Ungheria

La posizione al centro dell'Europa e l'esperienza nell'accogliere i turisti fanno dell'Ungheria un luogo ideale per accedere alla zona orientale del continente.

La maggior parte dei viaggiatori sceglie la pittoresca Budapest, con i suoi caffè, il vivace panorama artistico e musicale, le sue numerose manifestazioni culturali e ricreative, anche se avventurarsi fuori dalla capitale significa attraversare pianure, passare accanto a laghi con molte località turistiche, visitare città barocche e rustici paesi.

Le altre attrazioni dell'Ungheria sono i suoi ottimi vini, le rilassanti stazioni termali e il birdwatching in alcuni dei migliori luoghi d'Europa.

A colpo d'occhio

Nome completo del paese
Repubblica di Ungheria

Superfice
93.030 kmq

Capitale
Budapest

Composizione etnica
89,9% ungheresi, 4% rom e gitani, 2,6% tedeschi, 2% serbi, 0,8% slovacchi, 0,7% rumeni

Lingua parlata
98,2% ungherese

Religione
67,5% cattolica, 20% calvinista, 5% evangelica luterana, 7,5% altre religioni o nessuna

Ordinamento dello stato
repubblica parlamentare

Economia

Settori/prodotti principale
carbon fossile, uranio, gas naturale, metallurgia, edilizia e materiali da costruzione, materiale elettrico, elettronica, informatica, industria alimentare, tessuti, prodotti chimici (in particolare farmaceutici), autoveicoli, combustibili, elettricità, cereali, semi di girasole, patate, barbabietole da zucchero, bovini, ovini, suini, pollame

Principale partner commerciali
Germania, Austria, Italia, Paesi Bassi, Russia

Rischi sanitari
in genere ciò di cui più si lamentano i turisti sono le punture di insetti. Le zanzare possono essere molto fastidiose, in particolare nella zona intorno al Tibisco e al lago Tisza e in alcune aree del Balaton e del lago Velence. L'acaro della foresta (kullancs), particolarmente diffuso nei boschi da maggio a ottobre, può causare irritazione e malessere

Elettricita
220 V, 50 Hz

Fuso orario
1 ora avanti rispetto al meridiano di Greenwich

Pesi e misure
sistema metrico decimale

Quando andare

Anche se il clima può essere piuttosto umido in maggio e giugno, la primavera è splendida in Ungheria. L'estate è calda e insolitamente lunga, ma le località turistiche sono molto affollate dalla fine di luglio ad agosto. Come Parigi e Roma, Budapest si ferma in agosto (chiamata 'la stagione in cui crescono i cetrioli' perché questa è praticamente l'unica cosa che succede qui).

L'autunno è meraviglioso, soprattutto nelle colline che circondano la capitale e negli altipiani settentrionali. Novembre è uno dei mesi più piovosi dell'anno. L'inverno è freddo, spesso tetro, e musei e altre località di interesse turistico restano spesso chiusi. Chi ama gli animali è bene che eviti questa stagione: la metà delle donne indossa una pelliccia!

Eventi e Manifestazioni

L'evento principale è il Festival di primavera di Budapest (marzo), una manifestazione che dura 15 giorni, con spettacoli locali e internazionali, conferenze e mostre. Altre manifestazioni importanti sono il Festival del cinema di Budapest (febbraio), dove vengono presentati i nuovi film ungheresi; il Busójárás (Mohács; febbraio), il più scatenato Martedì Grasso del paese; le Settimane di Sopron (Sopron; giugno-luglio), un festival incentrato su musica antica e spettacoli di danza; il Festival delle arti popolari (Nagykálló; agosto), una dei principali ricorrenze dell'anno; e le Giornate del jazz (Debrecen, settembre), il più importante festival jazz ungherese.

Sport e tempo libero

Tra le attività praticabili in Ungheria ci sono il birdwatching e le escursioni a cavallo nella regione di Hortobágy; escursioni a piedi nelle colline di Mátra e di Zemplén nei pressi di Tokaj; canoa lungo il fiume Tisza; escursioni speleologiche ad Aggtelek. Si può sorvolare il lago Balaton a bordo di aerei ultraleggeri oltre che andare in bicicletta lungo le sue sponde e solcarne le acque con il windsurf.

