Romania

Carretti trainati da cavalli che si fanno strada a fatica tra veloci automobili guidate da uomini d'affari impegnati al telefono cellulare; contadini che guardano Baywatch grazie all'antenna satellitare collocata nel cortile della loro fattoria.

La Romania si sta sforzando di andare avanti, liberandosi lentamente, ma con convinzione, degli strascichi del regime di Ceausescu.

La transizione non è semplice, anzi, sotto alcuni aspetti è addirittura penosa. In questo pittoresco scenario, dalla precipitosa corsa verso lo sviluppo, parte del paese è stata del tutto esclusa.

Ma nel 1996 il regime neocomunista è stato sostituito da un nuovo governo intenzionato a promuovere serie riforme; così si può dire che il paese viva ora una nuova speranza.

La Romania offre maestosi castelli, città medievali, piacevoli escursioni e persino interessanti in una fauna così ricca e stazioni sciistiche tra le meno care di tutto l'ex blocco orientale.

I rumeni, poi, nonostante siano tra i popoli più poveri d'Europa, generalmente non sono attratti dagli affari disonesti e non amano truffare i turisti. Sarete colpiti dall'unicità della Romania e certamente individuerete le tracce del grande sforzo che sta facendo per correre dietro al grande miraggio del mondo occidentale.

A colpo d'occhio

Superfice
237.500 kmq

Capitale
Bucarest

Composizione etnica
89,5% rumeni, 7,1% ungheresi, 1,8% gitani, 0,5% tedeschi, 0,3% ucraini, 0,8% russi, turchi, serbi, croati

Lingua parlata
rumeno, ungherese (in Transilvania), tedesco

Religione
70% rumeno-ortodossa, 3% rumeno-cattolica, 3% cattolica di rito greco (uniate), 6% protestante, 18% non affiliati

Settori/prodotti principale
tessuti, calzature, industria meccanica, assemblaggio di automobili, macchine agricole, carbone, oro, argento, manganese, piombo, rame, raffinazione del petrolio, legname, materiali da costruzione, prodotti chimici, combustibili, industria alimentare, frumento, cereali, barbabietole da zucchero, semi di girasole, patate, uva, pollame, uova, pecore merinos, bovini, suini, pesce

Principale partner commerciali
Italia, Germania, Francia, Turchia, USA, Russia

Membro dell'Unione Europea
no

Rischi sanitari
febbre tifoide, epatite A e, nei boschi, encefalite da zecche

Elettricita
220V, 50Hz

Fuso orario
2 ore avanti rispetto al meridiano di Greenwich

Pesi e misure
sistema metrico decimale

Quando andare

Maggio e giugno sono i mesi migliori per visitare la Romania, seguiti da settembre e i primi giorni di ottobre. In questi periodi potete meglio apprezzare i monasteri della Bucovina meridionale, con i loro splendidi dipinti, senza dover sopportare le orde di turisti. La primavera e l'autunno sono anche le stagioni migliori per il birdwatching nel Delta del Danubio. In Romania l'inverno è molto duro; in questa stagione il turismo si concentra nelle stazioni sciistiche, quali Poiana Brasov e Sinaia. La neve persiste fino a metà maggio, e la stagione per le escursioni non inizia davvero fino a giugno. Gli stabilimenti balneari sul Mar Nero iniziano a riempirsi verso la fine di giugno e sono affollati fino a metà agosto.

 

Eventi e Manifestazioni

La Romania ha un ricco calendario di feste tradizionali. Quelle minori di solito non vengono pubblicizzate, e conservano in tal modo la loro autenticità; è però difficile per il turista riuscire ad assistervi. Tra le festività fisse ricordiamo il Pellegrinaggio della Domenica di Pentecoste a Szekely, la più grande festa tradizionale e religiosa dell'anno, in Miercurea Ciuc. La fiera di Fundata, una festa tradizionale che originalmente serviva ai pastori per trovare moglie, ha luogo in giugno a Fundata, nei pressi di Bran. In luglio vengono organizzati concerti internazionali di musica da camera a Brasov e a Bran. In agosto, a Sighisoara, hanno luogo le Giornate medievali, due settimane di appuntamenti con l'arte, l'artigianato e la musica medievali; sempre ad agosto ricordiamo l'Hora de la Prislop, un festival di danze sfrenate al Passo di Prislop. In settembre, a Bran e nei suoi dintorni, si tiene il festival di Sambra, una manifestazione pastorale che festeggia la transumanza delle greggi dalle montagne. A dicembre, infine, ha luogo il festival natalizio De la Colind la Stea, a Brasov.

