Svizzera

La Svizzera è legata a un certo numero di luoghi comuni: irresistibili cioccolate, orologi kitsch, Heidi e lo jodler, seri banchieri, burocrazie internazionali e una popolazione ordinata, pulita e piuttosto banale.

Ma Harry Lime (Orson Welles) si sbagliava sotto molti punti di vista quando, nel film di Carol Reed 'Il terzo uomo', diceva che 500 anni di democrazia e pace in Svizzera non hanno prodotto null'altro che l'orologio a cucù.

Tanto per cominciare sono stati i tedeschi a inventare questo mostruoso oggetto per contare il tempo; in secondo luogo, gli svizzeri, che sono dei cervelloni, hanno vinto più premi Nobel e registrato più brevetti pro capite di qualsiasi paese del mondo. Muesli, DDT e assicurazioni sulla vita non sono certo raggiungimenti leggendari, ma dove saremmo tutti noi senza un po' di intelligenza svizzera alle spalle?

La Svizzera si presenta al visitatore con la sua robusta cultura nazionale, nata dalla fusione di elementi tedeschi, francesi e italiani, e con paesaggi alpini mozzafiato, capaci di rinvigorire i viaggiatori più stanchi.

Goethe definì sinteticamente questo paese come una combinazione di 'colossale e ben ordinato': l'indomita maestà delle Alpi, l'ordine e la precisione delle sue città impediscono alla Svizzera di essere monodimensionale come alcuni amano dipingerla.

A colpo d'occhio

Nome completo del paese
Confederazione Elvetica

Superfice
41.290 kmq

Capitale
Berna

Composizione etnica
65% tedeschi, 18% francesi, 10% italiani, 1% romanci, 6% altri

Lingua parlata
63,7% tedesco, 19,2% francese, 7,6% italiano, 0,6% romancio, 8,9% altre lingue

Religione
46,1% cattolica, 40% protestante, 5% altre religioni, 8,9% nessuna

Ordinamento dello stato
repubblica federale

Economia

Settori/prodotti principale
settore bancario, assicurazioni, prodotti farmaceutici, prodotti chimici e ingegneria di precisione, turismo, raffinazione di petrolio d'importazione, centrali nucleari, tessuti, cereali, frumento, orzo, frutticoltura, patate, barbabietole da zucchero, bovini, industria casearia

Principale partner commerciali
Germania, Francia, Italia, Regno Unito, USA, Giappone

Documenti ed info utili

Visto
ai cittadini italiani non occorre alcun visto. Per turismo è consentita una permanenza non superiore a 3 mesi consecutivi

Elettricita
220 V, 50 Hz

Fuso orario
un'ora avanti rispetto al meridiano di Greenwich

Pesi e misure
sistema metrico decimale

Quando andare

Si può visitare la Svizzera in qualsiasi periodo dell'anno. L'estate va approssimativamente da giugno a settembre e offre il clima ideale per praticare attività all'aperto. Purtroppo in questo periodo i turisti sono molto numerosi e i prezzi possono risultare alti, l'alloggio difficile da trovare e i luoghi di interesse turistico molto affollati. Invece, nelle stagioni intermedie, come aprile-maggio, o settembre-ottobre, le tariffe sono molto più convenienti e i turisti decisamente meno numerosi.

Se si amano gli sport invernali, le località turistiche alpine vengono aperte alla fine di novembre, sono affollatissime intorno al periodo di Natale e chiudono quando la neve comincia a sciogliersi, generalmente in aprile.

Eventi e Manifestazioni

A febbraio si festeggia il carnevale, o Fasnacht, in molte città ma soprattutto a Basilea dove è particolarmente scatenato con elaborate sfilate che cominciano alle 4 del mattino. Nel basso Vallese, da marzo a ottobre si svolgono combattimenti di mucche (Combat des Reines) per vedere qual'è la più adatta a guidare il gregge negli alpeggi estivi. Il celebre Festival Jazz di Montreux, durante il mese di luglio, attira i principali jazzisti del mondo. La Festa nazionale (1° luglio) è celebrata con fuochi d'artificio in tutto il paese e con la lotta svizzera nella zona di Emmental a est di Berna. Il quarto lunedì di novembre la capitale ospita anche il famoso Mercato delle cipolle (Zibelmarit), nel quale i venditori occupano l'intero centro cittadino.

