Repubblica Dominicana

Spiagge di sabbia bianca, imponenti catene montuose attraversate da fiumi e cascate spettacolari, e laghi di acque salmastre che ospitano una fauna e una flora esotiche non sono che alcuni aspetti dell'affascinante Repubblica Dominicana.

Percorrete con una piccola imbarcazione le sterminate foreste di mangrovie alla ricerca dei lamantini; spiate le megattere in amore nella Bahía de Samaná; e quando sarete sazi delle bellezze naturali dell'isola, ritornate alla civiltà e preparatevi a far festa.

Gli abitanti della prima città europea delle Americhe, Santo Domingo, non trascorrono certamente tutto il loro tempo ad ammirare i caratteristici edifici coloniali che abbelliscono la loro patria.

Questa città, infatti, ospita non uno ma ben due Carnevali, con tanto di parate, elaborati carri allegorici, animati da tanta musica dal vivo e da un'infinità di balli nelle strade.

Anche a Santiago, Cabral, Monte Cristi e La Vega si celebra un Carnevale pre-quaresimale.

E se tutto questo ancora non vi basta, potrete sempre assistere ai due più importanti festival di merengue del paese, all'annuale Festival della Musica Latina e al campionato nazionale di surf e windsurf.

Qualunque cosa decidiate di fare, partecipare alle feste, rilassarvi o esplorare l'isola, scoprirete comunque che la Repubblica Dominicana ha molto da offrire al turista.

A colpo d'occhio

Superfice
48.730 kmq

Popolazione
8.581.477 abitanti

Capitale
Santo Domingo

Composizione etnica
73% mulatti, 16% di ascendenza europea, 11% di ascendenza africana

Religione
il 95% della popolazione professa la religione cattolica

Settori/prodotti principale
turismo, raffinazione dello zucchero, miniere d'oro e di nichel, cemento, tabacco

Principale partner commerciali
Stati Uniti d'America, Venezuela, Belgio, Messico, Giappone

Documenti ed info utili

Visto
Tutti i visitatori necessitano di un passaporto in corso di validità; ai cittadini di Albania, Andorra, Antigua e Barbuda, Argentina, Aruba, Bahamas, Barbados, Brasile, Bulgaria, Canada, Cile, Corea del Sud, Curaçao, Francia, Germania, Giamaica, Islanda, Israele, Iugoslavia, Liechtenstein, Messico, Principato di Monaco, Norvegia, Paraguay, Perú, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Suriname, Svizzera, Ungheria, Uruguay, Stati Uniti d'America e Venezuela viene rilasciato un visto turistico valido per un soggiorno di 90 giorni. Per quanto riguarda le informazioni aggiornate sui visti, rivolgetevi al consolato dominicano.

Rischi sanitari
malaria, dengue, dissenteria, giardiasi, tifo ed epatite A e B. Non bevete l'acqua del rubinetto, e fate attenzione ai cibi che possono essere stati lavati con questo tipo di acqua.

Elettricita
115-125V AC, 60Hz, spine con due e tre spinotti piatti; in alcune zone possono verificarsi delle ripetute interruzioni di corrente tutti i giorni che possono durare perfino 12 ore.

Fuso orario
quattro ore in meno rispetto al meridiano di Greenwich, ovvero cinque ore in meno rispetto all'Italia. Nella Repubblica Dominicana non esiste l'ora legale

Pesi e misure
è in vigore il sistema metrico decimale, con qualche unità di misura statunitense

Quando andare

La Repubblica Dominicana ha un clima essenzialmente tropicale caratterizzato da variazioni locali di temperature piuttosto che da stagioni vere e proprie. Agosto è un mese caldissimo e afoso, mentre a gennaio il clima è leggermente più gradevole. Due sono le stagioni delle piogge: da ottobre a maggio lungo la costa settentrionale e da maggio a ottobre nella parte meridionale dell'isola; quindi, se volete visitare tutto il paese portatevi un ombrello. Nella Repubblica Dominicana le precipitazioni non sono di lieve entità come quelle delle Hawaii o dell'America Centrale, ma tendono piuttosto a cadere sotto forma di violenti acquazzoni che possono durare anche mezza giornata.

La stagione degli uragani, che va da giugno a settembre, andrebbe evitata: anche se è raro che si venga coinvolti in questi fenomeni atmosferici, non dimenticate che un solo uragano di lieve entità può rovinarvi tutta la vacanza.

Eventi e Manifestazioni

Un solo Carnevale non è sufficiente per la festaiola popolazione di Santo Domingo. Tant'è vero che il periodo pre-quaresimale, celebrato in tutto il paese, inizia sempre due o tre giorni prima del 27 febbraio (Anniversario dell'Indipendenza) e termina qualche giorno dopo: si tratta di una festa di proporzioni gigantesche, dove i riti pacati del cattolicesimo si abbinano alla spiritualità africana, per non parlare poi dei bellissimi costumi, degli spettacolari carri allegorici e del rum che scorre a litri. Il secondo Carnevale inizia il 15 di agosto per coincidere con l'Anniversario della Restaurazione (quando la Repubblica Dominicana dichiarò guerra alla Spagna) e, anche se i festeggiamenti possono essere un po' più composti, questo è un altro momento ideale per indossare piume e lustrini.