Sport e tempo libero

I Carpazi offrono infinite possibilità di effettuare escursioni; la zona più frequentata è quella delle catene dei Fagaras e dei Bucegi, rispettivamente a ovest e a sud di Brasov. Le montagne rumene, sia lungo le creste sia sui pendii, sono attraversate da sentieri ben segnalati. Nei Carpazi si trovano poi alcune delle stazioni sciistiche meno care d'Europa; le più note sono Sinaia e Poiana Brasov, la prima per le piste più impegnative, la seconda per i soggiorni organizzati e per la migliore scuola di sci. In Romania ci sono alcune meravigliose grotte, ma molte non sono aperte al pubblico. Chi fosse particolarmente interessato a questo sport, può organizzare una escursione nelle grotte rivolgendosi a un club speleologico locale per farsi rilasciare un permesso. L'alpinismo e le escursioni in mountain bike sono molto popolari, insieme ad altre attività più tranquille come prendersi cura di se nelle sorgenti termali attorno a Eforie Nord e Baile Felix. Gli amanti degli animali possono ammirare gli orsi e le volpi nei Carpazi e gli uccelli nel Delta del Danubio.

Storia

L'antica Romania fu abitata da tribù tracie. Nel I secolo a.C. la Grecia vi fondò lo stato della Dacia per contrastare la minaccia di Roma. La Dacia, poi, si arrese a Roma nel 106 d.C., diventando una provincia dell'Impero romano. Trovandosi a fronteggiare gli attacchi dei goti, nel 271 l'imperatore Aureliano decise di ritirare le legioni romane a sud del Danubio, ma gli abitanti orami romanizzati della Valacchia rimasero in Dacia, formando il popolo rumeno. Intorno al X secolo sorsero alcuni piccoli stati rumeni il cui consolidamento portò alla formazione dei principati della Moldavia, della Valacchia e della Transilvania. Fin dal X secolo i magiari iniziarono a diffondersi all'interno della Transilvania che intorno al XIII secolo divenne un principato autonomo sotto la corona ungherese. Nel XIV secolo le forze ungheresi provarono, senza riuscirvi, a impadronirsi della Valacchia e della Moldavia.

Nel corso dei secoli XIV e XV la Valacchia e la Moldavia opposero una tenace resistenza nei confronti dell'espansione dell'Impero ottomano. Durante questa guerra, il principe di Valacchia Vlad Tepes (conosciuto come 'l'Impalatore', perché raramente pranzava senza un turco che si contorceva impalato di fronte a lui) divenne un eroe leggendario; più tardi la sua figura fu associata al personaggio di Dracula. La Transilvania cadde sotto il controllo ottomano nel XVI secolo e, in conseguenza di ciò, la Valacchia e la Moldavia dovettero pagare un tributo ai turchi per poter conservare la propria autonomia. Nel 1600 i tre stati rumeni si unirono, per un breve periodo, sotto Michele il Bravo, principe di Valacchia, che aveva congiunto le proprie forze con quelle dei potenti principi della Moldavia e della Transilvania per combattere i turchi. L'unità durò però solamente un anno; il principe venne infatti sconfitto dall'azione congiunta di un esercito asburgo-transilvanico, quindi catturato e decapitato. La Transilvania cadde allora sotto il dominio asburgico, mentre la sovranità turca continuò incontrastata in Valacchia e Moldavia fino al XIX secolo inoltrato. Nel 1775 la parte settentrionale della Moldavia, la Bucovina, venne annessa dall'Austria-Ungheria. A ciò seguì la perdita, nel 1812, del territorio orientale, la Bessarabia, a favore della Russia. Dopo la guerra russo-turca del 1828-29, il dominio ottomano sui principati terminò definitivamente.

Dopo il 1848 la Transilvania passò sotto il diretto governo dell'Impero austro-ungarico, e AAA la sottopose a una spietata ungarizzazione. Nel 1859 Alexandru Ioan Cuza fu eletto principe della Moldavia e della Valacchia, creando uno stato nazionale che nel 1862 prese il nome di Romania. Carlo I gli succedette nel 1866 e nel 1877 la Dobrugia divenne parte del nuovo stato. Nel 1881 la Romania assunse la dignità di regno, con Carlo I come re. Quando morì, agli inizi della prima guerra mondiale, gli successe il nipote Ferdinando I che, nel 1916, entrò in guerra a fianco della Triplice Intesa. Il suo obiettivo era liberare la Transilvania dalla dominazione austro-ungarica. Nel 1918 la Bessarabia, la Bucovina e la Transilvania entrarono a far parte della Romania.

Dopo la prima guerra mondiale emersero in Romania numerosi partiti politici, tra i quali la Legione dell'Arcangelo Michele, meglio nota come la Guardia di Ferro, di ispirazione fascista. Guidato da Corneliu Codreanu, questo partito dominò la scena politica dal 1935. Carlo II, che successe al padre Ferdinando I sul trono della Romania, impose nel 1938 una dittatura reale e sciolse tutti i partiti politici. Nel 1939 mise alle strette la Guardia di Ferro (che precedentemente aveva attivamente sostenuto) e Codreanu e altri legionari vennero assassinati. Nel 1940 la Russia occupò la Bessarabia, e la Romania venne costretta da Germania e Italia a cedere la parte settentrionale della Transilvania all'Ungheria. La Dobrugia meridionale venne poi ceduta alla Bulgaria. Queste cessioni suscitarono una protesta generale, e il re chiamò in aiuto il Generale Ion Antonescu per placare questa crescente isteria di massa. Antonescu costrinse il re ad abdicare in favore del figlio diciannovenne, Michele, e quindi impose una dittatura fascista con egli stesso come conducador (duce). Nel 1941 si unì alla guerra antisovietica di Hitler. Nel 1944, con l'Unione Sovietica sempre più vicina alle sue frontiere, la Romania cambiò schieramento all'ultimo momento.

