Tema
Un bilancio della vostra esperienza liceale

E’ tempo di fare un bilancio della vostra esperienza liceale, senza polemiche sterili, ma con sincerità: qual è la vostra valutazione di questo importante biennio della vostra carriera scolastica?


Caro Diario, oggi è il.....

Dato che sono a casa QUASI in vacanza, che cosa ho fatto?

Sono andata a rivedermi le tue vecchie annotazioni.

Quanto tempo è già passato dal giorno in cui varcai per la prima volta le porte della mia attuale scuola.

Ti ricordi come ero insicura e titubante di fronte ad una nuova vita scolastica?

Me l’aspettavo completamente nuova e diversa da quella che avevo vissuto fino a poco tempo prima.

Ora posso dire che questa scuola ha soddisfatto quelle che si usa chiamare “le mie aspettative”.

In verità, quando ho scelto questo indirizzo, non avevo le idee molto chiare in proposito.

Credo di avertelo già raccontato: stavo sfogliando il libretto che ci aveva consegnato l’insegnate ed mi sono come sentita attratta da questa sperimentazione.

Mi piacevano molto le lingue, andavo bene nelle materie scientifiche, ma amavo molto anche quelle letterarie: cosa potevo desiderare di più?

Non conoscevo nessuno a cui appoggiarmi, qualcuno da cui avere qualche informazione.

Pensa: non ho neppure visitato l’edificio, parlato con qualche insegnante: niente di niente.

Eppure non mi sono trovata male, non mi pento della mia scelta.

Non conoscendo la scuola, fortunatamente non ho nemmeno sentito i commenti che si fanno in genere in città; mi sono scontrata contro di essi solo nelle prime settimane di frequenza e li considero infondati, perché qui ho incontrato quasi tutte persone normali.

Certo i geni con ottimi voti ci sono anche qui, ma sono una minoranza rispetto alla massa.

Ci sono varie cose che ho imparato venendo a scuola.

Io penso che frequentare nuovi compagni e il discutere con loro su vari argomenti contribuisca al mio accrescimento.

La vita scolastica, infatti, mi dà la possibilità di confrontare spesso le mie opinioni con quelle dei compagni; da questo sto sperimentando un principio fondamentale: il rispetto delle idee altrui.

In effetti il dialogo e la discussione sono utili solo se nessuno impone le proprie idee.

Purtroppo non è raro che durante i dibattiti, sia con i professori che senza, espongono solo alcuni le proprie idee e queste, in genere, valgono per tutta la classe.

E’ bello vedere che qualcuno non ha peli sulla lingua, che sa cosa vuole, che è estroverso; ma purtroppo ci sono anche le persone codarde.

Queste spesso hanno paura di manifestare ciò che pensano, nel timore di essere giudicati male.

Questa parte della classe, che è la più grande, vorrebbe intervenire, ma i più estroversi non gliene danno la possibilità.

Ho assistito più di una volta ad lotte verbali.

Ci si azzanna, ci si picchia, ci si umilia a parole, per poi essere convinti ancora della propria idea iniziale.

I più deboli in questo campo non hanno il coraggio di entrare nell’arena e se ne stanno in disparte, sugli spalti.

Questo non è giusto. Non è giusto che solo in pochi decidano per tutta la classe, spesso neanche interpellandola.

Per migliorare questa situazione credo che bisognerebbe aiutare le pecorelle, incitandole ad esporre il proprio parere, tenendo in gabbia i leoni.

Come ben sai, sono sempre vissuta in un piccolo paese di campagna dove i miei orizzonti erano molto ristretti; la cerchia dei miei amici era limitata ai ragazzi del paese e questo non offriva grandi occasioni di crescita.

Certo non mancavano circostanze in cui si incontrava gente nuova, ma anche le loro idee erano chiusa come le nostre.

L’occasione per aprirmi la mente si è presentata scegliendo una scuola a Brescia.

Avevo molta paura del mio impatto con la città.

Sono sorti tanti piccoli problemi, ma che ho saputo affrontare e superare.

Di conseguenza mi sono sorpresa nello scoprire che anche i problemi apparentemente più difficili possono essere risolti.

Infatti se nella vita ci arrendiamo davanti ad un problema fin dall’inizio non otterremo mai grandi risultati e non realizzeremo nessuno dei nostri progetti.

Inoltre è necessario porsi di fronte agli avvenimenti senza nervosismi, ansie e preoccupazioni, ma con la necessaria calma.

Mi rendo conto che questo non è sempre facile, anzi il più delle volte risulta piuttosto difficoltoso; mi sto comunque convincendo che nessun problema sia irrisolvibile.

Questo ho imparato in questi due anni.

Sono cresciuta, non solo sul piano prettamente didattico, ma come persona.

La scuola mi ha offerto e sono certa che continuerà ad offrirmi stimoli molto validi per la mia formazione culturale ed umana.