Storia

Per migliaia di anni il bacino dei Carpazi, dove si trova l'Ungheria, è stato abitato da diverse popolazioni. Una di queste è stata la tribù dei magiari che raggiunse questa zona già nella metà del VIII secolo. Celebri per le loro abilità equestri, i magiari razziarono la zona finché non furono fermati dai popoli germanici nel 955. La sconfitta lasciò le tribù magiare in uno stato di confusione, tanto che in seguito furono costrette ad allearsi con il Sacro Romano Impero. Nell'anno 1000 il principe magiaro Stefano fu proclamato 're cristiano' con il nome di Stefano I (la corona fu inviata dal papa) e nacque ufficialmente lo stato e il regno di Ungheria.

Stefano consolidò in modo spietato la propria autorità espropriando terre, istituendo un sistema di contee ed evangelizzando il paese. Quando morì, nel 1038, l'Ungheria aveva una nascente cultura cristiana, sempre più multietnica e aperta alle influenze occidentali.

I successivi 250 anni - durante il regno della Casa di Árpád - misero alla prova il nuovo stato. Vi furono ripetuti scontri tra vari pretendenti al trono e annessioni territoriali da parte dei potenti stati confinanti. La minaccia dell'anarchia fu scongiurata solo dopo che Andrea III, l'ultimo erede della dinastia Árpád, morì nel 1301.

Dopo la morte di Andrea III l'Ungheria fiorì, grazie all'abile politica di una serie di monarchi, iniziata con Carlo Roberto e culminata con il regno d'oro di Mattia Corvino, che resero il paese una delle principali potenze europee. Tuttavia, la morte di Mattia nel 1490 provocò un altro crollo. Il suo successore, Vladislav, fu incapace di mantenere l'autorità della corona, le ricchezze dello stato furono dilapidate e vennero introdotte delle leggi retrograde che ridussero i contadini a una condizione servile.

Nel 1526 l'esercito magiaro fu sconfitto dai turchi ottomani nella battaglia di Mohács, che segnò la fine di un'Ungheria relativamente prospera e indipendente e diede inizio a una serie di divisioni, dominazioni straniere e disperazione. L'occupazione turca non migliorò le condizioni del paese e la resistenza degli ungheresi obbligò i turchi a ritirarsi nel 1699.

Questa espulsione non portò alla libertà e all'indipendenza, ma all'annessione da parte dell'impero asburgico. Cominciò così un periodo di assolutismo illuminato: l'Ungheria fiorì economicamente e culturalmente, ma parallelamente si rafforzarono i sentimenti nazionalistici.

Nel 1849, sotto la guida del ribelle Lajos Kossuth, l'Ungheria dichiarò la propria indipendenza e la deposizione degli Asburgo, i quali reagirono soffocando la rivoluzione e avviando una serie di brutali rappresaglie. L'Ungheria fu nuovamente annessa all'impero e l'assolutismo fu ripristinato. Tuttavia, la resistenza passiva degli ungheresi e una serie di disastrose sconfitte militari degli Asburgo portarono a un accordo tra le due parti. La conseguenza di ciò fu il compromesso del 1867, che sancì la nascita di una doppia monarchia formata dall'impero austriaco e dal regno ungherese. Questa 'Età del Dualismo' coincise con una rinascita economica, culturale e intellettuale in Ungheria, ma preoccupanti segnali dimostravano che non tutto andava bene.

L'impero austro-ungarico entrò nella I guerra mondiale come alleato della Germania - con risultati catastrofici - e subito dopo la guerra fu sostituito con una repubblica. Salirono allora al potere i comunisti ungheresi, ma furono rovesciati 5 mesi dopo da truppe inviate dalla Romania. Nel 1920, gli Alleati modificarono i confini del paese con il trattato del Trianon riducendone drasticamente le dimensioni. L'Ungheria cercò l'aiuto dei governi fascisti tedesco e italiano per riottenere i propri territori ma ancora una volta si trovò dalla parte degli sconfitti nella II guerra mondiale.