Il ritorno della Transilvania alla Romania, architettato dall'Unione Sovietica, aiutò i comunisti, sostenuti da Mosca, a vincere le elezioni del 1946. Un anno più tardi re Michele fu costretto ad abdicare e venne proclamata la Repubblica Popolare Rumena. Seguì un periodo di terrore, durante il quale tutti i leader ante guerra, gli intellettuali di spicco e i sospetti dissidenti vennero imprigionati in duri campi di lavoro. Sul finire degli ultimi anni '50 la Romania iniziò a prendere le distanze da Mosca e a portare avanti una politica estera indipendente, sotto la guida di Gheorghiu-Dej (1952-65) prima e di Nicolae Ceausescu (1965-1989) poi. Ceausescu condannò l'intervento sovietico del 1968 in Cecoslovacchia, guadagnandosi le lodi e gli aiuti economici dell'occidente. Se in politica estera si dimostrò molto abile, in politica interna fu assolutamente incapace e megalomane. Quasi tutti i suoi grandiosi progetti (la costruzione del canale Danubio-Mar Nero, l'immensa Casa del Popolo a Bucarest) si dimostrarono un fallimento clamoroso. La Securitate (la sua polizia segreta) pose sotto controllo la popolazione, reclutando una vasta rete di informatori.

L'avvento di Mikhail Gorbaciov, nel 1985, portò gli Stati Uniti a non aver più bisogno della Romania e a privarla dello status di 'nazione privilegiata'. Per far fronte al crescente debito estero del paese, Ceausescu decise di esportare prodotti alimentari. Mentre Ceausescu e sua moglie Elena (suo primo ministro delegato) vivevano nel lusso, il popolo lottava per sopravvivere; pane, uova, farina, olio, sale, zucchero, carne e patate vennero infatti razionati; verso la metà degli anni '80 la carne era un bene introvabile. Nel 1987 vennero soffocate a Brasov alcune manifestazioni di protesta. Il 15 dicembre del 1989, mentre i regimi comunisti uno dopo l'altro collassavano nell'Europa dell'est, Padre Laszlo Tokes parlò contro Ceausescu dalla sua chiesa di Timisoara. Quella sera una gran folla si radunò fuori della sua abitazione per protestare contro la decisione della Chiesa Riformata di Romania di rimuovere il sacerdote dal suo incarico. Gli scontri tra i dimostranti e la Securitate proseguirono per i successivi quattro giorni. Il 19 dicembre l'esercito aderì alla protesta. Il 21 dicembre gli operai di Bucarest fischiarono Ceausescu durante un raduno di massa; iniziarono così gli scontri per le strade della capitale tra le truppe armate, la Securitate e la popolazione. Il giorno seguente i coniugi Ceausescu cercarono di fuggire dalla Romania, ma vennero arrestati, giudicati da una corte improvvisata e giustiziati da un plotone di esecuzione il giorno di Natale.

Si pensa che i membri del Fronte per la Salvezza Nazionale, che prese il controllo della Romania dopo la morte di Ceausescu, avessero cospirato mesi per rovesciarlo, ossia ben prima che le dimostrazioni del dicembre 1989 li forzassero ad agire più in fretta. Nel 1990 venne eletto un governo di garanzia, guidato da Ion Iliescu. Le manifestazioni studentesche di protesta contro i suoi dirigenti ex-comunisti vennero soffocate quando 20.000 minatori del carbone, provenienti dalla Valle di Jiu, vennero portati a Bucarest per inscenare una contro manifestazione. I minatori vennero portati a Bucarest ancora un anno dopo per forzare le dimissioni del primo ministro riformista Petre Roman. Iliescu e il Fronte per la Salvezza Nazionale vennero rieletti nel 1992 ma la incontrollata inflazione, la disoccupazione, le prove della corruzione del governo fecero sì che nel 1996 Iliescu perdesse le elezioni a favore di Emil Constantinescu, capo della riformista Convenzione Democratica della Romania.

Il ballottaggio per le elezioni presidenziali rumene del dicembre 2000 ha portato alla reintegrazione di Iliescu alla presidenza. I rumeni hanno evidentemente considerato quest'ultimo il male minore, essendo il rivale di Iliescu Corneliu Vadim Tudor, esponente del partito della destra nazionalista.

Continuano le discriminazioni nei confronti dei magiari e dei gitani, alimentata dai partiti ultra-nazionalisti. L'inefficienza del governo ha provocato un clima di disaffezione e si teme che le contestazioni degli operai e dei minatori, sostenuti dagli studenti, si ripetano con i picchi già raggiunti nel 1997 e nel 1999.

All'apertura del vertice della NATO a Praga, il 21 novembre 2002, i leader dei diciannove paesi membri hanno formalmente invitato a entrare, entro il 2004, nell'Alleanza Atlantica sette paesi che in passato appartennero alla cosiddetta 'cortina di ferro': Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica slovacca, Romania, Slovenia.

