Saiyuki...e molti altri

"Saiyuki" è un antichissima e popolare leggenda cinese scritta da Wu Cheng’en che letteralmente significa "Viaggio in Occidente". Narra delle vicende del bonzo Tripitaka che, in compagnia dello scimmiotto Sun-wu-Kung (Son Goku, Sun l'acrobatico) di una divinità decaduta con la testa di maiale (il porcello delle otto astinenze) e di un alchimista trasformato in un mostro di palude (Sabbioso), parte verso l'India alla ricerca dell'edizione completa dei Sutra.

Da questa leggenda sono tratti diversi anime come "Dragon Ball", "Starzinger", "The Monkey". Inoltre è citata in decine di altri anime e anche in Uruseiyatsura ( in un mix con uno sceneggiato di nome "Sanshiro Sugata" che andava in onda in Giappone nel periodo in cui usciva quella storia ).

Origini

"Uruseiyatsura" è un complicato gioco di parole che si può tradurre sia come "il popolo chiassoso della stella Uru" sia come "gente rumorosa dalle stelle".

Per quanto riguarda la resa in katakana c'è chi la trascrive in "Urusei Yatsura" e chi in "Uruseiyatsura". La parola "urusai" normalmente significa "casinista", "persona chiassosa", ma l'autrice ha pensato bene di scrivere l'ultima sillaba della parola ( "sai" ) con un ideogramma dalla pronuncia simile ( "sei" ), che vuol dire "stella". "Yatsura" significa infine "gente, "popolo".

Il problema nasce nel dare per forza un significato alla sillaba "uru", che molti considerano come il nome del pianeta degli Oni, e di conseguenza interpretano il gioco di parole come: "il popolo chiassoso della stella Uru".

La curiosità è che da nessuna parte viene detto che il pianeta di Lamù si chiami "Uru"!!!

Anzi viene sempre citato come "pianeta degli Oni"...

Quindi io sono più favorevole a leggere il kanji come "Gente rumorosa dalle stelle", senza caricare la sillaba "uru" di un significato particolare ( contribuirebbe soltanto a creare il gioco di parole "urusei/urusai" ).

Si tratta di un parto della fertile fantasia di Rumiko Takahashi, che ne aveva già anticipato i contenuti ( in maniera molto vaga ) nel suo primo manga: la short story "Kattena Yatsura" ( "Gente egoista" pubblicato su "Rumic World" n° 2 ) del Luglio 1978.

Qualche mese più tardi "Uruseiyatsura" viene pubblicato su "Shonen Sunday" ( edito da "Shogakukan" ) e alla fine conterà qualcosa come 34 tankobon e ben 10 anni di vita!

Stranamente ( vista la caratura del prodotto ), ci volle un anno intero prima che Ataru&soci entrassero nei cuori dei giapponesi ( mah! ), che però, dopo averli scoperti, non li abbandonarono più.

Nell'idea iniziale la serie non doveva avere dei protagonisti fissi, ma un infinità di personaggi strambi che interagissero, senza prevalere, nello stesso manga!!!

Peccato che i lettori dagli occhi a mandorla rimasero folgorati dalla bellezza, dalla simpatia, dalla "dolcezza" e dalle fulminanti scariche elettriche di una strana Oni ( non vi dico chi ), costringendo "Rumikuccia" a cambiare i suoi piani di conquista del mondo!

Insomma si può dire che Lamù si sia resa famosa da sola con le sue qualità ( alla faccia degli invidiosi!!!

Come vi ripeterò fino alla morte (virtuale intendo), non è detto che le informazioni che girano su internet siano tutte vere ( anzi! ) il più delle volte la rete trasforma le fesserie colossali in verità indiscutibili!

Tra le varie stupidaggini che ho letto negli ultimi anni, spiccano queste colossali bestialità:

1) che Lamù sarebbe l'alter ego di Lum ( una oscura cantante cinese )

2) che Lamù sarebbe l'alter ego di Agnes Chan ( una pessima cantante pop di Hong Kong )

3) che Sakurambo fosse l'alter ego di Brad Pitt ( eheheh questa l'ho inventata io :)

Anche i "sette nani" ( beccati questa! -Koji ndr- ) sanno che Lamù ( Lum in Giappone ) è stata disegnata sulle fattezze di Agnes Lum, una modella cino-americana molto famosa agli inizi degli anni '70 ( fu la prima "Clarion-girl", nel 1975 ), che appariva nei vari spot pubblicitari indossando sempre il bikini...

Che Lamù abbia il fisico di una modella ( altro che Bera! ) non c'era alcun dubbio, ma il carattere è ricalcato su di un'altra persona...una certa Lum...iko Takahashi!!! Non ve lo aspettavate eh???

Infatti Rumikuccia viene chiamata dai suoi familiari "Rum" ovvero, per come si pronuncia, "Lum".

Per dirla in breve, la bellissima Lamù ha il corpo di una modella ( 158 cm di altezza, 84 cm di seno, 57 cm di vita e 85 cm di fianchi ) e il "difficile" caratterino della sua creatrice, perciò l'eguaglianza è:

Meno male che Rumiko non ha pensato di dargli anche il suo viso! ( chiedo scusa Principessa :).

Il mondo di Uy è popolato da una moltitudine di creature fiabesche, mitologiche, storiche, da malati di mente, alieni, invenzioni assurde, situazioni tragicomiche, triangoli amorosi, folle inferocite, belle donne, religiosi insaziabili, pratiche magiche, piatti tradizionali, genitori ingrati, figli ingrati, amici ingrati, bambini irascibili, scariche elettriche, esplosioni atomiche, viaggi temporali, professori dementi, mega-ricchi, astronavi, liti furibonde, gare impossibili, PESCI INUTILI Ataru, Lamù e il magico Sakurambo :)

Il manga

Il manga di Lamù viene pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1978 su "Shonen Sunday".

"Shonen Sunday" è una rivista della "Shogakukan" per adolescenti che, fra le varie rubriche, pubblica anche manga. Per un'artista esordiente come la Takahashi del 1978 la pubblicazione in un settimanale abbastanza famoso di un opera ad ampio respiro come Uy rappresentava un'opportunità non indifferente, visto che per aspirare direttamente alla realizzazione dei "takebon" (o albi monografici), si parte dal presupposto che l'autore sia molto noto (e che quindi l'albo si venda). La serializzazione di Uy, all'interno di "Shonen Sunday", ebbe inizio con il numero 39 del 1978 e terminò con il numero 8 del 1987. Ovviamente, l'appuntamento con Lum&soci non era fisso nel palinsesto della rivista, dapprima perché il manga non piaceva, e dopo per dare modo a Rumiko Takahashi di realizzare storie all'altezza della sua fama ( anche quando l'autrice era impegnata in altre serie ).

Essendo stato realizzato per una rivista, il manga ne risulta influenzato sotto diversi punti di vista.

In primis, il numero esiguo di tavole a disposizione costrinse l'autrice a strutturare il manga in "short stories".

In realtà io penso che questa decisione si debba rapportare anche ad altre esigenze: infatti il filone umoristico a cui si rifà l'opera, necessita di "short" per garantire al lettore molteplici situazioni bizzarre e non annoiarlo, e a questo va aggiunto che la Takahashi non aveva esperienze di storie ben strutturate avendo sempre realizzato brevi racconti. Insomma, volontà o meno, per vedere una storia articolata di Lamù bisognerà attendere parecchio ( e comunque le storie "lunghe" furono sempre divise in capitoli ).

La struttura del manga ha influenze anche sulla serie Tv e contribuisce a creare quello che io definisco come "sceneggiatura alla Takahashi", ovvero mancanza di un plot vero e proprio e trama affidata più all'introduzione di personaggi nuovi e situazioni equivoche!

Infatti, se ci fate caso, nessuno dei manga di Rumiko Takahashi sfugge a quest'ottica e l'unico che se ne discosta un pochino ( lo shojo "Maison Ikkoku" ) venne accettato e amato dal pubblico solo dopo molto tempo.

"Uruseiyatsura" è interessante anche per notare l'evoluzione del tratto della Takahashi: i disegni, troppo essenziali all'inizio, subiscono molti cambiamenti nell'arco della serie ( io conto ben tre stili diversi ).

Ma l'evoluzione della storia non riguarderà solamente il tratto...

Nelle prime storie l'autrice aveva dato un taglio diverso ai personaggi, ma successivamente li modificò e li rese più "digeribili". Così ci gustiamo una Lamù con in testa solo "quello", un Ataru molto più allupato del solito ( che tenta persino di far violenza sulle ragazze! ) e una Shinobu che viene chiamata molto spesso "licantropa" a causa della sua ferocia. La storia si svolge nell'arco di 5 anni ( almeno contando le ricorrenze puntualmente raccontate nel manga ) tra il 1997 e il 2001.

Mi sembra inutile favi notare che la storia si svolge 20 anni dopo la sua creazione :)

Forse dirò una bestialità ma, quando Rumiko rappresenta le espressioni estatiche dei compagni di Ataru oppure quella incavolata di Shinobu, il tratto mi ricorda quello di Nagai. In un episodio poi c'è anche una citazione "diretta" del manga di "Devilman", e più precisamente nell'episodio del manga "Disco inferno".

Successivamente alla pubblicazione in rivista, l'opera somma di Rumiko Takahashi viene pubblicata in takebon e per l'esattezza in 34 volumetti ( contenenti dai 9 agli 11 episodi ciascuno ) per "Shonen Sunday Comics".

Probabilmente lo avete già notato, ma se non lo avete fatto, vi aiuto io: al contrario di quello che si crede in giro, "uruseiyatsura" è uno "shonen" cioè è stato concepito per un pubblico di maschietti...ma stranamente finì col diventare un manga unisex ( il che, nella mente dell'editore, significa aumentare in modo consistente le vendite ).

Sicuramente tale risultato venne reso possibile dalla straripante allegria che "Uruseiyatsura" trasmette al lettore, ma non bisogna sottovalutare la caratterizzazione totalmente anticonformista delle ragazze aliene!

Per carità, non intendo dire che le signorine dagli occhi a mandorla lessero "Uy" ( che resta pur sempre un manga umoristico ) solamente perché pensavano ad un atto di ribellione nei confronti della loro società standardizzata, ma che i comportamenti "strambi" delle ragazze aliene erano totalmente all'opposto dei loro e che quindi le affascinavano... Di questo era ben consapevole Rumikuccia, che per dieci anni si divertì a prendere in giro la società nipponica contribuendo a cambiare la mentalità di un'intera generazione di adolescenti.

La perfida matita di Rumiko Takahashi divenne una lama affilatissima, una divertentissima ma bruciante satira sulla condizione della società nipponica. Sembra strano che stia parlando proprio di "Lamù, la ragazza dello spazio", un anime che ci fa scompisciare dalle risate ogni volta che lo vediamo in Tv, ma se lo guardate sotto quest'ottica tutto vi sembrerà più chiaro ( ve ne accorgerete nell'analisi dettagliata dei personaggi ).

Questo manga sbarcò nelle nostre edicole solo nell'Aprile del 1991 all'interno del primo numero della storica rivista "Manga-zine" ( della sempre rimpianta Granata Press ). Al ritmo di un episodio per numero si arriva, nel Dicembre del 1994, fino alla storia n° 45 "La guerra della dieta". Dopo di che "Manga-zine" venne chiuso e Lamù, per qualche mese, ritornò al suo Ufo nel cielo di Tokyo... La pubblicazione riprese, in monografico, nel Maggio del 1995 sempre ad opera di Granata Press ( Manga Classic ), ma anche stavolta con scarsa fortuna. Infatti la rivista durò solamente 4 numeri e contenne gli episodi dal 46 ( "Yoga a gogò" ) al 65 ( "Appuntamento galante" ).

Contemporaneamente si era provveduto a raccogliere in sostanziosi albi monografici tutte le precedenti storie apparse in Manga-zine, ma anche questa impresa restò incompiuta per il precoce decesso della casa editrice.

Questa edizione risulta essere però non all'altezza dello spessore del manga, in quanto ( per una questione di convenienza economica ) venne presa come versione di riferimento quella americana della Viz, che non brilla per correttezza di traduzione e non rispetta neanche l'ordine esatto degli episodi.

Meno male che esiste la "Star Comics"!!!

Dal Marzo del 1997 al Febbraio 2001 vengono tradotti ( questa volta dall'originale giapponese ) in ben 48 volumi tutti i 355 racconti del manga, corredati, quando occorre, dalla spiegazione delle leggende e delle tradizioni nipponiche. Sigh! al sol pensiero di aver terminato tutti i racconti della mia bella Lamù mi verrebbe di iniziare a cantare "Venite, venite, gente dello spazio!" sperando che si presenti Lamù al posto dell'Ufo Taxi...

Una curiosità: la copertina del primo numero della versione "Star Comics" è uguale a quella del primo takebon della "Shonen Comics", mentre le altre sono differenti.

Un'altra curiosità: Rumiko Takahashi ( particolare che si nota solo sul manga ), è stata una delle prime autrici ad usare l'ormai famoso "spruzzo di sangue dal naso" nei casi ( frequenti ) di grande eccitazione dei personaggi.

L'anime

La versione animata di "Uruseiyatsura" viene realizzata in un lasso di tempo molto ampio e precisamente dal 1981 al 1987. La sua realizzazione venne affidata allo "Studio Pierrot" dalla "Kitty Film".

In totale verranno realizzati 195 episodi, 11 OAV e ben 6 film d'animazione!

Pur avendo alcune differenze col manga, la serie Tv trasmette fedelmente l'umorismo delle tavole di Rumiko Takahashi. Se avete visto la serie Tv prima di aver letto il manga ( come ho fatto io ) vi sarete subito accorti che i decibel delle risate rimangono quasi invariati! Non sapete quante volte mi sono messo a ridere pur conoscendo benissimo la trama di un episodio ( e a volte ricordo benino anche i dialoghi! ). Insomma "Lamù la ragazza dello spazio" è un prodotto senza età che garantirà lo stesso volume di risate anche fra vent'anni!!!

Tornando alle cose "serie"...

I primi 23 episodi della serie Tv sono divisi in mini-puntate da 10 minuti perché si volle usare la stessa struttura che la Takahashi aveva dato al manga ( con mini-storie di 16 tavole ) e sicuramente per non snaturare l'umorismo che derivava dai brevi siparietti comici che ne hanno fatto la fortuna.

Anche quando poi si passò a puntate "intere" si mantenne lo stacchetto musicale per permettere alle reti Tv di trasmettere la pubblicità senza tagliare l'anime in punti salienti. All'interno della serie poi c'è un episodio che era stato programmato come special Tv. E' il n° 20 ( un Natale mozzafiato" ) che infatti noi non vedemmo all'epoca della prima messa in onda della serie, e Yamato ( nella sua edizione in vhs ) aggiunse nella vhs n° 11.

La versione animata di Uy è il frutto del lavoro dello "Studio Pierrot" che era nato qualche tempo prima e che era al primo lavoro di una certa entità. Questa combriccola di pazzi ha diversi meriti riconosciuti, ma quello più importante è di aver svecchiato l'animazione giapponese proponendo character design innovativi e soluzioni all'avanguardia negli accostamenti cromatici e nella scelta della gamma cromatica.

