Il Pantheon

E' situato a Roma in piazza della Rotonda che si raggiunge attraverso via Minerva, che è così chiamata in riferimento alla forma del famoso monumento.

E' uno dei monumenti più importanti e meglio conservati di Roma antica, al centro del Campo Marzio, sulla riva sinistra del Tevere.

FONDAZIONE

E' stato commissionato dall'imperatore Adriano che regnò dal 117 al 138 d.C. e venne costruito attorno al 118-128 d.C.; le notizie storiche relative alla data di fondazione sono piuttosto incerte, ma essa si può dedurre dai numerosi bolli doliari, trovati nelle murature e nella historia Augusta, scritta da Spaziano.

Ben poco si sa del primitivo Pantheon che Agrippa fece innalzare nel 27 a.C., ricordato dall'iscrizione sull'architrave del pronao e che sarebbe stato un ambiente delle terme costruite dal medesimo personaggio.

Adriano stesso, con una scelta fuorviante molto singolare, volle riprodurre sul fregio l'iscrizione posta sul precedente tempio: M. AGRIPPA. L. F. COS. TERTIUM. FECIT. (costruito da Marco Agrippa, figlio di Lucio, tre volte console).

Queste lettere moderne di bronzo si riferiscono al tempio primitivo innalzato dal genero di Augusto durante o dopo il suo terzo consolato (27 o 25 d.C.) dopo le importanti opere di risanamento compiute in campo Marzio, e forse furono incise sull'architrave del nuovo tempio in ricordo di chi per primo lo dedicò.

Esso fu danneggiato dal fuoco nell'80 d.C. sotto Tito e fu restaurato da Domiziano; colpito di nuovo da un fulmine e bruciato nel 110 d.C., al tempo di Traiano, fu rifatto da Adriano con altre costruzioni agrippine nel Campo Marzio.

EVOLUZIONE

• 609 d.C. il papa Bonifacio IV lo dedicò al culto cristiano col titolo di S.Maria ad Martyres (da cui poi la denominazione popolare di S.Maria della Rotonda)

• 663 d.C. il tetto di bronzo dorato della cupola fu parzialmente asportato dall'imperatore bizantino Costante II

• 735 d.C. il papa Gregorio III fece ricoprire la cupola di piombo

• 1580 d.C. Gregorio XIII fece sistemare la piazza antistante

• 1625 d.C. il papa Urbano VIII tolse gli ultimi resti dei bronzi da cui il detto "Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini" (quello che non fecero i barbari lo fecero i Barberini)

• 1874 d.C. il ministro Vaccelli fece demolire due poco estetici campanili soprannominati popolarmente "orecchie d'asino", commissionati da Alessandro III al Bernini

STORIA MODERNA

Dal 609 d.C. da tempio pagano il Pantheon divenne un edificio destinato al culto cristiano, che accoglie tombe di personaggi famosi: Raffaello, Annibale Carravacci, Pierin del Vaga, Baldassarre Peruzzi, Taddeo Zuccari, Vittorio Emanuele II ed Umberto I.

COMMENTI DELL'EPOCA

• Dione di Cassio (LIII, 27) Nel 25 d.C. Agrippa completò la costruzione della Basilica di Nettuno, delle Terme e del Pantheon, che ebbe tal nome forse perché ricevette tra le altre statue quelle di molte divinità, fra cui Marte e Venere o, come aggiunge lo scrittore, la sua cupola assomiglia a quella del cielo

• Plinio (nat. historia XXXIV, 13 e XXXVI, 38) Fu decorato da Diogene Ateniese del quale ammiriamo le cariatidi in columnis e le sculture del frontone; i capitelli delle colonne erano in bronzo

• Spaziano (vita di Adriano), legionari costantiniani ed altri autori più tardi

STRUTTURA

Il Pantheon costituisce una creativa sintesi delle tre maggiori tendenze architettoniche dell'epoca: la creazione dello spazio interno, lo sviluppo dell'uso del calcestruzzo e la sopravvivenza di forme classiche e tradizionali.

PORTICO

16 colonne monolitiche di granito rosa e grigio, con basi e capitelli di marmo

Le tre colonne di sinistra furono rialzate una da Urbano VIII, le altre da Alessandro VII.

Non sono scanalate, sono di granito egizio grigie le otto frontali, rosa le altre otto disposte su due file di quattro colonne ciascuna.

Entrando nel tempio il senso dello spazio mutava all'improvviso in modo del tutto stupefacente e l'antico visitatore veniva assalito da un senso di smarrimento per le dimensioni quasi soprannaturali dell'ambiente; infatti, il profondo pronao ha un tono classicistico non bene in accordo con il resto della costruzione.

L'avancorpo e il porticato sono fondati su strutture anche se in ordine di tempo sono stati costruiti dopo; appartengono con questa a un preciso e unico programma edilizio sapientemente preordinato e che non ha mai subito alcuna variazione d'orientamento.

ROTONDA

Il pronao è unito alla rotonda da un elemento intermedio a forma di parallelepipedo.

Il suo diametro interno misura 43,21 m; è costituita da una struttura cilindrica sormontata da una cupola emisferica.

L'altezza del cilindro è pari a quella della semisfera tanto che l'intero edificio è inscrivibile in una sfera.Il cilindro è alto 12,50 m

CUPOLA

E' stata costruita su una centinatura semisferica di eccezionale solidità che portava le forme dei lacunari.

