CHARLES DICKENS


(1812-1870)

La sua serena infanzia finì nel 1822 quando la sua famiglia, impoverita, si dovette trasferire a Londra.

Circa un anno dopo il padre finì in prigione per debiti e per alcuni mesi il ragazzino fu mandato a lavorare in una fabbrica: un trauma, questo, che lasciò il segno nell’atteggiamento d’orrore di Dickens per i lavori manuali e in certi suoi sintomi quali l’emotività esasperata, l’autocommiserazione e la tendenza all’isolamento.

Tutto ciò è visibile anche nelle sue opere in cui ricorre spesso la figura del bambino solitario e infelice circondato da compagni beffardi e selvaggi.

A quindici anni, poi, interrotte le scuole, il ragazzo si impegnò in un ufficio legale e a diciotto divenne cronista parlamentare.

Al giornalismo fu sempre legato: lanciò infatti due fortunati settimanali e su alcuni periodici apparvero mensilmente anche tutti i suoi romanzi.

La sua carriera divenne sempre più fortunata e prestigiosa sia come narratore che come lettore abilissimo dei propri romanzi.

Le sue opere più importanti sono:

- Il circolo Pickwick (1836-37)

- Oliver Twist (1837-38)

- La bottega dell’antiquario (1841)

- Le due città (1859)

- Canto di Natale (1843 )

- Dombey e figlio (1846)