Nel 1947 delle elezioni manipolate portarono al potere i comunisti. All'interno del partito cominciò una serie di aspri scontri e purghe e processi pubblici di tipo stalinista divennero la norma. La nazione fu ulteriormente dilaniata dalla rivolta del 1956, una rivoluzione antisovietica che provocò migliaia di morti. Dopo le rappresaglie - le peggiori nella storia del paese - e il consolidamento del regime, János Kádár cominciò un programma di comunismo 'goulash' (orientato ai consumatori). Le sue riforme funzionarono e intorno alla metà degli anni '70 l'Ungheria era la nazione più sviluppata, più liberale e ricca della regione. Tuttavia, il continuo spettro della disoccupazione, l'inflazione galoppante e l'aumento del debito pubblico portarono alla deposizione di Kádár nel 1988.

Dopo aver accelerato la caduta del comunismo smantellando le recinzioni lungo il confine con l'Austria, il paese è divenuto nel 1989 Repubblica d'Ungheria, indicendo elezioni libere - le prime dopo oltre 40 anni. Malgrado l'iniziale successo nel frenare l'inflazione e nell'abbassare i tassi di interesse, una serie di problemi economici ha rallentato lo sviluppo. Nel 1998 l'Ungheria è stata colpita da una ondata di omicidi e di attentati che la polizia ha collegato alla criminalità organizzata. Una delle vittime è stato un informatore della polizia, fatto saltare in aria in pieno giorno con un'auto imbottita di esplosivo in un quartiere turistico (l'esplosione ha ucciso anche tre passanti). Nel 1999 ci sono stati altri attentati, anch'essi collegati con il crimine organizzato. Nell'aprile dello stesso anno, l'Ungheria è entrata a far parte della NATO.

Il primo ministro ungherese Peter Medgyessy, in carica da appena un mese in seguito alle elezioni di aprile, nel giugno 2002 ha sfiorato la crisi di governo. Chiedendo la fiducia in parlamento, ha ammesso le proprie responsabilità (limitatamente all'attività nell'ambito del ministero delle finanze tra il 1977 e il 1982) circa le accuse rivoltegli dalla stampa e dall'opposizione di essere stato vent'anni orsono un agente del controspionaggio per i servizi segreti dell'Ungheria comunista.

Quasi l'84% degli ungheresi ha votato, nell'aprile 2003, per l'ingresso nell'Unione Europea, mediante un referendum deliberativo. L'Ungheria, pertanto, insieme ad altri nove paesi (Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Repubblica Slovacca, Lettonia, Estonia, Lituania, Malta e Cipro) è diventato membro effettivo dell'Unione Europea il 1° maggio 2004.

Il premio Nobel 2002 per la letteratura è stato attribuito all'ungherese Imre Kertesz. Nella motivazione l'Accademia reale svedese evidenzia la capacità dello scrittore di descrivere la «fragile esperienza dell'individuo contro la barbara arbitarietà della storia».

Cultura

L'arte e l'architettura magiara risentono di influenze romaniche, gotiche, barocche e art nouveau. Le tradizioni popolari ungheresi sono tra le più significative d'Europa e sono soprattutto legate alla produzione di ricami, ceramiche, pitture murali e oggetti scolpiti di legno o osso. Anche il contributo dell'Ungheria al mondo musicale è stato notevole, dalle rapsodie di Franz Liszt alle opere di Ferenc Erkel fino alla musica gitana e popolare. La produzione letteraria è stata ispirata dai grandi eventi della storia nazionale, che hanno dato origine ad arroganti odi, ardenti poemi, coraggiosi racconti realistici e vivaci polemiche. Il calcio è lo sport più amato e anche gli scacchi hanno un largo seguito.

Gli ungheresi sono piuttosto scettici per quanto riguarda la fede (tanto che alcuni sostengono che proprio per questo motivo riscontrano un grande successo nelle scienze e nella matematica) ma, tra coloro che dichiarano un'affiliazione religiosa, la maggior parte sostengono di essere cattolici, calvinisti o luterani. Vi sono anche minoranze di cattolici e ortodossi di culto greco e una vivace comunità ebraica a Budapest.

