George Orwell
La Fattoria degli Animali

''ANIMAL FARM'' é il titolo originale dell'italiano ''La Fattoria degli Animali'', scritta fra il 1943 e il 1944 dall'inglese Sir Arthur Blair, meglio conosciuto come George Orwell, nome con il quale firmava tutte le sue opere.

Il libro preso in esame é una satira politica dello Stalinismo e del Socialismo Russo, che Orwell ha ''camuffato'' in una favoletta per bambini. E' palese che il suo intento fosse di far trasparire facilmente tutte le analogie con la rivoluzione russa.

Jones, il proprietario della ''Fattoria Padronale'', mantiene l'ordine e la disciplina fra gli animali di sua proprietà creando un clima di paura e inflessibilità. Un tempo, la fattoria era prospera, ed in grado di fornire una discreta vita ai suoi abitanti; in seguito il padrone aveva perso un’importante causa legale, dilapidando in tal maniera un patrimonio.

Dopo questo duro contraccolpo psicologico, Jones si era dato all'alcool e ora erano tempi davvero bui per tutti, specialmente per gli animali.

LA RIUNIONE SEGRETA

I campi, un tempo sempre generosi, ora erano brulli e incolti e non producevano abbastanza da permettere agli animali lauti pranzi. Una notte, a causa del continuo peggiorare della situazione e del sogno premonitore di un vecchio e saggio verro chiamato da tutti il ''Vecchio Maggiore'', questi ultimi si radunarono per prendere urgenti decisioni.

La riunione era iniziata e il Maggiore annunciò un'imminente rivoluzione che sarebbe stata condotta dagli animali, grazie alla quale avrebbero scacciato gli uomini dalla fattoria in modo definitivo e instaurato un regime d’uguaglianza in quella che sarebbe stata chiamata la ''Repubblica degli animali''.

Lì sarebbero vissuti nel rispetto reciproco e soprattutto in quello dei sette principi dell'animalismo.
Questi ''comandamenti'' erano apparsi in sogno all'anziano maiale:

- TUTTO CIO' CHE CAMMINA SU DUE GAMBE E' NEMICO

- TUTTO CIO' CHE VA SU QUATTRO GAMBE O HA ALI E' AMICO

- NESSUN ANIMALE VESTIRA' ABITI

- NESSUN ANIMALE DORMIRA' IN UN LETTO

- NESSUN ANIMALE BERRA' ALCOLICI

- NESSUN ANIMALE UCCIDERA' UN ALTRO ANIMALE

- TUTTI GLI ANIMALI SONO UGUALI

Dopo pochi giorni l'anziano maiale morì, ma nella fattoria risuonava l'aria di ''Animali d'Inghilterra'', (canto rivoluzionario insegnato a tutti dal Maggiore) e ogni animale viveva in attesa della GRANDE RIVOLUZIONE.
In realtà la sommossa non venne in alcun modo pianificata, ma scoppiò casualmente. Ad un tratto gli animali si ritrovarono completamente liberi e padroni di una stupenda tenuta. Ora toccava a loro svolgere tutti quei compiti che un tempo erano di competenza dell'uomo, ma erano disposti a tutto perché sapevano che l’intero il prodotto sarebbe andato agli animali.

PALLA DI NEVE, NAPOLEON E LA RIVOLUZIONE

La situazione venne presa in mano da due dei maiali più intraprendenti (i maiali erano stimati per la loro grande intelligenza, superiore a quella di tutti gli altri animali della fattoria) che cominciarono a dirigere le operazioni. Questi si chiamavano ''Napoleon'' e ''Palla di Neve''.

Per prima cosa avvenne la raccolta del fieno, che fu svolta in maniera impeccabile, molto meglio di come avrebbero fatto Jones e i suoi aiutanti.

Ogni animale diede il suo contributo a seconda delle sue possibilità: i cavalli svolsero la parte più faticosa, aiutati da pecore e maiali, le galline raccolsero le pagliuzze rimaste sul terreno e così via...

