Slovacchia

Parte della ex Cecoslovacchia, la Repubblica slovacca è uscita dalla 'Rivoluzione di Velluto' del 1989 con un'immagine più dimessa rispetto a quella elegante e un po' ostentata della Repubblica ceca e della sua capitale, Praga.

La Slovacchia ha per capitale una città, Bratislava, piccola e graziosa, dalla vita culturale sorprendentemente attiva; gli Alti Tatra sono una catena montuosa aspra come nessun'altra nell'Europa orientale, e nei villaggi sono ancora evidenti i caratteri di un paese rurale.

Gli slovacchi sono estremamente aperti e accoglienti, disposti a farsi in quattro per far apprezzare il loro paese, ricco di storia e di tradizioni.

A colpo d'occhio

Superfice
48.845 kmq

Capitale
Bratislava

Composizione etnica
85,7% slovacchi, 10,6% ungheresi, 1,6% rom (secondo il censimento del 1992 la comunità di rom e di gitani era composta da circa 500.000 persone), 1,1% cechi, moravi, silesiani, 0,6% rutheniani e ucraini, 0,1% tedeschi, 0,1% polacchi, 0,2% altri

Lingua parlata
slovacco, ceco, ungherese e tedesco

Religione
60,3% cattolica, 8,4% protestante, 4,1% ortodossa, 17,5% altre religioni, 9,7% ateismo

Settori/prodotti principale
prodotti metallici, elettricità, gas, carbon fossile, petrolio, combustibile nucleare, prodotti chimici e fibre artificiali, industria meccanica, prodotti in gomma, industria alimentare, carta, terraglia e ceramiche, mezzi di trasporto, tessuti, apparecchiature ottiche e elettroniche, grano, patate, barbabietole da zucchero, luppolo, bovini, suini, pollame, silvicoltura

Principale partner commerciali
Germania, Italia, Austria, Repubblica ceca, Russia

Membro dell'Unione Europea
no

Rischi sanitari
gli escursionisti e i campeggiatori sono le due categorie più esposte alle zecche, talvolta causa di infezioni quali la pericolosa encefalite da zecche o il morbo di Lyme

Elettricita
220V, 50Hz

Fuso orario
un'ora avanti rispetto al meridiano di Greenwich

Pesi e misure
sistema metrico decimale

Quando andare

Maggio, giugno e settembre sono i mesi migliori per visitare la Repubblica slovacca; aprile e ottobre sono più freddi ma anche più economici. La maggior parte degli slovacchi fa le ferie a luglio e agosto, quando alberghi e luoghi di interesse turistico sono più affollati del solito e gli ostelli sono pieni di studenti, soprattutto nelle località turistiche dei monti Tatra. Per fortuna, in questo periodo le possibilità di alloggiare in modo economico nelle grandi città aumentano, grazie al fatto che gli ostelli per studenti sono aperti ai turisti. I centri come Bratislava e le località montane sono affollate di visitatori tutto l'anno. Altrove, da ottobre-novembre fino a marzo-aprile, la maggior parte di castelli, musei e altre attrazioni turistiche resta chiusa, come gli alloggi e i trasporti ad esse collegati.

Eventi e Manifestazioni

Praticamente ogni giorno si celebra la festa di un santo patrono e 'giorni speciali', manifestazioni e festività pubbliche sono ampiamente riconosciute. Tra le festività pubbliche vi sono il Capodanno (1° gennaio), la Festa dei Tre Re (6 gennaio), la Festa del lavoro (1° maggio), la Festa dei Santi Cirillo e Metodio (5 luglio), il Natale (24-26 dicembre). Intorno a maggio-giugno si svolge la Lira di Bratislava con concerti rock, mentre a giugno-luglio i ballerini di danze popolari di tutta la Repubblica slovacca si incontrano al Festival folkloristico di V_chondná, 32 km a ovest di Poprad. I Bratislava Jazz Days hanno luogo a settembre.

Sport e tempo libero

La Repubblica slovacca è una delle migliori zone dell'Europa orientale per effettuare escursioni a piedi, ma offre anche ottime possibilità di praticare il rafting, soprattutto lungo il fiume Dunajec nel Parco Nazionale Pieniny. La Repubblica Slovacca è anche ideale per praticare lo sci, soprattutto a Jasná, Nizke Tatry e Malá Fatra. Dotato di strade poco trafficate sullo sfondo di splendidi paesaggi, il paese è anche perfetto per gli amanti del ciclismo. Le mountain bike possono essere noleggiate nel Vysoké Tatry, dove vi sono infinite opportunità di escursioni.

