Il Nilo

E' il fiume, il fiume, che se non ci fosse,
non vi sarebbe nè inizio nè fine, scorre verso nord,
senza badare a nulla; se una montagna gli sbarra il passo,
e se una depressione gli si fa incontro egli volge ad occidente,
ma presto o tardi si stabilirà nel suo corso obbligato
dalla parte del mare, a nord
(Tayeb Salih)

Il Nilo (in arabo: نهر النيل‎, Nahr al-Nīl) è un fiume africano lungo 6,852 K

m. Tradizionalmente considerato il fiume più lungo del mondo, contende il primato della lunghezza al Rio delle Amazzoni

Poco oltre l'equatore, sulle verdi ed umide colline del Burundi, si erge un monumento a forma di piramide; inciso su una targa di bronzo vi si legge: Caput Nili (sorgente del Nilo).

Ecco il legame tra il lontano ed antico Egitto ed il piccolo paese dell'Africa equatoriale.

Il piccolo getto d'acqua che gli indigeni chiamano "Kasumo" attraverserà altopiani e deserti, si farà strada tra gole strettissime, diventerà pigro fino a disperdersi tra piatte paludi.

Atri fiumi alimenteranno le sue acque sino a quando quel piccolo getto del Burundi non diventerà il grande Nilo.


I ramo sorgentifero con il nome di Kagera, dal Burundi piega ad est, per entrare nel lago Vittoria.

Uscito dal lago Vittoria a 1134 m di altitudine, il fiume scorre (con il nome di Nilo Vittoria) in direzione nord-ovest fino alle cascate Ripon, si immette quindi nel lago Kioga, ed in parte si disperde su terreni acquitrinosi.

All'uscita dal lago, forma altre cascate spettacolari, in particolare le cascate Murchison dove il fiume è costretto a passare in una strettissima gola; si immette quindi nel lago Alberto, per riuscirne subito dopo ed attraversare una regione montuosa, per cui prende il nome di Nahr-el-jebel (fiume della montagna).

Fin qui il Nilo ha attraversato un territorio caratterizzato da piogge abbondanti e da una ricca vegetazione.

Lungo le sue rive gli indigeni allevano il bestiame e coltivano granturco, fagioli e sorgo.

Nel Sudan meridionale il fiume attraversa steppe e paludi, un territorio che gli Arabi chiamano Sudd ( ostacolo ) abitato da popolazioni nilotiche.

E' una palude grande quanto l'Inghilterra, giacinti d'acqua e grandi papiri ne caratterizzano la vegetazione. In tale tratto il corso principale del Nilo e la sua diramazione principale il Nahar-el-Siraf (fiume delle Giraffe) si ricongiungono nella confluenza con il Nahar-el Ghazal (fiume delle gazzelle).

Poco oltre, il Nilo riceve da destra il Sawaba le cui acque, ricche di sodio rendono bianco il fiume che da questo tratto in poi prende il nome di Nilo Bianco (Nahar-el Abiad). Il fiume si dirige verso nord in una regione di savane e foreste a galleria e, prima di giungere a Khartoum, attraversa una fertile pianura.

Nella capitale sudanese riceve il suo massimo tributario, il Nilo Azzurro, (Al- Bahar-al Azraq) che scende dall'altopiano etiopico.

Il fiume, con il nome di Nilo, percorre il deserto nubico ed entra in Egitto, superando sino ad Assuan un dislivello di 280 m in 6 cataratte, numerate a partire dalla foce.

La portata del Nilo dipende essenzialmente dall'apporto del Nilo Bianco e del Nilo Azzurro.

Tra gennaio e giugno il fiume convoglia quasi soltanto le acque del Nilo Bianco, sostenute dalle piogge primaverili ed autunnali della zona equatoriale.

Tra giugno e settembre il Nilo azzurro, rinvigorito dalle piogge estive dell'altopiano, riversa grandi quantità di acqua arricchita di fertile limo. Si determinano ondate di piena che raggiungono Khartoum, ai primi di settembre e nel basso Egitto verso la metà di ottobre. A partire dal mese di novembre, il fiume comincia a ritirarsi gradualmente, sino all'anno successivo

LA SCOPERTA DEL NILO

Venerato come divinità (Hàpi) nell'antico Egitto, ed utilizzato come luogo privilegiato di insediamento e di comunicazione sin da epoche lontanissime, il Nilo, nella sua composizione complessiva, è rimasto a lungo un mistero geografico irrisolto.
Erodoto, lo storico greco, tentò di risalire il Nilo dal Mediterraneo 460 anni prima della nascita di Cristo, ma il suo tentativo si fermò alla prima cateratta. Successivamente un nuovo tentativo di localizzare i rami sorgentiferi del fiume fu intrapreso da una spedizione romana, all'epoca di Nerone; essa risalì il corso del Nilo sino al Bahar-el Gazal. ; qui le paludi le impedirono propabilmente di andare oltre. Comunque, al ritorno, i componenti della spedizione riferirono che il fiume sorgeva da due grandi montagne.

Sino al 1600 si riteneva ancora che il ramo principale del fiume fosse il Nilo Azzurro. Nel corso del XIX secolo si organizzarono varie spedizioni e si compirono ricerche più accurate da parte di Francesi, Inglesi e Tedeschi ed anche dell'italiano G. Miani. Nel 1860 gli inglesi J. Speke e A. Grant scoprirono la defluenza del fiume dal lago Vittoria, aprendo così definitivamente la strada alla scoperta delle sorgenti. Infatti, trent'anni dopo, nel 1892 il tedesco O. Baumann, risalì il Kagera individuando in esso la vera sorgente del Nilo.