Vennero organizzati dei raduni domenicali, durante i quali si faceva il punto della situazione e Palla di Neve e Napoleon davano istruzioni per il lavoro settimanale.

In seguito esplorarono la casa e bruciarono tutto quello che ricordava l'oppressione umana; la casa però venne lasciata intatta come museo.

Il tempo passava, il lavoro era aumentato e le cose sembravano andare sempre meglio. La ''Fattoria degli Animali'', così era stata da loro ribattezzata la Fattoria Padronale nel più puro spirito democratico, cominciava ad acquistare popolarità e ad essere sulla bocca di tutti.

Molti agricoltori, temendo che altri animali potessero ripetere la loro imprese, organizzarono insieme a Jones una spedizione punitiva.

Gli animali si difesero con onore e nella battaglia del ''Chiuso delle Vacche'' respinsero il nemico grazie alle strategie del loro comandante Palla di Neve, ma subirono alcune perdite. Sebbene la libertà fosse stata riguadagnata e gli animali potessero ricominciare la loro tranquilla esistenza, la ruggine fra i due coordinatori cominciò ad intensificarsi; erano in disaccordo su ogni piccola decisione.

UNA NUOVA DITTATURA

La situazione degenerò, finchè Napoleon, aiutato da nove cani da lui allevati, eliminò Palla di Neve.

Subito vennero aboliti vari privilegi, ma non di certo quelli riguardanti i maiali che invece furono avvantaggiati dalla situazione. Poco dopo Napoleon ordinò di costruire quel mulino che aveva precedentemente ideato Palla di Neve, dicendo però che era una sua ideazione; per tutto l'anno successivo gli animali, oberati dal lavoro, tirarono avanti grazie alla forza di Gondrano e al grido delle sue due massime: ''LAVORERO' DI PIU''' e ''NAPOLEON HA SEMPRE RAGIONE''.
I maiali iniziarono perfino a trasgredire alcuni principi dell'animalismo: andarono ad abitare nella casa colonica, a bere alcolici e per nascondere le loro trasgressioni cancellarono dal muro del granaio i comandamenti interessati.

Frattanto la costruzione del mulino era terminata, ma la loro opera si distrusse poiché era stata ideata troppo fragile.

La situazione aveva continuato a peggiorare, ma gli animali non sembravano accorgersene, confortati da Clarinetto, un simpatico maiale che con abili parole li convinceva che la loro condizione era in costante miglioramento.
La ricostruzione del mulino iniziò e gli sforzi furono disumani. Il lavoro era di più rispetto alla prima edificazione, poiché l'edificio doveva essere più resistente, ma il cibo, a dispetto delle promesse di Napoleon, continuava a scarseggiare (c'era anche chi asseriva fosse diminuito rispetto a quando c'era il padrone Jones). Malgrado le difficoltà il mulino venne nuovamente terminato, ma invano.

Questa volta fu Frederick, un loro vicino che fece saltare in aria l'edificio con dell'esplosivo ad alto potenziale durante un'incursione alla fattoria. Gli animali, irati, fecero letteralmente a pezzi l'invasore, ma il morale era calato drasticamente.

Per la terza volta si dovette iniziare la costruzione di quello che era ormai diventato il loro sogno; gli anni passarono, Gondrano morì, ma grazie a tre nuovi cavalli finalmente quell'immensa macchina fu messa in funzione. Il mulino non venne però usato per produrre l'energia elettrica, per far funzionare l'acqua calda e per tutte le funzioni che aveva preventivato Palla di Neve; fu sfruttato per macinare il grano, e questo comportò una diminuzione del cibo a disposizione per il sostentamento degli animali.

La situazione era diventata a dir poco tragica e gli animali ormai abituati a soprusi di ogni genere non si stupirono nemmeno quando i maiali iniziarono a camminare in piedi e a vestirsi con gli abiti di Jones.

Guardavano con indifferenza anche le casse di Whisky, un tempo considerato veleno mortale, che venivano portate alla fattoria.

