Herman Hesse
Siddharta
ver.1

Data di composizione: 1922

Storia e intreccio:

Argomento: Il libro narra di Siddharta, figlio di un Brahmino, che intraprende la sua via di purificazione assaporando la ricchezza, la potenza e anche la povertà, fino alla scoperta della verità, raggiunta con l'aiuto del Buddha.

Tempo della narrazione e azione: non è descritto un tempo preciso, ma la narrazione è in ordine cronologico con flash-back di tanto in tanto.

Punti nodali e il loro sviluppo:

1) da giovane lascia con l'amico Govinda la casa paterna per trovare la saggezza

2) si rifugia presso i samana e apprende ad aspettare, digiunare e pensare.

3) Incontra il Buddha e mentre Govinda entra a far parte dei monaci suoi seguaci, Siddharta non ancora soddisfatto, continua la sua ricerca di beatitudine.

4) Allontanandosi da Gotama, giunge a un fiume ed è assorto nei pensieri e al suo risveglio capisce che non deve sfuggire al proprio Io , ma deve evidenziarlo e conviverci pacificamente.

5) Giunto in città incontra Kamala, prostituta che gli insegna l'arte di amare e come comportarsi in quella società, trasformandolo in un mercante ricco ma privo di valori morali.

6) Siddharta si accorge della perdita delle dottrine a lungo praticate, quali il pensare, il digiuno, e l'attesa, così decide di tornare a quel fiume che già una volta aveva segnato un cambiamento interiore.

7) Giunto al fiume, dopo qualche tempo riesce a sentire anch'egli, come il barcaiolo, la voce saggia del fiume che lo riporta sulla via della meditazione tramite l' "Om".

8) Kamala, diventata seguace del Buddha, è in pellegrinaggio e quando incontra Siddharta, gli confida che il bambino che portava con sè era suo figlio, il piccolo Siddharta; purtroppo la donna muore perchè morsicata da un serpente velenoso.

9) Il vecchio Siddharta prova a crescere il figlio, ma questo, viziato e non adatto a vivere di meditazione, scappa, lasciando grande dolore nel cuore del padre.

10) Dopo qualche tempo incontrò Govinda, il quale stentava a riconoscere Siddharta sotto quell'aspetto di barcaiolo, ma alla fine riconosce nell'amico il Buddha, colui che aveva raggiunto l'illuminazione tramite l'unione di Samsara e Nirvana.

Tematiche principali:

1) Crescita interiore tramite la strada più ardua che porta alla vera conoscenza di sè

2) Ricerca di integrità, ovvero la ricerca di sè stessi e di un equilibrio interiore

3) Rapporto genitori-figli, in quanto i giovani imparano solo sulla loro esperienza

Narratore: In terza persona, onnisciente ed esterno.

Tempo: la narrazione non ha tempo, non rappresenta nessuna epoca storica e dura tutta una vita, quella di Siddharta.

Personaggi principali:

1) Siddharta: personaggio a tutto tondo che nel corso della sua vita, oltre a mutare il suo comportamento, muta anche il suo aspetto, infatti da ragazzo ricco, figlio di Brahmino, ben tenuto e vestito bene, passa ad essere un Samana, con vestiti logori, capelli sporchi e pessimo aspetto, per poi tornare ad essere, nella città dei mercanti, un uomo ricco, ben vestito e con grande cura di sè; ha una personalità molto forte, anche se quando arriva in città perde di vista le vere cose importanti, lasciandosi trasportare dalla vita. Si comporta sempre da Samana, ovvero da uomo saggio, affascinando le persone con la sua arte di pensare.

2) Govinda: amico di Siddharta, soggetto all'influenza dell'amico: l'unica decisione della sua vita fu quella di entrare a far parte dei seguaci del Buddha. E' sempre leale verso Siddharta e si comporta da buon amico, dando consigli senza imporre nulla.

3) Kamala: prostituta della città in cui giunge Siddharta dopo aver lasciato Govinda. Questa insegna all'uomo come diventare un mercante e un uomo raffinato che bada però più all'atteggiamento che alla sostanza; gli insegna inoltre l'arte dell'amore, restando incinta proprio l'ultima volta che si videro. E' un personaggio statico che tuttavia comprende i pensieri di Siddharta e ne è molto affascinata.

Ambientazione: La vicenda pur svolgendosi in un luogo fisico, quale l'India, tuttavia è ambientata in un paesaggio psicologico-emotivo.

Linguaggio:

Sintassi: semplice con prevalenza di periodo ipotattico.

Lessico: specifico delle religioni orientali, colloquiale ma talvolta arcaico.

Stile: Incisivo, discorsivo, con grande uso di metafore, accostamento dei contrari e ripetizioni e un crescendo del tono narrativo.

Intenzioni dello scrittore: evidenziare la sua posizione di pacifista, di analisi interiore e dei suoi pensieri.

Osservazioni personali: Ho trovato tutto il libro molto efficace, ma il passo che mi è rimasto più impresso è quando Siddharta, dopo essersi allontanato da Govinda e da Gotama, assorto nei suoi pensieri, riesce a capire gli errori fino a quel momento commessi e riesce a trovare una soluzione dentro sè stesso, tramite la conoscenza di quell'Io che aveva prima nascosto.

Il libro mi è piaciuto molto, sia perchè mi interessano le filosofie orientali, sia perchè si può imparare molto dagli errori di Siddharta, soprattutto che ognuno di noi si crea un proprio destino e che è solo conoscendo noi stessi che si può vivere bene la vita.

Citazione: "Il mondo caro Govinda, non imperfetto, o impegnato in una lunga verso la perfezione: no, perfetto in ogni istante, ogni peccato porta già in sè la grazia, tutti i bambini portano già in sè la vecchiaia, tutti i lattanti, la morte, tutti i morenti la vita eterna".