Nell'isola ha luogo un'altra vivacissima festa durante l'ultima settimana di luglio e la prima di agosto: fulcro della manifestazione è il festival di merengue, che richiama a Santo Domingo i migliori ballerini del mondo e avvolge la città e i suoi dintorni nella musica e nella danza. Un altro festival dedicato a questo tipo di ballo si svolge a Puerto Plata nella prima settimana di ottobre. Se volete un po' di varietà nel ballo, non perdetevi i tre giorni del Festival della Musica Latina della capitale, a cui partecipano numerosi artisti, da Enrique Iglesias e Ricky Martin a Tito Rojas e Fernando Villalona.

Altre feste per le quali merita attraversare tutti i Caraibi sono il Festival Culturale di Puerto Plata, a giugno e della durata di una settimana, con concerti jazz, blues, merengue e folk in ogni angolo della città; il Cabarete Alegría, grazie al quale tutto il mese di febbraio viene dedicato al divertimento, proponendo per esempio gare di mountain bike, di volo degli aquiloni e di costruzione dei castelli di sabbia; e, infine, l'Encuentro Classic, una spettacolare esibizione di windsurf nota a livello internazionale che contrappone le stelle di questo sport alla stagione degli uragani.

Ovviamente, il periodo migliore per recarsi a Sosúais, località gremita di ristoranti e bar è quello che precede la Domenica di Pasqua, ovvero la Settimana Santa. Da tutto il paese, i Dominicani si riversano in questa città affacciata su una baia per gareggiare in competizioni di pallavolo, bere fino allo stordimento, saziarsi di sole e ballare per tutta la notte. Non male come programma!

Sport e tempo libero

La Repubblica Dominicana offre molteplici occasioni di effettuare escursioni a piedi, soprattutto negli Altipiani Centrali. Non soltanto i parchi nazionali si prestano a belle passeggiate nella natura, ma anche i molti chilometri di spiagge non protette del paese sono interessanti da esplorare. Per quanto riguarda il surf, troverete alcune località eccellenti per questo sport, specialmente lungo le coste settentrionale e orientale: le onde migliori sono quelle che si formano immediatamente a ovest di Sosúa, ma sono belle anche quelle a sud di Bahía Samaná.

Le immersioni subacquee sono un altro sport praticato nella Repubblica Domenicana, e molti alberghi che offrono la formula 'tutto compreso' organizzano lezioni e corsi per ottenere il brevetto. Lungo la costa settentrionale si trovano alcune belle zone per immersioni e sui fondali giacciono diversi relitti da esplorare, mentre a sud l'acqua è più calda e la barriera corallina meglio protetta. Le acque al largo di Barahona e Cabo Rojo, vicino a Pedernales, sono due siti tra i più frequentati del paese.

La bicicletta è un mezzo di trasporto ideale per immergersi nelle bellezze naturali dell'isola, e nei principali centri urbani di solito si trovano dei negozi di noleggio; meglio ancora portarsi la propria da casa. In mare aperto, la Bahía Samaná è da milioni di anni la località preferita dalle megattere per riprodursi: diverse compagnie di navigazione organizzano delle escursioni di whale-watching (per osservare le balene) nella stagione idonea.

Storia

I primi abitanti noti della Repubblica Dominicana raggiunsero l'isola intorno al 2600 a.C., a bordo di canoe ricavate da tronchi d'albero che avevano consentito loro di seguire le correnti marine dal Sud America attraverso le Antille. Si trattava principalmente di cacciatori-raccoglitori nomadi dotati di utensili in pietra, che hanno lasciato ben poche tracce di sé allo studio dei moderni archeologi. Un secondo gruppo, spesso citato come Salanoidi o antichi Arawak, sbarcò a Hispaniola verso il 250 a.C.: in questo caso, è stato facile ricostruirne la storia attraverso le ceramiche dai caratteristici motivi decorativi, sparse in tutti i Caraibi.

Una terza ondata migratoria, proveniente dal Venezuela, si diffuse nelle Antille circa 2000 anni fa e verso il 700 d.C. occupò la Repubblica Dominicana e la maggior parte delle isole circostanti. La complessa struttura gerarchica di questa società consentiva ai propri membri di specializzarsi in attività quali la pesca, il culto delle divinità, le arti e l'agricoltura. Questo popolo si autodefinì Taíno (gente amichevole) e si stima che 400.000 suoi membri vivessero a Hispaniola all'epoca dello sbarco di Colombo. Gli abitanti di un'altra isola avevano detto al navigatore genovese che a Hispaniola c'era l'oro e, spinto dalla brama di possederlo, egli partì di notte urtando accidentalmente la Santa María contro gli scogli al largo.