Sport e tempo libero

Le montagne e i laghi della Svizzera sono un parco giochi naturale: le decine di stazioni sciistiche delle Alpi, delle Prealpi e del Giura, i pendii, i paesaggi incantevoli e la vita notturna di Zermatt e Verbier, le innumerevoli escursioni a piedi che si possono fare in tutto il paese, con 50.000 km di piste segnalate e regolari punti di ristoro lungo gli itinerari. Da molti anni operano delle scuole di alpinismo a Pontresina e Meiringen, anche se Zermatt è forse la destinazione più frequentata dagli esperti. Lo sci-alpinismo è diffuso lungo la Haute Route nel Vallese. Molte delle stazioni turistiche propongono anche parapendio e deltaplano e noleggiano l'attrezzatura. Sci d'acqua, vela e windsurf sono praticati in molti laghi. Il rafting è diffuso in molti fiumi alpini tra cui il Reno e la Saane. La canoa è praticata soprattutto sul Muota nel cantone Schwyz e sul Doubs nel Giura.

Storia

I primi abitanti della regione furono gli elvezi, una tribù di origine celtica. I romani arrivarono nel 107 a.C. passando dal San Bernardo, ma a causa delle difficoltà ambientali la loro occupazione non fu mai definitiva. Gradualmente furono respinti dalla tribù germanica degli alamanni che si stabilì qui nel V secolo. Il territorio fu unificato sotto il Sacro Romano Impero nel 1032, ma il controllo centrale non fu mai rigido. La situazione cambiò con gli Asburgo che divennero la principale dinastia dell'Europa centrale. L'espansione asburgica fu guidata da Rodolfo I, che riuscì a sottomettere i nobili.

Alla morte di Rodolfo nel 1291, i capi locali intravidero la possibilità di ottenere l'indipendenza. Il loro patto di mutua assistenza è considerato l'origine della Confederazione svizzera e le loro lotte contro gli Asburgo sono idealizzate nella nota leggenda di Guglielmo Tell. Incoraggiati dai primi successi, gli svizzeri tentarono essi stessi l'espansione territoriale e ottennero l'indipendenza dall' imperatore Massimiliano I nel 1499. Dopo una serie di vittorie militari, gli svizzeri esagerarono quando affrontarono un esercito formato da francesi e veneziani nel 1515: consapevoli di non poter competere con le grandi potenze, rinunciarono alle politiche espansionistiche e dichiararono la loro neutralità.

La Riforma protestante del XVI secolo provocò rivolte in tutta Europa. Gli insegnamenti protestanti di Lutero, Zwingli e Calvino si diffusero rapidamente, anche se la Svizzera centrale rimase cattolica. Mentre il resto d'Europa combatteva nella guerra dei Trent'Anni, gli svizzeri serrarono le fila e si tennero fuori dai guai. Alla fine della guerra, nel 1648, la Svizzera fu riconosciuta stato neutrale nel Trattato di Westfalia ma, ciononostante, la Francia invase la Svizzera nel 1798 e costituì la Repubblica Elvetica. Gli svizzeri non accettarono troppo bene il controllo centralizzato. Napoleone fu mandato in esilio dopo la sconfitta a Waterloo e il successivo Congresso di Vienna, nel 1815, garantì l'indipendenza della Svizzera e la sua permanente neutralità.

Nel 1848 fu varata una nuova costituzione federale che, nelle sue linee principali, è ancora oggi in vigore. Berna fu nominata capitale e fu istituita un'assemblea federale per affrontare le questioni di interesse nazionale. La Svizzera riuscì così a concentrarsi sulle questioni economiche e sociali, sviluppando industrie prevalentemente basate su manodopera specializzata. Furono costruite le reti ferroviarie e stradali, rendendo raggiungibili zone alpine in precedenza inaccessibili e favorendo lo sviluppo del turismo. La Croce Rossa internazionale fu fondata a Ginevra nel 1863 e fu introdotta l'istruzione gratuita obbligatoria.

Gli svizzeri hanno accuratamente mantenuto la loro neutralità nel XX secolo. L'unico loro coinvolgimento nella prima guerra mondiale fu l'organizzazione delle unità della Croce Rossa. Nella seconda guerra mondiale, tuttavia, la Svizzera svolse un ruolo meno nobile, riciclando il denaro per conto della Germania nazista. Il tranquillo antisemitismo della Svizzera portò alla chiusura dei confini e al rimpatrio forzato di molti Ebrei che erano sfuggiti alla persecuzione nazista. Mentre il resto d'Europa intraprendeva il difficile processo di ricostruzione dopo la guerra, la Svizzera riuscì a espandere la sua potenza industriale, finanziaria e commerciale. Zurigo divenne un centro bancario ed assicurativo a livello internazionale e molti organismi istituzionali, come l'Organizzazione Mondiale per la Sanità, fissarono la loro sede a Ginevra.

