Leone Tolstoj
Anna Karenina

RIASSUNTO

La prima parte del romanzo è incentrata sulla coppia composta da Stepan, fratello di Anna, e Dolly, in crisi a causa dei continui tradimenti di lui, un essere superficiale e facile alle avventure.

Facendo visita al fratello per tentare di pacificare la sua situazione familiare, Anna conosce Aleksej Vronskij bello e affascinante, tutto l’opposto del marito, alto funzionario statale propenso a trattare gli eventi della vita come pratiche burocratiche.

Ben presto tra Anna e Vronskij scoppia un’amore travolgente: dalla loro relazione, disapprovata dalla società del tempo di cui sono l’espressione e che li aveva eletti tra i suoi membri migliori, nasce una bambina cui viene imposto il nome di Anna; dopo il parto Anna rischia la morte a causa della febbre puerperale, cade in delirio e chiede il perdono del marito accorso al suo capezzale.

Karenin accetta la situazione fino a riconoscere una figlia non sua purché vengano fatte salve le convenzioni sociali,vale a dire venga mantenuto il silenzio verso l’esterno.

Con le burrascose vicende familiari, da un lato di Anna e dall’altro di suo fratello Stepan, si intreccia la storia di Kitty, sorella minore di Dolly, un tempo corteggiata da Vronskij e poi sposa di Konstantin Levin, vecchio amico di famiglia dotato di uno spirito estremamente sensibile, nel quale Tolstoj sembra trasferire se stesso e le inclinazioni della sua anima.

Le coppie già unite o che vengono a formarsi conoscono destini diversi: Stepan e Dolly si riconciliano, ma nell’accettazione da parte della donna di un’unione familiare che non porta alcuna felicità, se non a quella indiretta di poter educare con tranquillità i figli; Anna, insofferente dell’ipocrisia in cui è costretta a vivere, abbandona il marito (che non le concederà il divorzio e le impedirà per sempre di rivedere la figlia) e parte per l’estero con Vronskij.

ANALISI DELLA TECNICA NARRATIVA

Tolstoj usa la più classica delle forme narrative: la terza persona; mentre racconta riduce a nulla la parte del narratore tendendo ad evitare qualsiasi commento: il lettore deve trarre le sue conclusioni dagli elementi narrativi che sono stati posti sotto il suo sguardo, senza l’ausilio dello scrittore.

Qualsiasi mediazione viene abolita: il narratore è come un occhio che guarda le cose,le ordina e le segue nel loro divenire; egli vuole che abbiano la stessa veridicità che hanno nella realtà. Nessun tipo di tecnica narrativa deve farci rammentare che stiamo leggendo un romanzo.

Particolarmente interessante in Tolstoj è come egli tratta la questione del tempo: maestro nell’arte di rallentare l’azione egli riesce a dare al lettore la sensazione che interi mesi od anni siano trascorsi durante il breve tempo impiegato a leggere il libro.

Il passare delle stagioni viene sapientemente solo accennato, quasi di sfuggita, mediante alcuni piccoli particolari: che la cena in cui Levin si dichiara, corrisposto finalmente, a Kitty, si svolga d’inverno si capisce da questa frase quasi impercettibile detta da Levin: “ C’è molta gente? Chi?” domandò Levin, arrossendo involontariamente, mentre col guanto faceva cadere la neve dal cappello.

ANALISI DEI PRINCIPALI PERSONAGGI

ANNA KARENINA

E’ il personaggio più amato dall’autore: viene descritta in modo mirabile già al suo apparire, quando scende dal treno e incontra per la prima volta l’uomo che segnerà il suo destino e per il quale si perderà, il conte Vronskij. Anna rappresenta a suo modo la ricerca dell’amore assoluto, ma viene punita perchè vuole soltanto il possesso esclusivo di un uomo bello, brillante che sia a sua totale disposizione.