Colombo battezzò l'isola Hispaniola ('Piccola Spagna') e vi ritornò l'anno seguente con un migliaio di coloni, pronto a trasformarla nella base di partenza del nuovo impero spagnolo. Naturalmente, i Taíno furono messi all'opera per realizzare questo sogno e, nell'arco di sei anni dall'arrivo di Colombo sull'isola, la popolazione locale era stata drasticamente decimata dalle disumane condizioni di lavoro e dalle malattie portate dagli Europei. Nonostante alcune comunità indipendenti fossero riuscite a sopravvivere nelle zone più impervie dell'isola, buona parte della cultura indigena andò perduta.

Il primo insediamento spagnolo nei pressi di Isabela fu abbandonato dopo pochi anni e gli abitanti si trasferirono nel sito dell'attuale Santo Domingo, dove il figlio di Colombo, Diego, cercò di portare avanti il progetto paterno. L'oro di Hispaniola, però, si esaurì abbastanza rapidamente e Santo Domingo perse ben presto importanza quando l'oro e l'argento furono scoperti in Messico e in Perú. I pirati saccheggiarono gli insediamenti spagnoli, soprattutto nella zona dell'attuale Haiti, e la Spagna rinunciò infine a un terzo dell'isola (la parte occidentale) cedendolo alla Francia nel 1697 - una decisione della quale non mancherà di rammaricarsi, dato che i Francesi riuscirono a trasformare Haiti (nome con il quale il loro possedimento dominicano divenne noto) nel più ricco produttore di canna da zucchero del mondo.

Inizialmente gli Spagnoli appoggiarono la rivolta degli schiavi di Haiti, ma questa tattica si ritorse contro di loro quando il leader rivoluzionario Toussaint L'Ouverture invase la parte orientale di Hispaniola, conquistò Santo Domingo e liberò i 40.000 schiavi dell'isola, costringendo la maggior parte dell'élite spagnola a trasferirsi nelle isole vicine, come Puerto Rico e Cuba.

Toussaint fu infine respinto negli ex territori francesi e Haiti dichiarò la propria indipendenza nel 1804, invadendo nuovamente la parte orientale dell'isola nel 1821. Questa seconda dominazione durò 23 anni, impoverendo il paese, liberando (ancora una volta) gli schiavi e facendo ristagnare tutte le attività economiche. Il nascente movimento nazionalista dominicano si formò proprio durante tale periodo e nel 1844 ricacciò gli Haitiani nella parte orientale dell'isola. Il leader di questa importante rivoluzione era il damerino e truffatore spagnolo Juan Pablo Duarte, che oggi viene celebrato come il padre della Repubblica Dominicana.

Diversi militari e numerose famiglie facoltose si contesero il controllo del governo appena nominato, e un certo generale Santana acconsentì addirittura all'annessione della repubblica alla Spagna solo per conservare il proprio potere. La popolazione di Santo Domingo, insufficientemente armata, combatté le truppe iberiche con tale foga che il 3 marzo del 1865 la regina di Spagna rinunciò alle rivendicazioni della corona sull'isola. Da quel giorno la Repubblica Dominicana è stata un paese totalmente indipendente.

La guerra, però, aveva causato danni ingenti alle infrastrutture urbane e all'economia agraria e il futuro non appariva roseo. Militari e famiglie abbienti tornarono alla ribalta e per i successivi 35 anni si contesero il potere. Ci furono anche alcuni segni di progresso, soprattutto grazie alla politica liberale del generale Luperón e di Padre Arturo (1879-1882), e con Ramón Cáceras (1905-1911), ma la situazione restava alquanto caotica.

Gli Stati Uniti videro in questo difficile momento dei vicini Caraibi un'opportunità di espansione, e nel 1916 inviarono delle truppe nella zona. Tuttavia, come gli Spagnoli avevano perso interesse per l'isola quando erano finite le riserve d'oro, anche gli Stati Uniti cominciarono a rivolgere altrove la loro attenzione quando fu chiaro che probabilmente la Germania non era affatto in procinto di attaccare il Canale di Panama e che, quindi, la Repubblica Dominicana diventava meno interessante dal punto di vista strategico. Nel 1924 gli Americani tornarono sui loro passi e il presidente Horacio Vásquez salì il potere.

Il nuovo presidente costruì strade e scuole, avviò dei programmi di irrigazione, e migliorò in maniera significativa la condizioni economiche del paese. Ma, proprio quando tutto sembrava andare per il meglio, il capo dell'esercito Rafael Leonidas Trujillo divenne geloso del potere che non deteneva (nonostante avesse attinto a piene mani per anni dalle casse dell'esercito: ma, come ben si sa, non sempre la ricchezza è sufficiente) e costrinse Vásquez a dimettersi. Dal 1930 al 1947 (e indirettamente fino al 1961), Trujillo fece a meno delle formalità della democrazia e si occupò degli affari dello stato. Durante il periodo della sua amministrazione, la repressione, l'assassinio e la tortura procedettero di pari passo con l'attività edilizia, la riforma della proprietà terriera e il successo economico: non si può negare che l'autoritarismo sia efficiente!

