna tra Pohnpei e la vicina barriera corallina ci sono molte piccole isole con piacevoli spiagge.

Nan Madol, l'antica città di pietra adagiata su un centinaio di isolotti artificiali vicino alla costa sud-orientale, è il più importante sito archeologico della Micronesia. La città fu costruita su pilastri di basalto durante la tirannica dinastia Saudeleur che dominò nel XIII secolo. La più grande struttura ancora in piedi è il Nan Douwas, le cui mura perimetrali si innalzano per 8 m e gli edifici interni contengono cripte funerarie. Nonostante siano stati distrutti numerosi templi, volte, sale da bagno e piscine, Nan Madol riserva ancora un notevole ed emozionante impatto. Lo spettacolo naturale più imponente di Pohnpei è la Sokehs Rock, una parete di basalto liscia e verticale alta 180 m che può essere scalata da chi ama l'avventura.

La città principale è Kolonia, piuttosto estesa rispetto agli standard locali, ma che conserva ancora il carattere di piccolo centro. Palikir, a 8 km di distanza, è la capitale degli Stati Federati di Micronesia, e qui si trovano l'aeroporto e la maggior parte degli alberghi e dei ristoranti dell'isola. Vi sono voli frequenti da Honolulu e Guam e collegamenti con gli altri aeroporti della Micronesia.

Chuuk
Piena di colori, vitale e di forma irregolare, Chuuk (in passato Truk), comprende 15 isole principali, 92 isole minori e più di 80 isolotti all'interno della laguna. Ciò che più richiama i turisti sono le rovine sommerse e qui i più entusiasti sono sicuramente i sub. Sul fondo della laguna i resti dell'intera flotta giapponese ricordano la più grande sconfitta navale della storia. Ogni relitto ha la sua particolarità, alcuni sono disposti verticalmente, alcuni intatti, altri in pezzi. Le stive sono piene di cannoni, automezzi e aerei da combattimento, nei locali adibiti a mensa si trovano ancora piatti, stoviglie d'argento e bottiglie di sake, e gli scheletri dei marinai giacciono ancora sepolti nel mare.

Le abitazioni di Chuuk sono generalmente dipinte con contrasti di diversi colori brillanti e la vita scorre intorno a esse scandita da ritmi tranquilli. Nelle giornate più calde, le donne dei villaggi si recano lungo i fiumi a lavare panni mentre i bambini gironzolano nudi nelle vicinanze. Qui scoprirete che l'attività più appagante a cui dedicarsi è stare nella parte occidentale della laguna di Weno, l'isola principale, a guardare il tramonto sulle isole Faichuk. La maggior parte degli alberghi si trova a Weno, ma ci sono alcune sistemazioni anche sulle altre isole. Weno è collegata a Pohnpei e Guam da brevi voli interni che fanno scalo sulle varie isole.

Yap
Yap, la terra delle giganti monete di pietra, è la regione più tradizionale della Micronesia. Molte persone indossano abiti occidentali ma ancora molta gente porta coloratissime fasce intorno ai fianchi e alcune donne vestono soltanto gonne di foglie di ibisco intrecciate. Tutti masticano noci di betel.

Yap è composta da quattro isole, Yap, Tomil-Gagil, Map e Rumung. Al contrario delle altre isole della Micronesia, Yap è formata da terra emersa dalla zolla continentale asiatica, di conseguenza il paesaggio è caratterizzato più da valli e colline arrotondate che non da montagne a picco e ripide gole. La maggior parte delle 134 isole esterne non sono altro che sottili strisce di corallo e sabbia leggermente più alte del livello del mare. I tifoni qui sono noti per aver spazzato via intere isole.