Bisogna faticare un po' per scoprire le meraviglie della cucina ungherese. La naturale abbondanza di frutta e verdura dovrebbe rendere deliziosi i pasti, ma purtroppo le cose non stanno sempre così. In generale, i piatti più comuni sono a base di carne grassa (soprattutto di maiale) o di pesce stracotto, con qualche alimento a base di amido e minuscole porzioni di sottaceti; tra i più diffusi: 'pörkölt '(uno stufato, e tutto ciò che all'estero è chiamato 'goulash'); 'gulyás' (una spessa minestra di manzo); 'halászlé' (piccante zuppa di pesce cotta con la paprika). Tra i piatti più gustosi vi sono 'jokai bableves' (minestra di fagioli), 'hideg gyumolcsleves' (zuppa di frutta fredda a base di amarene) e 'palacsinta' (crêpes ripiene). Il vino di qualità accettabile si trova facilmente (a differenza di quello davvero buono, molto difficile da reperire); la birra è buona e il brandy ('pálinka') molto forte.

Ambiente

L'Ungheria, situata al centro dell'Europa, confina con Austria, Slovacchia, Ucraina, Romania, Yugoslavia, Croazia e Slovenia. Morfologicamente è divisa in tre parti: le basse regioni della Grande Pianura (est, centro e sud-est) e della Piccola Pianura (nord-ovest); le catene montuose (nord) che comprendono le vette più alte del paese (Kékesteto 1015 m); e le regioni collinari transdanubiane (ovest e sud-ovest). I fiumi principali sono Danubio e Tisza, che dividono il paese in tre parti, e la Dráva, che forma il confine sudoccidentale con la Croazia. Il paese ha oltre 1000 laghi - il più grande, il Balaton, è disseminato di sorgenti termali.

Quasi il 70% del territorio ungherese è coltivato e solo il 14% è coperto da foreste, formate in prevalenza da faggi e querce e da una piccola percentuale di abeti. Gli animali più comuni sono cervi, lepri, cinghiali e lontre, ma ci sono anche specie rare come il gatto selvatico, il pipistrello lacustre e la lucertola della Pannonia. Tuttavia, la maggior parte dei vertebrati del paese sono uccelli, soprattutto acquatici, attratti da fiumi, laghi e zone paludose. Ci sono 5 parchi nazionali e quasi 1000 aree protette.

L'Ungheria ha un clima temperato e può essere suddivisa in tre zone: clima mediterraneo a sud, continentale a est, atlantico a ovest. Nelle regioni transdanubiane orientali, le estati sono lunghe e gli inverni miti e umidi. La Grande Pianura ha le escursioni termiche più estreme, con inverni freddi e ventosi ed estati calde e generalmente secche. L'estate può essere molto calda a Budapest e nelle regioni transdanubiane occidentali, con inverni relativamente brevi e nuvolosi ma talvolta splendidamente soleggiati. La temperatura media annuale è di 11 gradi. Gennaio è il mese più freddo (-2°C) e luglio il più caldo (+28°C).

Trasporti interni: Il sistema dei trasporti interni ungherese è efficiente, esteso ed economico. Gli autobus gialli collegano le città vicine, mentre quelli gialli e rossi effettuano collegamenti a lunga distanza. I servizi ferroviari, sono meno estesi ma permettono alcune splendide escursioni, come il nostalgico viaggio su treno a vapore lungo il Balaton in estate. Ci sono anche diversi treni a scartamento ridotto gestiti dalle Ferrovie Forestali Unite, che viaggiano nelle zone boscose e collinari. I traghetti funzionano sul lago Balaton, sul Danubio tra Budapest ed Esztergom e sul fiume Tisza, ma sono più servizi panoramici per i turisti e che non veri e propri mezzi di trasporto.

Le principali società di autonoleggio hanno uffici a Budapest e ci sono decine di agenzie locali in tutto il paese, ma non bisogna aspettarsi tariffe particolarmente vantaggiose. Chi viaggia in auto può contare su strade in buono stato, carburante facilmente disponibile e stazioni di servizio che restano aperte anche la notte.

I trasporti locali nelle città sono efficienti, effettuati da autobus e filobus oltre che da tram a Budapest, Debrecen, Szeged e Miskolc. Budapest ha anche la metropolitana e una rete ferroviaria suburbana per pendolari chiamata HÉV. I taxi sono molto numerosi e convenienti, se viene applicata la tariffa giusta (cosa che non sempre avviene a Budapest).