La ripresa delle libere elezioni rinfocolò i soliti contrasti: liberali orientati verso le riforme, militari e famiglie abbienti si fronteggiarono nuovamente per il potere. La Repubblica Dominicana, intanto, continuò a diversificare la sua economia, costruì delle scuole e migliorò gradualmente, malgrado la sua carente leadership (per non parlare dei blackout dell'energia elettrica, che diventarono sempre più regolari a causa dell'aumento delle infrastrutture e degli impianti ormai inadeguati).

Cultura

Una pletora di culture diverse hanno lasciato la loro impronta sulla società dominicana. I cibi e le medicine tradizionali dei Taíno sono tuttora familiari alla popolazione dell'isola e anche alcune parole della lingua di questo antico popolo - come amaca e tabacco - vivacizzano l'idioma locale. I coloni spagnoli diedero al paese la loro lingua, la fede cattolica e una radicata tendenza al machismo, mentre gli Africani condotti nell'isola come schiavi portarono con sé la fede degli antenati, inestricabilmente legata alla cultura dominante di matrice europea, l'arte e la musica. E persino le truppe statunitensi hanno lasciato una traccia della loro presenza nella Repubblica Dominicana: infatti, la popolazione dell'isola ama il baseball. Una mistura davvero eccitante!

La musica e la danza sono il cuore della cultura dominicana. La forma di danza più popolare è il merengue, che viene eseguito e ascoltato a tutto volume quasi ovunque. Il bachata, ovvero la musica country locale, ha un tono vagamente più pastorale e si esprime in numerose canzoni ispirate alle pene di cuore e alla perdita della persona amata. La salsa è probabilmente il terzo genere musicale più diffuso nell'isola, dove comunque sono apprezzati moltissimo jazz, rock, hip-hop e qualunque altra melodia che stimoli il movimento.

La scena artistica dominicana è altrettanto vivace, grazie soprattutto al dittatore Rafael Trujillo: anche se la libertà creativa non fu propriamente una caratteristica del suo governo, Trujillo aveva un debole per la pittura e nel 1942 fondò la Escuela Nacional de Bellas Artes, gettando le basi della interessante tradizione pittorica che si svilupperà in seguito nel paese. L'arte 'primitiva', che trascura la prospettiva e il chiaroscuro affidandosi piuttosto al colore e al movimento per esprimere il suo messaggio, gode anch'essa di vasti consensi: non perdetevi le mostre a essa dedicate. E se volete sapere le ultime novità in materia, visitate il Museo de Arto Moderno di Santo Domingo.

Anche l'architettura svolge un ruolo importante nella cultura dominicana, dai ben conservati edifici spagnoli di Santo Domingo, prima città europea delle Americhe, fino alle fattorie di campagna dipinte con vivaci colori. Nella Repubblica Dominicana nessuno ignora il colore e lo stile, il che rende questo paese molto interessante dal punto di vista turistico.

Durante il vostro soggiorno nella Repubblica Dominicana non dimenticate che la cortesia e un aspetto curato vi saranno d'aiuto in ogni situazione, mentre lamentele e recriminazioni vi renderanno ridicoli e non contribuiranno a migliorare la situazione. Incassate il colpo, rilassatevi e pensate a divertirvi: dopo tutto, quante volte vi è capitato di visitare un paradiso tropicale?

Ambiente

Nei bei tempi antichi, la Repubblica Dominicana era ricoperta da un manto di lussureggiante foresta pluviale brulicante di migliaia di specie di flora e fauna, di cui circa 1500 non esistenti altrove. Oggi la maggior parte delle paludi è stata bonificata e gli alberi sono stati abbattuti per produrre combustibile, ma esistono ancora delle zone isolate dove la natura è rimasta abbastanza incontaminata da soddisfare anche il più convinto ecoturista.

I principali rischi ambientali sono la sovrappopolazione e la povertà, che danno origine al ben noto ciclo di eventi: le foreste vengono abbattute per ricavarne combustibile, materiali da costruzione e terreni agricoli, e l'ambiente montuoso e le abbondanti piogge cospirano a far defluire il fragile suolo superficiale nell'oceano, rendendo la terra sterile. Diverse organizzazioni ecologiste della Repubblica Dominicana sono impegnate a sviluppare una relazione sostenibile tra la popolazione in continuo aumento e la crescente pressione sull'ecosistema, ma il problema non è certamente di facile soluzione.