Temendo di compromettere la propria neutralità, la Svizzera non è entrata inizialmente a far parte delle Nazioni Unite (anche se attualmente ha lo status di 'osservatore') e della NATO. Ha invece aderito all'EFTA (European Free Trade Association, Associazione Europea di Libero Scambio). Ha infine deciso di diventare membro dell'Unione Europea nel 1992. Come preludio a ciò, la Svizzera avrebbe dovuto entrare nell'EEA (European Economic Area, Area Economica Europea), ma le strategie governative sono state frustrate dal voto contrario di un referendum del dicembre 1992. La candidatura della Svizzera all'UE è stata quindi congelata e nel frattempo il governo ha cominciato a gettare le basi per una maggiore integrazione con il resto d'Europa.

Nel 1998 il governo svizzero ha deciso di pagare, come risarcimento, 1,2 miliardi di dollari ai parenti delle vittime dell'olocausto che avevano depositato il loro denaro nelle banche del paese prima della loro tragica fine.

Il 10 settembre 2002 la Svizzera ha abbandonato la sua tradizionale neutralità ed è divenuta il centonovantesimo paese membro della Nazioni Unite.

Cultura

La Svizzera non ha una grande tradizione artistica, anche se molti scrittori e artisti stranieri (come Voltaire, George Byron, Percy Shelley, James Joyce e Charlie Chaplin) hanno vissuto o si sono stabiliti nel paese. Gli scritti settecenteschi di Rousseau svolsero a Ginevra un ruolo importante nello sviluppo della democrazia. Carl Jung, con le sue ricerche a Zurigo, favorì lo sviluppo della moderna psicoanalisi. Al contrario, molti svizzeri creativi hanno lasciato il loro paese per farsi un nome all'estero, come Le Corbusier, Paul Klee, Alberto Giacometti e Jean-Luc Godard.

Lo scrittore naturalizzato svizzero Hermann Hesse è il più famoso scrittore 'locale'. Una copia del suo romanzo 'Siddharta' si trovava nello zaino di ogni occidentale hippy incamminato sulla strada verso l'India. Il drammaturgo e romanziere svizzero-tedesco Max Frisch è stato uno degli autori più considerati negli anni '50. Il suo best seller 'Homo Faber' è stato trasformato in film nel 1991 da Volker Schlondorff e distribuito con il titolo di 'Voyager'.

Alla cultura popolare svizzera appartengono il canto dello jodler, il suono del corno alpino e la lotta svizzera. Consigliamo di non intraprendere nessuna di queste attività dopo una notte in una taverna svizzera.

La Svizzera è un crogiolo linguistico con tre lingue federali ufficiali. Il tedesco è parlato da circa il 66% della popolazione, il francese dal 18% e l'italiano dal 10%. Una quarta lingua, il romancio, è parlato dall'1% della popolazione, soprattutto nel cantone di Graubünden. Derivato dal latino, è sopravvissuto grazie all'isolamento delle vallate montane.

La Svizzera non ha una grande tradizione gastronomica indigena, ma riprende il meglio della cucina tedesca e francese. I formaggi costituiscono una parte importante della dieta svizzera. Emmentaler e Gruyère vengono mescolati al vino bianco per preparare la fonduta, che viene servita in una grande pentola e mangiata con cubetti di pane. I rosti (croccanti pezzi di patate fritte) sono il piatto nazionale della Svizzera tedesca. Il pesce fresco pescato nei numerosi laghi del paese compare spesso nei menu, soprattutto il pesce persico e la trota. Il cioccolato svizzero, eccellente già di per sé, è spesso utilizzato per guarnire dessert e dolci.