Letture consigliate

Il prezzo della libertà:
di Piotr S. Wandycz (Il Mulino, Bologna 2001) Questo libro traccia una storia unitaria dell'Europa centro-orientale, dal medioevo a oggi.

Democrazie da inventare. Culture politiche e stato in Ungheria e Cecoslovacchia:
(Fondazione Agnelli, Torino 1991) Una raccolta di saggi, in parte opera di autori ungheresi, che analizzano il significato della democrazia parlamentare, dello stato di diritto e dell'economia liberista in paesi con il retaggio del sistema comunista.

I ragazzi della via Pal:
di Ferenc Molnár (Giunti, Firenze 2003) L'immortale capolavoro dello scrittore e giornalista magiaro, ebreo di Budapest.

Scuola sulla frontiera:
di Géza Ottlik (edizioni e/o, Roma 1992) La vicenda si svolge in una scuola per cadetti nei primi anni '20 del Novecento e narra gli anni di formazione di un gruppo di allievi di un collegio militare ungherese, negli anni tra le due guerre.

I ribelli:
di Sándor Márai (Adelphi, Milano 2001) Uno dei romanzi più appassionanti dello scrittore magiaro, ambientato nel 1918 in una cittadina dell'Alta Ungheria.

Fiabe ungheresi:
(Oscar Mondadori, Milano 1996) Le fiabe ungheresi rappresentano un esempio perfetto di osmosi culturale fra est e ovest: contenuti tipici delle fiabe dell'occidente si fondono con elementi slavi e con motivi del folclore gitano.

Le più belle ricette d'Ungheria:
a cura di Laura Conti (Giunti, Firenze 1992) Per avvicinarsi alla cultura del paese attraverso le sue ricette tipiche.

Mete principali

Budapest
La capitale magiara è attraversata da una ampia curva del Danubio. E' il centro amministrativo e culturale del paese e praticamente tutto ciò che succede in Ungheria parte, finisce o si svolge qui. Ciò che, tuttavia, rende Budapest così particolare è la sua bellezza. Gli ampi viali, i parchi verdi e l'armonica commistione di stili architettonici le ha fatto guadagnare il soprannome di 'Parigi dell'Europa orientale'. Budapest ha anche una spiccata atmosfera fin-de-siècle, dato che fu in quel periodo - durante il boom industriale e la sua massima fioritura - che la maggior parte della città è stata edificata. Budapest ha un piano urbano ordinato e razionale che la rende ideale per passeggiare.

Il quartiere del castello, fortificato, è la principale meta per i turisti e abbraccia alcuni dei più importanti monumenti e musei della città. E' formato da due parti distinte: la città vecchia, dove in epoca medievale vivevano i cittadini, e il palazzo reale, sito originale di un castello costruito nel XIII secolo. La città vecchia è piena di strade piacevolmente dipinte, chiese decorative e il famoso bastione dei pescatori. Quest'ultimo fu costruito come piattaforma di avvistamento nel 1905 e chiamato così in riferimento alla corporazione dei pescatori che erano responsabili di difendere questo tratto di mura durante il Medioevo. E' un luogo dal quale si gode un suggestivo panorama sulla città ed è dominato da 7 torrette luccicanti (che rappresentano le sette tribù magiare che invasero il bacino dei Carpazi nel IX secolo) e da una statua di S. Stefano a cavallo. Immediatamente a sud della città vecchia si trova il palazzo reale. Raso al suolo, ricostruito e restaurato più volte nel corso degli ultimi 7 secoli, ospita una serie di musei, tra cui la Galleria nazionale che ha una enorme collezione di opere dedicate esclusivamente all'arte ungherese.

La parte più antica e forse più interessante della città è Óbuda, notevole per le sue rovine romane e i suoi piccoli e tranquilli quartieri che sembrano rimasti intatti dall'inizio del XX secolo. Vi si trovano anche diversi musei, tra cui il Museo Kiscelli, che ospita una superba collezione d'arte e sale arredate con mobili in stile impero, biedermeier e art nouveau. A nord di Óbuda si trova la città romana di Aquincum, la meglio conservata dell'Ungheria: fondata alla fin del I secolo, era tra le città più sviluppate del continente, con sontuose dimore, fontane e cortili. Oggi non resta granché, ma si possono comunque vedere i resti degli edifici e delle grandi terme, del mercato e del tempio dedicato al culto del dio sole Mitra. Il Museo di Aquincum cerca di offrire un quadro globale di tutto ciò - purtroppo solo in ungherese. Tuttavia, si possono ammirare l'organo ad acqua del III secolo, gli stampi per le ceramiche e i pavimenti a mosaico, oltre a sculture e sarcofagi in pietra all'esterno.