La cupola è coperta prima di semi-lateres disposti a squame, poi da uno strato di opus siminum che costituisce la parte impermeabile della volta, attualmente rivestita anche di piombo.

Il peso della cupola è ripartito sugli otto grandi piloni vuoti all'interno, mediante robuste volte di scarico in bipedali.

Il diametro interno della cupola, che è pari alla sua altezza, è di 43,30 m

All'interno ha cinque anelli concentrici di cassettoni quadrangolari. Ogni anello è composto da 28 cassettoni detti anche lacunari. Hanno la funzione di alleggerire la struttura (sono, infatti, degli incavi nello spessore della cupola), ma anche di renderla più resistente tramite la maglia di nervature che si viene a formare.

E' molto rinfiancata tanto che esternamente il suo profilo non è semicircolare ma ribassato.

CILINDRO o TAMBURO

Ha uno spessore di circa 6 m ed è profondamente scavato internamente da sette nicchie (gli spazi vuoti sono otto se vi comprendiamo anche quello dell'ingresso); le nicchie sono di forma rettangolare o semicircolare, inquadrate da lesene e sempre schermate da colonne corinzie al di sopra delle quali corre una trabeazione anulare, le colonne segnano il passaggio dal buio della profonda ombra delle nicchie alla luminosità del grande vano cupolato.

Le nicchie risolvendo lo spazio complessivo della parete accentuano inoltre il fascino della cupola che sembra fluttuare diafana sopra una misteriosa cortina di vuoti e di pieni.

La massa muraria è anche alleggerita da cavità interne alle quali gli architetti del rinascimento attribuirono la capacità di rendere la struttura asismica, cioè resistente ai terremoti (dal greco seismos, terremoto, preceduto da alfa privativo), perché secondo loro procuravano uno sfogo ai vapori sotterranei ai quali le teorie fisiche degli antichi attribuivano la responsabilità delle scosse di terremoto.

Esternamente vi sono numerosi archi di scarico in mattoni che liberano la zona sottostante dal peso superiore indirizzandolo verso le imposte.

OCULO

Il suggestivo occhio di luce al sommo della cupola è l'irresistibile vertice che attrae lo sguardo di ogni visitatore.

Isolati dai rumori e dalle immagini del mondo esterno, questa luminosa apertura sembra un ponte di contatto con il cielo e con gli dei che lo abitano; osservando il sole che nel suo corso illumina ora il pavimento, ora le pareti, ora la cupola, sembra di avvertire l'imminenza divina.

La sua forma è circolare, senza conclusione e senza cesure, com'era l'impero che lo concepì, nel meriggio del suo splendore; esso è simbolo e conseguenza dell'unione immutabile tra dei natura, uomo e stato.

La luce che scende dall'alto, attraverso il grande oculo al centro della cupola, si diffonde ugualmente lungo le curve pareti (un tempo incrostate di marmi policromi), accrescendo l'effetto di solenne e serena semplicità dell'insieme, mentre il graduale rimpicciolirsi dei cassettoni della cupola verso l'alto le toglie pesantezza, senza comprometterne la maestosità.

MATERIALI

L'edificio è costruito con calcestruzzo, formato da vari tipi di cementa (travertino, tufo, mattoni e una leggera pomice vulcanica) in combinazioni diverse, per alleggerire gradualmente l'edificio mentre si sale: si determina quindi una successione di sei strati costruttivi iniziando dal più pesante per le fondamenta, per finire con il più leggero, a base di pomice, per la sommità della cupola.

In un certo senso esiste un settimo strato, fatto d'aria in quanto la cupola si apre sul cielo con un oculo di 9 metri di diametro.

PROPORZIONI

Le proporzioni della struttura, alle quali veniva attribuita molta importanza dai greci e dai romani sono molto particolari.

• L'altezza del tamburo cilindrico è pari a quella della semisfera che lo circonda.

• La distanza fra la cornice dell'ordine inferiore e la sommità della cupola è pari al lato del quadrato inscritto nella circonferenza del lato interno.

• La scelta del 28 quale numero dei lacunari di ogni anello ha un significato simbolico, perché i matematici definiscono il 28 il secondo numero perfetto (per numero perfetto si intende quello che è pari alla somma dei suoi divisori 28=1+2+4+7+14) di tali numeri parla anche Euclide IV-III sec. a.C., il grande matematico greco vissuto ad Alessandria D'Egitto autore di un'opera che tratta di aritmetica e geometria (Gli Elementa, Elementi).

CONFRONTO CON ALTRI TEMPLI

Il Pantheon è come il Partenone uno dei più celebrati e imitati monumenti architettonici del mondo occidentale; e anche uno dei meglio conservati nonostante risulti privo dell'antistante corte colonnata che originariamente guidava l'occhio fino al portico al termine della prospettiva.

Il tempio più simile al Pantheon è l'Arsinoeion, una tholos costruita attorno al 270 a.C. a Samotracia nell'Egeo settentrionale, dedicata ai grandini dell'isola, nessuna di essi, tuttavia, predispone alle dimensioni, all'intensità espressiva e alla maestosità sconvolgente del Pantheon.

La luce della cupola (43,40 metri) era senza precedenti, quella di San Pietro, costruita 1400 anni dopo sarà di 42,50 metri.

La combinazione di rotonda e portico fu imitata dal Palladio nel rinascimento fino a McKim, Mead e White a New York, verso il 1900.

CURIOSITA'

Pantheon deriva dal greco pan theon che significa tutto e dio, quindi tempio dedicato a tutti gli dei.