Ambiente

La Svizzera si trova nel centro dell'Europa occidentale, stretta tra Francia, Germania, Liechtenstein, Austria e Italia. Le Alpi occupano le regioni centrali e meridionali del paese, mentre la modesta catena del Giura si estende oltre il confine francese a nord-ovest. Il Mittelland bernese - una zona di colline, fiumi e sinuose vallate - è compresa tra questi due sistemi montuosi e ospita le città più popolose della Svizzera. Oltre il 60% del paese è montagnoso e un quarto è coperto da foreste. La coltura delle terre è intensiva e le mucche pascolano nei prati alpini non appena le nevi si ritirano. La vetta Dufour (4634 m) del Monte Rosa è il picco più alto, anche se il Cervino (4478 m) è molto più famoso.

Le variazioni climatiche favoriscono una grande varietà di vegetazione, da quella mediterranea del Ticino alla flora nordica delle Alpi. Ci sono moltissime foreste di conifere nelle montagne, ma a mano a mano che si sale di quota esse vengono sostituite da cespugli, arbusti e piacevoli prati alpini. Gli animali alpini più famosi e caratteristici sono lo stambecco e il camoscio. Malgrado le rigide norme ambientali, gli uccelli sono in diminuzione e 81 specie rischiano l'estinzione.

Le montagne sono anche le principali responsabili della varietà dei microclimi locali e regionali. Il Ticino, a sud, ha un clima mediterraneo caldo, ma la maggior parte del paese ha un clima mitteleuropeo, con temperature medie comprese tra 20 e 25°C in estate (da giugno a settembre) e tra 2 e 6 gradi in inverno (da novembre a marzo). Bisogna essere preparati ad affrontare climi diversi a seconda dell'altitudine: sopra i 3000 metri le nevi sono perenni. L'estate è il periodo migliore per le attività all'aperto, ma tutti lo sanno e si avranno meno fastidi e condizioni migliori viaggiando in primavera o in autunno. Se si amano gli sport invernali, le località alpine aprono alla fine di novembre e chiudono quando la neve, intorno ad aprile, comincia a sciogliersi.

Arrivare e trasporti

Come arrivare: I principali scali internazionali sono Zurigo e Ginevra, ma anche a Basilea, Berna e Lugano arrivano alcuni voli internazionali. Non esiste alcuna tassa d'imbarco quando si parte dalla Svizzera. I treni sono comodi per raggiungere la Svizzera e i pass ferroviari europei rendono il prezzo del viaggio abbastanza abbordabile. Gli autobus sono generalmente più lenti e meno confortevoli, anche se talvolta sono più economici. Entrare in Svizzera via terra è semplice, dato che vi sono veloci e ben tenute autostrade che la collegano a tutti i paesi confinanti. Se non si hanno problemi di soldi e di tempo è possibile raggiungere la Svizzera in barca navigando lungo il Reno addirittura da Amsterdam. La Svizzera è anche servita da traghetti che provengono dalla Germania (attraverso il lago di Costanza), dall'Italia (attraverso il lago Maggiore) e dalla Francia (attraverso il lago di Ginevra).

Trasporti interni: La Svizzera ha un sistema di trasporto pubblico totalmente integrato e capillare, che comprende autobus, treni, barche, funicolari e funivie. I voli interni non sono molto interessanti per i turisti tenendo conto degli efficienti mezzi di trasporto terrestri. La rete ferroviaria svizzera copre 5000 km: i treni sono puliti, affidabili e frequenti. I gialli furgoni postali integrano il treno e le loro stazioni si trovano accanto a quelle ferroviarie. Nelle città di una certa grandezza ci sono agenzie di autonoleggio. Le strade sono ben tenute, ben segnalate e di solito non troppo congestionate dal traffico, anche se può risultare arduo concentrarsi sulla guida con tali panorami. Le biciclette possono essere noleggiate in molte stazioni ferroviarie e restituite in qualsiasi altra stazione nella quale funzioni un ufficio noleggi. Bisogna però avere muscoli d'acciaio per andare lontano. Tutti i laghi maggiori sono attraversati da piroscafi e molti pass ferroviari sono validi anche per gli attraversamenti lacustri.

Letture consigliate

Guida di un piccolo viaggio in Svizzera:
di Jean Paulhan (Sellerio, Palermo 1993) Il resoconto di un viaggio compiuto dallo scrittore francese che fu direttore della "Nouvelle Revue Française ".

Storia della Svizzera:
di Emilio R. Papa (Bompiani, Milano 1993) La storia del federalismo dall'antichità a oggi.

La Svizzera nel mirino:
di Stephen P. Halbrook (Alberti, Verbania 2002) Un'opera sulla neutralità armata della Svizzera nella seconda guerra mondiale contro la minaccia della Germania nazista.