Con la firma della «Carta di partenariato dell'Adriatico», siglata dal segretario di stato americano Colin Powell a Tirana il 2 maggio 2003, si è concluso il negoziato tra Washington e le tre nazioni balcaniche rimaste escluse dall’allargamento della NATO, definito a Praga. La «Carta» accompagnerà Albania, Macedonia e Croazia verso l’ammissione a pieno titolo nell'Alleanza Atlantica. Mancano ancora all’appello Serbia, Bosnia e Montenegro ma gli USA hanno già espresso la loro disponibilità ad accoglierli nel partenariato. Attualmente sono proprio i paesi dell’Est quelli più solidali nell’appoggiare gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo globale. Dopo la Romania, infatti, l’Albania ha sottoscritto un’intesa bilaterale che esenta il personale militare americano dalla nuova Corte Penale Internazionale.

Nel discorso di fine 2002 al Parlamento, il presidente Iliescu ha affrontato in maniera molto dura il problema della corruzione e il cosiddetto 'capitalismo di famiglia' (nel quale un gruppo dilapida le risorse dello stato, nazionalizzando le proprie perdite e trattenendo tutti i profitti), che distraggono energie e ricchezze dall'adeguamento del paese ai parametri richiesti per l'ingresso nell'Unione Europea. Per Iliescu è necessario un impegno solidale di tutte le forze politiche per raggiungere quest'importantissimo traguardo.

Cultura

I monasteri dipinti della Bucovina furono i primi al mondo a essere decorati con affreschi esterni. Questi affreschi, realizzati nel XVI secolo, andavano oltre i confini dell'arte religiosa, trasmettendo anche messaggi politici. I dipinti su vetro e su legno, una tradizionale forma d'arte contadina, si diffusero ampiamente in Romania fin dal XVII secolo e rimangono popolari ancora oggi.

La letteratura rumena attinse a piene mani dalla ricca eredità folclorica del paese e dalla sua turbolenta storia di terra perennemente occupata e abitata da un popolo perseguitato. Nel XV secolo emerse una letteratura epica orale di tradizione popolare mentre i primi scritti in lingua rumena videro la luce intorno al 1420. La moderna letteratura si sviluppò nel XIX secolo; lo scrittore rumeno di maggior fama internazionale è il drammaturgo Eugene Ionesco (1912-94), esponente del 'Teatro dell'assurdo'. Dal 1947 in avanti la letteratura divenne strumento del partito al potere. Dal 1990 sono state pubblicate molte opere im,pegnate a testimoniare gli orrori del periodo comunista. La musica e le danze tradizionali hanno sempre avuto un posto di rilievo nella cultura popolare della Romania: le coppie danzano in circolo, in semicerchio o lungo una linea. La moderna musica gitana ha ormai subito l'influenza di molti generi musicali e i musicisti gitani professionisti sono in grado di suonare qualunque cosa gli venga richiesta.

Il rumeno è più somigliante al latino classico di qualsiasi altra lingua romanza; le sue strutture grammaticali e il bagaglio lessicale della lingua madre sono in esso ben conservati. Chi parla francese, italiano o spagnolo non capisce gran che del rumeno parlato ma troverà la lingua scritta più o meno comprensibile. Il rumeno ha una fonetica regolare per cui, una volta che abbiate imparato poche semplici regole, non dovreste avere più problemi di pronuncia. La Romania è l'unico paese di lingua romanza che non ha un retroterra cattolico-romano. La popolazione è per l'86% rumeno-ortodossa, per il 5% cattolico-romana, per il 3,5% protestante, per l'1% cattolico-ortodossa, per lo 0,3% musulmana e per lo 0,2% ebrea. A differenza degli altri paesi ex comunisti, nei quali le chiese ricoprivano un ruolo guida nella opposizione al regime, la Chiesa ortodossa rumena è stata remissiva, una sorta di strumento per il governo. Oggi è gerarchica e dogmatica; inoltre è attualmente strutturata secondo complesse gerarchie, è molto potente, anche per il forte impianto dogmatico del culto. I rumeni sono estremamente ospitali. Essi vi daranno il benvenuto nelle loro modeste case dandovi cibo in abbondanza senza aspettarsi nulla in cambio a parte la vostra amicizia.

Chi vive per mangiare troverà la vita in Romania piuttosto noiosa. I ristoranti offrono sempre le stesse cose: maiale e pollo alla griglia, fegato di maiale, trippa in umido e patate oleose. Il più originale piatto rumeno è il 'mamagliga', una poltiglia più o meno densa di farina di mais che può essere bollita, cotta al forno o fritta. In molte famiglie rumene costituisce il piatto principale. L'altro piatto forte della cucina locale è la 'ciorba' (zuppa). Chi è ghiotto di dolci non patirà la fame: ricordiamo la 'placinta' (focaccia ripiena), le 'clarite' (crepes) e il 'saraille' (dolce di mandorle inzuppato di sciroppo). I vini rumeni sono economici e buoni. La 'tuica' (acquavite di prugne) e la 'palinca' (distillata tre volte, come la tuica) stordiscono se bevute all'inizio di un pasto. Noroc! (Salute!) Evitate l'onnipresente 'Ness', un terribile caffè istantaneo fatto di estratti vegetali, e provate il 'cafea naturala, un vero caffè alla turca, con uno spesso strato di polvere di caffè depositato sul fondo e un generoso cucchiaino di zucchero.

