Slovenia

Per molti tiranni iugoslavi, la Slovenia è una fonte di reddito venuta a mancare.

Ricca di risorse, dall'aspetto piacevole e sempre tranquilla, da quando nel 1991 ha dichiarato l'indipendenza dalla Iugoslavia, è andata via via migliorando.

I turisti in cerca di un'alternativa alla folla e ai prezzi elevati della maggior parte dell'Europa possono, almeno per il momento, considerare la Slovenia come il luogo ideale.

La Piccola Slovenia (Slovenja) è situata tra l'Europa occidentale e l'Europa orientale.

Molte delle sue città hanno lo stile dell'Impero asburgico e della Repubblica di Venezia, mentre se si sale verso le Alpi Giulie può sembrerà di essere in Baviera. Gli Sloveni (due milioni circa) erano la popolazione economicamente più fiorente dell'ex Iugoslavia e la ricchezza di questo paese adagiato 'sul versante soleggiato delle Alpi' è evidente.

Escluso un breve periodo compreso tra il giugno e il luglio del 1991, in Slovenia non ci sono mai state battaglie, guerre o terrorismo.

Inoltre, nel periodo in cui la Croazia e la Bosnia Erzegovina si trovavano coinvolte nel peggiore conflitto europeo dopo la seconda guerra mondiale, gli Sloveni continuavano ad accrescere la loro ricchezza e a star lontani dalla cronaca europea e mondiale

A colpo d'occhio

Superfice
20.256 kmq

Capitale
Lubiana

Composizione etnica
sloveni (88%), serbo-croati (7%)

Lingua parlata
sloveno, croato, serbo, tedesco, inglese, italiano

Religione
cattolici (72%), atei (4,3%), cristiani ortodossi orientali (2,4%), musulmani (1%), protestanti (1%)

Settori/prodotti principale
industria tessile, manifattura, lavorazione del legno, agricoltura

Principale partner commerciali
Unione Europea (in particolare Germania, Croazia, Italia, Francia, Austria)

Rischi sanitari
nessuno

Elettricita
220V, 50Hz

Fuso orario
un'ora avanti rispetto al meridiano di Greenwich (come l'Italia, anche con l'ora legale)

Pesi e misure
sistema metrico decimale

Quando andare

Il mese ideale per visitare la Slovenia è settembre, perché è il mese migliore per dedicarsi a escursioni a piedi e a scalate e perché la folla estiva se n'è ormai andata. I mesi compresi tra dicembre e marzo costituiscono il periodo di alta stagione per gli sciatori, mentre la primavera è adatta per chi desidera visitare le pianure e le valli, dal momento che la natura è in fiore.

Cercate di evitare luglio e agosto, quando i prezzi degli alberghi aumentano e ci sono molti più turisti, specialmente sulla costa.

Eventi e Manifestazioni

Il Festival Estivo Internazionale è l'evento culturale più importante del paese. Si svolge a Lubiana e a Bled nei mesi di luglio e agosto ed è caratterizzato da spettacoli musicali, teatrali e di danza. Il Lent Festival di Maribor, che si svolge alla fine di giugno o all'inizio di luglio, è caratterizzato da folclore, cultura e musica. Il Ballo delle Mucche (Kravji Bal), che si svolge a metà settembre, a Bohinj, per segnare il ritorno delle mucche dai pascoli montani alle valli) è un fine settimana caratterizzato da mangiate, bevute e danze folcloristiche. Evento tipicamente sloveno!

I mesi di gennaio e marzo sono caratterizzati dalle gare sciistiche. Uno degli eventi principali è quello delle gare femminili di slalom e slalom gigante per la Coppa del Mondo (gennaio) che si tengono sulle montagne a sud-ovest di Maribor. A marzo invece, a Planica, si svolgono i Campionati del Mondo di salto. Nel periodo compreso tra questi due eventi sportivi, ed esattamente a febbraio nei dieci giorni precedenti il Martedì Grasso, si celebra una festa di primavera chiamata Kurentovanje. È la festa di carnevale più famosa della Slovenia; la maggior parte dei festeggiamenti si tengono a Ptuj e dintorni.