Tra le altre attrattive di Budapest ci sono la crociera lungo il Danubio, i percorsi lungo il fiume e sui romantici ponti, le passeggiate fra i negozi di antichità e di gioielli, oppure 'prendere le acque' in una delle numerose sorgenti termali della città.

Gli alloggi economici si trovano a Pest e nelle colline di Buda, rispettivamente a ovest e a est del centro, mentre nel quartiere del castello vi sono numerosi locali economici per mangiare. Il mercato delle pulci Esceri (nel quartiere XIX a sud della città) è uno dei migliori e dei più grandi dell'Europa orientale: vi si trova di tutto, dagli orologi dell'esercito sovietico a cappelli alla Fred Astaire. Budapest ha molto da offrire anche di sera - opera, teatro, danza e balletti, musica rock, pop, jazz e discoteche frequentate da donne disponibili.

Lago Balaton
Questo lago di forma oblunga a circa 100 km da Budapest è uno dei più grandi d'Europa, con una superficie di circa 600 kmq. È spesso chiamato il 'parco giochi della città' e le sue due rive sono molto differenti: quella sud è essenzialmente un'unica località turistica con alberghi a più piani e minuscole spiagge; quella nord ha città storiche, monumenti, sentieri di montagna, buon vino e molto meno lusso.

La parte meridionale è dominata da Siófok, la più grande delle località turistiche del Balaton. Le attività più diffuse qui sono mangiare, bere, nuotare e crogiolarsi al sole. Se ci si stufa della vita da spiaggia e della folla, si può visitare il vicino centro di Szántódpuszta, con case coloniche, granai e laboratori del XVIII e XIX secolo perfettamente conservati e una chiesa barocca. Più a ovest si trova Keszthely, una piacevole città con grandi palazzi, strade alberate ed eccellenti caffè, con un magnifico panorama su entrambe le sponde del lago.

La località turistica più antica e frequentata sul lato settentrionale è Balatonfüred che nel XIX secolo era il luogo di ritrovo dei leader politici e della cultura ed è poi diventato dapprima una colonia di scrittori e, verso l'inizio del XX secolo, una località estiva per l'emergente classe media. E' ancora un luogo sofisticato ma tranquillo e tra le sue attrattive vi sono una splendida promenade, una serie di musei dedicati a vari artisti e sorgenti di acqua calda. A sud si trova lo storico paese di Tihany, mentre a est si trova Badacsony, una regione celebre per il suo paesaggio, per gli incantevoli sentieri e per i centri di produzione vinicola.

Pécs
Situata a metà strada tra il Danubio e la Dráva, nella regione transdanubiana meridionale, Pécs è una delle città più interessanti dell'Ungheria, con un clima mite, un illustre passato, superbi musei e alcuni dei monumenti turchi più pregevoli del paese. È anche celebre per la musica, l'opera e il balletto e qui si trovano anche alcuni dei migliori articoli in pelle della nazione.

Il simbolo della città è la Moschea del Pascià Gazi Kassim che è oggi la chiesa del centro storico, il più grande edificio rimasto del periodo di occupazione turca. La moschea quadrata, con una cupola ottagonale verde in rame, fu costruita intorno alla metà del XVI secolo. Dopo l'espulsione dei turchi, la chiesa cattolica se ne è riappropriata. Gli elementi islamici sono ancora visibili oggi: nicchie per la preghiera ricavate nelle pareti, caratteristici archi a forma di 'S' e affreschi geometrici nella cupola. Nelle vicinanze si trova la sinagoga, un altro degli straordinari monumenti di Pécs. Costruita in stile romanico nel 1869, ha gallerie e panche in legno di quercia intagliato, affreschi al soffitto e un'Arca dell'Alleanza decorata nel tabernacolo.