Ambiente

Con la sua forma tondeggiante, la Romania è uno dei più vasti paesi dell'Europa orientale, dopo la Russia, l'Ucraina e la Polonia. Si affaccia sul Mar Nero e, in senso orario iniziando da sud, confina con la Bulgaria, la Iugoslavia (Serbia), l'Ungheria, l'Ucraina e la Moldavia. Le boscose catene montuose dei Carpazi ricoprono circa un terzo della superficie del paese; un altro terzo è costituito da colline e altopiani coltivati a frutteti e vigne, un ultimo terzo comprende la fertile pianura coltivata a cereali, ortaggi e foraggio.

Se la gente non riusciva quasi a sopravvivere sotto Ceausescu, per gli orsi la situazione era ben differente. Non essendo praticata la caccia a tali animali, i Carpazi si trovano attualmente a ospitare ben il 60% degli orsi di tutta l'Europa. Anche il 40% dei lupi europei vive in questa regione, insieme a cervi, cinghiali, tassi, daini, volpi, picchi verdi, ghiandaie e gufi. Ma il principale biglietto da visita della Romania per gli appassionati di animali è il Delta del Danubio, che ospita il 60% della popolazione mondiale di cormorani pigmei, e poi aironi bianchi e grigi, pigliamosche e aquile dalla coda bianca. La zona protetta del delta comprende la più estesa palude integra del mondo. Sulle montagne dei Carpazi crescono foreste fra le più incontaminate d'Europa, ricche di faggi, sicomori, aceri, pioppi e betulle. Nella regione è stata registrata la presenza di circa 1350 specie di fiori, tra i quali il papavero giallo, l'aquilegia transilvanica, la sassifraga e la stella alpina. La Romania ha 11 parchi nazionali, come quello dei monti Retezat nei Carpazi, e più di 500 riserve naturali.

Il clima di certo non invoglia a visitare la Romania; la media annuale delle temperature si aggira infatti attorno agli 11°C nel sud e sulla costa, ma è di solo 2°C sulle montagne. L'inverno rumeno può essere estremamente rigido e nebbioso, con intense nevicate da dicembre ad aprile. D'estate, però, sulla costa del Mar Nero, il tempo è solitamente caldo e soleggiato. Le precipitazioni sono concentrate soprattutto in primavera, con valori massimi sulle montagne e i minimi nel Delta del Danubio.

Arrivare e trasporti

Come arrivare: La Romania è facilmente accessibile, servita da autobus, treni e aerei in gran quantità. Verso questa destinazione partono voli diretti da almeno una dozzina di paesi occidentali; se poi si è disposti a fare uno scalo, le possibilità aumentano. La maggior parte dei voli fa capo all'aeroporto di Otopeni, a Bucarest, ma esistono anche collegamenti con Timisoara e Constanta.

Dato l'impareggiabile servizio di treni che collega la Romania con l'Europa occidentale e con la Russia, non ha granché senso servirsi degli autobus per raggiungerla. Il sistema pubblico di autobus della Romania è praticamente inesistente, mentre le tariffe praticate dalle compagnie private collegate con l'occidente raramente sono competitive rispetto alla economica comodità offerta dai treni. L'unica eccezione a questa regola è la linea per Istanbul. I suoi autobus (da 12 a 14 ore) sono sostanzialmente più economici e veloci dei treni (17 ore e mezza). Ci sono moltissimi treni diretti in Romania, provenienti dall'Europa occidentale, dall'Ungheria, dalla Iugoslavia, dalla Bulgaria, dalla Turchia, dall'Ucraina e da altre nazioni.

Da lungo tempo i treni sono il mezzo più popolare per viaggiare in Romania. Collegano infatti, con buona frequenza, la maggior parte delle città e dei maggiori villaggi del paese. Ci sono cinque differenti tipi di treni: i 'personae', che sono così lenti da viaggiare di solito con le porte aperte, in modo da consentire ai passeggeri di scendere o salire col treno in movimento; gli 'accelerat', più veloci, più cari e meno affollati; i 'rapid' e gli 'expres', che viaggiano ragionevolmente veloci sia su linee nazionali sia internazionali; gli 'inter-city', non più rapidi degli altri (a parte i personae) ma due volte più cari e due volte più comodi. Per tutti i treni (tranne i personae) è obbligatoria la prenotazione del posto a sedere, compresa peraltro nel prezzo del biglietto.

Le strade rumene, per la maggior parte, sono più adatte a un veicolo a quattro ruote motrici che a uno normale. C'è poi il rischio di doverle condividere con i carri trainati da cavalli, carichi all'inverosimile di fieno, mucche, maiali, ubriaconi e bambini che strillano! Se invece volete viaggiare in bicicletta, le strade piene di buche rendono necessaria quanto meno una robusta bici da turismo o una mountain bike. Per visitare il Delta del Danubio l'unico modo è servirsi di una imbarcazione. Le città rumene sono per lo più fornite di servizi di autobus, tram o filobus, e Bucarest anche di una rete metropolitana. In ogni città e paese è poi possibile servirsi dei taxi, che sono più cari per gli stranieri che per la gente del luogo.