Sport e tempo libero

Lo sport più popolare in Slovenia è lo sci: uno sloveno su quattro si dedica attivamente a questo sport. Sulle Alpi Giulie ci sono molte località sciistiche ben attrezzate, in particolare Vogel, che possiede delle spettacolari piste da sci che guardano sulla Valle di Bohinj. La stagione sciistica va da dicembre a marzo.

Le escursioni a piedi sono popolari quanto lo sci. Ci sono 7000 km di sentieri tracciati e 165 baite di montagna, una cifra considerevole per un paese così piccolo. La bellezza delle Alpi Giulie può essere sperimentata nella sua pienezza nel Parco Nazionale del Triglav a Bohinj. Gli scalatori esperti possono provare il Sentiero Alpino Sloveno, che attraversa tutte le vette principali del paese.

Sul fiume Soca è possibile dedicarsi al rafting in acque limpidissime e tumultuose; la città di Bovec è un ottimo punto di partenza. È possibile anche percorrere in bicicletta le strade poco trafficate intorno a Bled, Bohinj e Otocec.

Storia

I primi Sloveni si insediarono nelle valli dei fiumi del Bacino del Danubio e sulle Alpi Orientali nel VI secolo. Nel 748 la Slovenia passò sotto il controllo delle popolazioni dell'attuale Germania, prima con l'impero franco dei Carolingi, che convertirono la popolazione al cristianesimo, e poi come parte del Sacro Romano Impero nel IX secolo. La monarchia austro-tedesca conquistò il paese all'inizio del XIV secolo e continuò a mantenere il controllo (a partire dal 1804, come Impero asburgico) fino al 1918, con un'unica breve interruzione. Durante questi sei secoli, le classi sociali più alte divennero completamente 'germanizzate', mentre i contadini mantenevano la loro identità slava (più tardi slovena).

Nel 1809, in un tentativo di isolare l'Impero asburgico dall'Adriatico, Napoleone fondò le cosiddette province dell'Illiria (Slovenia, Dalmazia e parte della Croazia) e stabilì la capitale a Lubiana (dove è ancora oggi). Gli Asburgo tornarono nel 1814, ma le riforme francesi nel campo dell'istruzione, del diritto e della pubblica amministrazione resistettero. La rivoluzione culturale che attraversò l'Europa nel 1848 accrebbe la coscienza politica e nazionale degli Sloveni; dopo la prima guerra mondiale e la caduta dell'Impero austroungarico, la Slovenia entrò a far parte del Regno di Serbi, Croati e Sloveni. Durante la seconda guerra mondiale gran parte della Slovenia venne annessa dalla Germania, mentre l'Italia e l'Ungheria ne presero solo una minima parte. I partigiani sloveni lottarono contro gli invasori dalle loro basi di montagna. Nel 1945 la Slovenia si unì alla Repubblica iugoslava e rimase per molti decenni dietro alla cortina di ferro.

Gli Sloveni si preoccuparono quando la Serbia, alla fine degli anni '80, iniziò a muoversi per affermare la sua supremazia culturale ed economica sulle altre repubbliche iugoslave. Alla fine del 1988, quando Belgrado pose improvvisamente fine all'indipendenza del Kossovo, gli Sloveni iniziarono a temere che anche a loro sarebbe potuta accadere la stessa cosa. Ciò che spinse gli Sloveni a dividersi dalla Iugoslavia fu il fatto che da alcuni anni gli interessi della Slovenia avevano cominciato a spostarsi verso il nord e l'occidente capitalistico. Allo stesso tempo, il suo legame con il resto della Iugoslavia era diventato un fardello economico e una minaccia politica.