Svizzeri. Se li conosci non li eviti:
di Paul Bilton (Edizioni Sonda, Casale Monferrato 1998) Spiega chi sono, come ragionano, cosa amano e cosa detestano gli Svizzeri. È una guida 'antropologica' semiseria, con uno scopo serissimo: prevenire e curare qualsiasi forma di xenofobia.

Cioccolata da Hanselmann:
di Rosetta Loy (Rizzoli, Milano 2001) Gli orrori della guerra rivissuti dal protagonista rifugiato nell'assoluta pace della Svizzera.

Montagne della Svizzera italiana:
di Paolo e Lino Pogliaghi (Tamari Montagna, Padova 1998) Escursioni, ferrate e vie normali nella Svizzera italiana, per gli appassionati.

Entre denges et Denezy:
a cura di Ulrich Mosch e Matthias Kassel (Libreria Musicale Italiana, Lucca 2001) Documenti sulla storia della musica in Svizzera nell'ultimo secolo.

Svizzera. Tra valli, valichi e cronometrica precisione:
di Secondo Carpanetto (White Star, Vercelli 1996; collana 'Grandangolo') È un affascinante volume fotografico.

Lingue di frontiera:
di Sandro Bianconi (Casagrande, Bellinzona 2001) Una storia linguistica della Svizzera dal Medioevo ai giorni nostri.

Storia del Cantone Ticino:
a cura di Raffaello Ceschi (Casagrande, Bellinzona 2001) Una panoramica storica in due volumi.

Storia della Svizzera italiana:
di Raffaello Ceschi (Casagrande, Bellinzona 2001) Un ampio panorama storico che va dal XIV al XVI secolo.

Mete principali

Zurigo
La città più popolosa della Svizzera è considerata la capitale intellettuale e culturale della nazione. La sua più famosa esplosione di creatività avvenne nel 1916, quando dal Cabaret Voltaire nacque il movimento artistico Dada - stranamente proprio nello stesso periodo in cui Lenin e Trotskij vivevano a Zurigo. Oggi la città è celebre soprattutto per i banchieri con i vestiti gessati e per le gallerie d'arte, oltre che per il modo in cui riesce a unire finanza ed estetica meglio di chiunque altro, eccetto la casa d'aste Sothebys.

La città si trova a circa 400 m sul livello del mare ed è attraversata dal fiume Limmat che nasce dalla punta settentrionale del lago di Zurigo. Le strade pedonali della città vecchia contengono la maggior parte dei luoghi di interesse turistico, tra cui tortuosi vicoli, case del XVI e del XVII secolo, palazzi delle corporazioni e cortili, oltre a un gran numero di fontane (1030 per l'esattezza).

L'elegante Bahnhofstrasse fu costruita nel luogo dove si trovavano le mura cittadine, abbattute 150 anni fa. Sotto terra si trovano i caveau delle banche pieni d'oro, d'argento e di altri oggetti. Per chi ama gli orologi, il campanile duecentesco della Chiesa di S. Peter ha il più grande quadrante d'Europa. La vicina Chiesa di Fraumünster è celebre per le vetrate istoriate del coro, create da Marc Chagall nel 1970.

Il Museo di Belle Arti ha una grande collezione permanente che spazia dall'arte religiosa del XV secolo all'arte moderna di Monet, Manet e Man Ray. Il Museo Nazionale Svizzero ospitato in uno pseudo-castello a nord del centro, fornisce il resoconto completo della storia della nazione elvetica. Quando la fame di cultura è cessata si possono sfruttare i piacevoli passeggi lungo le sponde del lago di Zurigo per fare picnic, prendere il sole o nuotare.

Gli ostelli sono situati lungo il perimetro della città e ci sono alcuni alberghi economici sulla sponda orientale del Limmat. Trovare alloggio può risultare problematico durante i mesi estivi, quindi conviene prenotare in anticipo, se possibile. La vita notturna si concentra nelle strade intorno a Niedorfstrasse, che corrisponde anche al quartiere a luci rosse.

Ginevra
Comodamente situata sulle rive dell'omonimo lago, questa elegante città appartiene tanto alla comunità internazionale quanto alla Svizzera: oltre 200 organismi internazionali hanno sede qui; un residente su tre non è svizzero e praticamente qualsiasi problema globale, dalla proliferazione delle armi nucleari alla pulizia etnica, è stato affrontato in uno dei famosi tavoli per trattative di Ginevra. Gli affari globali che cerca di risolvere possono essere oscuri, scoraggianti o pericolosi, ma la città in sé è incorrotta, efficiente e sicura; alcuni hanno parlato addirittura di freddezza.