Le diverse comunità sono collegate fra loro da secolari sentieri di pietra e nei villaggi le case vengono ancora costruite con l'elaborato sistema tradizionale che utilizza legno, paglia, corde e bambù. È una società in cui vige ancora il sistema delle caste e dove i capi villaggio hanno così tanto potere da essere eletti pubblici ufficiali. Le monete di pietra sono ancora utilizzate per alcuni scambi tradizionali, mentre i dollari americani fanno la loro parte nelle transazioni comuni. Gli Yapesi non gradiscono i turisti che cercano sfacciatamente di immortalarli con gli apparecchi fotografici, ma si dimostrano disponibili verso coloro che ne rispettano i costumi e la cultura.

Le sistemazioni vanno dalle più economiche guesthouse nei villaggi tradizionali ai più confortevoli alberghi turistici. Yap è raggiungibile con voli diretti da Guam e Palau.

Mete alternative

Atollo Nukuoro
Nukuoro è un vero paradiso. È uno degli atolli più lontani da Pohnpei, comprende 42 piccoli isolotti disposti in cerchio intorno a una laguna di 6 km di diametro. Gli abitanti, polinesiani, sono molto ospitali e contribuiscono a farne un ottimo posto in cui trascorrere un po' di tempo, girovagando per le spiagge a raccogliere conchiglie e a giocare con i bambini dell'isola. C'è una guesthouse sulla banchina. A Nukuoro non c'è l'aeroporto e una barca vi passa irregolarmente circa una volta al mese.

Atollo Woleai
Woleai, uno degli atolli esterni di Yap, è caratterizzato da uno stile di vita semplice e affascinante, una popolazione amichevole e splendide spiagge. Su 5 delle 22 isolette di Woleai vivono circa 800 persone e con la bassa marea si può andare da un'isola all'altra camminando su sottili lingue di sabbia. Woleai mantiene fermamente le proprie abitudini: vengono ancora preferite le canoe alle più veloci barche a motore e ci sono disposizioni contro l'uso di magliette, pantaloni, cappellini da baseball e altri capi d'abbigliamento occidentali. Nonostante i turisti siano esonerati dall'osservare tali regole, lo sforzo di vestire in modo tradizionale vi renderà sicuramente ben accetti.

Non esistono strutture turistiche dove soggiornare, ma potrete facilmente trovare un posto dove campeggiare o una stanza privata in affitto. Woleai è raggiungibile da Yap in aereo o con navi che percorrono rotte lente e tortuose. Per visitare Woleai e le altre isole più esterne di Yap è necessario un permesso che va richiesto almeno un mese prima allo Special Assistant for Outer Islands Affairs a Kolonia (Yap).

Isole Occidentali di Chuuk
Le Isole Occidentali, le più remote e tradizionali di Chuuk, sono alquanto simili alle isole esterne di Yap. Gli uomini indossano sgargianti fasce sui fianchi e le donne vestono unicamente gonne di fibre vegetali o erba intrecciata. Le abitazioni sono di paglia e l'unica fonte di sussistenza viene dal mare. Gli uomini continuano a navigare con canoe a bilanciere a singolo scalmo scavate nel tronco dell'albero del pane, affidandosi a metodi di navigazione vecchi di secoli.

Non ci sono guesthouse, ma l'ufficio del governatore a Weno potrà darvi una mano a trovare una sistemazione. Ci sono voli da Weno per Ulul, l'isola principale, e qualche volta imbarcazioni da carico arrivano a Ulul.

Isole Mortlocks
Le Mortlocks si estendono circa 290 km a sud-est della laguna di Chuuk. Gli abitanti sono gentili, affabili e vestono in modo più occidentale rispetto agli altri isolani. Tendono anche a unirsi in gruppi religiosi, probabilmente grazie al fatto che qui i missionari cristiani eressero la prima chiesa di Chuuk. L'arrivo del cristianesimo non ha però arrestato la produzione di maschere tradizionali in legno di ibisco che venivano utilizzate dagli uomini nei combattimenti e per respingere gli spiriti maligni. Oggi vengono scolpite per il mercato turistico di Chuuk.

Per i turisti la destinazione più comoda delle Mortlocks è l'atollo di Satawan, collegato a Weno da voli e imbarcazioni. Ci sono alcuni semplici cottage per chi si trattiene sull'isola.