Nella primavera del 1990, la Slovenia fu la prima repubblica iugoslava a indire elezioni libere e a porre fine a 45 anni di dittatura comunista. Nel dicembre dello stesso anno, gli elettori votarono pressoché all'unanimità (90%) per l'indipendenza. Temendo il peggio, il governo sloveno iniziò a fare incetta di armi e il 25 giugno 1991 decise di non far più parte della Federazione iugoslava. Per dare enfasi alla sua indipendenza e per conquistarsi l'appoggio della comunità internazionale, la Slovenia provocò deliberatamente la guerra con l'esercito federale iugoslavo tentando di assumere il controllo dei posti di blocco presso la frontiera. Seguì una guerra della durata di 10 giorni, ma la resistenza dei militari sloveni fu molto orgogliosa e, dal momento che non c'erano in gioco pretese territoriali o questioni relative a minoranze etniche, il governo iugoslavo acconsentì a un armistizio proposto dalla Comunità Europea. La Slovenia ottenne subito una nuova costituzione e, il 15 gennaio 1992, la Comunità Europea riconobbe formalmente il nuovo stato. Nel maggio del 1992 la Slovenia fu ammessa a far parte delle Nazioni Unite.

Cultura

Lo sloveno è un lingua slava del sud scritta con i caratteri dell'alfabeto romano. È molto simile al serbo e al croato, ma se si conosce una lingua non si capisce automaticamente l'altra. Lo sloveno è grammaticalmente complesso, con molti casi, generi e tempi verbali. Fortunatamente, quasi tutti in Slovenia parlano almeno un'altra lingua, solitamente il croato, il serbo, il tedesco, l'inglese e/o l'italiano (in quest'ordine). L'inglese è la lingua preferita dai giovani.

Lo scrittore più amato dagli Sloveni è il poeta romantico France Preseren (1800-1849), i cui poemi lirici segnarono un nuovo standard per la letteratura slovena e contribuirono ad accrescere la coscienza nazionale. Dopo la seconda guerra mondiale, molte tradizioni popolari slovene sono andate perdute, anche se le raccolte musicali del trio Trutamora Slovenica riportano alle radici della musica popolare slovena. Sono diffusi tutti i generi musicali, ma negli anni '70 e all'inizio degli anni '80 è stato il punk a scuotere la Slovenia. La pittura e la scultura postmoderne dominano dagli anni '80, grazie al gruppo multimediale Neue Slowenische Kunst (NSK) e ai cinque membri della cooperativa di artisti anonimi IRWIN.

Molti dei principali edifici e piazze pubbliche della Slovenia sono stati progettati dall'architetto Joze Plecnik (1872-1957), la cui immagine è raffigurata sulla banconota da 500 SIT.

La cucina slovena, che per tradizione si basa essenzialmente su selvaggina e pesce, è molto influenzata da quella dei vicini. Arrivano dall'Austria il klobasa (salsiccia), lo zavitek (strudel) e il Dunajski zrerek (cotoletta impanata). Njoki (gnocchi di patate), rizota (risotto) e zilkrofi (simili ai ravioli) sono di origine italiana. L'Ungheria ha dato il suo contributo con il golaz (goulash) e i paprikas (stufato di pollo o manzo). C'è anche un'antica specialità balcanica, il burek, un tortino di formaggio, carne o mele a strati servito presso i takeaway. Ci sono molti tipi di frittelle: le più famose sono quelle di formaggio chiamate struklji. Per assaggiare i piatti tipici, si consiglia di recarsi nelle trattorie (gostilna). La Slovenia produce vini rossi e bianchi di ottima qualità, un brandy molto forte chiamato zganje e le birre Union e Zlatorog, che sono molto conosciute.