I colori predominanti sono quelli accesi, mentre le morbide linee dei personaggi ( chiaramente merito della Takahashi ), hanno influenzato molte delle produzioni successive dello "Studio Pierrot" contribuendo a rendere vincenti le loro "maho/idol". Della realizzazione si occuparono alcuni dei più promettenti artisti dell'epoca, che nel tempo diventarono stelle di prima grandezza. Una figura merita di essere citata a parte: Mamoru Oshii.

Per i pochi che non sapessero chi è questo soggetto, ricordo che Mamoru Oshii è uno dei migliori registi in circolazione nel Sol Levante. I suoi lavori, tra cui spiccano le regie di "Patlabor", "Ghost in the Shell", "Avalon" e  "Lamù beautiful dreamer", sono sempre volti alla ricerca di un compromesso tra tradizione ed innovazione tecnica. Oshii più di una volta ha stupito per la qualità dei suoi prodotti. Come non ricordare lo scalpore che destò in tutti quel colossal di animazione che ha nome "Ghost in the shell"??? Ultimamente, dopo aver creato la sua "film-factory", si è dedicato anche ai "live movie", realizzando il discusso "Avalon".

Mamoru Oshii ( che nella scelta dei collaboratori è sempre molto selettivo ), si avvalse in "Uruseiyatsura" di uno dei suoi più fedeli collaboratori: lo sceneggiatore Ito Kazunori a cui si devono le differenze tra l'anime ed il manga. Un problema grave si pone quando si deve stabilire chi è il creatore del character designer della serie.

Stando a quello che si dice in giro sarebbe Akemi "Ikkoku-kan" Takada, anche se io non ci giurerei...

Infatti la Takada disegno personalmente soltanto l'episodio n° 88 ( "Il più bravo bambino dell'universo" ), mentre i primi episodi ( che chiaramente sono fondamentali nello sviluppo della serie ) sono stati disegnati da Asami Endo. Certo, non è da escludere che Akemi Takada abbia realizzato i volti in fase di pre-produzione ma, visti anche i frequenti cambi di character design della serie, sono più propenso a pensare ad una gestione "ad episodi" del design e non ad un progetto unitario. Sarebbe assurdo affidarsi ad un solo disegnatore in una serie così lunga! L'animazione è fluida e lo sforzo organizzativo deve essere stato finanziariamente consistente.

Il rischio a cui si sottopose la "Fuji Television" fu spaventoso, ma in verità fu un rischio calcolato perché, quando venne realizzata la serie, "Uruseiyatsura" era un già uno dei manga più letti ed apprezzati in Giappone!

La colonna sonora venne affidata a Shinsuke Kazado e Fumitaka Anzai, che si resero autori di un numero consistente di bgm molto allegri e perfettamente inseribili nel contesto della serie. Per chi volesse cimentarsi nell'ascolto della colonna sonora, vi ricordo che è sempre acquistabile il box di 15 cd intitolato "Complete Music Box". Come vi dicevo le vicende di Uy non si esauriscono nella serie Tv, e la serie vanta ben 6 lungometraggi per il cinema e ben 11 per l'home video. I film ( tutti pubblicati in Italia ) sono: "Only you", "Beautiful dreamer", "Remember my love", "Lum forever", "Boy meet Girl" e "Itsudatte my darling". La peculiarità di questi lungometraggi è quella di essere molto distanti dalle atmosfere demenziali della serie Tv e presentano i personaggi della storia con tagli psicologici differenti e maturi.

Per questo molti appassionati vi diranno che non sono belli da vedere. A me sinceramente non piacciono tutti, ma non posso non riconoscere la bellezza di "Beautiful dreamer" e di "Only you" ( regie di Mamoru Oshii ) e del capitolo finale "Boy meet girl". A proposito, quando nell'87 si decise di terminare la serializzazione dell'anime, lo si fece realizzando per il cinema la fine del manga. Questo film ( "Boy meet girl" ) fu campione di incassi e ripropone fedelmente la splendida fine del manga! Tranne "Boy meet girl" tutti gli altri sono sceneggiature quasi-originali, nel senso che prendono spunto da episodi del manga per poi svolgersi in differente maniera.

Oltre a questi film vengono realizzati 11 mediometraggi per l'home video ( Oav ).
Sono tutti episodi del manga che non hanno trovato spazio nella serializzazione tv e che vengono realizzati per il mercato dell'home video.

Gli 11 Oav ( inediti in Italia ) sono:
"Inaba the dream maker" ( che in realtà è il tv special dell'87 ), "Raging Sherbet" ( "Il sorbetto infuriato" ), "I howl at the moon" ( "Io ululo alla luna" ), "Catch the heart" ( "Prendi il cuore" ), "Goat and cheese" ( " La capra ed il formaggio" ), "Date with a spirit" ( "Appuntamento con lo spirito" ), "Terror of Girly-Eyes Meassies" ( "Il terribile contagio degli occhioni sdolcinati" ), "Nagisa's Fiance" ( "Il fidanzato di Nagisa" ), "The Electric Household Guard" ( "Il Gorinjardiniere elettrico" ), "Ryoko's September Tea Party" ( "La festa settembrina di Ryoko" ), "I'm the Shuu-chan" ( "Sono il piccolo Shu" ). Questi due ultimi oav sono soltanto dei collage di spezzoni della serie Tv. "Itsudatte my darling" e molti degli oav sono stati realizzati dopo la chiusura "ufficiale" della serie animata.

Questo perché i fan di Uy non si vogliono rassegnare alla sua conclusione...speriamo che Rumiko ci ripensi e che ci racconti nuove avventure

Differenze sostanziali tra il manga e l'anime

Le puntate dell'anime sono sempre tratte dalle storie di Rumiko Takahashi, con opportune modifiche per non annoiare il fan ( e per far continuare a leggere il manga! ).

Lo scarto tra il manga e l'anime di "Uruseiyatsura" è abbastanza consistente, specialmente perché il manga è più scollacciato, e diventa abissale se teniamo conto dei molteplici errori di adattamento della versione Tv italiana. Mentre nel manga ( avendo necessariamente ritmi narrativi più bassi ) si capiscono tutte le sfaccettature dei personaggi e delle situazioni, nell'anime è davvero difficile capire la bellezza di certe scenette che necessiterebbero di maggior calma per essere comprese...ma come si fa a chiedere la calma in un universo come questo???

A parte gli scherzi, un buon rimedio per capire meglio consiste nel riguardare gli episodi ( si scopre sempre qualcosa di nuovo! ). Il manga e l'anime hanno anche delle differenze sostanziali riguardo ad alcuni personaggi specifici... Per esempio, mentre nell'anime i compagni di classe di Ataru hanno un aspetto regolare e personalità distinte, nel manga non sono nominati quasi mai per nome e restano sempre delle unità quasi sconosciute che, pur partecipando attivamente ( come insieme ) alle storie, sono come dei comprimari anonimi.

Questa è una grande idea scenografica di Rumiko per farci rendere conto del rapporto che lega Ataru ai suoi compagni di classe... Del quartetto degli amici di Ataru ( Megane, Perma, Chibi e Kagugari ) nessuno è presente nel manga. Invece di questi quattro malati di mente Ataru ha come "fedele" amico Kosuke Shirai, personaggio che si avvicina molto a "Kosuke Perma". Il tizio che poi diverrà "Megane" è presente solo nelle prime storie del manga e sicuramente venne inserito come personaggio "fisso" perché appariva con un ruolo di "quasi-protagonista" nelle storie dalle quali vennero tratti i primi episodi della serie Tv.

Un'altra di queste modifiche riguarda Ten che, nel manga, arriva molto più tardi rispetto alla serie Tv ( episodio 2a "Ten il bambino dello spazio" ). Quindi molte delle puntate che noi abbiamo visto in Tv con Ten in realtà non lo vedevano affatto protagonista! Poco male visto che è uno dei miei personaggi preferiti!!!

Come personaggio poi, nel manga ha un'altra personalità, molto più interessato alle donne...un piccolo Ataru!

L'ultima differenza che mi viene in mente è che nel manga le onomatopee sono importantissime!!!

Svolgono lo stesso ruolo della colonna sonora nella serie Tv.

Per esempio una bocca stiracchiata per dispetto fa "sgnop", mentre i cibi di Lamù ( che sono piccantissimi ) "pikka pikka". Gli esempi potrebbero continuare a centinaia, tutti con lo stesso grado di ilarità.

La "prima serie" ( ep. 1/86 ) viene pubblicata in vhs prima da "Yamato" ( in 20 vhs ), e dopo ( nel 1997 ) dalla "Hobby and Works" in una lunga collana per edicola con due episodi per vhs! ( che hanno però il pregio di poter essere sdoppiate senza problemi ). Se le mie informazioni sono esatte, al temine ( imminente ) della collana "Hobby and Works" si dovrebbe procedere alla pubblicazione ( per la prima volta! ) di "Super Lamù".

Gli OAV non sono mai arrivati da noi, mentre i film sono stati importati prima da "Granata" e poi da "Yamato"

L'adattamento italiano

"Uruseiyatsura" approda in Italia nell'autunno del 1983 sulle Tv private del circuito "Odeon Tv" con il titolo di "Lamù la ragazza dello spazio". Vengono importati e doppiati ben 86 episodi ( tutti quelli prodotti fino all'ora ). Nel 1987 viene importato un'altro blocco di episodi ( 43 per l'esattezza ) che vanno comunemente sotto il nome di "Super Lamù" che verranno trasmessi dal circuito "Odeon Tv" all'interno del programma "Slurp!".

Di conseguenza in Italia abbiamo visto un totale di 129 episodi su 195 realizzati.

In rete c'è molta confusione quando si tratta di quantificare il reale numero di episodi della serie perché molti considerano "doppie" le prime 23 puntate ( che contengono due mini-episodi ciascuna ).

Quindi non vi spaventate se sentite che la prima serie è composta da 109 episodi o che in totale ( compresi gli inediti ) gli episodi sarebbero 219!

Pur non presentando alcuna censura ( e c'è da esserne orgogliosi! ), l'adattamento denota gravi limiti di traduzione dovuti alla difficoltà oggettiva della serie che spesso ricorre a doppi sensi e luoghi comuni intraducibili. Oltre a questo, molte scene vengono mal adattate e solo grazie alla lettura del manga si può realmente conoscere quello che succede nell'anime.

Insomma un adattamento "aglio&olio" che non rende merito al genio della Takahashi.

Tuttavia il risultato è godibilissimo e sfido chiunque a non scoppiare dal ridere mentre si vede un salutare episodio di Lamù!!! Peccato però che alcuni passaggi risultino poco chiari, ma ritengo che alla maggior parte degli estimatori di Lamù&soci non interessi minimamente chi siano "Kintaro" e "Taro Urashima" e che invece siano più attratti dalla iella cosmica e dai bollenti spiriti del magico Ataru!

Per una volta mi schiero con gli "stolti": viva Ataru!!!!!!

Discorso a parte va fatto per le leggende "modificate" che popolano "il magico mondo di Sakurambo"...

Infatti, per rendere comprensibile la serie ci vorrebbe uno special in coda ad ogni puntata!!!

Doppiaggio

"Lamù la ragazza dello spazio"

Il doppiaggio di "Lamù la ragazza dello spazio" è un inferno: ogni personaggio cambia voce un infinità di volte! Rimangono invariate solo le stupende voci di Lamù ( Rosalinda Galli ), Ten (Isa Di Marzio ), Shinobu ( Monica Cadueri ) e Sakurambo ( Dante Biagioni ). Il povero Ataru ( che io preferisco con la voce di Riccardo Rossi ) cambia ben 3 voci! Vabbè che Ataru è nel periodo della pubertà, ma chi è "Rockfeller"?!?!?!

A pensare a Lamù con una voce diversa da quella di Rosalinda Galli mi viene la pelle d'oca!

Quella voce stridula e irascibile è perfetta per incorniciare quello splendido esemplare di Oni...

Nel 1997 la Yamato Video importa e doppia alcune puntate che erano state saltate nella vecchia edizione Tv, e precisamente gli episodi: "Un Natale mozzafiato", "Le mie lezioni private" e "Brividi di terrore".

Queste puntate, che verranno pubblicate nel volume 11 della raccolta in vhs, presentano molti validi doppiatori, ma per i nostalgici del vecchio doppiaggio sono una fitta al cuore! ( W Rosalinda Galli! ).

Stesso discorso vale per "Super Lamù" doppiato dalla "Video Recording".

Seppure vanti del contributo di ottimi doppiatori ( Massimo Còrizza, Alessio Cigliano, Fabio e Laura Boccanera e Giorgio Locuratolo tra gli altri ) gli appassionati del vecchio doppiaggio potrebbero restare delusi da alcuni accoppiamenti poco felici. Uno dei doppiatori che ha avuto l'onore di doppiare il grande Ataru è il sommo Massimo Còrizza che, interpellato da me sull'argomento, si è detto più attaccato a Carletto che non al nostro eroe. 

Anche in questa serie l'effetto "pubertà" si fa sentire ( per esempio Shutaro Mendo ha 5 voci diverse ).

Lamù

Il suo nome originale è scritto "Lum" ma si pronuncia "Lamu". Gli adattatori italiani gli aggiunsero l'accento finale non si sa perché. E' della razza degli Oni extraterrestri ed è figlia del loro capo. Protagonista della storia ( a furor di popolo ) arriva sulla Terra quando il suo popolo decide di invaderla. Per scongiurare l'invasione ai terrestri viene lasciata un unica opportunità: una gara in cui un umano deve rincorrere un Oni e toccargli i cornini!

Il computer sceglie un pirla a caso ( Ataru Moroboshi ), mentre la portabandiera degli alieni è la bellissima Lamù. Quello che succede poi lo dovreste sapere: un equivoco le fa credere che Ataru voglia sposarla e quindi lei si trasferisce a casa del "tesoruccio"...

E' del segno dello "Zebrunicorno tigrato". All'inizio del manga ha i cornini ricurvi e più prominenti, per poi rimpicciolirsi nelle storie seguenti. La personalità dell'aliena viene anche mutata col tempo. La prima idea dell'autrice era quella di farla sembrare l'opposto di una ragazza nipponica, e quindi era caratterizzata con un forte temperamento e dei modi alquanto espliciti in fatto di sesso, ma dopo qualche storia anche questo bellissimo personaggio verrà "appiattito" in favore dello humor che renderà famosa la "principessa". "Tesoruccio", appellativo straordinariamente azzeccato, è in realtà il cattivo adattamento di " darlin' " che ha un altro significato in lingua inglese ( significa "caro" ).

Lamù parla, nel doppiaggio originale, un dialetto antico in disuso in Giappone ( finisce le parole con "cha" ), e Rumiko Takahashi la fa parlare così per due motivi: primo perché gli Oni sono sempre figure della mitologia antica ( e quindi devono parlare un linguaggio antico ), e poi perché lo strano dialetto la differenzia da tutte le altre ragazze e la fa risaltare ( è noto che le ragazze giapponesi "sveglie" si vogliano distinguere dalla massa).

Sicuramente sapete che veste con un succinto bikini tigrato e degli stivali in tema, ha i capelli verde/blu, che vola e che ha il potere di lanciare scariche elettriche ad alto voltaggio...