Nonostante tutto, però, la Repubblica Dominicana vanta alcuni paesaggi veramente splendidi, dalle paludi di mangrovie alle foreste degli altipiani, e poi innumerevoli e magnifici alberi in fiore e più di 218 specie di uccelli. La natura marina è ancora più spettacolare, soprattutto il famoso ritrovo delle megattere nella Bahía de Samaná durante la stagione degli amori. Lamantini, delfini pilota e oltre 8 specie di tartarughe marine vivono nelle acque attorno a Hispaniola.

Arrivare e trasporti

Come arrivare: La soluzione più economica per raggiungere la Repubblica Dominicana in aereo è il pacchetto 'tutto compreso': in genere queste offerte hanno prezzi talmente modici che molti viaggiatori prenotano un soggiorno e poi lasciano le camere dell'albergo vuote per buona parte della loro vacanza, mentre esplorano il resto dell'isola. Acquistati direttamente o tramite un pacchetto di servizi, i voli diretti per la Repubblica Dominicana partono dall'Europa, dalle Americhe e dall'Australia; le tariffe variano a seconda della stagione, della data di acquisto e dalle compagnie aeree: vi conviene quindi confrontare le diverse offerte prima di fare la vostra scelta. Anche parecchie linee di navi da crociera fanno scalo nei porti della Repubblica Dominicana. Qualunque mezzo di trasporto scegliate (aereo o nave), dovrete pagare una tassa d'imbarco di US$10 al momento di lasciare il paese.

Tra Haiti e la Repubblica Dominicana ci sono due principali località di frontiera. Quella di Jimaní/Malpasse si trova sulla strada meridionale che collega Port-au-Prince con Santo Domingo, mentre l'altra è a Dajabón/Ouanaminthe, sul percorso da Cap-Haïtian a Santiago. Esiste inoltre un terzo posto di frontiera vicino al centro dell'isola, presso Elías Piña/Belladere, ma generalmente non viene utilizzato dagli stranieri.

I confini tra i due stati di Hispaniola sono aperti di solito tra le 8 e le 16, ma è meglio presentarsi con un certo anticipo per non rischiare di essere invitati a tornare il giorno seguente. Assicuratevi inoltre di avere con voi tutti i documenti necessari, in modo da accelerare le varie formalità.

Trasporti interni: La Air Santo Domingo è l'unico vettore in servizio sulle rotte interne della Repubblica Dominicana: talvolta i suoi piccoli velivoli sono rumorosi come le autovetture della Germania Orientale, ma sono affidabili. Di solito, la tariffa dei voli che collegano la maggior parte delle destinazioni dell'isola è leggermente superiore a US$50.

Gli autobus sono il mezzo di trasporto più idoneo per visitare Haiti: sono economici, pratici e i Metro Bus o i Carib Tours sono dotati di aria condizionata e sedili comodi. Esistono inoltre i gua-gua, autobus più piccoli e meno confortevoli su cui viaggia soprattutto la gente del posto, che rappresentano la soluzione ideale per i brevi trasferimenti tra le località di una medesima regione; raramente le tariffe di questi ultimi superano US$2 (in pesos dominicani).

Nella Repubblica Dominicana il noleggio di un'automobile è abbastanza caro: preventivate una spesa di almeno US$50 al giorno per una berlina di medie dimensioni, più altri US$10 al giorno per l'assicurazione. Inoltre, dovrete avere superato i 25 anni ed essere in possesso di una carta di credito, di una patente di guida valida e di nervi d'acciaio. Poche sono le norme vigenti sulle strade dominicane e il codice della strada viene raramente fatto rispettare; la polizia stradale, inoltre, è notoriamente corrotta e può darsi che gli agenti vi fermino per farvi una 'multa' di US$5 o US$10 con la scusa di infrazioni del tipo 'guidare una vettura sporca' o 'non aver frenato abbastanza in fretta'. A un nostro lettore fu chiesto semplicemente 'Dammi dei soldi, perché voglio comprarmi una birra'; meglio non discutere: dite che siete spiacenti e promettete di non infrangere più la legge, e tenete pronta nel portafoglio una piccola somma di denaro per risolvere tali situazioni di emergenza.

Noleggiare una motocicletta può essere un'idea migliore, se non avete problemi a guidare sulle strade sterrate. Questo mezzo di trasporto è più economico - circa US$16 al giorno - e può permettervi di recarvi in posti altrimenti irraggiungibili con i veicoli a motore. Senza contare che è più improbabile che la polizia stradale vi infastidisca se viaggiate su due ruote.

Tutti i giorni fa servizio un traghetto che collega Samaná con Sabana del Mar: è adibito soltanto al trasporto di persone, biciclette e motociclette, ma vi farà risparmiare un viaggio di quattro ore in autobus o in macchina.