Ambiente

La Slovenia occupa circa il 2% dell'Europa centrale, 20.256 kmq di territorio, ed è grande all'incirca come Israele o il Galles. A nord confina con l'Austria e a sud con la Croazia. Per due tratti molto più piccoli, la Slovenia confina a ovest con l'Italia e a est con l'Ungheria. La Slovenia è prevalentemente collinosa: più del 90% del suo territorio si trova a più di 300 m sopra al livello del mare. Circa metà del paese è coperto da foreste (la Slovenia è uno dei paesi più 'verdi' del mondo), mentre un altro 43% è terreno coltivato, per la maggior parte costituito da campi, orti, vigneti e pascoli.

Nel paese ci sono sei regioni principali: le Alpi, le colline prealpine, il Carso dinarico (una regione calcarea di grotte e fiumi sotterranei) sotto le colline, il litorale sloveno (47 km di costa adriatica), la pianura pannonica e i bassopiani che costituiscono circa un quinto del paese e si trovano prevalentemente nella parte orientale e nordorientale del paese. All'interno ci sono diversi fiumi, tra cui il Sava e il Drava, entrambi affluenti del Danubio, il Soca che sfocia nell'Adriatico, il Mura e il Krka. Il fiume Kolpa scorre lungo gran parte del confine con la Croazia.

Nel paese ci sono circa 2900 specie di piante, alcune delle quali si possono trovare solo in Slovenia. Il Parco Nazionale del Triglav è particolarmente ricco di piante endemiche. In Slovenia abbondano tutti gli animali tipici europei, tra cui il daino, il cinghiale, il camoscio, l'orso e la lince (tutti vengono cacciati), ma ci sono anche specie più rare come la testuggine palustre, il riccio dell'Europa orientale, lo scarabeo e diverse specie di ghiri. Il proteus anguinus, il 'pesce umano' vive solo nelle grotte del Carso sloveno ed è una delle creature più misteriose del mondo.

La zona nordoccidentale gode di un clima alpino. Nelle valli alpine la temperatura è mite in estate e fredda in inverno. La costa adriatica e gran parte della zona più a ovest (Primorska) gode di un clima mediterraneo con estati calde e soleggiate e inverni miti. La maggior parte della Slovenia orientale gode di un clima continentale, con estati calde e inverni freddi. Gennaio è il mese più freddo (la temperatura media durante il giorno è di -2°C) , mentre luglio è il mese più caldo, con una media di 21°C.

Arrivare e trasporti

Tra l'Italia e la Slovenia ci sono collegamenti giornalieri via autobus, che passano da Nova Gorica in Slovenia. Anche Capodistria ha degli ottimi collegamenti con l'Italia: circa 17 autobus al giorno partono per/da Trieste, 21 km a nord-est. È facile spostarsi in autobus anche per l'Ungheria, la Croazia, l'Austria e la Iugoslavia. I collegamenti ferroviari principali si hanno con Salisburgo (4-5 ore), Trieste (3 ore), Vienna (6 ore) e Zagabria (2-3 ore) in Croazia. Il treno che collega Amsterdam a Lubiana impiega 18 ore. Se viaggiate in auto, motocicletta, bicicletta o anche se siete a piedi, potrete attraversare la frontiera in almeno una dozzina di luoghi diversi.

Nei fine settimana del periodo compreso tra aprile e la metà di ottobre è possibile raggiungere Izola (una delle città costiere della Slovenia) in catamarano da Venezia.

Trasporti interni: Se si escludono i viaggi lunghi, il mezzo di trasporto migliore per spostarsi in Slovenia è l'autobus. Le partenze sono frequenti e la rete raggiunge tutti gli angoli del paese. In alcuni casi, non c'è alternativa: viaggiare in autobus è l'unico modo pratico per raggiungere Bled e Bohinj, le Alpi Giulie e gran parte della costa da Lubiana. Il venerdì pomeriggio potrebbe essere necessario prenotare, poiché molti studenti lasciano Lubiana per il fine settimana. Viaggiare in treno è l'ideale per godersi il panorama: uno dei tragitti più graziosi è quello che passa attraverso la Valle del Soca.