Letture consigliate

Il caso rumeno:
di Richard Wagner (ManifestoLibri, Roma 1991) Una lucida analisi dell'ascesa Ceausescu.

Caffè Europa:
di Slavenka Drakulic (Il Saggiatore, Milano 1997) Indaga sull'Est europeo, un mondo dilaniato tra la nostalgia del recente passato marxista e un'ansia consumistica di imitazione nei confronti dell'Occidente, un anelito di appartenenza. I paesi presi in esame: Croazia, Repubblica ceca, Albania, Bulgaria e Romania.

Memorie di un antisemita:
di di Gregor Von Rezzoni (Guanda, Milano 2001) Narra la storia di un uomo nato nella parte orientale dell'impero asburgico e che, durante la sua esistenza, assiste alle trasformazioni politiche del suo paese.

Fiabe danubiane:
di Carmela Capaccio e Renato Caporali (Giunti, Firenze 1998) Favole e racconti da paesi diversi come la Repubblica Ceca (Moravia e Boemia), l'Ungheria, la Romania e la Bulgaria, lontani fra loro ma anche sottilmente uniti dal "filo blu " del magico fiume.

Sommario di decomposizione:
di Emile Michel Cioran (Adelphi, Milano 1996) L'opera maggiore del celebre autore di origini romene.

La Transilvania:
di Kós Károly (Rubbettino, Catanzaro 2000) Ripercorre la storia e la cultura dei popoli di questa regione della Romania.

Storie e leggende della Transilvania:
a cura di Claudio Mutti (Mondadori, Milano 1997) Molte delle favole romene riportate in questo libro mantengono gli elementi più arcaici del simbolismo.

Mete principali

Bucarest
Capitale della Romania, così chiamata dal suo leggendario fondatore, un pastore di nome Bucur, giace sui pianori della Valacchia, tra le pendici dei Carpazi e il fiume Danubio. Negli anni '30 del Novecento era conosciuta come 'la Parigi dell'est'. Da allora, i terremoti, i bombardamenti della seconda guerra mondiale e lo stesso Ceausescu hanno concorso a distruggere gran parte delle sue meraviglie.

Negli anni '80 Ceausescu fece demolire 7000 abitazioni e 26 chiese degli storici quartieri meridionali di Bucarest, con lo scopo di costruire un centro civico. Il cuore di ciò che la gente del luogo chiama 'Ceausima' è rappresentato dalla gigantesca Casa del Popolo, un edificio di 12 piani che si voleva fosse il più grande del mondo, e che è secondo soltanto al Pentagono. Ceausescu, che venne giustiziato quando la sua costruzione era quasi completata, intendeva utilizzare l'edificio come sede dell'ufficio presidenziale, del comitato centrale e di tutti i ministeri statali. Il governo Iliescu non sapendo cosa farsene - molta gente voleva demolirlo - nel 1994 decise di utilizzarlo come sede del parlamento e per ospitare conferenze internazionali. Ci sono visite guidate che consentono di ammirare sia le sue 3100 camere decorate sia il suo stupefacente esterno.

Per uno sguardo sul passato dirigetevi in centro, dove la Chiesa della corte antica, del XVI secolo, contiene alcuni affreschi splendidamente conservati. Il Museo George Enescu espone manoscritti ed effetti personali del musicista. Sempre qui si trova l'Athenee Palace Hotel, centro della decadenza di inizio secolo e luogo di incontro dei personaggi di Olivia Manning nell'opera The Balkan Trilogy. Ha appena subito un restauro della facciata, per la spesa di US$50 milioni, ed è il più classico e costoso albergo della città. Nella parte occidentale di Bucarest si trova il Cimitero civile di Ghencea, ultimo luogo di riposo per Ceausescu. La sua tomba è ornata e decorata di fiori e candele; la moglie Elena sembra invece meno riverita da chi ancora piange la loro rovina. Il figlio Nicu (boss della Transilvania, playboy e, a suo tempo, partner della ginnasta rumena Nadia Comaneci) è sepolto lì vicino.

Bucarest offre ampie possibilità di scelta per il pernottamento; camere private, campus universitari, ostelli e alberghi. Le strutture principali si trovano nel centro o attorno alla principale stazione ferroviaria (Gara de Nord). In città si son diffusi rapidamente lussuosi ed esclusivi ristoranti, ma in centro è ancora facile rintracciare locali che servono la cucina tradizionale. Questa zona è anche il punto focale della vita notturna: vi si trova ogni tipo di intrattenimento, dai bar, ai nightclub, ai teatri e ai cinema.

Brasov
Brasov, una città medievale sassone circondata dalle verdeggianti colline della Transilvania, è una delle località più visitate della Romania. Qui ebbe luogo la prima manifestazione pubblica di opposizione al regime di Ceausescu - nel 1987 migliaia di operai esasperati, irritati dai tagli salariali, dai lunghi orari di lavoro e dai razionamenti, occuparono le strade chiedendo la distribuzione di derrate alimentari. La risposta di Ceausescu fu l'intervento dell'esercito (tre persone vennero uccise) e un ulteriore razionamento del cibo.