L’ULTIMO COMANDAMENTO

In quel luogo che era stato a lungo il sogno di un'intera generazione e che era considerato un'utopia per tutti gli animali aleggiava un'aria triste e lugubre; sul muro del granaio era rimasto un solo comandamento che molti erano sicuri fosse diverso da prima:

TUTTI GLI ANIMALI SONO UGUALI MA ALCUNI SONO PIU' EGUALI DI ALTRI

Il racconto si conclude sull'immagine di questa frase assurda, con un'orgia che vede protagonisti i maiali e alcuni umani che si ritrovano per alcuni patti commerciali, ma finiscono irrimediabilmente per litigare a causa di una mano di Poker truccata.

A questo punto gli animali non riescono più a distinguere gli uomini dai maiali e si accorgono bruscamente dove li ha portati la Rivoluzione.

ANALOGIE CON LA RIVOLUZIONE RUSSA

Da questo racconto traspare molto chiaramente la storia dell'U.R.S.S. a partire dal 1917 fino alla conferenza di Teheran.

Sono troppo chiare le analogie che intercorrono fra il testo di Orwell e la storia della rivoluzione Russa. Come disse un importante editore a cui lo scrittore inglese chiese di pubblicare il libro, esse possono essere solo attribuite a quella dittatura e non ad altre dittature della storia.

Jones rappresenta lo Zar ed è inserito nella storia in quello che sarebbe il 1917 russo. In quel periodo Nicola II (lo Zar) aveva un governo totalmente inefficiente che, come dimostra l'insurrezione di febbraio, non produceva neanche lo stretto necessario per la sopravvivenza della popolazione.

Orwell utilizza come pretesto per lo scoppio della rivolta un'invasione da parte degli animali nel granaio, che in seguito reagiscono violentemente alle percosse degli uomini che tentano di scacciarli.

Gli uomini sono talmente terrorizzati dagli animali che fuggono dalla fattoria. Questo evento può essere paragonato alla dimostrazione per il pane del 1917, che, in modo ''casuale'', si è tramutata in rivolta contro il governo, costringendo lo Zar ad abdicare.

Al posto di Nicola II subentra Lenin che prende il potere seguendo la linea politica comunista.

Per quanto riguarda questa figura alcuni la incarnano nel Maggiore, mentre altri sostengono che non sia presente nel racconto e dicono che l'anziano verro impersoni Marx. Penso che la seconda ipotesi sia quella più attinente al vero, difatti Marx è morto dopo la rivoluzione, proprio come l'Orgoglio di Willingdon. Inoltre è Marx che ha posto le basi del Comunismo (come l'animalismo Orwelliano) e non Lenin.

Vi sono altre piccole analogie fra la trama di Orwell e la storia che stiamo prendendo in considerazione: gli animali si riunivano di notte e i sudditi del regime zarista ''tramavano nel buio'', la bandiera, il ritualismo tipico del socialismo...

Dopo l'uscita di scena dello Zar e di Lenin, entrano in scena Stalin e Trotkij, impersonati da Napoleon e Palla di Neve.

La vicenda fra i due è fedelmente ricostruita: durante i primi tempi è Trotkij quello più attivo, il preferito di Lenin e il più amato dal popolo... Inoltre Trotkij credeva fermamente nei principi del Comunismo e li rispettava in modo categorico. E' lui che si incarica di tenere a bada i proseliti dello Zar, che tentano di farlo tornare al potere (la battaglia del Chiuso delle Vacche).

Palla di Neve, proprio come il suo alter ego, è il vero ideatore del mulino che rappresenta il primo piano quinquennale, ma sebbene fosse il ''migliore'', viene eliminato da Napoleon grazie all'aiuto dei suoi cani (G.P.U.).
E così è Napoleon che riesce a spuntarla fra i due ed è lui che instaura la dittatura nella fattoria degli animali: questo verro accentra nelle sue mani tutto il potere e si accolla tutti i meriti di quello che accade di positivo nella fattoria.

