Inquinamento e degrado ambientale

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Inquinamento e degrado ambientale

"Nei paesi ricchi e sviluppati le problematiche ecologiche sembrano entrare ormai a far parte della coscienza collettiva e ognuno è chiamato ad acquisire la cognizione delle possibilità e delle responsabilità nell'uso delle risorse naturali"


In questi ultimi anni, ascoltando telegiornali, leggendo riviste o parlando con gli amici, si discute su problemi molto gravi: l'inquinamento e il degrado ambientale.

Il termine inquinamento indica l'introduzione nell'ambiente di sostanze in grado di provocare pericoli effettivi o potenziali per la salute dell'uomo oppure di minacciare l'esistenza di animali e piante.

Se ci chiedessero che cosa è l'ambiente, la nostra prima risposta sarebbe "il verde che ci circonda", "la natura"; ma in realtà è un insieme di diversi fattori (esseri viventi, caratteristiche climatiche, interventi umani...) che permettono la vita; in esso anche un piccolo cambiamento può riportare conseguenze gravi; anche l'uomo in questo sistema svolge una funzione importante, spesso opera interventi locali che rovinano in modo irreparabile gli ecosistemi.

In questi ultimi due secoli nei paesi ricchi e sviluppati, il "progresso" ha influito pesantemente sull'ambiente, procurando conseguenze anche drammatiche per la stessa sopravvivenza dell'uomo; si è, infatti, passati ad un mondo costituito più di cemento che di "verde" e soprattutto a stili di vita caratterizzati da esigenze, sia individuali sia comuni, sempre più elevate.

Nel dopoguerra, in seguito ad un aumento demografico e al boom economico, c'è stata un'espansione delle città che si sono riempite di palazzi sempre più alti e addossati gli uni agli altri, a discapito degli spazi verdi che si sono ridotti spesso a semplici aiuole. Negli ultimi anni, fortunatamente, ci si è accorti che gli spazi verdi sono indispensabili sia per un fattore estetico ma soprattutto per un benessere comune.

Il progresso scientifico e soprattutto tecnologico ha posto alla portata di tutti elettrodomestici di vario tipo, senza i quali non riusciremmo a vivere; noi giovani per esempio riteniamo quasi indispensabili computer, televisione, video giochi, impianti stereo, cellulari ecc.; e nessuna casalinga penso riuscirebbe a fare a meno di lavatrice, frigorifero, forno, frullatori e così via.

Tutti questi strumenti però richiedono un dispendio di energia elevatissimo e come sappiamo la corrente elettrica si ricava da risorse naturali di vario tipo, impiegate nelle centrali.

Spesso i genitori ci riprendono per l'eccessivo consumo di energia, per esempio perché lasciamo accese troppe luci, o facciamo funzionare contemporaneamente più strumenti, adesso capisco che, oltre a un discorso puramente economico, altrettanto importante è quello energetico e quindi ambientale.

La nostra è diventata anche una società "dell'usa e getta", infatti, si utilizzano sempre di più materiali cartacei o di plastica che indubbiamente sono più pratici e igienici ma d'altra parte aumentano il volume dei rifiuti che già comunque si producono.

Oggi l'opinione pubblica si mostra più sensibile al problema ambientale e collabora con le iniziative prese dalle varie amministrazioni per migliorare la situazione; per esempio il nostro Comune è stato uno dei primi ad attuare la raccolta differenziata dei rifiuti e da un sondaggio pare che, dopo un primo momento di difficoltà, la popolazione abbia aderito e collaborato attivamente.

Anche i governi hanno cominciato occuparsi del problema inquinamento, nel 1972 i rappresentanti di 113 Paesi si sono riuniti a Stoccolma per la prima conferenza delle nazioni unite sull'ambiente per esaminare le conseguenze che sarebbero derivate da un incontrollato inquinamento ambientale.
Questa conferenza è stata importante perché ha messo a confronto la situazione degli Stati più industrializzati con quella degli Stati poveri. Si è arrivati alla conclusione che una crescita economica tanto rapida, basata sullo sfruttamento delle risorse naturali non rinnovabili, per esempio minerali e petrolio, può portare in tempi brevi al loro rapido esaurimento e che lo sfruttamento delle risorse apparentemente rinnovabili, come il suolo coltivato, se non si tiene conto delle capacità e dei tempi di rigenerazione, può condurre a una diminuzione della fertilità del terreno favorendo un aumento dei deserti.

Successivamente nel 1987 fu affermato che lo sviluppo tecnologico e economico è concepibile con la salvaguardia dell'ambiente e fu introdotto il concetto di sviluppo sostenibile, incentrato sulla possibilità di produrre un miglioramento che possa soddisfare i bisogni delle attuali generazioni senza togliere a quelle future i mezzi per soddisfare i loro.

In pratica in Italia, oltre alla raccolta differenziata, sono state istituite alcune domeniche senza automobili, durante le quali il cittadino può circolare a piedi o in bicicletta oppure con mezzi pubblici, spesso gratuiti.

Purtroppo il fatto che non tutte le città aderiscano a questa iniziativa, vanifica l'utilità della stessa, perché non esistono barriere fisiche all'inquinamento tra località adiacenti e inoltre la scarsa frequenza annulla il risultato.

D'altra parte non penso che la gente accetterebbe di passare tutte le domeniche a piedi. In ultima analisi questo è un problema molto grave che coinvolge tutto il mondo e non è facilmente risolvibile, è comunque positivo che ci si sia accorti che le risorse non sono inesauribili e quindi bisogna trovare una soluzione a livello mondiale.