Mete principali

Amber Coast
La costa settentrionale della Repubblica Dominicana deve il nome (Costa dell'Ambra) ai più ricchi depositi di ambra del mondo, scoperti nei vicini colli, ma la sua fama si basa a pieno diritto sui 120 km di splendide spiagge che si estendono a est di Puerto Plata. Questo tratto di costa è il più sviluppato dell'isola dal punto di vista turistico, ma purtroppo nella maggior parte dei casi si tratta di villaggi appositamente costruiti per i turisti europei che acquistano un pacchetto vacanze. In alcune piccole cittadine, tuttavia, l'atmosfera di un tempo, i ristoranti con i tetti di foglie di palma e le pensioni locali prevalgono ancora sulle scatole di cemento dei villaggi turistici.

Puerto Plata, il principale centro urbano della costa, vanta molte vie animate, edifici pretenziosi e piazze alberate, ma dispone anche di un buon numero di villaggi turistici che hanno purtroppo soffocato la sua vera personalità. Lontano dalle spiagge troppo affollate, vi divertirete a passeggiare nel Malecón o a prendere la funicolare che porta in cima ai 780 m del Monte Isabel de Torres, la vetta che domina la città.

Cabarete
Cabarete è una delle mete più chic per una vacanza a Santo Domingo: sorta su un'enorme e splendida baia, che è considerata una delle migliori al mondo per il windsurf, questa località vanta bellissime spiagge bianche da cartolina e, se volete soggiornare in una suite con jacuzzi cenando in camera con aragosta e champagne, Cabarete è proprio quello che fa per voi. E non perdetevi i bar e le discoteche con musica dal vivo tutte le sere, frequentate da centinaia di turisti eleganti.

Ma anche se la compagnia di una folla di ventenni europei che si godono le spiagge e il surf non è precisamente quello che voi desiderate di più dalla vostra vacanza, dovrete ammettere che il panorama dell'oceano a Cabarete è davvero spettacolare. Il windsurf richiama sportivi da tutto il mondo e anche voi potrete noleggiare l'attrezzatura e prendere qualche lezione presso uno dei molti operatori che hanno sede direttamente sulla spiaggia. Se invece preferite dilettarvi con una semplice tavola, a ovest di Cabarete troverete alcune delle migliori onde della Repubblica Dominicana per fare surf, potendo così esplorare le splendide barriere coralline. Le tavole da surf si affittano in città.

Samaná
Per molti aspetti, Samaná non è altro che la solita tranquilla cittadina tropicale, con case color pastello abbarbicate sui verdi fianchi delle colline e con ondeggianti palme da cocco. Ci sono anche un paio di locali dove bere qualcosa ammirando la baia, un tempo considerata talmente importante dal punto di vista strategico che gli Stati Uniti la occuparono per otto anni. A nord dell'abitato si trovano alcuni villaggi turistici, ma non è questo il principale motivo per visitare Samaná (perché sotto questo aspetto Cabarete offre molto di più): Madre Natura, infatti, ha dotato la zona di particolari bellezze, rendendola una base perfetta per esplorare i più preziosi tesori della Repubblica Dominicana.[§]Sette chilometri a sud di Samaná, l'idillico Cayo Levantado è ammantato di fitte foreste e vanta tre spiagge spettacolari e abitualmente deserte, almeno fin verso mezzogiorno quando arrivano gli autobus carichi di turisti. Tra le altre caratteristiche affascinanti dell'isola vanno ricordati i percorsi escursionistici e i bei panorami. A ovest, il Parque Nacional Los Haïtises è costituito da isole ricoperte dalla giungla e fitte foreste di mangrovie, perfette da esplorare in barca. Ma la principale attrattiva di Samaná si può ammirare proprio nella baia, nei mesi di gennaio e febbraio, quando l'80% circa delle megattere esistenti in tutto il mondo si accoppia e dà alla luce i piccoli proprio nelle acque della Repubblica Dominicana. Qui potrete vedere gli animali al culmine della stagione degli amori: per pavoneggiarsi davanti alle femmine, i maschi saltano in aria nonostante il loro ragguardevole peso (40 tonnellate), lanciandosi fuori dall'acqua con un gigantesco spruzzo. Anche le femmine si esibiscono in un repertorio simile, ma non saltano così in alto, forse per proteggere i fragili ego dei maschi. Si può fare una gita in barca nella baia spendendo US$25-US$40.

Santiago
Quella che è considerata ufficialmente la seconda città della Repubblica Dominicana vanta il pomposo nome di Santiago de los Caballeros (Santiago dei Gentiluomini) ed è davvero una città aristocratica, sebbene un po' provinciale. Centro commerciale della Valle del Cibao, Santiago, considerata come il granaio dell'isola, ospita delle industrie per la trasformazione dello zucchero non raffinato e del tabacco per produrre rispettivamente dell'ottimo rum e sigari, vantando inoltre un settore industriale in piena fioritura e una delle migliori università del paese.