E' irascibile e oltremodo gelosa; non ci sa fare con la cucina terrestre ( infatti cucina soltanto con ingredienti piccanti ), e i ritrovati tecnici della sua razza sono spesso la rovina dei poveri abitanti del quartiere Tomobiki. All'inizio non va a scuola con Ataru e va solo a disturbare ( e a tener d'occhio ) il suo "tesoruccio". Successivamente diventerà una alunna della classe 2-4 del Liceo Tomobiki. Di lei sono innamorati praticamente tutti i maschi della classe, compreso Shutaro Mendo che tenterà in ogni modo di "rubarla" ad Ataru ( che da parte sua ha sempre sperato nel "furto" ).

Uno dei suoi colpi speciali ( uno dei più efficaci ) si chiama "morso elettrico", mentre la scarica elettrica più potente la sprigiona attraverso una posizione delle braccia che ricorda molto quella del "raggio spectrum" di "Spectreman" ( che comunque appare diverse volte all'interno del manga ).

Non è che non sa cucinare...il fatto è che cucina solo i piatti tipici degli Oni a base di tabasco, paprika, wasabi, peperoncino e tutto quello che è diabolicamente piccante!

Ah dimenticavo: è bellissima!

Ten

Cuginetto di Lamù che, venuto a trovarla sulla Terra, si stabilisce a casa Moroboshi. Ha un'avversione innata per "l'idiota" ( indovinate chi potrà mai essere... ) che sua cugina ha sposato, e lo combatte a furia di fiammate!

Come vi dicevo, nel manga è molto più "donnaiolo", e approfitta di tutte le occasioni per strusciarsi sulle signorine. E' irascibile e pestifero, ma non vola molto veloce e per questo perde quasi sempre i confronti diretti con "l'idiota" di cui sopra vi parlavo ( dai, non è difficile capire chi sia! ).

E' innamorato cotto di Sakura ( e chi non lo sarebbe ) e tenta in tutti i modo di farla sua strappandola a Tsubame e difendendola da Ataru. Ha anche lui i suoi piccoli problemi di "coppia" visto che si deve liberare di una bambina alquanto oppressiva ( Mako ) che è convinta di doverlo sposare! Il suo nome significa "cielo", anche se molti siti affermano che provenga da "Jariten" ovvero "sassolino". Per assurdo la sua mamma è un pompiere e quando lo va a trovare il povero Ten è costretto a comportarsi bene e soprattutto a non lanciare fiamme! ( non vi dico quello che il "caro" Moroboshi gli combina in quei momenti ). Quando vola Rumiko Takahashi gli assegna il suono buffo "wig wig" o "wigga wigga". Nel doppiaggio originale parla nel dialetto antico di Osaka!

In assoluto uno dei miei personaggi preferiti!

Curiosità: nella versione Tv esce fuori da una pesca, come nel mito di Momotaro, mentre nella versione del manga lo trovano imbucato come una lettera.

Un'ultima cosa su Ten bisogna dirla. Il personaggio deve quasi tutta la sua simpatia alla doppiatrice italiana, Isa Di Marzio, venuta a mancare qualche anno fa e mai dimenticata. Che Dio l'abbia in gloria.

Notizie sul popolo degli Oni

La razza aliena di cui Lamù fa parte si ispira agli Oni, ovvero i demoni 

( o orchi ) antropomorfi dell'antico Giappone. Si tratta essenzialmente di omaccioni grandi e grossi, nerboruti e dall'aspetto poco rassicurante; dotati di un numero variabile di corna ( uno, due, tre, o anche più, in qualche caso ), sfoggiano solitamente canini molto aguzzi che sbucano dal labbro inferiore conferendo ai possessori un'espressione truce in qualsiasi istante della giornata. Un Oni ha gli occhi sempre spiritati, sgranati, all'infuori, e il colore della sua pelle può essere rosso, blu, giallo o verde. Come indumenti usano tuniche a una bretella o mutandoni, ma tutti rigorosamente tigrati; le loro armi sono solitamente molto grezze ( bastoni, mazze chiodate ), ma alcuni conoscono anche l'arte della spada dei samurai. Naturalmente sono brutti e cattivi, mangiano bambini, rubano il bestiame e saccheggiano le città, ma la loro scarsa intelligenza li rende vulnerabili sul piano tattico e organizzativo.

Ataru Moroboshi

Il suo nome significa "sfortunato con le stelle" a sottolineare sia che è un tipo sfigato sia che la sfortuna che perseguita il nostro povero Ataru è legata proprio ad un popolo extraterrestre! E' nato di Venerdì 13 Aprile ( il 4 in Giappone porta sfiga ) e mentre sua mamma si recava in ospedale ha fatto praticamente tutto quello che tradizionalmente porta sfortuna ( passare sotto le scale, incontrare un gatto nero, rompere uno specchio etc. ). Il povero disgraziato è di "famiglia povera", come spesso si dice nel manga, e a casa a volte il cibo è proprio contato!  

Praticamente è l'incarnazione dei difetti umani ( o dei pregi )!

Le sue uniche preoccupazioni sono: tentare di palpare tutte le donne che incontra e mangiare...

Il suo vero problema ( oltre alla sfiga cronica ) è la gelosia della bella Lamù!!!

In media infatti viene fulminato 10 volte a episodio!

E' davvero instancabile e sembra che abbia più vite di un gatto!

Nei primi episodi del manga si fa cenno alle sue conoscenze delle tecniche dei ninja ( la sua preferita è la "sostituzione"). E' completamente senza morale ed è velocissimo, il predatore perfetto!

Riesce a sfruttare sempre il momento di debolezza della vittima per zompargli allegramente di sopra ( salvo poi essere massacrato e/o fulminato ).

All'inizio della storia è il fidanzato di Shinobu, che dichiara anche di volerlo sposare se vince la sfida con Lamù! Solo che l'imbecille si lascia scappare un "ti sposerò!" (rivolgendosi a Shinobu) mentre si getta su Lamù e la frittata è bella che fatta

Al momento nessuno scienziato della galassia è riuscito a spiegarsi che cosa ci trovi Lamù in "tesoruccio", ma l'opinione maggioritaria è che la bella Oni sia miope ( e anche astigmatica )...

Ma in fondo ( per chi conosce già l'epilogo ) nessuno può negare che questa sia la storia d'amore più bella del mondo! Se non altro la più sofferta ( nel senso che le scariche elettriche, i banchi in testa e i vari oggetti contundenti usati al fin di allontanarlo dalle altre donne fanno davvero male! ).

E' il nemico naturale di Shutaro Mendo ( di cui è l'equivalente "povero" ) e inscena con lui esilaranti lotte! Mentre Shutaro tira sempre fuori ( dal nulla ) la "katana", la sua arma è il martello gigante!

Per parare i colpi fa sempre uso della tecnica ( ora non ricordo il nome ) con la quale si ferma la lama della spada con le mani! Altro discorso va fatto per Ten e Sakurambo!

Il primo viene affrontato con una padella a mo' di racchetta di tennis, mentre il secondo a mani nude e a calci! Il monaco buddista è come una "gazzetta della sfiga" che tortura quotidianamente Ataru con predizione nefaste! Il suo piatto preferito è il sukiyaki ( che a casa Moroboshi si fa una volta l'anno perché i soldi scarseggiano ), mentre di sicuro non mangerebbe mai niente cucinato da Lamù.

Il colpo segreto ( usato con efficacia durante l'ultima parte del manga ) è il "tocco della schiena" col quale ha fatto più danni che col fidato martellone!

Il personaggio subisce un evoluzione drastica durante la serie. All'inizio tutto il racconto è incentrato su di lui e sulla sua celebre sfortuna, mentre nell'ultima parte non è difficile trovarlo come comprimario. Alla fine del manga resterà l'unico vincitore :)

Curiosità: Nel manga italiano viene detto che Ataru è nato il 17 ( e non il 13 ). Questo perché gli adattatori italiani volevano far risaltare la "sfiga" cronaca del ragazzo usando un numero che notoriamente porta male nel nostro paese ( il 17 appunto ).

I coniugi Moroboshi

A parte che è già difficile trovare del materiale genetico talmente scarso da generare un disgraziato come Ataru, ritengo che sia stato ancora più difficile crescerlo!

La loro unica colpa è averlo generato, e lui li ha ben ripagati regalandogli l'esaurimento nervoso!!!

Ma il tarlo del dubbio mi rosicchia le membra ( e finiscila tarlo del ca***! ): che siano loro due la causa di tutto??? Siamo di fronte al dilemma più grande del mondo degli anime...

E' colpa dei genitori che lo hanno cresciuto colpevolmente nell'idiozia ( che ai due non manca ) e nella povertà ( che non gli manca neanche ), oppure il caro Ataru ha fatto tutto da se?

Insomma è nato idiota o c'è diventato???

Il mio caro amico Dr. Inferno regalerebbe uno dei suoi Mostri Meccanici preferiti (suppongo Doublas M-2 che è ancora più raro perché fuori produzione, full optional e con gli interni in "marmo di Bados") pur di conoscere la verità... Ad essere sincero penso che la colpa della generazione della "bestia" sia tutta loro... Ma in un certo senso anche del Giappone stesso, visto che questa famiglia è l'archetipo della famiglia medio-borghese giapponese.

Il padre di famiglia è un impiegato di una società imprecisata, e guadagna quanto basta per sfamare la sua famiglia. Chiamarlo inetto è fargli un complimento e l'unica sua funzione all'interno della propria casa è quella di reggere un giornale e bere ogni tanto del sakè. La mamma invece è una casalinga acida ed egoista sicuramente non contentissima della vita che conduce fatta di pochi lussi e troppi guai. Non ha mai nascosto il suo dispiacere per aver messo al mondo Ataru, e in casa è lei che "porta i pantaloni". Stupenda la storia in cui si innamora di Rei e medita di abbandonare marito e figlio! I litigi fra i due non si contano, l'argomento di discussione preferito di entrambi è l'educazione del figlio: ovvero scoprire da chi avrà preso...

Shinobu Miyake

La "dolce" Shinobu! Come vi dicevo all'inizio è la ragazza di Ataru, ma dopo qualche tempo, stanca della presenza di Lamù, "ripiega" verso Shutaro Mendo...

All'apparenza è una ragazza dolce e sensibile, ma in realtà è pericolosissima!!!

Quando si arrabbia ( o si ingelosisce ) afferra la sua arma preferita: i banchi!

Basta farla arrabbiare e sfodera la forza di Maciste!!! A farne le spese ( di solito ) è quel pirla di Ataru! E' di buona famiglia ed è un personaggio marginale rispetto agli altri.

Di lei si innamorano le creature più strane: un kitsune ( un volpacchiotto ), Soban il capo dei bulli del Liceo Butsumetsu ( che solo a ricordarmelo mi fa schifo! ) e Inaba, uno strano incrocio tra un uomo e un coniglio costruttore di destini che alla fine riuscirà a costruire con lei un rapporto semi-umano!

Mendo, troppo preso da Lamù e dalle altre ragazze, non la degnerà mai di uno sguardo interessato!

Con tutta probabilità Rumiko Takahashi ha preso spunto per questo personaggio da una sua collaboratrice di nome appunto "Shinobu Miyake".

Curiosità: il nome "Shinobu" significa "pazientare", "resistere".

I compagni di classe di Ataru

Come vi dicevo sono più caratterizzati nell'anime, dove assumono anche delle identità stabili: Chibi, Perma, Kagugari e Megane. Satoshi Megane ( che significa "occhiali" ) è l'unico di una certa importanza ed è innamorato matto di Lamù. Kosuke Perma ( che significa "permanente" ), Akira Chibi ( che significa "pulcino" ) e Hiroyuki Kagugari ( che significa "taglio alla moda" ) sono delle figure comprimarie che servono solo nelle immancabili lotte di classe, ma non avranno mai un ruolo di protagonisti.

E' inutile dire che sono i fondatori del club degli "amanti di Lamù". Sono i responsabili della venuta di Lamù in via definitiva sulla Terra. La loro canzone "venite venite gente dello spazio" era in realtà intonata da tutti gli adolescenti giapponesi che volevano rivedere la bella aliena del pianeta degli Oni!

Shutaro Mendo

Primogenito di una famiglia ricchissima è uno dei personaggi più gustosi della serie!

Arriva nel manga dopo qualche tempo, ma diventa subito uno dei protagonisti.

Come la stessa autrice ci fa capire spesso è un "Ataru ricco e bello" ( cosa che nell'anime è poco evidenziata ). Insomma anche il magico Ataru sarebbe rispettato da tutti se fosse bello e ( soprattutto ricco ). E' l'idolo delle ragazzine della "seconda-4", ma l'unica che gli è indifferente è la sua adorata Lamù ( che invece preferisce l'odiato "Moroboshi" ). Grandiosi i litigi a colpi di "katana" (che non si capisce mai da dove tiri fuori) con Ataru ( che affetterebbe volentieri anche senza un pretesto valido... ). Lui e Ataru sono sempre in disaccordo in tutto e tentano di fregarsi a vicenda per tutta la serie... Reputandosi nobile anche di spirito non esita mai a difendere le donne in pericolo e spesso subisce per ciò sonore legnate! Ha un difetto grave...la claustrofobia!!!

Non appena si trova in un luogo stretto e buio e senza lo sguardo di una donna ( ce lo costringe a mantenere un contegno decoroso ) inizia a frignare come un bambino:"E' buio! E' stretto! Ho paura!".

In un episodio tenterà di combattere questa paura allenandosi dentro delle campane di bronzo, con l'unico risultato di sviluppare una forza tale da rompere ogni campana di bronzo che gli cada addosso! ( e sono tante! ). La sua ricchezza gli è spesso d'ostacolo ( a sentirlo ), ma è una vera benedizione per Ataru&soci che si introducono ( non invitati ) alle sue immense feste per mangiare a sbafo! Raccontare tutto quello che possiede è impossibile, la sua famiglia ha praticamente tutta la roba più stramba della Terra e puntualmente questi oggetti verranno usati maldestramente per combinare guai! Ha la passione per i polpi, che sono raffigurati anche nello stemma della casata Mendo ( in realtà la maschera di "Hyottoko", l'uomo che soffia sul fuoco )! I polpi sono per Shutaru sulla stessa posizione delle donne e difenderli è per lui un dovere ( oltre al fatto che non li colpirebbe mai ). Oltre ad Ataru ha un altro nemico giurato: Tobimaro Mitsunokoji, un "amichetto di infanzia" ( un imbecille patentato ) che ha la fissa di volerlo battere a baseball...

Curiosità: Nella serie Tv viene chiamato "Shotaro" e non "Shutaro".

Mendo è servito da un esercito di guardie del corpo ( le classiche, quelle vestite in abito nero ).

Tobimaro lo chiama confidenzialmente "Shu".

La famiglia Mendo

Che è una delle famiglie più influenti del Giappone lo sapete, quello che forse non sapete è che anche loro ( come i Moroboshi ) hanno i loro problemini... Il padre sembrerebbe una persona normale, molto distinto ed educato, se non fosse per le assurde prove che impone al figlio per renderlo ( a parer suo ) un degno successore della stirpe. La mamma di Shutaro è uno spasso!

