Fedör Michajlovic Dostoevskij
Delitto e Castigo

GENERE: romanzo psicologico

Il romanzo è ambientato 1865 nella Pietroburgo più grigia, bettole, ubriaconi e sbandati sono sempre presenti durante le brevi descrizioni che vengono fornite dallo scrittore.

Queste descrizioni sono però precise e completate da molti riferimenti della città(ponte K, vicolo S., ) fornendoci un itinerario preciso delle azioni del protagonista e i sui stati d’animo infatti sono le azioni del protagonista che creano il paesaggio attorno ad esso, quasi fosse lo specchio della sua condizione psico-fisica.

Il romanzo narra la storia di un giovane, Raskòlnilkov, piccolo borghese di famiglia povera, che si trasferisce dal paese natio per andare a studiare all’università di Pietroburgo; per mancanza di denaro è però costretto ad abbandonare gli studi, si trova perciò poverissimo e solo questa condizione lo porta quasi alla follia, tanto che decide di realizzare un preciso progetto per poterne uscire: uccidere una vecchia usuraia, dalla quale lui spesso andava, depredarla e continuare i suoi studi all’estero.

È spinto a compiere l’omicidio anche per garantire benessere a sua madre e salvare sua sorella Dunja, la quale si voleva sposare con un ricco consigliere di corte Luzin per poter aiutare Raskolnilkov con i soldi di suo marito.

Questo peso era però per il giovane insopportabile ed era dunque ancora più deciso nel compiere il delitto, secondo lui giustificato da quei buoni propositi.

Dopo attenti studi sulla vittima compie l’omicidio e deruba di tutti i suoi risparmi la vecchia; sfortunatamente rientra in casa in quel momento la sorella minore dell’usuraia, Livizeta, che si trova ad essere vittima innocente anche lei del giovane.

Dopo il delitto inizia un processo nella mente e nel cuore di Raskòlnilkov, che lo porta quasi alla pazzia, come ricorda più volte lui nel testo, egli capisce di aver sbagliato e che nessuno può raggiungere la felicità attraverso un delitto, questa idea lo tormenta e lo porta alla disperazione, tanto che egli si costituirà alla legge, grazie a Sonja, ragazza costretta a prostituirsi per mantenere la sua famiglia, la quale si innamora di Raskolnilkov e lo aiuta a capire il grave errore che ha commesso restandogli vicino anche in seguito.

Solo per la bontà del giudice istruttore Petrovic, il quale gli voleva “bene” la sua pena non sarà così pesante, egli è costretto a passare il resto della sua vita in un campo di lavoro in Siberia, dove inizia per lui una nuova vita.

Attorno a questa vicenda, che è quella principale, si possono collocare altre storie a questa parallele, che pur essendo a se stanti incidono sul comportamento del giovane.

Una è quella della famiglia Marmeladov, padre alcolizzato e figlia, Sonja, costretta a prostituirsi per amor nei suoi genitori, sarà lei, come detto a condurre Raskolnilkov sulla retta a via.

Ulteriori vicende sono per esempio quelle relative alla vita di Dunja, sorella del giovane omicida, è questa una delle ragioni che spingono il giovane a commettere il delitto e al tempo stesso nei suoi occhi costituisce anche la giustificazione di esso; o per esempio la figura di Svidrigajlov, pretendente alla mano di Dunja, istruttrice in casa sua, il quale per poterla avere avvelena la moglie, conduce Dunja in casa sua ma Dunja lo respinge, si difende con una pistola, Svidrigajlov capisce che non potrà mai esser sua e si suicida.

Queste storie ruotano intorno alla principale rendendo la trama difficile ma intrigante.

Secondo me il filo conduttore del racconto, che accomuna tutti i personaggi è la loro capacità di trovare sempre la “redenzione”, anche quando la loro situazione sembra disperata.

A me questo libro è piaciuto anche se l’ho trovato difficile: lungo, con nomi impossibili da ricordare e che però ritornano più volte nel testo.

Il libro si presenta come un viaggio, un giovane dalla perdizione riesce a ritrovare la speranza di una vita migliore, della felicità, che non deve passare dal male, dal delitto, ma dalla bontà, e capisce questo durante la deportazione in Siberia, suo “castigo”, è proprio questo castigo e il percorso che il giovane fa per arrivarci che lo purifica dandogli nuove speranze.

È scritto in maniera impegnativa e ricca di particolari e spiegazioni che alla lunga possono però risultare noiosi, soprattutto nella parte centrale del testo riguardante la disperazione e il pentimento del giovane.

Al contrario il principio è stato per me leggero e scorrevole, forse perché vi era la preparazione e il compimento del delitto che rendeva tutto più eccitante.

È stato un libro difficile da leggere anche perché è lontano dal mio genere preferito, fantascienza e avventura è forse il primo romanzo psicologico che leggo, ma dopo questo non si sa mai che ci sia un seguito.