Il ritmo tranquillo e pacato della vita cittadina è una piacevole sorpresa per quei pochi viaggiatori che arrivano fin qui. Anche se Santiago non offre molto per quanto riguarda i monumenti e la vita notturna, vanta tuttavia alcuni bei ristoranti e musei dove potrete trascorrere una giornata di relax. Forse l'attività locale che gode di maggior successo è la passeggiata in Calle del Sol, via principale nonché piacevole zona di shopping. Gli abitanti di Santiago hanno un'aria alquanto regale e molti trascorrono le loro domeniche passeggiando nel parco centrale, a bordo di carrozze trainate da cavalli: un simpatico omaggio alla tradizione per questa città che sta cambiando rapidamente volto.

Santo Domingo
La capitale della Repubblica Dominicana, prima città europea a essere stata fondata nel 'Nuovo Mondo', è tipicamente caraibica: vivacissima, eccitante, inquinata, talvolta pericolosa (meglio lasciare il Rolex a casa) ma sempre interessante, che offre molte più cose da fare e da vedere di quanto avete previsto, indipendentemente dalla durata del vostro soggiorno. Gli edifici coloniali, per esempio, sono talmente numerosi che non riuscirete certamente a comprenderli tutti in una sola visita. Non perdetevi comunque la Zona Colonial, fulcro della conquista spagnola delle Americhe in quanto punto di sbarco di coloni, affaristi e conquistadores, e centro amministrativo governato dal figlio di Cristoforo Colombo, Diego. La città vanta inoltre la più antica cattedrale delle Americhe, la Catedral Primada de América, mentre il vicino Parque Colón, oltre a ospitare la statua del celebre ammiraglio, è il punto di incontro degli abitanti della zona e brulica sempre di attività.

Nella capitale troverete decine di musei riguardanti ogni genere di argomento, dalla popolazione indigena e la storia coloniale all'ambra, uno dei principali prodotti del paese. Giardini, zoo e parchi donano una nota verde alla città e quando vi sarete stancati delle visite culturali, potrete scegliere tra numerose discoteche e locali notturni che vi terranno svegli tutta la notte. Se aggiungete alla scena descritta una serie di ristoranti decisamente buoni, avrete la ricetta per un fantastico soggiorno a Santo Domingo.

Sosúa
Sosúa è ben più della solita, tipica località balneare poiché, essendo alle prime fasi di sviluppo edilizio, conserva ancora moltissime spiagge di sabbia bianca bordate dalle palme di cocco. Ovviamente, anche qui i bagnanti sono numerosi, grazie ai bei ristoranti e all'animata vita notturna, ma molti di essi ignorano l'interessante storia di questa comunità dominicana.

L'intera zona fu proprietà della United Fruit fino alla fine degli anni Venti del XX secolo, quando il dittatore Rafael Trujillo la acquistò per una piccola somma e la vendette poi con un buon margine di guadagno ad alcune organizzazioni ebraiche statunitensi; questi gruppi stavano cercando di assicurarsi dei possedimenti dove ospitare i loro correligionari in fuga dalle politiche antisemitiche sempre più aggressive messe in atto nell'Europa centrale. Nel 1940 circa 350 famiglie ebree si trasferirono nella zona di Sosúa, dove tentarono per diversi anni di sviluppare la coltivazione di prodotti agricoli adatti al clima tropicale e in grado di resistere ai lunghi trasporti via terra fino a Santo Domingo; allevarono il bestiame per ottenerne latte, formaggio, salumi e altri prodotti, e utilizzarono poi i profitti ottenuti da queste attività per predisporre un efficiente sistema di distribuzione. Tutto procedette senza intoppi fino agli anni Sessanta, quando i contadini locali iniziarono a occupare abusivamente i terreni degli Ebrei, rendendoli inutilizzabili per l'allevamento del bestiame. La polizia dominicana rifiutò di aiutare la comunità ebraica, che fu infine costretta a emigrare negli Stati Uniti o in Israele. Anche se oggi nella zona rimangono soltanto poche famiglie di Ebrei, il Museo della comunità ebraica illustra i momenti salienti della loro affascinante storia: perché non fargli visita, prima o dopo esservi crogiolati al sole presso le acque limpide e scintillanti dei dintorni (che offrono, tra l'altro, splendide opportunità di immersioni)?

Mete alternative

Constanza
Se desiderate esplorare l'entroterra dell'isola, il posto migliore da dove iniziare il vostro itinerario è la cittadina di Constanza, situata a 1200 m sulla Cordillera Central e circondata da frutteti, coltivazioni di fiori e foreste. Il suo clima tonificante ha reso Constanza un fiorente centro agricolo, nonché una località di villeggiatura collinare per i Dominicani che vogliono sfuggire alla calura delle coste. La città ospita inoltre una piccola comunità di famiglie giapponesi, il cui insediamento fu favorito da Trujillo nell'intento di stimolare nella zona la coltivazione dei frutteti.