Da donna nobile qual'è è legata alle tradizioni...ma del Giappone medioevale! Si sposta su un carro cerimoniale trainato da un bue e quando deve andare da un posto ad un altro nella stessa città si deve partire di casa 2/3 giorni prima!!! Parla sempre e soltanto con un ventaglio davanti la bocca e non la si vede mai in volto per questo motivo. I suoi pensieri li esprime di solito il maggiordomo che si porta sempre dietro. La sorella di Shutaro ( Ryoko ) invece è un personaggio discretamente importante all'interno del "nostro" universo preferito. E' una bambina viziata che ha come unico scopo nella vita quello di eliminare il fratello!

Forse Rumiko ci vuol dire che nelle famiglie ricche non si guarda in faccia nessuno? Le loro battaglie sono deliziose, combattute con le armi più strane del mondo! Al suo servizio ha i "kuroko" ( da "kuro"="nero" ) che nella realtà sono gli assistenti di scena del teatro giapponese, il cui unico scopo è quello di compiacere la loro padrona ( indovinate ai danni di chi? ). L'uso scenografico che l'autrice fa dei "kuroko" è sempre esilarante, e mai banale. Anche lei parla in maniera alquanto antiquata e per far dispetto al fratello gli fa credere di essere innamorata dei suoi peggiori nemici: Ataru Moroboshi ( chiamato "il nobile" ) e Tobimaro Mitsunokoji (detto "il prode"). Se non lo avete ancora fatto compratevi il manga di Uy che ne vale la pena davvero!

Sakurambo & Sakura

Metterli nella stessa scheda mi è sembrato il minimo! I due voracissimi religiosi meritano tutti gli onori del caso! Zio e nipote sono il simbolo della religiosità nipponica. Essendo esponenti di due religioni diverse ( Sakurambo è un monaco errante buddista mentre Sakura è una sacerdotessa di Shinto ) non fanno altro che litigare, ma in fondo si vogliono "bene" ( quando non sono impegnati a rivaleggiare in esorcismi ).

Sakura è bellissima mentre suo zio è un obbrobrio, tanto che, quando nel manga lo inquadrano in primo piano, i personaggi stessi rimangono inorriditi! Un'altra "qualità" di Sakurambo è quella di predire sventure al povero Ataru ( che poi in verità sono tutte esatte ). Le predizioni vengono fatte sulla base dei lineamenti del viso del povero Ataru, e quindi basta incontrarlo per predire qualche nuova "yazza" ( "sfortuna" in giapponese ).

Diverrà grande amico del gatto Kotatsu e lo si trova sempre accampato in qualche ricovero di fortuna a preparare filtri magici e fesserie simili. Sakura invece è anche la donna più bella della serie e per questo gode delle "attenzioni particolari" del buon vecchio Ataru...peccato per lui che la forza di spedirlo in orbita non gli manchi mai! Essendo dotata di facoltà extrasensoriali riconoscerebbe Ataru dovunque e sotto qualsiasi forma gli si lanci di sopra!!! Per tutta la serie sarà la fidanzata di Tsubame, un personaggio che nel manga è "semi-normale" e che nella serie Tv diventa maldestro ed inetto. La povera coppia non potrà mai suggellare la loro unione con un bacio perché ogni volta che ci provano saltano fuori Ataru&soci che tentano di spiarli!

Sakurambo ( che significa "ciliegia" ) e Sakura ( "ciliegio" ) sono dotati di una feroce voracità e di una faccia tosta senza pari! Infatti, a quanto si capisce, hanno uno stomaco quasi senza fondo e si fanno spesso invitare a cena ( beh forse "invitare" è una parola grossa... ) dalla povera famiglia Moroboshi ( a cui scarseggia sempre "la carne in pentola" ).

Sakurambo scelse questo nome quando diventò bonzo perché si adattava bene alla vita monastica che sembra dolce e delicata all'esterno ma dentro è tutta nocciolo!

Sakura all'inizio della serie è di salute cagionevole...almeno prima di riversare tutti i suoi mali sul povero Ataru! Sakura occupa anche il ruolo di infermiera del Liceo Tomobiki, posto che gli occupa più guai che altro: infatti l'orda di fameliche bestie di sesso maschile del Liceo si catapulta spesso in massa a farsi "visitare" dalla bella Sakura! ( eheh in fondo lo faremmo anche tutti noi! ).

La mamma di Sakura ( ovvero la sorella di Sakurambo ) è orrenda e non si sa come abbia fatto a generare tanta bellezza! Praticamente è un Sakurambo con la parrucca :)

Curiosità: Sakurambo, da "buon" bonzo", è un esperto di meditazione, peccato siano le meditazioni più strane del mondo: meditazione sul surf, posizioni yoga assurde etc etc...

Notizie sul Buddismo e sullo Shintoismo

Buddismo e Shintoismo sono le due maggiori religioni seguite in Giappone. Il Buddismo ( che è una religione indiana ) si diffuse in Giappone attraverso la dottrina Zen a partire dal 1215 ac. Per alcuni più che una religione è una filosofia di vita che si basa sugli insegnamenti dell'"Illuminato". I sacerdoti buddisti ( come Sakurambo ) predicano la meditazione nel silenzio e i colori delle tonache sono per lo più scuri. Nei tempi remoti erano anche depositari della scienza medica ( che Sakurambo esercita tuttora! ). Il culto scintoista si rivolge solo ai Kami, gli "esseri divini" che possono essere in ogni cosa: nei fiumi, negli alberi, nelle montagne, negli uomini, specialmente defunti.

È una religione nata dalla spontaneità del popolo; solo più tardi fu rielaborata, però non presenta alcun dogma e non ha scritture sacre né un codice morale; gli unici precetti sono: non dar retta alle cose false, non vedere e non parlare falsamente. Qualche studioso definisce lo shintoismo, più che una religione, uno stile di vita tipicamente giapponese. L'imperatore è visto come figura centrale dello shintoismo: è proprio in lui che dimora "Amaterasu O Mi Kami", dea del sole.

Tutte le cose vennero dall'azione reciproca di due elementi: il principio attivo Yo e quello passivo In. Nello shintoismo esiste solo l'autocoscienza: l'uomo in ogni momento sente ciò che deve e ciò che non deve fare. Nessun senso di colpa, ma solo una purificazione non tanto per il perdono dei peccati, concetto sconosciuto nello shintoismo, quanto per un senso di rispetto verso chi è più grande, più potente, più giusto, più buono. Tra i più alti valori etici vi sono la fedeltà ai propri doveri, all'imperatore, l'ubbidienza ai superiori, la riuscita negli studi e nella vita, l'autocontrollo, la fedeltà al gruppo a cui si appartiene, il non recare disturbo.
Nei santuari si tengono le feste annuali, chiamate "matsuri" e sono meta di pellegrinaggi. La prima cosa che colpisce il visitatore è il "torii", il portale d'ingresso del santuario.

Costruito solitamente in legno, è costituito di pali cilindrici, collegati da due travi orizzontali e tra loro parallele. Entrando nel santuario, il fedele troverà delle vasche d'acqua: nessuno infatti si presenta al Kami senza essersi prima purificato. Nel tempio ci sono tre oggetti sacri:
Lo specchio: simbolo della dea del sole; significa amore e pietà; riflette senza interesse e senza errori: è la sorgente dell'onestà e indica giustizia e imparzialità. La spada: simbolo della lotta contro il male. La collana: simbolo della linea ininterrotta della dinastia imperiale e delle benevolenza degli dei che hanno creato le isole del Giappone. Lo shintoismo è la religione chiamata "dei Mille Dei". Si potrebbe definire come una religione "chiassosa" perché per attirare l'attenzione degli dei si ricorre ai suoni  ( come un tocco di campana o una moneta su una grata ). Possono diventare officianti di Shinto anche le donne ( cosa non ammessa nel buddismo ), e i sacerdoti sono anche esperti esorcisti (che è la principale prerogativa di Sakura). 

Il Buddismo invece venne formato in India tra il 600 e il 400 a.C. dall'esempio di Siddhartha Gautema.
Il Buddismo considera la vita umana come una sequenza interrotta di processi fisici e mentali che modificano costantemente l'uomo. "Di nessuna cosa posso dire -insegna il Buddha- come il dire". Per il Buddha il desiderio è sofferenza. Il concetto di sofferenza è qualcosa che va al di là di un malessere fisico o psicologico. Si può dire che l'intera esistenza è caratterizzato dal dolore. Un altra causa di sofferenza è la sete di desiderio o di piaceri sensuali, poiché questa sete non può essere mai placato e porterà con se solo malessere.
La sofferenza può essere messa a tacere quando cessa il desiderio ed allora inizia il Nirvana.
La via da percorrere per eliminare lo stato di sofferenza è descritta dal Buddha grazie ad 8 dettami: giusta conoscenza, giusta risoluzione, giusto uso della parola, giusta pratica, giusta condotta di vita, giusto sforzo, giusta attenzione e giusta meditazione. Inoltre ci sono 5 regole di vita che vengono imposte come fondamentali per il percorso di vita del buon buddista: non danneggiare nessuna creatura vivente, non prendere ciò che non si è ricevuto, non comportarsi scorrettamente in rapporto ai piaceri sensuali ( proprio come fa Sakurambo -Koji ), non dire falso e non fare uso di alcol o di droghe. Il buddismo prevede l'escatologia, ovvero la vita ultraterrena. Infatti nella dottrina dell'Illuminato è previsto il Paradiso ( o i Paradisi ) e l'Inferno ( o gli Inferni ).

Come ben notate queste due "religioni" sono molto diverse fra loro pur non avendo punti di contrasto evidenti; Infatti molti giapponesi seguono entrambe le discipline. Gli unici che continuano la "guerra santa" sono Sakura e Sakurambo!

Curiosità: in Giappone i matrimoni si svolgono secondo il rito shinto mentre i funerali secondo quello buddista. Questa è una divisione di puro pragmatismo nipponico, perché per la dottrina shinto non esiste la possibilità di una vita ultraterrena mentre in quella buddista si. I vantaggi di poter scegliere tra due o più religioni sono evidenti...

Notizie su Amaterasu O Mi Kami

E' la dea del Sole della religione shintoista. Il suo nome significa "Paradiso splendente" o "colei che brilla nel Paradiso". E' la figura principale del panteon shintoista e la famiglia imperiale del Giappone si dice che discenda direttamente da lei. E' la prima figlia di Izanagi e Izanami ed era così bella e radiosa che i suoi familiari la fecero ascendere per la Scala Celestiale al Paradiso, dove gli venne concesso di governare per l'eternità.

Quando suo fratello Susanowo ( il dio delle tempeste ) distrusse la Terra ( ma c'è anche una versione che dice che teneva un comportamento scandaloso nel prato Takamagahara ), lei, non sopportando la vista di questo scempio si nascose dietro la porta di roccia del cielo, lasciando il mondo nell'oscurità. A questo punto i demoni presero il sopravvento e neanche gli dei stessi sapevano come contrastarli. Allora tentarono di farla uscire dal suo nascondiglio ma senza successo...

Finalmente ad Uzume venne una splendida idea: organizzare una splendida festa sotto il suo rifugio! Quando Amaterasu schiuse l'uscio per sbirciare l'incantevole ballo di Uzume, ne uscì un raggio di sole ( che oggi viene chiamata "alba" ) uscì e gli altri dei se ne accorsero grazie ad uno specchio che Uzume aveva appeso in un albero vicino. Fu così che Tajikara spalancò la porta con la forza riportando la luce nel mondo. Di questa bellissima leggenda ( chiamata "La leggenda della porta di roccia nel cielo" ), ne esiste una versione con protagonisti Ataru&company davvero spassosa! Infatti Amaterasu scende sulla Terra in prima persona in cerca del paese di Izumo, in occasione del mese di Ottobre ( in cui si dice che tutti gli dei scendano nel paese di Izumo ).

Li incontra il piccolo Ten e si imbatte per caso nella recita scolastica del Tomobiki; soggetto: la leggenda della porta di roccia del cielo. Tra un equivoco e l'altro si ripresenta la stessa situazione di millenni prima... Infatti Amaterasu, offesa da una boccaccia di Lamù, si ritira nel rifugio e lascia il mondo nell'oscurità. In soccorso giungono gli dei reali, solo che al posto di tirarla fuori dalla porta di roccia, la richiudono dentro per godersi la festa ancora un po'!!! In questo episodio Amaterasu illumina il mondo grazie ad un potente faretto posto sulla sua fronte!!!

Amaterasu è anche la dea dell'agricoltura, avendo inventato i campi di riso ( inada ) ed avendoli coltivati per prima. Inventò l'arte della tessitura col telaio e insegnò agli uomini come coltivare il grano e l'utilizzo dei bachi da seta. Il suo tempio, chiamato Ise-Jingue, si trova tuttora ad Ise sull'isola di Honshu nella prefettura di Mie. Questo tempio viene demolito e ricostruito nella stessa forma ogni vent'anni. Nel santuario interno al tempio la dea è rappresentata tramite uno specchio ( che rappresenta il suo corpo ). E' anche chiamata Tensho-Daijan. Poco fa vi ho introdotto un luogo mitico della mitologia shinto: il prato Takamagahara. E' il "più alto livello dei Cieli", e assieme a Izumo e Hyuga forma la narrazione della nascita del Giappone e delle gesta delle divinità che vi presero parte.

La famiglia Mitsunokoji

E' la famiglia rivale dei Mendo. Sono a capo di una azienda che produce attrezzature sportive e sono anch'essi molto ricchi ed altrettanto antiquati. Il padre viene raffigurato come un inetto, mentre la madre è la vera capo-famiglia. La situazione della prole è alquanto complicata... Tobimaro ( detto "Ton" ) è vissuto per tutta la sua vita senza mai sapere di avere una sorella. Questa ( Asuka ) è una bellissima ragazza dotata di una forza immensa ed è stata cresciuta ( come vuole la "tradizione di famiglia" ) senza aver mai visto un maschio! Il fato volle che il primo maschio che incroci nella sua vita sia il "nobile Moroboshi" che, con la sua inconfondibile classe, tenta subito di zomparle addosso segnando la poverina a vita! Immaginate il casino che fa ogni volta che vede un uomo... Gli unici esseri umani di sesso maschile che non la spaventano sono i "suoi fratelli" Tobimaro e Shutaro! Shutaro è il suo promesso sposo ( tramite accordo tra le famiglie ), anche se non ci verrà mai rivelato il destino della coppia. Con Ton invece ha un rapporto piuttosto ambiguo... Infatti, non conoscendo bene come comportarsi con gli uomini, si infila spesso nel letto di Ton per dormire insieme a lui e spesso si infila anche nella sua stessa vasca da bagno ( con l'unico effetto di farle buscare al povero Ton ). Tobimaru Mizunokoji è anche un patito di baseball e per tutta la serie tenta ( invano ) di battere il suo rivale Shutaro reo di averlo battuto da piccolo.

Curiosità: i due figli e la madre hanno in comune i particolari "occhi a stella".

Il padre invece è ritratto con i lineamenti delle caricature satiriche. Infatti i suoi occhi e la sua bocca sono dei kanji di cui ignoro il significato ma che sono spesso riscontrabili in molti anime allorché si vuol prendere in giro un personaggio.

Asuka ha un esercito di guardie del corpo formato esclusivamente da ( belle ) donne.