L'automobile è l'ideale per raggiungere alcune delle città e dei villaggi più belli e isolati della Slovenia. I prezzi per il noleggio sono accettabili. Le agenzie con i prezzi migliori sono quelle situate presso l'aeroporto Brnik e a Lubiana. I costi dei pedaggi autostradali e della benzina sono piuttosto bassi. Gli sloveni guidano sulla destra.

Letture consigliate

Dal mito alla pulizia etnica :
di Cristiano Diddi e Valentina Piattelli (Ed. Cultura della Pace, Fiesole 1995).

I Balcani :
di Paul Garde (Il Saggiatore, Milano 1996).

I giorni della Slovenia (25 giugno-6 luglio):
a cura di P. Del Giudice (Edizioni E., 1991).

Il confine riscoperto:
a cura di T. Favaretto ed E. Greco (Franco Angeli Editore, Milano 1997).

La guerra in casa :
di Luca Rastello (Einaudi, Torino 1998).

Nuovi scenari geo-politici :
di Sebastiano Monti (Loffredo, 1997).

Sarajevo. Quando la storia uccide :
di Demetrio Volcic (Mondadori, Milano 1993).

Souvenir dalla Iugoslavia :
di Mario Boccia (Selene 1997).

Spine di confine :
di Mauro Manzin (Lint, Trieste 1997).

Mete principali

Alpi Giulie
In Slovenia chi è in cerca di adrenalina si reca sul Monte Triglav (2864 m), a tre punte, la vetta più alta del paese. Questa cima domina le Alpi Giulie, che tagliano l'angolo nordoccidentale della Slovenia per giungere fino in Italia. Le Alpi sono una delle mete preferite degli escursionisti del fine settimana, ma non tutti effettuano percorsi ambiziosi. Gli antichi Slavi pensavano che questo monte fosse abitato dalla divinità a tre teste che governava il cielo, la terra e gli inferi. Dai giorni degli Asburgo, il 'pellegrinaggio' al Triglav ha sempre costituito una conferma dell'identità slovena. Oggi il Triglav è raffigurato sulla bandiera nazionale.

Il castello medievale di Bled è stato per più di 800 anni sede dei vescovi sudtirolesi; in seguito fu utilizzato come residenza estiva della famiglia reale iugoslava. Situato in cima a una ripida roccia sul Lago di Bled, il castello offre una vista stupenda. All'interno del castello c'è un piccolo museo che descrive la storia della zona tramite una collezione di spade e armature. Sull'Isola di Bled, all'estremità meridionale del lago, c'è un campanile bianco del XV secolo con una 'campana dei desideri': si dice che chiunque suoni la campana potrà vedere realizzati i suoi desideri; ovviamente, qui tutti la suonano più e più volte. La zona intorno al Lago Bohinj, 30 km a sud-ovest di Bled, è poco sviluppata e davvero meravigliosa, con monti molto alti che si innalzano a partire da una vallata a forma di bacino. Il percorso migliore per raggiungere il Monte Triglav inizia vicino alle Cascate di Savica e a Stara Fuzina.

Bled si trova 51 km a nord-ovest di Lubiana, alla quale è collegato tramite un ottimo servizio di autobus e treni.

Costa Adriatica
Sulla breve costa adriatica della Slovenia ci sono molte cittadine di mare piene di vita. Koper (Capodistria), che si trova solo 21 km a sud di Trieste, era la capitale dell'Istria nel periodo della Repubblica di Venezia, tra il XV e il XVI secolo. Nella città vecchia si respira ancora una certa atmosfera medievale, malgrado le industrie, i porti commerciali e le autostrade dei dintorni.