Storia

Le tribù slave occuparono l'attuale Slovacchia nel V secolo d.C. Nell'anno 833 il principe di Moravia conquistò Nitra e creò l'impero della Grande Moravia, che comprendeva la Slovacchia centrale e occidentale, la Repubblica ceca e parti della Polonia, dell'Ungheria e della Germania. L'impero si convertì al cristianesimo con l'arrivo dei fratelli missionari di Tessalonica, Cirillo e Metodio, nell'863.

Nel 907 l'impero della Grande Moravia crollò a causa degli intrighi politici dei suoi governanti e dell'invasione ungherese. Nel 1018 l'intera Slovacchia fu annessa all'Ungheria e restò dominio magiaro per i successivi 900 anni, anche se dal 1412 al 1772 la regione di Spis nella Slovacchia orientale rimase sotto la giurisdizione polacca. Dopo un'invasione dei Tatari nel XIII secolo, il re ungherese invitò i Sassoni tedeschi a stabilirsi nelle spopolate regioni lungo il confine nordorientale. Quando i Turchi sconfissero l'Ungheria all'inizio del XVI secolo, la capitale magiara fu trasferita da Buda ) a Bratislava. Solo nel 1686 la presenza ottomana fu definitivamente respinta a sud del Danubio.

La formazione dell'impero austro-ungarico nel 1867 rese l'Ungheria indipendente nelle questioni interne e in Slovacchia fu avviata una politica di 'magiarizzazione' forzata tra il 1868 e il 1918. Nel 1907, l'ungherese divenne l'unica lingua utilizzata per l'istruzione elementare. In reazione a tutto ciò, gli intellettuali slovacchi stabilirono legami culturali più stretti con i Cechi, a loro volta sudditi austriaci. Il concetto di un singolo stato ceco-slovacco nacque per scopi politici e, dopo la sconfitta dell'impero austro-ungarico nella prima guerra mondiale, Slovacchia, Rutenia, Boemia e Moravia furono unite per formare la Cecoslovacchia. Le tendenze centralizzatrici dei cechi infastidirono molti slovacchi e, dopo l'accordo di Monaco del 1938 che obbligò la Cecoslovacchia a cedere parte dei propri territori alla Germania, la Slovacchia dichiarò la propria autonomia. Il giorno prima che le truppe di Hitler invadessero il territorio ceco, nel marzo del 1939, fu istituito uno stato fantoccio guidato da monsignor Jozef Tiso (giustiziato nel 1947 come criminale di guerra) e la Slovacchia divenne un alleato della Germania.

Nell'agosto 1944, i partigiani slovacchi diedero vita all'insurrezione nazionalista slovacca e occorsero diversi mesi ai nazisti per soffocarla. Agli inizi del 1945, due mesi prima della liberazione di Praga e nell'imminenza dell'avanzata russa, fu formato a Kosice un governo cecoslovacco. La seconda Cecoslovacchia, costituita dopo la guerra, avrebbe dovuto avere carattere federale, ma con la salita al potere dei comunisti nel febbraio 1948, l'amministrazione fu ancora una volta centralizzata a Praga. Molti di coloro che si opposero alla nuova dittatura comunista furono eliminati senza pietà, torturati o ridotti alla fame nei campi di lavoro. Sebbene la costituzione del 1960 garantisse a cechi e slovacchi eguali diritti, questo concetto fu realmente messo in atto soltanto con le riforme della 'Primavera di Praga', introdotte nel 1968 da Alexander Dubcek. Nell'agosto del 1968 le truppe sovietiche intervennero per sopprimere le riforme democratiche e nonostante Repubblica ceca e Slovacchia fossero teoricamente membri paritari della confederazione, il potere restò a Praga.