Benten

Come Oyuki e Ran, Benten è una amica di infanzia di Lamù. Tutte e quattro erano nella stessa classe alle elementari e ne combinavano di tutti i colori. Le loro marachelle divennero così leggendarie che le "Space Girl" ( tre bambinette con poteri inutili ) tenteranno per più volte di offuscarne l'antica gloria allo scopo di dimostrarsi "le più grandi teppiste della galassia"! Delle quattro ex-compagne lei è sicuramente la più irruente ed è chiaramente la leader del gruppo. E' la versione "biker" ( teppista motorizzata ) di una "dea della fortuna" e Rumiko Takahashi la ritrae seminuda con tanto di catene e bazooka addosso! E' rozza e aggressiva e non è certo lo specchio della femminilità anche se Ataru sembra apprezzarla anche così! Essendo in origine una divinità benevola ai terrestri viene mostrata, all'inizio, come un'avversaria degli Oni.

Infatti gareggia con Ataru ( che aspetta sempre questo giorno con ansia ) all'annuale festa del Setsuban! Famosissimo il suo mitra spara fagioli e la catena che porta addosso è la sua chiave di casa!!! (ma se volete entrare nella sua astronave ricordatevi che la porta di servizio è sempre aperta!)

 Notizie sugli "Shichi Fujukin"

Gruppo di sette divinità benevole all'uomo ( chiamate anche "Le sette divinità della Fortuna" ) che derivano dalla religione shintoista. Il loro compito era quello quello di aiutare e difendere l'uomo dalle forze del male. Per questo Rumiko Takahashi li presenta come alleati di Ataru nella battaglia contro gli Oni ( figure mitologiche negative ) del setsuban. Durante l'annuale festa del "Sanganichi" ( più o meno il nostro Capodanno ) i giapponesi sono soliti recarsi in un tempio Shinto per pregare gli "Shichi Fujukin" affinché concedano loro un anno di fortuna ( cerimonia che è possibile riscontrare in quasi tutte le serie animate ). In particolare gli "Shichi Fujukin" ("i sette dei della felicità") sono:

Benten: E' la dea dell'amore, dell'eloquenza, della saggezza, delle arti, della musica, della conoscenza, delle acque e della buona fortuna. E' a patrona delle Geishe, dei danzatori e dei musicisti. Inizialmente era soltanto la divinità delle acque (o dei mari), ma ben presto divenne la dea della ricchezza e entrò a far parte delle "sette divinità della fortuna". Il perché è semplice se pensate che il Giappone è un insieme di isole e che la pesca era il mezzo di sostentamento principale.

Si dice che l'isola di Enoshima ebbe l'onore di ricevere le sue orme. E' raffigurata come una bellissima donna su un drago intenta a suonare uno strumento a corde. Ha otto braccia, che le servono per reggere una gemma, una spada, un arco, una freccia, una chiave e una ruota. Le altre due braccia sono sempre unite in preghiera. Si racconta anche che, quando un drago divorò parecchi bambini sulla Terra, ella vi discese e lo sconfisse riportando la pace. Bishamon: a questa divinità erano attribuite diverse funzioni, ma principalmente era il dio della guerra, dispensatore della salute e protettore degli adoratori del "Loto delle giuste leggi". Venne invocato con successo dal principe Shotoku nel 587 durante la guerra contro gli anti-buddisti. Protegge dai demoni e dalle sventure e custodisce uno dei quattro punti cardinali ( per la precisione il Nord ).

E' raffigurato come un monarca in armatura da guerra, mentre regge una lancia. Ai suoi piedi vi sono raffigurati dei demoni e non è raro vederlo circondato da un cerchio di fuoco a mo' di aureola.

Daikoku: è il dio dell'abbondanza e protettore della terra e dei contadini. E' conosciuto anche come "il grande nero" ed è solito esaudire i desideri degli esseri umani. E' rappresentato come un uomo grasso, seduto su due sacchi di riso e appoggiato su un sacco di gioielli. Nel suo scrigno tiene il disco solare, mentre nelle sue mani regge un martello decorato con i simboli maschili e femminili che può esaudire ogni desiderio. Ha cari i ratti ed è amico dei bambini.

Ebisu è suo figlio. Ebisu: è il dio dell'abbondanza del mare, protettore dei pescatori. Viene nominato spesso come figlio di Daikoku ( dio dell'abbondanza della Terra ). Il suo laboratorio si trova nella regione costiera nei paraggi di Osaka ( dove vi è anche il suo tempio ) e qualunque cosa si trovi su di una spiaggia potrebbe essere lui stesso oppure una sua apparizione. Fukurokuju: questo dio ha una sola particolarità, ha una fronte molto spaziosa ( quasi quanto la lunghezza del suo corpo ), ed è accompagnato da una tartaruga e un corvo. Hotei: Hotei ( "borsa di tela" ) è il dio della felicità e dell'allegria. E' il patrono dei bambini e dei deboli. E' raffigurato come un uomo grasso, con un grosso ombellico ( simbolo di felicità, fortuna e generosità ).

Ha sempre con se una grossa borsa di lino che suole portare a spalla contenete cose molto preziose ( tra cui i bambini ). Cammina su un carro portato da ragazzi ( "i Preti del Carro" ), e viene accomunato al Mi-lo-Fo dei buddisti. Jurojin: E' il dio della longevità e di una felice vecchiaia. E' accompagnato da una gru e da una tartaruga. E' raffigurato su di un cervo maschio bianco mentre sorride come un vecchio gentiluomo.

Notizie sul Setsuban

E' una festa nipponica in cui si suole scagliare dall'uscio di casa dei fagioli contro degli umani travestiti da orchi. Questo rituale servirebbe a scacciare gli spiriti maligni dalle proprie case.

Notizie sul Gara Kohaku

In realtà non si tratta di una gara ma di un antica cerimonia propiziatoria che avviene tra tendaggi di colore bianco e rosso, all'interno dei quali vengono poste coppie di manju ( una spcie di dolce ) dei medesimi colori. In occasioni meno allegre, il rosso cambia in nero. Questa tradizione deriva da un conflitto avvenuto nel XXII secolo tra la famiglia Taira e la famiglia Minamoto, le cui bandiere erano rispettivamente rossa e bianca. Da allora, ogni volta che due squadre sono in competizione fra di loro, si dividono in Squadra Bianca e Squadra Rossa, e la gara viene chiamata kohaku-jiai. Il significato letterale di kohaku è, in effetti, "cremisi e bianco", detta anche "la coppia di buon auspicio".

Oyuki

( "onorevole neve" ): Una delle amiche di Lamù e compagna di scuola delle elementari di Lamù.

E' la versione moderna della "Signora delle nevi". Come facilmente intuibile ha un carattere di ghiaccio! Abita su Nettuno, del quale è la regina, in un palazzo a forma di pannocchia. E' a capo di un impero economico non indifferente e gira sempre col registro commerciale in tasca... Farla arrabbiare è difficilissimo, ma chi ci riesce deve ringraziare di essere un personaggio di un manga! Alcuni dei prodotti della "fertile Nettuno" sono piuttosto pericolosi e spesso finiscono nelle mani sbagliate causando guai ai terrestri!

Ha come guardia del corpo uno Yeti gigantesco dal nome "B-mbo" che nella serie Tv è stato tradotto con "Bambino". Come dice il nome non è che sia molto intelligente, ma in compenso picchia duro...

Notizie sulla "Dama delle Nevi": Anche Oyuki in realtà non è altro che una leggenda giapponese. La leggenda parla di una Dama delle Nevi ( regina dei ghiacci ), che giungeva sulla Terra soltanto per recuperare degli schiavi. Veniva rappresentata come una ragazza avvolta in un kimono bianco, con occhi rossi e capelli color ghiaccio che "rapiva" i viandanti che si facevano sorprendere durante le nevicate. Con molta probabilità era soltanto una figura che veniva usata per insegnare ai bimbi i pericoli delle basse temperature e delle nevicate. Rumiko Takahashi gli ha dato un regno ( Nettuno ) e una personalità conforme al suo habitat preferito

Questa ragazzina era forse la migliore amica di infanzia di Lamù ( nonché anch'essa sua compagna di classe ). Dico "era" perché, a causa di un incredibile numero di situazioni sfortunate, Ran ha finito per odiare la nostra Oni del cuore!

Infatti, quando da piccole si cacciavano nei guai, quella che ne pagava le conseguenze era sempre la povera Ran! Ma il colpo di grazia per la loro amicizia fu quando Lamù si fidanzò con Rei, da sempre amato da Ran. Pur essendo finita la loro storia, appena Rei ( che la rivorrebbe indietro ) si avvicina a Lamù ecco che Ran la accusa ( con modi dolci ) di volergli rubare un'altra volta il ragazzo!

Il problema di fondo è che il nostro simpatico Rei non pare aver capito che Ran lo considera il suo ragazzo e sta con lei solo perché gli da sempre da mangiare!!!

Ha una sorta di "doppia personalità" come dimostra il suo nome ( che significa sia "orchidea" che "guerra civile" ). Sembra una personcina molto dolce, ma in realtà dietro questa facciata si nasconde un'arma da guerra irascibile e letale! 

Arriva sulla Terra, dopo essere venuta a conoscenza che Lamù aveva preso marito, con l'unico intento di vendicarsi di anni di "soprusi" portandogli via il "tesoruccio".

Non ha poteri speciali, a parte quello di succhiare l'energia vitale degli esseri viventi attraverso un bacio "vero", ma la sua vera passione sono le armi pesanti e la cucina...

Direte:"ma che arma è la cucina???" Se qualcuno di noi sapesse usare armi biologiche così potenti sarebbe già il padrone del mondo!!! (opps! ho dato un idea al mio arcinemico Dott. Inferno!)

La dolce Ran sa infatti creare micidiali pasti soporiferi ( o eventualmente venefici ) e perfette copie di chiunque soltanto con l'ausilio di un forno! Inoltre possiede un numero infinito di gadget ( come le bamboline esplosive ) e armi pesanti di ogni genere ( da far invidia all'arsenale di Benten )!

Ma in fondo è una ragazza gracilina...si deve pur difendere dalle ( presunte ) aggressioni di Lamù.

Anche lei frequenterà il Liceo Tomobiki, ma solo dopo essersi resa conto che sgraffignare "tesoruccio" non era un'impresa tanto facile ( e non per colpa del povero Ataru! ), ma sta in un'altra classe. Di lei sono innamorati molti ragazzi del liceo, ma con scarsi risultati!

Insomma è una ragazza tranquilla ( forse appena un tantinello schizofrenica ), solo che ha la sfortuna di cadere sempre nelle perfide trappole di Lamù!

Rei

Ecco un altro bell'animaletto allegro che si può trovare nel "boschetto della fantasia di mamma Takahashi"! Come Ran ha due personalità che esterna con l'aspetto. Se guardate la figura in alto 

( sperando che il server ve la carichi ) vedrete un gran bel ragazzo intento a degustare ( anche con una certa classe ) probabilmente del ramen o una zuppa. Se invece guardate la vignetta in basso lo vedrete intento in una lotta furibonda con Moroboshi&soci... Ma non cercatelo tra gli studenti in divisa, perché il nostro "bel" Rei quando si "incazza", si "eccita" o è affamato si trasforma in quel caprone tigrato gigante che vedete sollazzarsi allegro nella foto!

Altre peculiarità del tipo ( sottolineata dal nome "Rei" che significa "Zero" ), sono lo scarso intelletto e l'abissale appetito. Al contrario di quello che si potrebbe capire dall'adattamento italiano dell'anime il simpaticone non è un cerebroleso, ha solo problemi con il linguaggio terrestre!

Si nota chiaramente infatti nella puntata in cui arriva sulla Terra, in cui Lamù ed Ataru lo prendono in giro per la sua scarsa loquacità!

La sua storia è triste... era il fidanzato di Lamù, che lo lasciò "soltanto" perché era un imbecille la cui unica soddisfazione nella vita era ingozzarsi!

Il poverino, rifiutato senza "nessun motivo plausibile", arriva sulla Terra apparentemente per tentare di riprendersi la sua bella (e per eliminare il buon Ataruccio) ma in realtà si scorda ben presto il suo obiettivo primario e finisce con l'innamorarsi del buon cibo giapponese!

Come vi dicevo nella scheda precedente Ran è innamorata di lui sin dall'infanzia e alla fine riuscirà (si fa per dire) a coronare il suo sogno: in fondo l'unica cosa che interessa a Rei è il cibo; basta nutrirlo e lui starà per sempre con te! Un po' come un Tamagochi!

Curiosità: La sua bellezza lo rende oggetto di numerosi assalti di ragazzine allupate e di madri annoiate che cadono ai suo piedi quando lui le guarda con aria interessata e le seduce con un "Ti prego, vuoi cucinare per me?". Anche la mamma di Ataru non è immune al fascino del giovane, e più di una volta medita di abbandonare la sua "famigliola" e seguire quell'idiota di Rei ( non che i suoi familiari siano meno idioti... ). L'unica ragazza che non vuole più avere a che fare con Rei è la mia "Oni del cuore", che è anche l'unica ad esserci stata veramente...avrà ragione lei!

Ryunosuke e la "bestia"

Ovvero: vedersi "Lady Oscar" innaffiandolo abbondantemente con del sakè può causare degli scompensi... E' proprio quello che deve essere accaduto a Rumiko Takahashi prima di decidere di creare questi due fondamentali personaggi. Vi dico prima che non sono tra i miei personaggi preferiti, ma sono delle figure fondamentali all'interno dell'intera produzione della "principessa". Sia Ryu che il padre arrivano verso metà serie, ma si fanno notare subito per la loro vivacità! Liti e distruzioni saranno ancor di più di casa al Tomobiki!

Arrivano al Tomobiki perché la pensione marittima che gestivano era stata distrutta ( si verrà a sapere dopo a causa di un loro litigio ) e, mentre il padre apre una cartoleria all'interno del Liceo per guadagnare i soldi necessari alla ricostruzione della pensione ( cosa che non avverrà mai ), Ryunosuke finisce in classe con Lamù&compagniabella. La loro situazione è paradossale: Ryunosuke è una ragazza come le altre, sennonché il padre si è messo in testa che è un ragazzo e la ha allevata di conseguenza. A complicare la situazione alcuni comportamenti del padre che sinceramente trovo geniali: obbligo di fascia per il seno ( che causa a Ryu non pochi problemi visto che è di forme generose ), obbligo di indossare la divisa scolastica maschile ( che non inganna Ataru che all'inizio crede di avere delle "strane tendenze" ) etc. etc. Non che Ryunosuke non voglia comportarsi da ragazza ( anzi tenterà più volte di avere anche un solo capo di biancheria femminile ), solo che le vuole conquistare battendo in duello il padre. Infatti i due si sono allenati per molti anni nelle tecniche di lotta più strane e hanno acquisito una forza smisurata, ma il problema di Ryu è l'onestà! Pur essendo fisicamente più forte del padre, è meno furba e finisce sempre per cadere nei vili trucchi della "bestia". In più essendo vissuta per tutta la vita come un maschio, non brilla certo per eleganza e grazie! Appunto per questo le ragazze della classe sono innamorate di lei, ma c'é in lizza anche il mitico Ataru che non perde mai l'occasione di zomparle addosso! Di Ryunosuke si innamora anche Kurama, che credeva di aver finalmente trovato l'uomo adatto per "l'accoppiamento"...che sfiga!

Il padre di Ryu poi va ancora più in la con la demenza proponendo alla povera figlia di fidanzarsi con il figlio di un amico: un fantasma di un ragazzo travestito da donna!!! Il suo nome è Nagisa.