I visitatori possono raggiungere a piedi la cascata di Aguas Blancas, situata 10 km a sud della cittadina, esplorare la foresta vergine della vicina Reserva Cientifíca Valle Nuevo, oppure fare un bagno nel fiume. Constanza, tuttavia, non è una località turistica e ha soltanto qualche albergo molto semplice. Ma non dovete preoccuparvi troppo della comodità della vostra camera, dato che trascorrerete la maggior parte del tempo a respirare aria fresca e a meravigliarvi della bellezza del paesaggio.

Jarabacoa
Gli abitanti di Jarabacoa descrivono la loro città come la 'Svizzera dei Tropici': il soprannome non è proprio del tutto azzeccato, ma questa località ha alcune caratteristiche che la vvicinano, seppur lontanamente, al suo termine di paragone europeo. Il clima quasi temperato di cui gode è perfetto per coltivare le ciliegie, le mele e le fragole, e i frutteti si distendono sui fianchi delle montagne; ma è ideale anche per gli abitanti, dal momento che dona a Jarabacoa un'eterna primavera. Come si conviene a questa cittadina profumata di fiori, nei pomeriggi del fine settimana il Parque Central si riempie di giovani innamorati e con il passare delle ore le vie circostanti si trasformano in luogo di incontro, dove donne e uomini a bordo di veicoli di ogni genere percorrono lentamente le vie della città.

Molti Dominicani abbienti hanno una casa di villeggiatura a Jarabacoa, dove si rifugiano per sfuggire ai giorni più afosi dell'estate e per immergersi nella natura. Tra le attrattive della zona ricordiamo cascate, piscine naturali in cui si può fare il bagno, e la possibilità di compiere escursioni a piedi e a cavallo; nei pressi della cittadina c'è anche un campo da golf e, dopo esservi divertiti all'aria aperta, non vi resta che tornare in città per consumare un buon pasto al fresco o per bere qualcosa in un bar.

Parques Nacionales Armando Bermúdez e José del Carmen Ramírez
La Repubblica Dominicana fondò questo parco nazionale nel 1956, sperando in tal modo di evitare lo sconsiderato sfruttamento delle foreste che stava deturpando la vicina Haiti. Fu una mossa saggia, perché la Cordillera Central, dove si trovano le vette più elevate dei Caraibi, richiama oggi escursionisti da tutto il mondo. Ben dodici dei più importanti fiumi del paese hanno origine da queste montagne, compreso l'unico a corso torrentizio della Repubblica Dominicana, il Río Yaque del Norte. Le rapide non sono troppo veloci e a bordo di un gommone potrete fare una piacevole gita di un giorno. Le discese in corda doppia, in canoa e le escursioni a piedi sono tutte attività molto praticate nel parco e gli operatori turistici che hanno sede nei dintorni potranno aiutarvi a scegliere a quali dedicarvi. È meglio portarsi la propria attrezzatura, però, compresa una giacca pesante: in collina fa freddo e nei mesi di dicembre e gennaio non sono rare temperature di -5°.

Nel parco si trovano 14 campeggi e decine di percorsi escursionistici: trattandosi di uno dei paesaggi più spettacolari dei Caraibi, merita davvero la pena di allontanarsi dagli abituali percorsi turistici per ammirarlo.

Península de Pedernales
Con i suoi tre parchi nazionali unici e splendidi, una stazione di ricerca scientifica e centinaia di chilometri di costa caraibica, la Península de Pedernales dovrebbe essere affollata di turisti. Purtroppo, però (o per fortuna, secondo i punti di vista), la strada non è asfaltata e soltanto i viaggiatori indipendenti e molto interessati riusciranno ad arrivare fin qui, dove saranno ricompensati da uno dei più bei panorami della Repubblica Dominicana quasi in esclusiva per loro. Il centro urbano della zona è Barahona, sulla costa battuta dal vento, che vive dell'attività mineraria e delle piantagioni di canna da zucchero, ma certamente non di turismo. Nella baia si possono effettuare bellissime immersioni, in mezzo a numerosi esemplari di cernie, squali nutrice e lamantini.

La vicina Reserva Cientifíca Laguna Rincón protegge e studia la più grande laguna d'acqua dolce della Repubblica Dominicana, dove vivono la testuggine d'acqua dolce di Hispaniola, gli aironi della Lousiana, i fenicotteri della Florida, e moltissime piante acquatiche endemiche. Con le vette della Sierra de Neiba sullo sfondo, non vi mancheranno certamente le occasioni di scattare belle fotografie.

Tra i parchi nazionali meritano un cenno il Parque Nacional Jaragua, un'enorme riserva relativamente arida che ospita circa 130 specie di uccelli, e il Parque Nacional Sierra de Baoruca, che comprende anche una lussureggiante regione montuosa piena di orchidee. Il terzo parco della zona è un'isola al centro del Lago Enriquillo, il Parque Nacional Isla Cabritos, dove vive una moltitudine di creature, ma la maggior parte dei visitatori giunge fin qui per vedere la ragguardevole comunità locale di coccodrilli.