La principale attrattiva di Brasov è la Chiesa Nera, così chiamata per il suo aspetto fuligginoso derivato dall'incendio del 1689; si dice sia la più grande chiesa gotica tra Vienna e Istanbul. Molta gente utilizza Brasov come base per visitare le attrattive dei dintorni. Il principale richiamo per i turisti è il Castello di Bran, comunemente noto come il 'Castello di Dracula', 30 km a sud di Brasov. A dispetto del mito popolare, il castello non ha alcun legame con Vlad Tepes e, con le sue torrette da fiaba e le bianche mura, non ha affatto un aspetto minaccioso. Meno turistico, ma più inquietante, è invece il Castello di Rasnov, lungo la strada che da Brasov porta al Castello di Bran. Le stazioni sciistiche di Poiana Brasov e Sinaia sono ben raggiungibili da Brasov, sia in autobus sia in treno. Una gran quantità di autobus e treni, sia locali che internazionali, fermano a Brasov.

Sighisoara
Come Brasov, anche Sighisoara è una città medievale sassone circondata dalle colline della Transilvania. È più bella e meno artefatta di Brasov, e conserva ancora un gran numero di edifici medievali perfettamente conservati. Per molti, il suo fiore all'occhiello è il legame con Dracula: all'interno delle mura della cittadella medievale troverete la casa nella quale Vlad Tepes nacque nel 1431 rimanendovi, pare, fino all'età di quattro anni. Oggi ospita un bar e un ristorante.

Anche gli altri luoghi di interesse si trovano all'interno delle mura della cittadella, che ancora conserva le sue nove torri. Meritano una visita la Torre dell'orologio, il museo storico e la Chiesa del Monastero domenicano, che nel 1566 divenne la principale chiesa luterana sassone. Non dimenticatevi poi di salire i 172 scalini della scala coperta che porta alla gotica Chiesa sulla collina. Circa 4 km a nord-est di Sighisoara si trova il villaggio di Albesti, sede del Museo Sandor Petofi, il poeta ungherese che, proprio qui, morì in battaglia nel 1848. Sighisoara è ben servita da autobus e treni sia locali sia internazionali.

Timisoara
Timisoara, nella regione del Banato vicina al confine ungherese, è famosa in tutto il mondo per essere stata la città in cui ebbe inizio la rivoluzione del 1989. Le pareti delle strade che la circondano sono ricoperte di lapidi commemorative dedicate ai caduti di quegli scontri. Molte sono tuttora adornate di fiori freschi e splendidi bouquet. La Chiesa riformata di Tokes, il punto in cui è scoppiata la rivolta, si trova a sud del centro. Tra gli edifici più importanti ricordiamo poi la Cattedrale cattolico-romana e la Cattedrale serbo-ortodossa, che si trovano al centro della città, ai lati opposti di Piata Unirii, la più pittoresca piazza di Timisoara. La città è ben servita da autobus internazionali, ma non altrettanto dalle linee locali. I treni che la raggiungono, sia interni che internazionali, sono invece numerosi e vi sono anche alcuni voli.

La costa del Mar Nero
In Spagna c'è Benidorm, in Francia la Costa Azzurra, in Italia la Riviera Adriatica: in Romania le comitive alla perenne ricerca di sole, mare, sabbia e divertimento puntano diritto sulla costa del Mar Nero. Constanta, maggior porto e seconda città della Romania, è il principale centro commerciale della costa del Mar Nero, porta di ingresso per molte altre destinazioni. Gli appassionati di calcio internazionale potrebbero visitarla, in quanto città natale di Gheorghe Hagi. Le spiagge sono sporche e affollate, ma la città di per sé è pittoresca e vanta alcuni interessanti musei. Mamaia, una striscia di spiaggia 8 km a nord di Constanta, è la versione rumena di Palm Beach, con 61 alberghi per un totale di 27.000 posti letto, che si riempiono nella stagione compresa tra metà giugno e agosto. Se vi piace sdraiarvi in una spiaggia sovraffollata, ascoltando musica pop a tutto volume, spingetevi 17 km a sud di Constanta, fino a Eforie Nord. Altre spiagge, con relativa musica assordante, sono la Neptun-Olimp e la Constinesti. In estate Constanta è raggiungibile con voli charter da diverse città europee, e in traghetto da Istanbul. Gli autobus la collegano con altre città costiere. Constanta è ben servita sia da linee di autobus sia dal treno.