La graziosa Pirano è una perla di architettura gotica veneziana caratterizzata da strade strette, che tendono ad essere affollatissime in piena estate. Il suo nome deriva da pyr (parola greca che significa fuoco) e fa riferimento ai fuochi che venivano accesi sul punto più estremo della penisola per guidare le navi dirette verso il porto di Capodistria. La lunga storia di Pirano risale agli antichi Greci e i resti ben conservati delle mura della città medievale proteggono ancora oggi la città verso est. Il Museo Marittimo, in un palazzo portuale del XVII secolo, è sede di interessanti mostre relative alla navigazione e alla produzione del sale, attività che, nel corso dei secoli, sono state molto importanti per lo sviluppo di Pirano.

La spiaggia più bella della costa è poco distante, a Fiesa. Dalla sua spiaggia pulita e dalle sue acque in cui è vietata la navigazione si può ammirare il Castello di Miramare a Trieste.

Pirano si trova 17 km a sud-ovest di Capodistria, che si trova a sua volta 163 km a sud-ovest di Lubiana. Da Lubiana e Trieste partono numerosi autobus per entrambe le città, ma ci sono anche dei buoni collegamenti di autobus per le altre città della costa; esiste anche un treno che effettua servizio tra Capodistria e Lubiana.

Grotte di Skocjan
Le grandi grotte sotterranee di Skocjan si trovano nella desolata regione del Carso. Milioni di anni fa questa zona era ricoperta da un mare profondo che ha lasciato un fitto strato di deposito calcareo. I visitatori possono attraversare questo spettacolare deposito grazie a una galleria artificiale costruita nel 1933. Si inizia con la Grotta del Silenzio, la parte asciutta di un canyon lungo circa mezzo chilometro. La prima sezione, chiamata Paradiso, è piena di stalattiti, stalagmiti e pietre galleggianti; la seconda sezione, chiamata Calvario, un tempo era il letto del fiume. La Grotta del Silenzio termina nella Grande Sala, una giungla di sedimenti e concrezioni calcaree larga 120 m e alta 30. In queste grotte vivono 250 tipi di piante e 5 tipi di pipistrelli.

Le grotte si trovano vicino al paese di Matavun, 110 km a sud-ovest di Lubiana. Il servizio di autobus e treni via Divaca è buono.

Lubiana
Lubiana è una piccola Praga senza però la folla di turisti sempre presente in quest'ultima. È la città più grande e popolata della Slovenia, ma sembra più una modesta cittadina verde e pulita che non un centro molto attivo di importanza nazionale.

Lubiana sorse come città romana, con il nome di Emona: ancora oggi in città si possono vedere molti resti romani. Nel XIV secolo gli Asburgo si impadronirono della città e più tardi costruirono molte delle chiese e delle tenute dai colori sbiaditi che fecero sì che la città venisse chiamata 'Bianca Lubiana'. Dal 1809 al 1814 Lubiana fu la capitale delle province dell'Illiria, il trampolino di lancio (di breve durata) di Napoleone sull'Adriatico orientale. Nonostante una certa patina di stile asburgico, la Lubiana di oggi gode di un'atmosfera tipicamente slava. I circa 35.000 studenti che frequentano l'Università di Lubiana mantengono giovane la città.

La maggior parte dei luoghi di interesse turistico sono situati lungo le rive del fiume Lubiana. Sulla riva sudoccidentale sorge il Museo Municipale, contenente diversi oggetti artigianali risalenti all'epoca romana, una riproduzione in scala della città di Emona e alcuni mobili del periodo romano. Più a nord-ovest c'è il Museo Nazionale, con sezioni dedicate alla preistoria, alla storia naturale e all'etnografia. Il pezzo forte del museo è un situla celtico, una sorta di secchio o urna che risale al VI secolo a.C.

Di fronte, diagonalmente, c'è il Museo di Arte Moderna, dove ogni due anni, in estate, si svolge la Biennale Internazionale di Arti Grafiche. Nella Città Vecchia ci sono altri musei, oltre a caffè, chiese barocche e strani ponti nascosti in un groviglio di viuzze piuttosto strette. Se dopo questa immersione nell'arte desiderate un po' di relax, recatevi al tranquillo Parco Tivoli, nella zona nordoccidentale della città. All'interno del parco c'è un centro ricreativo con piste da bowling, campi da tennis, piscine e una pista di pattinaggio a rotelle.