La caduta del comunismo in Cecoslovacchia nel 1989 portò alla rinascita del nazionalismo e ad agitazioni in favore dell'autonomia della Slovacchia. Dopo l'elezione del nazionalista Vladimir Meciar nel giugno 1992, il parlamento slovacco votò per dichiarare la propria sovranità e la federazione fu dissolta pacificamente il 1° gennaio 1993. Meciar fu sfiduciato come primo ministro nel marzo del 1994 a causa della recessione economica e delle sue tendenze sempre più autoritarie, ma dopo le elezioni effettuate alcuni mesi più tardi egli riuscì a formare un nuovo governo di coalizione. Il governo semi-autoritario di Meciar ha attirato critiche in altri ambiti. Esiste una legge volta a proteggere la Repubblica che prevede l'arresto di chiunque critichi il governo; inoltre, i mezzi di informazione sono sotto stretto controllo. Lo slovacco è stato dichiarato unica lingua ufficiale, questo significa che la cospicua minoranza ungherese è diffidata dall'usare la madre lingua nei luoghi pubblici. Maciar ha ricevuto critiche da diverse organizzazioni per i diritti umani e da diversi leader dei paesi occidentali.

Cultura

Dopo quasi 900 anni di dominio magiaro, nel XIX secolo ebbe inizio la rinascita culturale del paese, con la creazione della lingua letteraria slovacca da parte del nazionalista L'udovít Stúr e la nascita di una coscienza nazionale. Uno dei massimi artefici della rinascita fu il poeta Pavol O. Hviezdoslav, la cui opera è stata tradotta in diverse lingue. Le meraviglie architettoniche slovacche comprendono la chiesa di S. Giacomo, in stile gotico, a Levoca e gli splendidi edifici rinascimentali a Bardejov. Tra gli strumenti popolari tradizionali vi sono la fujara (un flauto lungo 2 metri), la gajdy (zampogna) e la konkovka (uno stridulo flauto da pastore). I canti popolari hanno fatto sì che la lingua slovacca si sia conservata durante il dominio ungherese e nella Slovacchia orientale le antiche tradizioni popolari svolgono ancora un ruolo importante nell'ambito della vita contadina.

La religione viene presa piuttosto sul serio dagli slovacchi. La popolazione è in maggioranza cattolica, ma numerosi sono anche protestanti ed evangelici. Nella Slovacchia orientale vivono molti cattolici greco-ortodossi. Ci sono solo alcune migliaia di ebrei nel paese: circa 73.500 furono deportati nei campi di concentramento dai nazisti e dalle guardie slovacche Hlinka. Dopo la guerra, molti sopravvissuti si sono trasferiti in Israele. Gli zingari Rom della Slovacchia riuscirono a evitare la deportazione, ma molti si sono trasferiti nella Repubblica ceca, dove è più facile trovare lavoro. Come in altre regioni dell'Europa orientale, ci sono molti pregiudizi contro la cultura gitana.

Un aspetto del nazionalismo slovacco è l'orgoglio per la propria lingua e gli slovacchi possono accalorarsi quando la loro lingua viene sottovalutata rispetto alle altre lingue slave. Come turisti non si verrà rimproverati se si mescolano il ceco e lo slovacco, ma tutti gli sforzi per comunicare nell'idioma locale saranno apprezzati. Molte persone che lavorano nel campo del turismo conoscono l'inglese ma nelle regioni rurali gli abitanti parlano solo lo slovacco. Tra le lingue non slave, probabilmente quella più utile è il tedesco.

La cucina slovacca è fondamentalmente mitteleuropea: carne, gnocchi ripieni, patate o riso conditi con una salsa densa, verdure ben cotte o crauti. Il pasto veloce più comune è chiamato knedlo-zelo-vepro (gnocchi ripieni, crauti e maiale arrosto). Semi di cumino, pancetta affumicata e molto sale sono i condimenti più comuni. Il pranzo è il pasto principale, mentre la cena comprende talvolta solo un piatto freddo. Chi è vegetariano non ha molte alternative e deve stare attento ai piatti apparentemente senza carne che vengono cotti con brodo di carne o in grasso animale: gli alimenti che mangerà più sovente saranno formaggio fritto, omelette e patate. Gli slovacchi bevono piuttosto il vino che la birra: la regione del Tokaj lungo il confine ungherese è un'ottima zona di produzione vinicola.

