CARLO COLLODI


Firenze, 24 novembre 1826
Firenze, 26 ottobre 1890

Il suo vero nome era Carlo Lorenzini, giornalista e narratore italiano.

Fu l'autore del capolavoro della letteratura per l'infanzia: "Pinocchio".

Dopo aver prestato servizio per un periodo presso una biblioteca di Firenze, nel 1848 Collodi partecipò alla seconda guerra d'Indipendenza con l'esercito piemontese.

Nei giorni della rivolta inaugurò la rivista satirica "Il Lampione", censurata nel 1849 per motivi politici ma poi ripresa nel 1850: qui si firmò per la prima volta con lo pseudonimo di Collodi, che è il luogo di nascita della madre.

Nel 1853 fondò un altro periodico, "La Scaramuccia", e continuò l'attività giornalistica fino al 1859, anno in cui si unì all'esercito di Giuseppe Garibaldi.

Nel 1860 entrò al servizio dell'amministrazione della sua città e riprese un'intensa attività giornalistica, dirigendo dal 1883 il "Giornale dei bambini".

Dopo vari romanzi minori, nel 1875 iniziò una serie di racconti pedagogici dal titolo Giannettino, che arrivarono a riempire sette volumi, l'ultimo dei quali uscì nel 1890.

Pinocchio, il burattino scapestrato che attraverso una serie di istruttive disavventure diventa un bambino responsabile, fece la sua comparsa per la prima volta nel 1881 nella Storia di un burattino, pubblicata su un settimanale per l'infanzia dal titolo "Giornale per i bambini".

Nel 1883 le dispense furono edite in forma di volume con il titolo Le avventure di Pinocchio, che divenne popolare al pari delle più classiche fiabe europee, ed è ancora oggi uno dei libri più tradotti nel mondo.

Dal libero adattamento delle vicende del personaggio Walt Disney trasse nel 1940 un popolare film d'animazione.

Collodi morì prima di aver potuto cogliere i frutti economici del suo successo.