Mete alternative

Le regioni del vino
La Slovenia produce vino fin dai tempi dei Romani; oggi è conosciuta per la produzione di molti vini di ottima qualità. Nel paese ci sono 14 zone diverse di produzione del vino; due delle più importanti per quanto riguarda il vino bianco si trovano nei dintorni della città di Ptuj: le Colline Haloze e il distretto Jeruzalem-Ljutomer. Da Ptuj è possibile raggiungere i vigneti a piedi, in automobile o in bicicletta.

Le Colline Haloze si estendono a sud di Ptuj fino al confine con la Croazia. Il Sentiero Haloza (Haloska Pot) passa attraverso queste terre costituite da dolci colline, vigne, campi di grano e girasoli. Il sentiero si può prendere vicino al Castello di Bor, 11 km a sud-est di Ptuj.

La Jeruzalem-Ljutomer vinska cesta (strada del vino) inizia a Ormoz e prosegue per 18 km a nord verso Ljutomer passando dal villaggio di Jeruzalem, in cima a una collina. Lungo la strada ci sono moltissime cantine e ristoranti dov'è possibile assaggiare i vini bianchi tipici della regione.

Rogaska Slatina
Rogaska Slatina è la città termale più grande e più antica della regione. Vera e propria 'industria della salute' sorge tra le foreste e le colline del Macelj, le cui cime più alte il Boc e il Donacka Gora, sono visibili anche dal centro della città;

Secondo la leggenda, la fonte di Slatina, ricca di magnesio, fu scoperta dal cavallo alato Pegaso quando Apollo gli consigliò di evitare la magica fontana di Ippocrene. La fonte era conosciuta fin dai tempi dei Romani, ma Roganska Slatina non comparì sulle cartine fino al 1574, quando l'allora governatore della Stiria, Wolf Ungnad, ne bevve le acque su consiglio del suo medico. Cent'anni dopo, venne emessa una pubblicazione che analizzava i poteri curativi della fonte di Slatina e che sosteneva che tale fonte avesse aiutato il viceré della Croazia a guarire. La notizia raggiunse Vienna e i turisti cominciarono ad arrivare numerosi.

Rogaska Slatina si trova 125 km a nord-est di Lubiana. Autobus e treni collegano la città alla capitale via Celje. Il confine da cui passare per entrare in Croazia, Rogatec, si trova 7 km a sud-est.

Valle di Soca
La Valle di Soca, delimitata dal cristallino fiume Soca, si estende dal Parco Nazionale del Triglav fino al confine italiano di Nova Gorica, ed è uno dei luoghi più belli e più tranquilli della Slovenia. Non è sempre stato così: per gran parte della prima guerra mondiale fu la sede del cosiddetto fronte di Soca, che vide la morte di circa 1 milione di persone e fu immortalato da Ernest Hemingway nel suo celebre romanzo Addio alle armi.

Nel 1917, gli eserciti austriaco, tedesco, ungherese e sloveno si riunirono a Kobarid (Caporetto), sul fronte, e sconfissero l'esercito italiano. Questo fu il principale varco aperto durante la prima guerra mondiale. Molti turisti arrivano a Kobarid, cittadina in stile mediterraneo, per rivivere presso il Museo di Kobarid, anti-bellico e vincitore di premi questi avvenimenti.

Ci sono sei autobus che collegano Kobarid a Lubiana ogni giorno. Kobarid si trova circa 150 km a nord-ovest della capitale, mentre 21 km più a nord c'è Bovec, un centro sportivo dov'è possibile dedicarsi a escursioni a piedi, kayak, gite in mountain bike e sci.