La città ha un'ottima posizione ed è molto semplice fare passeggiate lungo il lago o escursioni in barca. La funivia per il Mont Salève permette di apprezzare l'intero pittoresco panorama. Il Rodano attraversa la città, lasciando la parte vecchia sulla sponda meridionale. Il centro è dominato dalla cattedrale di S. Pierre, in parte gotica, in parte romanica, dove Giovanni Calvino predicò dal 1536 al 1564. Sembra che il corpo della chiesa rifletta l'austerità dei suoi insegnamenti. La vicina Place du Bourg-de-Four è la più antica della città: un tempo foro romano, fu poi trasformata in un mercato medievale ed è ora destinata ad ospitare negozi per turisti.

Per fortuna la città ha una cultura sufficientemente forte per combattere il kitsch. Il Museo d'arte e storia possiede una vasta e variegata collezione che comprende dipinti, sculture, armi e reperti archeologici. Il compatto Petit Palais ha un eccellente collezione dedicata specificatamente all'arte moderna. Il Museo della Croce Rossa internazionale e della Mezzaluna Rossa offre un vivido viaggio multimediale attraverso le atrocità perpetrate dall'uomo nella storia recente. Tra gli altri musei, vi sono l'orecchiabile Museo degli antichi strumenti musicali; il Museo dell'orologeria e il Museo Voltaire.

Ginevra offre una discreta vita notturna, ma piuttosto cara. La presenza di così tanti diplomatici, amministratori internazionali e banchieri significa anche che i prezzi per il vitto e l'alloggio sono spesso alti. Una serie di ostelli e di alberghi economici si trovano su entrambi i lati del fiume. I ristoranti economici sono concentrati nei pressi dell'università, o a nord e a est della Gare de Cornavin.

Lucerna
Lucerna è in una posizione ideale, nel cuore storico e panoramico di quella che molti ritengono sia la 'vera' Svizzera: montagne, laghi e campanacci per mucche, villaggi alpini e prati coperti di stelle alpine. L'affascinante città, situata sul lato occidentale del lago dei Quattro Cantoni, è attraversata dal fiume Reuss e costituisce un'ottima base per le escursioni.

Sulla sponda settentrionale del fiume, il pittoresco centro della città vecchia vanta edifici del XV secolo con facciate dipinte, torri, un municipio secentesco in stile rinascimentale e un paio di splendidi ponti coperti. A nord-est del centro si trova l'intenso Lion Monument, scolpito da una roccia naturale nel 1820 e dedicato ai soldati svizzeri che morirono nella Rivoluzione francese. Accanto si trova l'affascinante Gletschergarten (giardino di ghiaccio), dove gigantesche cavità glaciali dimostrano che 20 milioni di anni fa Lucerna era una spiaggia subtropicale ricca di palme.

Il Museo dei trasporti contiene treni, aeroplani e automobili e lo 'Swissorama', un film di 20 minuti a 360 gradi che mostra le bellezze della Svizzera come se si viaggiasse in aria, in mare, in strada e a piedi. Qualora si senta il bisogno di un po' di aria fresca e di esercizio per smaltire la cioccolata appena gustata, sul Fiume Reuss e sul lago dei Quattro Cantoni possono essere noleggiati pedalò, barche a remi e canoe . Inoltre, per comprare della verdura al fine di diminuire le calorie ci sono dei pittoreschi mercati ortofrutticoli lungo i pontili.

Regione dello Jungfrau
Per chi è alla ricerca di scenari mozzafiato, la regione dello Jungfrau a sud di Interlaken ha molto da offrire. Il torreggiante terzetto di 4000 m - Jungfrau, Mönch ed Eiger - domina la zona e ci sono numerose funivie, funicolari, treni a cremagliera e sentieri per escursioni che permettono di raggiungere punti panoramici a chi non soffre di vertigini. Grindelwald è il centro sciistico ed escursionistico più noto della regione e a luglio vi si svolge il festival dello jodler.