Mete alternative

I Monti Fagaras
I Monti Fagaras, al centro della Romania, fanno parte dei Carpazi e si distendono per circa 75 km a sud della importante strada che collega Brasov a Sibiu. Le montagne sono disseminate di laghi glaciali (più di 40), dei quali il Lago Mioarele, sospeso a 2282 m di altitudine, è il più elevato. La famosa strada Trans-Fagarasan taglia le montagne da nord a sud attraverso la valle di Balea, un passo montano che si dice sia la più elevata strada europea. Il tunnel di Balea, scavato attraverso le più alte montagne della Romania - il Monte Negoiu (2535m) e il Monte Moldoveanu (2543m) - è lungo 845 m. Nei Monti Fagaras si possono fare le più spettacolari passeggiate, su sentieri ben segnalati e con un gran numero di animali selvatici. Il principale ostacolo è costituito dalla difficoltà nel raggiungere l'inizio di questi sentieri; distano infatti dagli 8 ai 15 km dalle principali stazioni ferroviarie, sulla linea Brasov-Sibiu, e la zona è mal servita da autobus. Il migliore punto di accesso ai sentieri è Victoria, che potete raggiungere lasciando il treno alla fermata di Ucea, 7 km a nord. Se disponete di una automobile, seguite la Trans-Fagarasan fino al Castello di Poienari, poco oltre il confine della Valacchia. Venne costruito da Vlad Tepes ed è considerato dagli appassionati di Dracula come il vero McCoy. Lo si raggiunge dal fianco di una centrale idroelettrica salendo ben 1480 gradini.

Scornicesti
Benvenuti nella città natale di Nicolae Ceausescu. Qui, in Valacchia, il dittatore iniziò a realizzare il suo vasto progetto di riassetto della Romania, quando nel 1988 fece demolire le case dei villaggi facendole sostituire da blocchi di appartamenti con una cucina ogni dieci famiglie. Successivamente, a questa massa di cemento venne aggiunto un gigantesco stadio per le partite di calcio, un omaggio del presidente alla sua città natale. I bulldozer non proseguirono il loro cammino fino alla casa natale di Caesescu che ora è la principale attrazione del luogo. Si trova al limite nord del villaggio e, ufficialmente, non è aperta al pubblico; le signore del chiosco di fronte però, le quali vendono un biglietto dal costo di 50 centesimi, vi accompagneranno fino alla casa lasciandovi poi da soli a fare i conti con l'irritazione della sorella di Ceausescu, che vive di fronte. Comportatevi con cortesia e lei vi inviterà a entrare nella casetta di due camere in cui il futuro dittatore visse fino all'età di 11 anni, quando si trasferì a Bucarest per diventare un apprendista ciabattino. Scornicesti è raggiungibile solo in automobile, dirigendosi a ovest della strada Pitesti-Craiova.

Il Delta del Danubio
I 5800 kmq del Delta del Danubio, poco a sud del confine ucraino, costituiscono il territorio geologicamente più giovane dell'intera Europa e sono un forte richiamo per gli uccelli e, di conseguenza, per gli appassionati di birdwatching. In questo intrico di canneti e corsi d'acqua, di laghi ricoperti da gigli e di dune sabbiose, il Danubio conclude il suo viaggio iniziato in Germania, nella Foresta Nera. Più di 14.500 persone vivono nella zona del Delta. I principali mezzi di trasporto, utilizzati per raggiungere i 57 villaggi di pescatori del Delta, sono i tradizionali kayak di legno e le imbarcazioni a remi. Il progetto di Ceausescu di bonificare il 38% della superficie del Delta per la creazione di fattorie per la pesca, per la forestazione e per l'agricoltura, venne lasciato cadere dopo la rivoluzione. Ora il Delta del Danubio è una zona protetta; su circa 273.300 ettari è vietato l'accesso ai turisti e ai pescatori. Se volete ammirare la fauna selvatica la soluzione migliore è l'esplorazione dei piccoli corsi d'acqua con un kayak, una barca a remi o affidandosi a un pescatore del luogo. Nella zona non ci sono negozi, per cui portatevi delle provviste e non dimenticate il repellente per gli insetti! La porta d'accesso al Delta è Tulcea, ben collegata da autobus e treni. Qui è possibile noleggiare barche a remi o kayak, o concordare le escursioni con i pescatori. Per visitare il Delta è necessario avere un permesso che si può richiedere nelle agenzie di viaggio di Tulcea.

La Bucovina meridionale
I monasteri affrescati della Bucovina meridionale sono tra i più grandi monumenti artistici d'Europa. Le pareti esterne vennero dipinte all'epoca in cui la Moldavia settentrionale era minacciata dagli invasori turchi. Per educare e attirare l'interesse dei soldati e dei contadini, in gran parte analfabeti, le più note storie della Bibbia vennero rappresentate (come dei moderni fumetti) sulle pareti esterne delle chiese. Alcuni affreschi, nel corso dei 450 anni di esposizione alle intemperie, si sono seriamente danneggiati, ma gli intensi colori - il verde sul monastero di Sucevita, il blu su quello di Voronet e il rosso su Humor, si sono conservati. Se non avete molto tempo i monasteri di Voronet e Moldovita sono raggiungibili in autobus o in treno e, in tal modo, potrete farvi una discreta idea di ciò che ha da offrire la Bucovina. Per fare un completo tour di tutti i monasteri per conto vostro, sono invece necessari tre giorni; la cosa migliore è noleggiare un'automobile, benché sia anche possibile organizzare un trekking tra i vari monasteri. Al di fuori dell'alta stagione ci sono buone possibilità di trovare un posto per passare la notte nel monastero di Humor.