Ambiente

La Repubblica slovacca si trova nel cuore dell'Europa, a cavallo dell'estremità nordoccidentale dei Carpazi, e forma una barriera fisica tra le pianure della Polonia a nord e quelle dell'Ungheria a sud. La spettacolare catena alpina degli Alti Tatra corre lungo il confine nordorientale con la Polonia. Il monte Gerlachovsk (2655 m) è la vetta più alta. Sebbene quasi l'80% della Repubblica slovacca si trovi oltre 750 m sopra il livello del mare, la parte a sud di Nitra è una fertile pianura che estendendosi fino al Danubio costituisce il confine naturale con l'Ungheria. La Repubblica slovacca confina anche con la Repubblica ceca a nord-ovest, l'Austria a sud-ovest e l'Ucraina a est.

Le foreste, formate prevalentemente da faggi e abeti rossi, coprono circa il 40% del paese, malgrado secoli di disboscamento. Gli animali selvatici più diffusi sono orsi, lupi, linci, marmotte, camosci, lontre e visoni, che vivono negli Alti Tatra. I parchi nazionali che non si trovano nei Tatra ospitano gran parte di questi animali, ma in quantità limitate. Nelle zone rurali si possono avvistare cervi, fagiani, pernici, anatre, oche selvatiche, cicogne, galli cedroni, aquile e avvoltoi. La campagna slovacca non è inquinata come quella di altri paesi europei, sebbene nelle città più grandi, che hanno avuto una rapida industrializzazione dopo la seconda guerra mondiale, la situazione sia meno rosea.

L'umido clima continentale che caratterizza gran parte della Repubblica slovacca porta estati calde e piovose, inverni freddi e nevosi, e condizioni meteorologiche tendenzialmente variabili. Luglio è il mese più caldo, gennaio il più freddo. Da dicembre a febbraio le temperature scendono sotto zero anche nei bassipiani e sono molto rigide nelle montagne. Non esiste una vera 'stagione secca' e i lunghi periodi caldi e soleggiati dell'estate tendono a essere interrotti da improvvisi rovesci temporaleschi. In inverno ci sono da 40 a 100 giorni di neve nelle pianure (130 in montagna) e una fitta nebbia nelle zone più basse.

Letture consigliate

Il re del tempo e altre fiabe slovacche:
(Sellerio, Palermo 1988) È una raccolta di fiabe popolari catalogate e pubblicate nell'Ottocento da Pavol Dobsinsky, illustre rappresentante del movimento romantico slovacco. Al di là del loro innegabile valore storico, ben evidenziato nell'introduzione, queste fiabe ci introducono in un mondo magico di rara efficacia e bellezza.

Democrazie da inventare: culture politiche e Stato in Ungheria e Cecoslovacchia:
a cura di Václav Belohradsky, Pierre Kende e Jacques Rupnik (Fondazione Agnelli, Torino 1991) Uno studio sulle prospettive e le difficoltà del paese dopo la 'svolta' del 1989.

Repubblica ceca e Slovacchia:
a cura del CIS Italia (Angeli, Milano 1999) Una guida pratica alla nuova 'primavera' economica. Economia, fisco, legislazione, obblighi valutari.

L'Europa post-comunista:
di Juan J. Linz e Alfred Stepan (Il Mulino, Bologna 2000) Il processo di costruzione dell'Unione europea attraverso la vicenda e all'integrazione dei paesi post-comunisti.

1990-2001 Il design che viene dall'est. Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria:
di Marco Elia (Clean, Napoli 2002) Un'interpretazione della nuova identità culturale che si sta delineando in questi tre paesi attraverso l'analisi delle applicazioni del design.

Mete principali

Bratislava
Bratislava (Pozsony in ungherese, Pressburg in tedesco) è la principale città della Repubblica slovacca, nonché la sua capitale. Qui termina la catena dei Carpazi, che ha origine in Romania presso le Porte di Ferro. Arrivando alla stazione ferroviaria centrale si vedono vigneti lungo i pendii dei Piccoli Carpazi nei pressi del Danubio. Il confine austriaco è molto vicino e l'Ungheria dista appena 16 km. Splendidi monumenti sopravvivono nella città vecchia, a testimonianza del passato dominio magiaro, e i numerosi musei della città sono sorprendentemente ricchi. Franz Liszt visitò Bratislava 15 volte e le produzioni operistiche del Teatro Nazionale Slovacco sono tra le migliori d'Europa. Bratislava non è presa d'assalto dai turisti europei come Praga o AAA (a eccezione dei weekend, quando arrivano frotte di Austriaci).