Dà ordine di costruire il mulino, che fa ovviamente chiamare ''Mulino Napoleon'', si fa dipingere una sua effigie su un muro del granaio e diventa per tutti come un semi-dio.
Anche nella Russia dell'uomo di ferro avviene un fenomeno analogo che gli storici chiamano Stalinismo; la figura di Stalin è ovunque, ed il suo nome diventa sinonimo di perfezione.

Altra analogia intercorre fra il mulino e il piano quinquennale; il mulino per essere completato deve venire ricostruito molteplici volte.

Gli obiettivi prefissati da Stalin che dovevano essere raggiunti entro cinque anni, slittarono di altrettanto tempo, come l'edificazione del Mulino Napoleon...

Nelle pagine 63-64-65 è narrato un episodio che è una pietra miliare della storia dell'Unione Sovietica: le famose epurazioni.

Orwell preferisce chiamarle autoconfessioni, ma in realtà coloro che ammettevano di aver commesso crimini di ogni tipo venivano largamente ''aiutati dalle forze della G.P.U.; storicamente questo avvenimento può essere collocato nel periodo compreso fra 1936 e il 1938 e fu il primo atto di violenza materiale da parte del governo verso il popolo.

Vennero deportati in Siberia svariati milioni di persone e la cosa fu giustificata come '' intervento per la salvaguardia degli ideali comunisti''.

Dopodiché scoppiò la II guerra mondiale, che vide fra le prime protagoniste la Germania di Hitler e la Russia; esse attaccarono la Polonia e in virtù del patto Molotov-Von Ribbentrop se la spartirono equamente. Prima di firmare quel patto con Hitler, Stalin era stato a lungo corteggiato dall'Inghilterra e dalle altre nazioni alleate; la Russia aveva una così vasta disposizione di uomini che, in caso di conflitto, era meglio esserci insieme che averla contro.

Alla fine l'U.R.S.S., dopo un periodo di riflessione, aveva stabilito l'alleanza con i nazisti, rifiutando le offerte dell'Inghilterra... Inizialmente l'Unione Sovietica e la Germania combattono fianco a fianco fino al 1942, quando Hitler, non avendo saziato la sua fame di conquista, attacca violentemente l'U.R.S.S.

Quest'ultima riesce a sopraffare l'avversario soltanto grazie al comando delle operazioni militari affidato a Stalin in persona: il leader sovietico riesce a respingere il nemico nella famosa battaglia di Stalingrado, grazie ad una superiorità numerica schiacciante e ad abili strategie.

Analogamente Napoleon stringe un patto con Frederick (Hitler), dopo esser stato indeciso con Pilkington (Inghilterra), il quale (Frederick) però rompe l'alleanza e attacca il mulino della fattoria; in questa battaglia è Napoleon stesso a capitanare gli animali, come fece Stalin con le truppe russe.

Infine il racconto si conclude con quella che sarebbe la conferenza di Teheran; umani e maiali si ritrovano per stringere nuove alleanze, ma si ritrovano a litigare per la suddivisione della Germania (partita di Poker).

Per concludere vorrei evidenziare altre simpatiche analogie: nei ritrovi domenicali Orwell presenta una bandiera verde con un corno ed un ferro di cavallo che veniva sbandierata... Non ricorda per caso una bandiera rossa con falce martello?

noltre sembra che gli animali della fattoria siano stati suddivisi, per alcune loro caratteristiche, in quattro gruppi, che ricordano la ''suddivisione'' del popolo ''di Stalin''.

Gondrano rappresenta gli Stakanovisti, lavoratori infaticabili, al contrario Mollie e il gatto, la piccola borghesia inoperosa, con una piccola differenza: il gatto non lavora ma resta nella fattoria, mentre Mollie decide di fuggire perchè non apprezza la sua nuova condizione.

Poi c'è Benjamin che è totalmente indifferente a quello che accade intorno a lui, mentre le pecore sono esaltate dall'idea della rivoluzione e sono le più ''rumorose'', anche se agiscono in modo superficiale e immotivato.