Chateau de Chillon
Questo castello attira più visitatori di qualsiasi altro edificio storico della Svizzera. In splendida posizione proprio sul lago di Ginevra, la fortezza colpì l'immaginario pubblico quando Lord Byron scrisse del destino di Bonivard, seguace della Riforma, che rimase incatenato al quinto pilastro della prigione per quattro anni nel XVI secolo. Byron incise il proprio nome sul terzo pilastro. Il castello, ancora in eccellenti condizioni, risale al XI secolo, anche se da allora è stato molto modificato e ampliato. Vale la pena trascorrere un pomeriggio qui per ammirare la torre, i cortili, le prigioni e numerose camere che contengono armi, utensili e affreschi. Il castello è raggiungibile a piedi da Montreux, cuore della riviera svizzera.

Castelli dell'Oberland bernese
Per visitare alcuni pregevoli castelli ci si può dirigere verso il lago di Thun nella Svizzera centrale, immediatamente a sud di Berna. A Thun si può visitare lo Schloss Thun, del XII secolo, che contiene un valido museo storico e offre pregevoli panorami dalle torrette della torre romanica. Uno dei migliori castelli intorno al lago è il duecentesco Schloss Oberhofen, un tempo di proprietà degli Asburgo, che ha una bella collezione di mobili, ritratti e armi e persino una sala da fumo turca. I giardini sono stati progettati nel XIX secolo e sono un luogo incantevole per passeggiare. Lo Schloss Hunegg nella vicina Hilterfingen fu costruito negli anni '60 del XIX secolo e rinnovato nel 1900. È un'affascinante unione di stile neorinascimentale e Art Nouveau, con un'originale sala da bagno a due livelli con tanto di vasca rivestita in nickel. Chi ama i castelli può visitare questi tre facendo una gita in barca in una giornata.

Zermatt
Questa località sciistica e alpinistica alla moda brilla di luce riflessa grazie a una delle più famose vette delle Alpi, il Cervino (Matterhorn, 4478 m). Gli sciatori vengono qui per dedicarsi alla loro attività preferita praticamente tutto l'anno e ci sono 230 km di piste nella zona, adatte soprattutto agli sciatori di livello intermedio o esperti. Ma c'è spazio anche per i più sedentari che vengono qui semplicemente per ammirare lo stupendo panorama. Per alcune meravigliose viste sul Cervino e le vette vicine si può prendere la famosa ferrovia a cremagliera fino a Gornergrat. È facile girare Zermatt a piedi (la città è chiusa al traffico) e vale la pena esplorare l'Hinter Dorf, piena di tradizionali e fatiscenti case walser in legno.

Mete alternative

Ascona
Relativamente tranquillo, il Canton Ticino è situato a sud delle Alpi, ha un clima mediterraneo e conferisce alla Svizzera un tipico gusto italiano. Il paese di Ascona, sulle rive del lago Maggiore, è un centro regionale per le arti e le sue strade interne sono affollate di gallerie d'arte e negozi di artigianato. La locale comunità di artisti e intellettuali sposò un movimento di 'ritorno alla natura' all'inizio del secolo e accolse l'esule Lenin per un certo periodo. Il Museo Comunale d'Arte Moderna comprende dipinti di artisti legati alla città, tra cui Paul Klee, Hans Arp, Ben Nicholson e Aleksej Jawlensky.

Estavayer-le-Lac
Questa piccola località turistica sulle rive del lago di Neuchâtel ha un centro cittadino perfettamente conservato e ogni sorta di infrastruttura per gli sport acquatici, ma la sua particolarità è costituita dalla collezione di rane vecchie 130 anni messe sotto vetro nel Museo regionale. Questi anfibi impagliati sono opera di un eccentrico militare del XIX secolo, François Perrier, che trascorse gran parte del suo tempo libero a uccidere rane, conservandone la pelle e riempiendola di sabbia. Sistemò quindi le rane in modo da parodiare situazioni umane - corteggiamento, studio, gioco e così via - facendole appoggiare su appositi sostegni. Anche se Estavayer-le-Lac si trova vicino al confine francese, quello che il soldato cercava di esprimere sulla condizione umana resta da decifrare.

Franches Montagnes
Trascurata da molti visitatori, questa zona di pascoli e boschi nella catena del Giura ha 1500 km di sentieri per escursioni a piedi e circa 200 km di piste per lo sci di fondo. Anche le escursioni a cavallo sono diffuse e i cavalli della zona sono celebri per la loro affabilità e tranquillità. La città principale della regione è Saignelégier, che ospita la mostra equestre nazionale ad agosto