Curiosità: La "bestia" non si ricorda ne' il viso ne' il nome della mamma di Ryunosuke e gli ha fatto credere per anni che i dolci fossero velenosi mangiandoseli alle sue spalle!

Questi due personaggi ispireranno alla Takahashi nientemeno che Ranma e Genma Saotome!

La famiglia di Lamù

Eccoli in tutto il loro splendore! Siore e siori ( rullo di tamburi ) gli Oni! Come avrete oramai capito Lamù è una esponente della razza degli Oni extraterrestri. Anche lei come è logico ha una famiglia. Il babbo è quello grosso ( molto grosso ) e la mammina è quella dolce alle sue spalle ( lo dico per quelli che ancora non hanno capito la distinzione tra i sessi :). Velocemente vi dico che il papà di Lamù è il capo degli Oni e che non vede certo di buon occhio Ataru e una volta ha tentato anche di organizzare una "festa di fidanzamento" a sorpresa alla figlia...

La mamma di Lamù ( dalla quale ha ereditato la bellezza ) non parla il linguaggio degli uomini e si esprime con versi strani che nessuno riesce a capire ( Rumiko nei "ballons" gli infila di tutto, dalle pedine del domino agli scarabocchi, ma niente di sensato ). Alle volte interpreta male anche quello che gli dice la figlia e caccia fuori di casa persino il marito ( se non mi ricordo male insoddisfatto della cucina della moglie... ). Mitico l'episodio del manga in cui viene sfidata all'ultimo sangue dalla madre di Mendo ( che parla soltanto attraverso il maggiordomo ) e lei ( che non aveva capito niente ) rifiuta imbarazzata l'offerta di matrimonio della donna!

Quella nella seconda vignetta è invece la mamma del piccolo Ten, che di mestiere fa il pompiere 

( quello che regge non è altro che uno stendardo che serviva in antichità ad incitare il lavoro degli altri pompieri, concetto comune nei lavori collettivi della società nipponica ). E' falsamente convinta che il suo bimbo si comporti bene, e quando lo va a trovare per Ataru è festa (in tutti e due i sensi)!

Kurama

La storia è complicatuccia... Lei è Kurama principessa dei Tengu alieni. E' figlia della regina dei Tengu unita in matrimonio ad una figura storica del Giappone medioevale: Yoshitsune Minamoto. Rimane per parecchi anni in una capsula criogenica ed arriva sulla Terra in compagnia dei suoi fedeli sudditi ( dei karasutengu mezzi rimbambiti ) in cerca di un compagno con cui perpetuare la sua razza! Vi è una similitudine con la storia della "bella addormentata nel bosco" perché il prescelto dovrà svegliare la bella Kurama con un bacio. Per ironia della sorte ( e anche grazie allo stato di ubriachezza di uno degli assistenti ), il prescelto è Ataru che, non appena la vede perde completamente la testa e grazie all'aiuto di un karasutengu ubriaco ( lo stesso che lo aveva scambiato per un figaccione ) la bacia!  Non pensate che la poverina sia molto d'accordo, tanto che alla fine della serie arriverà persino a cambiare le leggi del suo popolo ( alquanto discutibili ) pur di sbarazzarsi dell'obbligo di "giacere" con Ataru! E guardate che per non contravvenire all'assurda regola del "primo bacio" ( che poi si rivelerà una invenzione di un antico karasutengu mezzo scemo ), tenta persino di "educare" Ataru con tutti i mezzi! Prima tenta di stimolare in lui l'anima femminile in modo da contemperare quella troppo esuberante maschile, poi tenta con la terapia d'urto facendolo scontrare in una stanza speciale con tutte le ragazze che più adora! Disperata per non aver ottenuto dei risultati tenta l'ultima carta...farlo incontrare col padre! Per ironia della sorte sarà proprio il grande Ataru ( il vero grande eroe della storia giapponese ) a far "scoprire" al povero Yoshitsune la vera gioia del guerriero: dare caccia alle donne!

Ha sempre con sé il suo fido ventaglio con cui genera delle tempeste a cui neanche Lamù riesce a resistere, e veste sempre completi molto attillati in stile "sado". Soffre particolarmente le basse temperature e alla fine della serie si innamorerà di Shutaro Mendo ( che scoprirà non tanto diverso da Ataru :) Per le notizie storiche vi rinvio al paragrafo seguente.

Curiosità: la principessa deve il suo nome con tutta probabilità al tempio sull'omonimo monte in cui un karasutengu addestrò il padre (per cui lei nutre una profonda ammirazione tanto da considerarlo l'unico esempio di vero uomo).

Notizie sui Tengu

Questa è una razza mitologica assai conosciuta in Giappone. Non siamo di fronte ad un'unica razza, ma a due diverse varianti. Abbiamo i karasutengu ( karasu = corvo ) che sono simili a grandi corvi antropomorfi con tanto di ali e che si dice possano mutare forma, e i konohatengu (tengu dalla foglia ) che si distinguono per un aspetto umanoide ma facilmente riconoscibili per un naso lunghissimo. In effetti vuole la leggenda che non si tratti di un vero naso, ma soltanto di una maschera che usano per nascondere il becco tipico dei Tengu. Entrambi vestono lo yamabushi ( l'abito degli asceti della montagna ) e indossano i geta. I karasutengu sono ottimi spadaccini ( tanto che si disse addestrarono Yoshitsune Minamoto in gioventù ), mentre i konohatengu non si preoccupano tanto delle arti marziali in quanto con la loro foglia riescono a creare dei piccoli uragani. Il loro capo Sojo-Bo ( che si dice abbia la faccia rossa ) inoltre possiede una foglia con la quale riesce a creare dei veri e propri uragani! Sull'indole della razza dei Tengu non c'è molta concordanza: c'è chi li definisce creature burlone c'è chi li accomuna agli spiriti malvagi e c'è chi addirittura li vede come creature benevole. Nella serie di Lamù i karasatengu ( che sono gli assistenti di Kurama -come quello in foto- ) sono creature maldestre come dei piccoli corvi-sacerdote che non si tirano indietro di fronte ad una sorsata di sakè, mentre Kurama stessa ( che è della razza degli konohatengu ) ha in effetti il naso longilineo e la vistosa foglia ( che a me pare di fico ) per gli uragani.

Notizie su Yoshitsune Minamoto

Questo personaggio, realmente esistito, è uno dei più grandi eroi della storia giapponese. La sua storia si svolge nell'arco di trent'anni, cioè dall'anno della sua nascita ( 1159 ) a quello della sua morte ( 1189 ). Yoshitsune Minamoto è passato alla storia come l'eroe che sconfisse gli Heike, una casata che spadroneggiava in Giappone in quel periodo. Quando nel XII° secolo la sovranità dell'Imperatore era decaduta e con lui il potere dei nobili notabili, il paese cadde in mano alla casta dei guerrieri "bushi", ovvero i Samurai. Tra le varie casate soltanto due avevano il potere necessario per ambire a guidare il Giappone: gli Genji ( capeggiati dalla famiglia Minamoto ) e gli Heike. In un primo tempo gli Heike ebbero la meglio, vincendo proprio nel 1159 ( lo stesso anno della nascita di Yoshitsune ) quella che va sotto il nome di "battaglia di Heiji". Yoshiie Minamoto ( il capo dei Genji ) venne giustiziato e Yoritomo (il primogenito di Yoshiie) venne imprigionato ad Izu. Il nono figlio di Yoshiie venne risparmiato ma venne mandato al tempio di Kurama per essere educato alla vita di monaco buddista. Venne risparmiato soltanto perché ( essendo troppo piccolo al tempo della battaglia di Heiji ) non conosceva le proprie origini. Avendo vinto la guerra con il clan dei Genji, Kiyomori Taira divenne una sorta di reggente dell'impero nipponico. Le leggi imposte dagli Heike erano molto dure ed il popolo soffriva la loro feroce tirannia aspettando con ansia l'avvento di un grande eroe che li avrebbe liberati dal giogo degli Heike.

Narra la leggenda che un bel dì un tengu si recò da Yoshitsune rivelandogli la sua appartenenza al casato dei Genji e addestrandolo all'arte della spada. Dopo di che lo incoraggiò a spodestare la crudele stirpe degli Heike!

Così fugge dal tempio e sul ponte Gojo ( a Kyoto ) incontra Benkei che lo seguirà per tutta la sua vita ( questa storiella è narrata per bene nel prossimo paragrafo ). Negli anni successivi radunò tutti i Genji sopravvissuti e li organizzò in un'armata. Lo stesso fece suo fratello Yoritomo ( che nel frattempo era scappato dalla sua prigionia sull'isola di Oki ). Gli Heike, credendo ormai vinta ogni possibile resistenza, avevano smantellato il loro forte esercito e così la grande armata di Yoshitsune ebbe la meglio prima nelle battaglie di Ichinotani e Yashima e poi nella battaglia campale di Dannoura ( 1185 ) che risultò essere quella decisiva: i Genji avevano infine vinto e il Giappone era libero. Ma la fortuna di Yoshitsune finì li. Infatti il fratello Yoritomo, che non vedeva di buon occhio il favore del popolo nei confronti del fratello minore e temendo che potesse essere messa in discussione la sua posizione di capo dei Genji ( e quindi di reggente del Giappone ), accusò il fratello di tradimento e pur essendo lui scappato verso Kyoto attraverso il Nord, lo fece raggiungere dai sicari e così nel 1189 Yoshitsune Minamoto venne ucciso ( probabilmente ad Oushu ). Una leggenda popolare vuole che il valoroso eroe sopravvivesse alla morte e che, passato via mare in Mongolia, si coprì di altra gloria col nome di Gengis Kahn! Così Yoritomo divenne il primo Shogun "ufficiale" della storia del Giappone, ma il giovane fratello restò sempre nella memoria del popolo forse anche per la sua storia tragica! Ancora più triste è la storia che sarebbe spettata alla consorte di Yoshitsune. Shizuka ( protagonista della leggenda nota come "la triste danzatrice" ) era una danzatrice del tempio di Gozen a Kyoto. Era una donna bellissima e la sua danza e la sua voce erano entrate nella leggenda quando riuscì, ballando, a far interrompere una siccità di cento giorni. Divenuta la sposa di Yoshitsune lo seguì nella sua fuga verso il mare attraverso le montagne, ma questo la rimandò indietro quando si rese conto che il freddo avrebbe compromesso la vita che lei stava portando in grembo. L'addio fu straziante e due si promisero di rivedersi presto. Così Yoshitsune affidò ad alcuni suoi soldati la moglie affinché la riportassero indietro, ma questi, dopo averla derubata dei gioielli e dei kimono che Yoshitsune le aveva dato per mantenersi fino al suo ritorno, la lasciarono da sola al freddo delle montagne. Riuscì ad arrivare al tempio di Gozen in tempo per la festa del Dio ed un bonzo, dopo aver notato la sua tristezza, la convinse a danzare. La gente dapprima fu meravigliata dall'armonia della sua danza, ma subito dopo si resero conto di chi era: la moglie di Yoshitsune il "traditore". La donna venne portata davanti allo Shogun Yoritomo che la interrogò sul luogo in cui avrebbe dovuto rincontrare il marito ed, avendo ottenuto un fermo rifiuto, le impose di danzare per lui. La povera Shizuka si sarebbe rifiutata di danzare se un anziana servitrice non le avesse consigliato di intonare un canto per il marito davanti allo Shogun al fine di intenerirlo e risparmiare suo marito. Shizuka intonò un bellissimo canto ed ottenne molto successo tra gli spettatori ma, al contrario delle sue aspettative, indignazione da parte di Yoritomo. Fu così che, passato del tempo, Shizuka partorì un bel maschietto vispo che venne ucciso appena nato... L'unica soluzione che restò alla bella Shizuka fu la via della morte. C'è chi dice che si annegò nelle fredde acque del mare invernale. Dubito che Shizuka possa essere considerata la madre di Kurama perché nel manga viene detto che mentre Yoshitsune stava per essere ucciso arrivò la madre di Kurama e lo caricò sull'ufo. Nella storiella ( "Quel grand'uomo di papà" contenuta in Lamù n°4 ) che vede protagonista in "Uruseiyatsura" Yoshitsune, il valoroso guerriero è visto come un uomo nobile ma con l'idea fissa di distruggere gli Heike. Ataru ( travestito da karasutengu ), al posto di introdurlo all'arte della spada ( come nella leggenda ) lo istruisce sui comportamenti da tenere con le donne ( anche se in realtà Yoshitsune si teneva lontano da loro perché erano tutte bruttissime )!!! Meno male che Rumiko aveva pensato bene di far apparire Ataru dopo l'addestramento vero ad opera dei karasutengu :) Una cosa molto carina avviene all'addio tra Ataru e Yoshitsune Minamoto. Infatti proprio in onore di Ataru ( che il guerriero considerava un vero tengu ) Yoshitsune cambierà nome in "Ushiwakamaru" ovvero "Yoshitsune-Corvo". Nella realtà questo avvenne dopo il suo addestramento ed infatti in Giappone l'eroe è più conosciuto come "Ushiwakamaru". Nella versione animata dell'episodio ( nell'adattamento italiano ), Ushiwakamaru viene chiamato soltanto "Wakamaru" ( l'episodio si intitola "L'esempio di Wakamaru" ). Non oso immaginare come l'acuto staff di adattatori della Mediaset avrebbe potuto chiamare il soggetto in questione in questi tetri tempi di censura... Avanzo un'idea: "Ciccio Bombo Cannoniere" ( se sono riuscito a fare peggio di Amv ho un futuro in "Merdaset" assicurato :).

Si scoprirà infine che nell'ultima battaglia mentre stava per sacrificarsi arrivò la mamma di Kurama con l'ufo e lo ha "caricato"!!! Non c'è che dire, la Takahashi mi fa sempre morir al ridere :)

Notizie su Benkei Musashibo

Benkei è una figura leggendaria che fa da contorno alla storia di Yoshitsune Minamoto. Era un uomo alto quasi 2 metri ( che per il giapponese di allora era una misura inarrivabile ) e c'è chi dice che padroneggiasse l'houriki ( una tecnica quasi magica adoperabile soltanto dai sacerdoti buddisti ). In principio Benkei era uno yamabuse (ovvero un'asceta delle montagne), disciplina che abbandonò per intraprendere la strada di ladro!

La leggenda vuole che solesse apparire sul ponte Gojo ( a Kyoto ) per rubare, dopo averli battuti, le spade ai passanti.

Il suo scopo era quello di rubarne 1000 ma, dopo averne prese 999, incontrò sul ponte Gojo Yoshitsune Minamoto.

