George Orwell
1984
(ver.2)

Breve riassunto:

il romanzo è diviso in tre parti che, pur avendo tra loro una continuità temporale, sono incentrate su tre diversi e ben distinti temi: nella prima viene fatta la conoscenza con quel mondo chiamato Oceania e con i due suoi rivali o alleati (a seconda dei casi), Eurasia ed Estasia.

Si viene così a sapere che nel 1984 il mondo sarebbe dovuto essere stato diviso, secondo l’autore, in questi tre superstati, dei quali il primo governato da un Partito che si presenta al popolo con l’immagine del Grande Fratello, un capo supremo che tutto vede e tutto sa grazie ai teleschermi e che punisce coloro le cui idee (bastano anche solo quelle) si discostano da quelle imposte dal potere attraverso un efficientissimo corpo di polizia.

Sotto questo regime ogni cittadino è spogliato della propria personalità e deve vivere secondo i dettami del Partito, pena la morte, inflitta dopo una conversione forzata, perché nessuno, finché in vita, si possa opporre al potere costituito.

Non esiste una realtà oggettiva, il presente, così come il passato e il futuro, sono controllati dall’alto attraverso quattro ministeri (della Verità, dell’Amore, dell’Abbondanza e della Pace) che lavorano incessantemente allo scopo di modificare ogni documento storico a favore del Partito, di infondere nella popolazione amore nei confronti del Grande Fratello e odio verso i nemici, chiunque essi siano, di scovare e scoperchiare ogni tentativo di rivolta verso il Partito e via dicendo.

Anche il protagonista, Winston Smith, lavora in uno di questi ministeri, quello della Verità, ed ogni giorno si trova alle prese con enormi quantità di scartoffie da correggere per fare in modo che ogni avvenimento passato venga descritto esattamente così come vogliono dall’alto.

Egli però disprezza il suo lavoro, non è capace di arrendersi alla menzogna, non può dimenticare come si sono svolti realmente gli avvenimenti a cui, in passato, lui stesso ha preso parte, e per di più, casomai dovesse riuscire a compiere un atto del genere, non può proprio dimenticare di aver dimenticato.

È così che comincia la sua lotta interiore contro il Partito, una scelta molto pericolosa, ma che non riesce ad evitare. In pubblico non si può esporre, non può dare a vedere il suo vero punto di vista, perché sarebbe troppo pericoloso, sarebbe impensabile di non venir scoperto con tutti i teleschermi e le Spie sparpagliati qua e là in ogni dove e, una volta scoperto, andrebbe incontro a punizioni crudelissime. Così il suo primo atto di ribellione è un diario, un piccolo quaderno di fattura antica sul quale incomincia ad annotare i suoi pensieri, i suoi ricordi ed ogni cosa che gli passi per la mente e reputi degna di essere tramandata, nonostante il Partito magari ne neghi la esistenza.

Il secondo atto che compie (seconda parte), più coraggioso ed eclatante, è la relazione con Julia, una ragazza anch’essa nemica del Partito.

Ora, bisogna sapere che sotto il regime del Grande Fratello sono proibiti i rapporti sessuali, ad eccezione di quelli compiuti dai prolet ed unicamente a fini riproduttivi, dunque questa loro storia d’amore costituisce di per sé un atto così grave da comportare pene severissime per entrambi.

Ciononostante nessuno dei due è intenzionato ad interromperla, l’uno perché ha finalmente scoperto di non essere l’unico ad essersi reso conto di ciò che sta facendo il Partito, l’altra perché, nonostante sia iscritta ad un movimento con idee totalmente contrarie, perché ama il sesso come attività fine a se stessa. In un primo periodo gli incontri dei due sono limitati a poche parole scambiate a labbra serrate e senza nemmeno guardarsi in faccia, poi Julia dice a Winston di conoscere dei nascondigli dove poter stare in pace senza la preoccupazione di essere scoperti ed è così che i due riescono a fare l’amore, la prima volta in una radura in mezzo alla campagna e poi in un campanile di una chiesa diroccata.

La soluzione finale però, quella che sembra essere definitiva e sicura da occhi indiscreti, è rappresentata da una stanzetta sopra ad una bottega nei quartieri dei prolet stanzetta che Winston prende in affitto per pochi dollari e nella quale si può incontrare liberamente con la sua donna. Ottenuto questo importante risultato i due sembrano fare un altro grande passo avanti: Winston viene contattato da un membro del Partito Interno che si dichiara nemico del Grande Fratello e gli propone di entrare a far parte di quella organizzazione non-organizzazione che da tempo progetta atti terroristici volti a soverchiare il potere.

I due innamorati, bisognosi di trovare un appoggio importante per la loro causa, si fidano senza pensarci due volte di questo funzionario, che di nome fa O'Brien, e giurano fedeltà alla Fratellanza, quella pseudo-organizzazione di cui sopra. Da quest’uomo ricevono anche un libro in cui Goldstein, il più grande nemico del Partito, l’antagonista del Grande Fratello, illustra la sua filosofia e mette a nudo gli sporchi progetti del Partito. Winston e Julia, inebriati da questo nuovo appoggio, non sospettano nemmeno che dietro a quell’amicizia si possa celare una trappola, ma così invece è ed i due, ignari, vengono colti in flagrante mentre si trovano nella loro stanza.