La città vecchia e il castello sono le parti migliori - il resto della città è piuttosto monotono. Nella città vecchia vi sono molti musei (come il Museo Municipale, con tanto di camere di tortura, e il Museo della Produzione del Vino) e palazzi (come il Palazzo Primaziale, dove Napoleone e l'imperatore austriaco Francesco I siglarono un trattato di pace nel 1805, e il Palazzo Mirbach, in stile rococò). Il castello, costruito sopra il Danubio, è stato un punto di frontiera dell'impero romano dal I al V secolo. Dal IX secolo è stato ricostruito diverse volte, le ultime nel 1953 e nel 1962. Si può salire per ammirare il panorama e per visitare l'interessante Museo di Musica Popolare al suo interno. Anche il Museo Nazionale Slovacco e la Galleria Nazionale Slovacca, presso le rive del fiume, meritano una visita.

Hviezdoslavovo námestie è un comodo luogo per orientarsi, con la città vecchia a nord, il Danubio a sud e il castello a ovest. La stazione ferroviaria principale di Bratislava, Hlavná stanica, si trova diversi km a nord della città. Gran parte degli ostelli economici e degli alberghi a prezzi medi si trovano a nord-est del centro città. Il mercato alimentare, anch'esso nel centro, è un ottimo luogo per comprare da mangiare; nelle vicinanze del castello si trovano invece i ristoranti più eleganti.

Alti Tatra
Il Vysoké Tatry (Alti Tatra) è l'unica veracatena montuosa dell'Europa orientale e, fra i rilievi alpini, è quello che più di tutti occupa una superficie sorprendentemente ridotta. Strette creste rocciose si innalzano su ampie valli glaciali con pareti a strapiombo, mentre i pendii più bassi sono coperti da una fitta foresta di conifere. La bellezza naturale di questa zona relativamente piccola (260 kmq) è esaltata dalla presenza di 30 valli, quasi 100 laghi glaciali e numerosi torrenti gorgoglianti. Una rete di 600 km di sentieri per escursioni a piedi permette di raggiungere tutte le vallate e molti picchi. La pista rossa Tatranská magistrála segue la cresta meridionale del Vysoké Tatry per 65 km attraversando una grande varietà di paesaggi.

Agosto e settembre sono i mesi migliori per effettuare dei trekking in alta montagna; luglio e agosto sono i mesi più caldi e maggiormente presi d'assalto dai turisti. La neve può cominciare a cadere già a settembre e i sentieri più alti vengono chiusi da novembre ad aprile, quando la zona è affollata di sciatori. Il miglior centro per i visitatori è Star_ Smokovec, una località tardottocentesca ben collegata al resto del paese da strade e ferrovia.

Il Parco nazionale dei Malá Fatra
La catena dei Malá Fatra si estende per 50 km nella Slovacchia nordoccidentale; Velk_ Kriván (1709 m) è la vetta più alta. Nel cuore del parco nazionale si trova Vrátna, una splendida valle montana con pendii coperti di boschi. Le possibilità di effettuare escursioni a piedi sono diverse e comprendono le semplici piste turistiche nelle foreste e i panoramici sentieri lungo la catena montuosa. Nel periodo invernale la valle si trasforma in una frequentata località sciistica. Si trovano numerose strutture per mangiare e pernottare, anche se in piena estate gli alloggi scarseggiano. Il Malá Fatra è raggiungibile in giornata da Zilina, la principale cittadina della Slovacchia centrale, piacevole e poco frequentata dai turisti.

Spissky Hrad
Spissky Hrad (Zipser Burg) è il più grande castello della Slovacchia. Fu fondato nel 1209, distrutto dai Tatari nel XIII secolo e ricostruito nel XV secolo. Sebbene l'edificio sia stato distrutto da un incendio nel 1780, le rovine sono ancora un sito straordinario. Il recinto più alto contiene una torre gotica rotonda, una cisterna, una cappella e un palazzo romanico rettangolare che si affaccia su un precipizio. Strumenti di tortura sono in mostra nelle prigioni sotterranee. La città di Spisské Podhradie, risalente al XII secolo, è situata sotto il castello, ed è raggiungibile con la linea principale che collega Poprad a Kosice.