"Tu sei la mia millesima vittima!" gli disse e gli si avventò contro. Il problema era che Yoshitsune era talmente agile che Benkei non riusciva in nessun modo ad afferralo, e così alla fine venne sconfitto. Quella era la sua prima sconfitta, e così Benkei divenne seguace di Yoshitsune nonché suo migliore amico. Benkei era un indomabile guerriero con una resistenza fuori dal comune, e la sua arma favorita era la "naginata" ovvero un'arma simile all'alabarda (non quella di Goldrake però:). Benkei aiutò sempre Yoshitsune sia con la sua abilità di guerriero sia con la sua saggezza di yamabuse. Si dice che seguì Yoshitsune nel tentativo di sottrarsi alla ferocia dell'armata del fratello Yoritomo e venne sopraffatto soltanto da migliaia di frecce che gli vennero scagliate su tutto il corpo. Il nome "Musasibou" era il nome che portava quando era yamabuse, e quindi veniva chiamato indifferentemente con entrambi i nomi. La "naginata" di Benkei è un'arma leggendaria, e molti dicono sia ancora da qualche parte in Oushu ( attualmente nel distretto di Tohoku ). C'è anche qualcuno che crede che essa si trovi in Mongolia se si prenda per veritiero il mito di Yoshitsune-Gengis Kahn. E' inutile dirvi che nella storiella che vede protagonisti Lamù&soci al fianco di Yoshitsune Benkei è chiaramente presente, ma la sua storia è leggermente diversa: infatti è un tizio bruttarello che per vendicarsi di essere sempre rifiutato dalle donne aspetta sul ponte Gojo tutte le fanciulle per sfregiarle e che attacca Yoshitsune Minamoto ( istigato da Lamù che voleva così impedirgli di generare la principessa Kurama rea di insidiare "tesoruccio ) perché non si accorge che era un uomo! Comunque alla fine la storia prosegue e si conclude "regolarmente" ( tranne per il fatto che Benkei non sa neanche chi sono gli Heike! ).

Notizie sui Kappa

Nella religione Shinto i Kappa sono dei folletti acquatici che erano soliti trascinare i bimbi nell'acqua ed annegarli, ma potevano mostrarsi ostili anche con i viaggiatori ed i passanti. Probabilmente devono la loro nascita all'esigenza dei genitori di insegnare ai bimbi la pericolosità degli stagni. Erano talmente temibili che attaccavano con successo persino grossi animali come i cavalli. Essi non possono vivere per molto tempo fuori dall'acqua, perché per vivere hanno bisogno di mantenere bagnata la testa. Il loro nome significa "figlio del fiume" e di Kappa ne esistono diverse razze ( organizzate in società ): i suiko, i mintsuchikamui, i garappa, i kahaku, i fuchizaku, i kenmon, i kimujin, gli hyotoku, gli hyoosuki, gli hyoosue gli shibaten e gli shibatengu. Hanno un aspetto stranissimo: lunghi capelli, il corpo di una tartaruga, gli arti squamati e la faccia di una scimmia. Possiedono le virtù mimetiche di un camaleonte. Non superano generalmente il metro e venti e possono raggiungere un peso di dieci chili ( anche se per alcuni arrivano a venticinque ). Si nutrono esclusivamente di sangue e cetrioli. Usano i cetrioli anche per viaggiare, in pratica li cavalcano come se fossero dei dragoni! Sono delle creature intelligentissime e possono essere anche benevole verso l'uomo che sappia come ingraziarseli. Infatti soltanto agli uomini retti ( o anche ai monaci retti ) loro insegneranno l'arte dell'ortopedia. Nel mondo di "Uruseiyatsura" c'è più di un Kappa, e spesso non sono visti come esseri malvagi, ma come creature depresse che cercano compagnia ( che trovano puntualmente ). Semmai i loro "dispetti" sono frutto di circostanze a sfortunate. Bellissima la storiella estiva che vede un Kappa ( quello nella foto ) nella piscina di casa Mendo e che alla fine, dopo essere stato sbattuto via da Mendo ed essere stato prima ospitato a casa di Ataru e poi in un acquario, verrà adottato da un bimbo in cerca di un animaletto di compagnia. Ma l'apparizione di Kappa più famosa in Uruseiyatsura si trova nell'episodio "Le zucche vuote tornano sempre a galla" che miscela due leggende quella dei Kappa e quella del celebre Taro Urashima e il palazzo in fondo al mare...

Notizie su Taro Urashima

La leggenda narra di un pescatore di nome Tango ( chiamato "Urashima" ) che salva una tartaruga impigliata nelle sue reti e la lascia libera. In realtà la tartaruga era una delle figlie di Ryujin ( uno dei dio-drago della mitologia giapponese ). Per ricompensarlo lo porta al "Ryugu" ovvero il "palazzo del Drago" ( che si troverebbe vicino le isole "Ryu Ku" ) al cospetto del padre. Gli appare come una splendida fanciulla e i due si sposano. Passati 3 giorni al pescatore viene voglia di rivedere i suoi parenti e decide di ritornare in superficie per salutarli. Così scopre che un giorno nel "palazzo del Drago" equivale a 100 sulla Terra e che di conseguenza erano passati 300 anni! Così anche il povero Taro muore. C'è una variante della storia che vede protagonista il Dio Drago. Infatti, prima di lasciare andare Taro, Ryujin gli dona una scatoletta, dicendogli di non aprirla per nessun motivo. Ma questi, una volta che non riusciva più a capire che fosse successo al suo paese, la apre invecchiando istantaneamente e morendo. Quello scrigno, che conteneva il tempo perduto, era l'unico modo per permettergli di ritornare al suo mondo e così si spiega anche lo sguardo triste di sua moglie quando lo lascia andar via. Di questo famoso racconto ( che stato richiamato in tanti anime come per esempio in "Dragon Ball" e nella "Principessa Zaffiro" ), Rumiko Takahashi ha dato la sua versione nell'episodio del manga "Le zucche vuote tornano sempre a galla" ( nell'anime il titolo italiano è "Il re delle rane" ). In questo episodio Ataru ( incoraggiato da Shinobu che lo avrebbe ricompensato in "natura" ) salva un Kappa mezzo essiccato sopra un albero. Per questo ( visto che quello che aveva salvato era il re dei Kappa ) viene portato nel palazzo in fondo al "lago", dove a posto di divertirsi si annoia parecchio! Infatti gli viene offerto da mangiare l'unico alimento di cui si nutrono i Kappa: i cetrioli! Oltre a questo smacco subisce l'onta di essere scambiato per un omosessuale!!! Siccome i reggenti non sanno più che fare per farlo divertire decidono di farlo andare prima del tempo e gli regalano la loro "cagnolina"...una splendida sirena che Ataru dimostra di gradire moltissimo!!! Peccato che non appena uscito dalle acque i suoi compagni ( disperati per la sua scomparsa ) non appena lo vedono arrivare con quello splendore di fanciulla lo accolgano con una pioggia di macigni!!!

Kintaro

Uno dei miei  personaggi preferiti! Anche qui popoli spaziali e leggende giapponesi si mescolano!

In "Uruseiyatsura" Kintaro è un bambinetto violento ma molto maturo che nutre un profondo disprezzo verso Ataru. Arriva sulla Terra in visita con gli altri compagni dell'asilo nido spaziale il giorno della Giornata dei Bambini ( il 5 di Maggio ) e viene trovato, col suo amico orso Kuma ( che significa "orso" ), in un "koi nobori" ( che sono quelle carpe di carta che in quel giorno vengono appese ai tetti delle case ) da Lamù e Ten. Vi si era rifugiato perché l'astronave-asilo aveva la forma di una carpa. Questo episodio è uno dei più significativi della serie tanto che pur trovandosi più avanti nella cronologia del manga viene trasposto in animazione come uno dei primissimi episodi. Infatti Kintaro viene usato da "mamma Rumiko" per spiegare il "senso della vita" ai bimbi terrestri e per criticare il sistema scolastico giapponese. Infatti ( come capirete dalla storia del "vero" Kintaro ) Ataru, demolendo le gesta del Kintaro mitico, ne trae fuori questa morale: "impegnarsi al massimo spesso non serve a nulla nella vita". Allora i bimbi si gettano nello sconforto più profondo, l'idea di passare una "mera esistenza impiegatizia" li deprime. Questo scatena le ire di Kintaro che non vuole essere visto soltanto come un fallito che gioca con gli orsi ed il piccolo si getta alla ricerca del senso della vita e, per comprendere ciò, si rifugia nella lettura delle gesta di antichi eroi... Alla fine ( sempre grazie ad Ataru che interpreterà i gesti del fanciullo ) si scoprirà che nella vita "l'unica cosa che conta è avere soldi" :) Nell'anime il bimbo stringe amicizia con Ten e lo verrà a trovare spesso, ma nel manga appare pochissime volte e il suo unico desiderio è quello di ucciderlo come aveva fatto il "vero Kintaro" con l'Oni del monte Oe.

Yorimitsu Minamoto

Anche se questo soggetto non è mai stato citato in "Uy", mi è sembrato giusto, in coda alla scheda di Kintaro, parlarvi della saga dello "Shuten Doji" e quindi del suo protagonista principale: Yorimitsu Minamoto. Visse tra il 948 e il 1021 ( quindi nell'Era Heian ). Era un famoso maestro di spada al quale l'Imperatore ordinò di uccidere l'Oni che infestava il monte Oe. Questo si chiamava Shuten Doji e si supponeva che fosse un ladro trasformato in Oni a causa dei troppi delitti. Lui e i suoi 4 compagni ( tra i quali Sakada-no-Kintoki ) si travestirono da yamabuse e partirono alla volta del monte Oe. Nel loro viaggio incontrarono tre misteriosi vecchi che gli donarono un magico elmo ( con il potere di proteggere dagli spiriti maligni ) e una pozione chiamata "Shinbenkidokushu". In realtà i tre vecchi erano tre divinità locali: Sumiyoshi, Iwashimizu e Kumano. Così si presentarono al castello del mostro che li fece accomodare e gli servì pietanze a base di carne umana. Loro finirono l'intero pasto e così Shutendoji, avendo creduto alla loro identità, bevve dalla loro bottiglia lo "Shinbenkidokushu" cadendo infine addormentato. A questo punto Yorimitsu gli saltò addosso tentando di spiccargli la testa dal busto, ma l'Oni fece una resistenza strenua e tentò ( con la testa oramai quasi decapitata ) di staccare con un morso la testa di Yorimitsu. Ma l'elmo magico protesse il guerriero e i quattro tornarono vincitori dall'Imperatore. Questo mito è stato rivisitato da molti manga-ka, tra i quali Go Nagai che ne trasse una splendida e criptica versione a fumetti e quattro splendidi oav.

Momotaro

Parlando di eroi dei bambini non possiamo non citare Momotaro, come non poteva non citarlo Rumiko Takahashi.

La sua storia è molto carina e merita di essere raccontata. Un giorno una signora anziana stava sulle rive di un fiume intenta a lavare i panni, quando vide un enorme pesca che galleggiava nel fiume, così decise di portarla a casa per mangiarla. Mentre la trasportava si rese conto che era anche molto pesante, ma infine riuscì con grande fatica a trasportarla fino a casa. La sera, il suo anziano marito tornò dalle montagne e rimase molto sorpreso nel vedere l'enorme pesca. Al momento del taglio, la signora diede un colpo netto al centro e dalla pesca sbucò fuori un bimbo!

Siccome venne fuori da una pesca il bimbo venne chiamato Momotaro che significa "primogenito di una pesca". Momotaro crebbe e divenne un forte ragazzo. Un bel dì Momotaro ebbe la notizia che un Oni che derubava le proprietà degli altri ed egli decise di recarsi alla sua isola per sconfiggerlo. Allora chiese ai suoi genitori dei dolcetti per dargli la forza necessaria a battere il mostro, e loro lo accontentarono... Momotaro partì verso la sua avventura armato di una spada soltanto e dei suoi dolcetti. Sulla strada per l'isola incontrò un cane che gli chiese un dolcetto e, essendo stato accontentato, si offri di aiutare Momotaro nell'impresa. Stessa cosa accadde con una scimmia e un fagiano, che divennero i suoi amici più cari. Il gruppo giunse infine al mare e, prendendo in prestito una barca, si recarono all'isola dell'Oni. Il palazzo era inaccessibile a causa di un pesante cancello, ma prima il fagiano volò oltre per studiare la situazione e poi la scimmia si arrampicò per aprirlo dall'interno. Così Momotaro ed il cane poterono entrare nel palazzo. A questo punto l'orco gli andò incontro con una mazza ferrata e nello stesso istante gli animali gli si avventarono contro!

Il cane gli morse una gamba, la scimmia gli graffiava la faccia e il fagiano gli beccava gli occhi. Così l'Oni cadde sconfitto implorando pietà a Momotaro. Il ragazzo perdonò l'orco e ritornò al villaggio con molti tesori. Dopo averli restituiti ai legittimi proprietari, visse con i suoi genitori con ciò che rimaneva per molti anni felici. Nella breve apparizione su Uy Momotaro viene presentato come un bambino saccente occhialuto e inconcludente, che non è in grado di contrastare gli orchi. Una parodia allegra di questo eroe che viene visto come un antica "superstar". Simpatico il momento in cui Momotaro ricorda che è stato sempre il primo in tutto :)

Curiosità: nella versione Tv Ten esce fuori da una pesca come Momotaro!

Notizie sugli Amefushi

L'Amefushi è uno spirito della pioggia. Si ritiene fosse avverso ai bimbi in quanto porta la pioggia e questa impedisce loro di giocare all'aperto. Di solito è raffigurato come un esserino minuto (delle dimensioni di un bimbo) con la faccia vagamente rassomigliante a quella di un ranocchio. E' vestito con un kimono e si protegge dalla sua stessapioggia grazie ad una foglia di ninfea. Il suo più grande desiderio è giocare con i bimbi e quando si sente rifiutato ( cosa che accade spesso visto che porta la pioggia ) reagisce facendo dispetti. In Uy è visto come uno spiritello cattivo ed insensibile ( ed infatti alla fine l'avrà vinta lui! ). Un'altra bella trovata di Rumiko Takahashi è quella di metterlo in contrasto con un'altra figura legata alla pioggia ( questa volta in positivo ): il Teruterubozu ( o Terubozu ). Questo pupazzetto ( che vi ricorderete sicuramente all'interno della sigla finale di "Ikkyusan il piccolo bonzo" ), è costituito da un lembo di stoffa con una testa tonda che i bimbi appendono fuori dalla finestra nei giorni di pioggia affinché possa tornare a splendere il sole e loro possano tornare a giocare fuori.

Notizie sui Tanuki i Kitsune

Ci troviamo di fronte a due spiriti classici della mitologia "made in Japan". "Kitsune" significa "volpe". Il termine più completo per definire questo spirito è "Kitsune-Tsuki" ovvero la "Follia della volpe" che è la possessione di un essere umano da parte di uno spirito volpino. Si dice che riesca ad entrare più facilmente nelle donne attraverso il collo o le mammelle. In Uy sono presentati due tipi di "Kitsune". Il primo lo troviamo in "Lamù n° 5" ed è un vero e proprio spirito extraterrestre con dei problemi di alcoolismo che si impossessa del povero Ataru causando lo scompiglio a Tomobiki. Il secondo ( che fa la sua prima apparizione nel n° 29 del manga nostrano ), è un volpacchiotto molto carino ed innocuo. Il poverino si innamora di Shinobu e fa di tutto per conquistarla ( senza successo ). Possiede il potere di trasformarsi in qualunque persona voglia, ma a modo suo! In pratica resta sempre lo stesso volpacchiotto e al massimo gli spunta un vestitino o una parrucca! Comunque è un personaggio molto tenero.