Da qui inizia la terza parte, una lunga narrazione delle torture inflitte al protagonista una volta catturato dalla Psicopolizia. Lo scopo del Partito non è né quello di torturarlo per punirlo né quello di ucciderlo per lo stesso motivo, ma ogni punizione che gli viene inflitta è volta unicamente a farlo diventare, per amore o per forza, amico del Grande Fratello. Il suo boia, se così si può definire nonostante il suo comportamento sia stato in molti punti quasi amichevole e protettivo, è lo stesso O’Brien, che si occupa costantemente di lui riducendolo ad un ammasso di ossa e pelle rattrappite che solo con una grande immaginazione si possono ancora identificare come facenti parte di un essere umano. Nonostante ciò però Winston sembra non cedere perché, pur essendo stati il suo corpo e la sua mente quasi distrutti, conserva ancora una piccola cosa che gli consente di non arrendersi alla volontà del Partito: l’amore per Julia. Quando però anche questo ultimo appiglio viene sgretolato con la più crudele delle torture, Winston si trasforma in un essere amorfo, in un corpo che, pur essendo rinvigorito dopo le torture, è governato da una mente non più autonoma, ma completamente nelle mani del Partito.

Epoca: come dice il titolo, la storia è ambientata nel 1984, ma non in quell’anno che è stato effettivamente, ma in un 1984 così come Orwell pensava che sarebbe stato.

Ambiente: Londra

Personaggi:

WINSTON SMITH, come moltissime altre persone, è un nemico del Partito. Non riesce a tollerare le menzogne che ogni giorno propinano dall’alto, ma, pensando di essere l’unico a pensarla in quel modo, non cerca appoggi esterni, ma si affida unicamente al suo diario, che poi è lui stesso. Non riesce a mentire in nessun modo, non può credere reali cose che non lo sono e, anche se ne va della sua incolumità, continua a perseverare sulle sue idee. È fedele, testardo, ma forse ha un comportamento un po’ passivo verso il Partito. Ha una sola faccia, non riesce cioè a fingere di non essere contro il Partito; può non darlo a vedere, ma non simulare il contrario.

JULIA, a differenza di Winston, è più attiva, dinamica, spigliata. In apparenza si direbbe profondamente convinta degli ideali del Partito: partecipa assiduamente alle attività collettive, fa parte della Lega Giovanile Anti-Sesso, ma oltre a ciò si dedica ancor più attivamente alle attività che vanno contro il potere, come ad esempio alla relazione con Winston. Un’altra differenza tra lei e l’uomo è la sua infedeltà: una volta caduta nelle mani della Psicopolizia non esita un attimo a tradire quello che avrebbe dovuto essere il suo amato, mentre per fare arrivare quest’ultimo a questo punto è stata necessaria una tortura crudelissima.

O’BRIEN è un membro del Partito Interno che svolge alla perfezione il suo lavoro. Non ha particolari risentimenti contro i nemici del Partito, ma li tratta semplicemente come Winston tratta le sue carte: sono un lavoro da compiere e nulla più. Tortura Smith ma non è crudele, non lo fa per soddisfare alcuni suoi istinti di cinismo, ma solamente per riportarlo sul cammino dettato dal Partito, e solo lo stretto necessario a raggiungere lo scopo.

IL GRANDE FRATELLO, cosi come GOLDSTEIN sono due personaggi inesistenti; il primo è solo una faccia con la quale il Partito si presenta al popolo, il secondo il personaggio di riferimento per tutti coloro che sono nemici del Partito, al quale è stato attribuito un libro in cui è contenuta la sua dottrina, ma che in realtà è solo un esca, una trappola in cui sono caduti anche Winston e Julia.

Temi e argomenti principali:
i temi caratterizzanti di questo romanzo sono l’annullamento dell’individualità dell’uomo e di una realtà oggettiva. Da queste due cose deriva poi la lotta dei due protagonisti, espressa anche attraverso la loro relazione sentimentale, la loro complicità, la paura di essere scoperti, la ricerca di collaborazione all’esterno per sapere di non essere soli a lottare contro quell’enorme nemico che è il Partito.

Episodio significativo:
secondo me l’episodio più importante del romanzo è stata l’occhiata che Winston e O’Brien si sono scambiati all’inizio della storia, durante i primi Due Minuti d’Odio, e attraverso la quale si è stabilita una tacita alleanza tra i due.

Lingua e stile:
lo stile non è particolarmente elaborato: i periodi sono brevi e semplici. Per quanto riguarda il lessico, c’è da segnalare la presenza all’interno del testo di alcuni termini in neolingua, la lingua del mondo immaginato da Orwell ed elaborata dallo stesso autore nei suoi tratti più semplici. Vi è inoltre una forte iterazione di “se stesso”, “se medesimo” e simili, il che sta ad indicare un’identità dell’uomo, che viene però in questo romanzo oscurata.