Alla fine lei farà soltanto la propria infelicità , quella dell’amante,dei suoi figli e del marito: rendendosi conto di questo, non le rimane che una scelta drammatica, quella di togliersi di mezzo uscendo dalla vita che pur le aveva fatto balenare la possibilità di essere felice.

Coloro che infrangono la legge divina, come Anna Karenina, possono conoscere soltanto un’uva velenosa dai grappoli amarissimi.

Ma, come ci avverte l’epigrafe all’inizio del romanzo, nessuno può arrogarsi il diritto di giudicare: non la società russa di Pietroburgo e di Mosca, non i lettori ma solamente Dio.

KONSTANTIN LEVIN

E’ il “secondo” protagonista che costruisce con Kitty l’unica storia d’amore a lieto fine del romanzo: forte e timido,caparbio e dubbioso, con un’intelligenza ricca ma non pratica, Levin è in fondo convinto che le buone qualità per l’uomo siano possibili solo nella solitudine, come consente solo la vita di campagna, e che la vita di società renda pettegoli,sciocchi e falsi. Come Anna, che ha cercato il significato della vita nell’amore disperato, anch’egli cerca di capirne l’essenza e rimane sconvolto al punto da cercare il suicidio: la vita gli appare come la malvagia irrisione di qualche demone.

L’unica cosa a salvare Levin dalla disperazione è l’esistenza che conduce anche se non risponde alle sue esigenze intellettuali.

STEPAN OBLONSKIJ

Il romanzo si apre proprio con l’apparizione di questo spumeggiante personaggio chiave, che è il punto d’incontro delle due vicende che vi si intrecciano: è il fratello di Anna e il cognato di Kitty, che Levin ama ardentemente.

Tolstoj si serve di questo personaggio, benpensante,aristocratico e inetto per farci passare dai fasti e dalle luci dell’aristocrazia e portarci verso le profondità più tragiche e più spiacevoli della vicenda amorosa di Anna.

ALEKSEJ VRONSKIJ

E’ l’amante di Anna che si sforza di renderla felice rinunciando anche alla sua carriera: subisce l’amore travolgente di lei e finisce per esserne annientato; è un uomo medio, equilibrato e ordinato che non conosce l’essenza drammatica della realtà. Quando Anna cade ammalata per disperazione cerca di togliersi la vita sparandosi al petto.

ALEKSEJ KARENIN

La sua figura di marito viene dipinta da Tolstoj in maniera singolare e contraddittoria: dapprima ci appare come un aristocratico gestore della vita familiare in senso burocratico e poi improvvisamente come uomo dotato di grandi sentimenti e capace di un perdono quasi impossibile verso la moglie adultera.

Alla fine si comporterà come la società del tempo esige da lui non consentendo ad Anna il divorzio e la condannerà irrimediabilmente.

TEMA TRATTATO

Il romanzo analizza, attraverso alcune vicende esemplari, di cui quella riguardante la protagonista è la più importante e passionale, la buona società moscovita contemporanea e il tema più vasto e universale dell’istituzione familiare, mezzo per raggiungere stabilità affettiva ma anche, in alcune condizioni, luogo di soffocamento delle aspirazioni più autentiche, destinate a naufragare di fronte alle convenzioni sociali.

Tolstoj vuole fustigare la società per il rifiuto freddo e crudele con cui punisce la colpa d’amore di una donna in fondo nobile e fiera,invece di lasciare a Dio l’eventuale vendetta.

COMMENTO PERSONALE

E’ senza dubbio uno dei più bei libri che io abbia mai letto: mi ha colpito particolarmente la capacità dell’Autore di descrivere i personaggi e le scene che si svolgono negli ambienti più diversi. Sono rimasto completamente affascinato dal ritratto di Anna che emerge dal romanzo come una cometa bellissima anche se avvolta da una tragica luce. Non si può fare a meno di amarla e di comprendere la tragedia che porta dentro di se: proprio come dice l’epigrafe nessuno ha il diritto di giudicare il comportamento degli altri.

Credo che questo sia l’insegnamento più belloche ci viene da Tolstoj.