Tra i migliori musei del paese vi sono il Museo Victor Vasarely e l'Esposizione di porcellana Zsolany. Vasarely è stato il padre della Op Art - uno stile diffuso negli anni '60 del XX secolo - e sebbene alcune delle opere esposte realizzate da lui o dai suoi discepoli appaiano datate, molte sono evocative, tangibili e vivaci. La fabbrica di porcellana Zsolany, fondata nel 1851, è stata all'avanguardia dell'arte e del design in Europa per oltre 50 anni. Molte delle sue piastrelle sono state utilizzate per decorare edifici in tutto il paese e hanno favorito la nascita di un nuovo stile pan-ungherese in architettura (i comunisti hanno poi trasformato la fabbrica in un impianto per la produzione di isolanti in ceramica). Il museo era la casa della famiglia Zsolany e contiene molti oggetti personali; al pianterreno sono esposte alcune opere del famoso scultore Amerigo Tot.

Eger
Tutti amano Eger, e si capisce subito perché: è impreziosita da edifici barocchi splendidamente conservati, che conferiscono alla città un'atmosfera rilassata e quasi mediterranea; è la patria del celebre vino Sangue di Toro; è fiancheggiata da due delle più belle catene montuose degli altipiani settentrionali. Gli ungheresi amano visitare la città perché qui i loro antenati scacciarono i turchi per la prima volta nei 170 anni di dominio ottomano. E' una città perfetta da visitare a piedi perché dietro ogni angolo si nasconde qualcosa di interessante e il centro - con i suoi 175 edifici e monumenti protetti - è chiuso al traffico. Il miglior panorama sulla città si gode dal Castello di Eger, del XIII secolo. Altre attrattive sono diversi luoghi di culto, soprattutto la cattedrale, e un minareto alto 40 metri con 100 stretti scalini a spirale che salgono fino alla sommità.

Mete alternative

Pannonhalma
Questo tranquillo paese, che ospita l'omonima abbazia, fu fondato dai monaci benedettini quasi 1000 anni fa, i quali costruirono un monastero che è stato distrutto e ricostruito molte volte ed è oggi una folle accozzaglia di architettura turca, romanica e gotica. Lo splendido interno comprende una biblioteca neoclassica con 300.000 volumi (che ne fanno la più grande biblioteca privata del paese); archivi storici con alcuni dei più antichi esempi di ungherese scritto; una galleria con opere di maestri olandesi, italiani e austriaci dal XVI al XVIII secolo e, sopra il portale in marmo rosso, un affresco raffigurante il patrono locale, S. Martino di Tours. Sulla destra, vicino a S. Martino, si vede forse uno dei più antichi graffiti dell'Ungheria, scritto in latino: 'Benedetto Padary fu qui nel 1578'. Pannonhalma è un monastero ancora funzionante e deve essere visitato con una guida. Si trova 18 km a sud-est di Gyor, nella regione transdanubiana occidentale.

Máriapócs
Questa minuscola città è una importante meta di pellegrinaggi. I fedeli sono attratti da una bella chiesa cattolica greca che ospita la Madonna nera piangente, una enorme icona incredibilmente ornata ostasi che ora ha il privilegio di stare sopra l'altare. Persino il papa Giovanni Paolo II è venuto qui nel 1991 per rendere omaggio a questa miracolosa immagine, che ha permesso alla chiesa di restare in buone condizioni. Quello che sicuramente lui sapeva - e altri no - è che questa icona non è l'originale, ma una copia ottocentesca (quella vera è custodita nella cattedrale di S. Stefano a Vienna).

Parco nazionale di Hortobágy
Questo parco nazionale di 520 kmq offre imperdibili opportunità agli amanti del birdwatching, perché nei delicati ecosistemi delle paludi e delle praterie saline vivono molte specie di aironi, egrette, trampolieri dal becco a spatola, cicogne, uccelli canori e aquile. Il parco ospita anche la grande otarda, uno degli uccelli più grandi del mondo, alta 1 metro e pesante 20 kg. Per visitare le parti migliori del parco è necessario seguire una guida muovendosi a cavallo, in carrozza o a piedi. La riserva faunistica si trova circa 40 km a ovest di Debrecen, nella Grande Pianura.