Tanuki invece significa "tasso". Nell'immaginario nipponico il tanuki è dotato di poteri magici ed è davvero dispettoso. Per l'esattezza riesce a trasformare le foglie in qualsiasi cosa ( anche se di solito le trasforma in gioielli o in denaro per divertirsi alle spalle degli uomini ), ma l'effetto dura davvero poco! L'unico tanuki di Uy è "Oshima" che appare per la prima volta su Lamù n° 20. In quella storia ( intitolata "La gratitudine del tanuki" ), Rumiko Takahashi dà la sua interpretazione della fiaba "La gratitudine della gru". Questa fiaba narra di un uomo che un giorno, trovando una gru intrappolata, la libera. Dopo alcuni giorni una ragazza gli si presenta chiedendo ospitalità. Vedendo che l'uomo possedeva un telaio, gli chiede di poterlo usare per ripagarlo dell'ospitalità, ma non dovrà mai sbirciare dentro la stanza dove ella lavora. Dopo un po' la ragazza gli consegna uno splendido tessuto pregandolo di venderlo. Questo avvenne per molti giorni e l'uomo si arricchì copiosamente. Ma un giorno, incuriosito, sbirciò dalla porta e vide una gru che si strappava le penne più belle e le tesseva. La gru così spiegò lui che questo era il suo modo di ringraziarlo per avergli salvato la vita e che però, avendola vista lo avrebbe abbandonato. Di questa fiaba la "principessa" ne ha fatto una versione col tanuki protagonista ai danni di Ataru! Non so se esista una versione animata dell'episodio ne' se esso sia stato importato e tradotto, ma vi assicuro che è uno spasso :)

Il corpo insegnanti del Liceo Tomobiki

Questi personaggi, importanti nell'economia della serie, sono i protagonisti di molti esilaranti episodi e sono presenti in quasi tutte le storie. Sono molti e spesso alcuni non sono mai nominati per nome, quelli più importanti sono: il preside, il professor Onsen e il professor Hanawa. Il preside è un tipo calvo e basso, un bonaccione con l'hobby di organizzare le gare scolastiche più strampalate della storia dei manga. Tra le altre ricordiamo quella della scultura in "mochi" e la gara di nuoto ad ostacoli. Fa sempre coppia fissa col "gatto Kotatsu" che è anche il suo assistente personale e guardia del corpo. Il professor Hanawa è il primo professore della scuola ad essere tipicizzato dalla Takahashi. Di indole troppo buona è spasso preda degli inganni di Moroboshi&truppa che gli inventano qualsiasi scusa idiota pur di saltare le lezioni. Diverso da Hanawa è il celeberrimo prof. Onsen... E' il nemico giurato della 2-4 ( di cui è insegnante ), e le sue lezioni sono quasi sempre delle battaglie che finiscono con la sua disfatta. Le sue punizioni sono terribili e quasi sempre ne fa le spese il nemico pubblico n° 1 del Tomobiki: un certo Moroboshi...

Il suo nome deriva dal simbolo dei "bagni pubblici" ed è appunto un epiteto irriverente dell'autrice verso l'intero mondo scolastico del sol levante. Nel manga, quando spiega qualche lezione agli allievi, in realtà quello che pronuncia sono versi delle canzoni dei Beatles!!! A parte l'assoluta validità dei testi di Lennon e McCartney, mi sembra che questa sia un altra frecciatina verso i boriosi e stucchevoli professori giapponesi! Per quello che ci è dato vedere, per la Takahashi la scuola dovrebbe essere una lotta continua tra insegnanti e professori...che la "principessa" rimpianga i meravigliosi moti del '68???

Curiosità: Tomobiki è un quartiere di Tokyo, famoso per la sua stazione ferroviaria. Se non sbaglio proprio in quella stazione c'è la rimessa dei treni, e di conseguenza "Tomobiki" suonerebbe un po' come "ultima fermata" ( che abbia per una volta ragione io? :); ma c'è chi dice che starebbe per "amici, uno sconto", il che sarebbe anche azzeccato :)

Onsen in una storia impersona persino Musashi Miyamoto!

Notizie su Musashi Miyamoto

Ben-nosuke, conosciuto con il nome di Miyamoto Musashi, in maturità con il nome di Shinmen Musashi-no-kami Fujiwara-no-genshin. La sua famiglia proviene dal clan Arima di Kyushu (isola meridionale tra le 4 principali del Giappone); suo nonno, Hirada Shoken fu vassallo di Shinmen Iga-no-kami Sudeshige, daimyo del castello Takeyama, di cui sposò la figlia acquisendo il diritto di portare il nome Shinmen. Musashi-no-kami significa signore dei Musashi, mentre Fujiwara-no-genshin sta per sapiente dei Fujiwara, clan che discende dai primi seguaci della dea Amaterasu (dea del sole) che fu per 1000 anni il più potente del Giappone. Venne abbandonato all’età di 7 anni dal padre Munisai, guerriero di professione, venendo adottato dallo zio materno prete da cui forse apprese i primi rudimenti della scherma, mezzo con il quale cercava di disciplinare la violenta aggressività del ragazzo.
Musashi uccise all’età di 13 nel suo primo duello Arima Kihei, samurai noto per la sua abilità con la spada e con lo Yari (lancia), della scuola Shinto-ryu. Il secondo duello lo disputò a 16 anni contro Tadashima Akyama, il quale ottenne prima di morire un riconoscimento per il suo valore da Musashi, in seguito comincia un pellegrinaggio senza meta in cerca di avventure e affermazione personale. Durante il suo viaggio partecipa alla battaglia di Sekigahara sopravvivendo a quei terribili 3 giorni e alle feroci settimane successive.
Poi all’età di 21 si diresse a Kyoto progettando una vendetta, la famiglia Yoshioka dava tradizionalmente il maestro d’armi agli Ashikaga e in seguito alla sconfitta di questi ultimi Ieyasu aveva proibito agli Yoshioka di esercitare il mestiere delle armi. Molti anni prima il padre Munisai era stato invitato da parte dello shogun Ashikaga Yoshitaki a dimostrare la sua abilità e vinse 2 su 3 incontri contro gli Yoshioka, Cosi la presenza del figlio di Munisai in città provocò l’onore della famiglia, cosi giunse la sfida con il capo clan, Seijiro. Lo scontro avvenne su una collina vicino Kyoto, Musashi arrivò in ritardo all’appuntamento e, senza scusarsi, attaccò con violenza buttando a terra l’avversario munito di una vera spada. 

Poi con un colpo del suo bokuto ( = spada di legno ) lo colpì in testa. Seijiro non morì ma durante il ritorno a casa si tagliò il codino, simbolo della casta guerriera; questo significava che era stato disonorato al punto di non poter più combattere. Musashi continuò a permanere in città costringendo il fratello di Seijiro, Denshichiro, a sfidarlo, ma non ebbe miglior sorte. Arrivando di nuovo in ritardo come strategia per innervosire l’avversario, Musashi lo stese con un sol colpo del suo bokuto. Cosi ora rimaneva solo il giovane Hanshichiro, figlio di Seijiro che non aveva ancora l’età per essere considerato samurai, ma la tradizione di famiglia imponeva il duello e Musashi non voleva lasciare alle spalle un giovane che in seguito avrebbe cercato di vendicarsi. Il duello venne fissato in un bosco di pini, contando sulla strategia del ritardo Hanshichiro giunse sul posto accompagnato da famigliari armati deciso di tendergli un agguato, ma Musashi era nascosta già al sorgere del sole e, ascoltati i progetti, sbucò nel mezzo del gruppo impreparato uccidendo lo Yoshioka ( sempre con il suo bokuto ) senza che questi avesse il tempo di sfoderare la sua spada e poi affrontando con due spade le lance degli altri, respingendoli e uccidendone alcuni finché, davanti agli archi degli altri che cercavano di colpirlo, si dette alla fuga.
Nel 1605 visitò il tempio di Hozoin per sfidare Oku Hozoin, prete Nichiren allievo del famoso bonzo Zen Hozoin Inei, che aveva creato la sua scuola dopo aver studiato con Izumi Musashi-no-kami di Shinto-ryu. Musashi lo batté 2 volte in duelli incruenti usando la spada di legno corta contro lo yari dell’avversario. Questi duelli gli permisero di fermarsi per un breve periodo al tempio, cosi ne approfittò per studiare le tecniche e per disputare la loro filosofia.

Musashi continuava il suo viaggio sulla via di Heiho. in Iga incontrò Shido Baikin un esperto di kusari-gama, un arma composta da una catena di 2 metri circa, alle cui estremità è fissata una falce. Il duello si disputò davanti agli allievi dell’avversario. Questi roteò la sua catena per avvolgere la spada di Musashi e tirarlo a se, ma Musashi estrasse la spada corta e lo trafisse di punta al petto; gli allievi lo attaccarono ma Musashi con le sue due spade li mise in fuga.

In Edo (Tokyo), un guerriero di nome Muso Gonosuke richiese un duello a Musashi. Musashi era seduto a intagliare una nuova arma nel legno e temporeggiò finché l’ebbe portata a termine; poi si alzò mettendosi in guardia con le sue due spade. Gonosuke attaccò per primo col lungo bastone di cui era specialista ma l’altro, avanzando diritto, ne neutralizzò l’azione dimostrando la sua superiorità. Gonosuke abbandonò il combattimento.
Musashi continuava il suo viaggio. In Izumo v’erano molti rinomati combattenti e Musashi chiese al signore Matsudaira di incontrare il più forte dei suoi paladini. Venne scelto per il duello un samurai che maneggiava un bastone esagonale lungo oltre due metri e lo scontro avvenne nei giardini della libreria del castello. Musashi usava due spade di legno. Strinse l’avversario contro i gradini, lo colpi al viso mentre saliva sul secondo di essi e poi sulle braccia mentre indietreggiava. Straordinariamente lo stesso signore Matsudasra chiese di combattere con Musashi, che ripeté la medesima tattica, usando la "scintilla della falce" per spezzare l’arma dell’avversario su un attacco violento. Matsudaira si inchinò alla sconfitta e Musashi rimase qualche tempo presso di lui ad istruirlo.

Il duello più famoso di Musashi avvenne in Kogura contro il giovane Sasaki Kojiro, famoso per la tecnica tsubame-gaeshi (contrattacco a coda di rondine). Questi aveva la stessa fama di Musashi. Fu chiesto il permesso del duello presso il signore Hosokawa Tadaoki e venne fissato alle otto del mattino sulla spiaggia di Muko-jima a circa 4 chilometra da Kogura. Al mattino Musashi fece ogni cosa con comodo, si tagliò come di consueto la sua arma, poi armato di spada corta e del Bokuto appena fatto si diresse sul luogo prestabilito. Arrivò con 2 ore di ritardo, sulla spiaggia si tolse la sopravveste, legò con la corda le maniche del kimono perché non gli impacciassero i movimenti e si strinse il fazzoletto sulla fronte per contenere i lunghi capelli. Sasaki Kojiro quando lo scorse, irritato, sfodero la spada e getto il fodero in acqua; si dice che Musashi in quel momento abbia gridato: " Hai perso, Ganryu. Nessun vincitore getta via il fodero della sua spada" (Ganryu è Sasaki Kojiro). La lama di Ganryu taglio il fazzoletto sulla fronte di Musashi mentre questi colpì in pieno la testa dell’avversario, Ganryu si accascio a terra lanciando ancora un attacco di punta che colpi il kimono di Musashi, questi lo colpì in petto e fu il colpo decisivo. Musashi sfoderò la spada corta, e balzando indietro a braccia aperte in segno di omaggio, poi si inchinò agli ufficiali e tornò in barca.

Arrivò al suo 29° anno di età, abbandonò i duelli per studiare l’applicazione della sua strategia al combattimento tra eserciti. Un paio di anni dopo ci fu l’assedio di Ieyasu al castello di Osaka per la ribellione degli Ashikaga. Musashi combatté contro i suoi vecchi commilitoni di Sekigahara. Poi ci furono altre opportunità di guerra e di assedio, ma la sua attività durante una ventina d’anni è mal conosciuta. All’età di cinquant'anni giunse al termina della Via, e non gli rimase altro che applicare l’Illuminazione ottenuta ad altre discipline, si dedicò così alla calligrafia, pittura, scultura, forgia di tsuba (elsa di spada), poesia e saggistica. Musashi era sempre vissuto scapolo, sporco e sifilitico. Scherzando si diceva di lui che fosse impossibile tentare di lavarlo finché aveva la spada al fianco...e la spada dormiva con lui! All’età di 40 anni circa adottò un ragazzo, Miyamoto Yori, con cui pellegrinò al nord, poi il Yori trovò impiego presso il signore di Kogura, qui Musashi dimorò per 6 anni. All’età di 57 anni divenne maestro d’armi di Hosokawa Tadayoshi, signore di Kumamoto, scrisse per lui "Heiho Sanjugo Kaiho" , 35 precetti di Heiho che riassumeva la sua esperienza; ma il daimyo morì improvvisamente e Musashi ne soffrì a tal punto che il suo fisico ne risentì. Si racconta che facesse fatica a sollevare i piedi da terra per salire i gradini e che dovesse essere aiutato; tuttavia il giorno in cui scoppiò un incendio, lo videro collegare due tetti con una scala e corrervi sopra agilmente: nei momenti di pericolo ritrovava la facilità d’azione. All’età di 60 anni scrisse sotto forma di lettera ad un allievo il "Gorin-no-sho" ( il Libro dei cinque anelli ), autoconfinandosi nella caverna Reigendo Appena prima di morire scrisse il "Dokko-do", la via che bisogna percorrere da soli, composto da 19 precetti, quel giorno diede ai suoi 3 allievi le spade e la sella, consegno il "Gorin-no-sho" a Terao Katsunobu (Magonojo), una copia del "Heiho Sanjugo Kaiho" a Terao Nobuyki. Morì sette giorni dopo, si narra che alla fine della cerimonia un tuono scosse il cielo e la terra, era Miyamoto Musashi che abbandonava il corpo. La sua tomba è a 6 chilometri da Kumamoto.

Questa scheda è opera di Stefano Crescia, l'autore di uno splendido sito sul "Libro dei Cinque Anelli" che vi consiglio di visitare ancora Stefano :)

Curiosità: Questa storia ( fino alla fine dello scontro con Kojiro Sasaki ) è narrata in una lunga storia su Uy, con il prof Onsen che interpreta Musashi, Shutaro che interpreta Kojiro e molti altri personaggi che si inventano un ruolo improvvisato. Una storia davvero divertente per chi conosce quella vera!

Notizie sul Saiyuki

"Saiyuki" è un antichissima e popolare leggenda cinese scritta da Wu Cheng’en che letteralmente significa "Viaggio in Occidente". Narra delle vicende del bonzo Tripitaka che, in compagnia dello scimmiotto Sun-wu-Kung (Son Goku, Sun l'acrobatico) di una divinità decaduta con la testa di maiale (il porcello delle otto astinenze) e di un alchimista trasformato in un mostro di palude (Sabbioso), parte verso l'India alla ricerca dell'edizione completa dei Sutra. Da questa leggenda sono tratti diversi anime come "Dragon Ball", "Starzinger", "The Monkey". Inoltre è citata in decine di altri anime e anche in Uruseiyatsura ( in un mix con uno sceneggiato di nome "Sanshiro Sugata" che andava in onda in Giappone nel periodo in cui usciva quella storia ).

Kotatsu Neko

Come potete ben vedere questo personaggio è un animale dalla mole notevole. In realtà è anch'esso uno spirito. Per l'esattezza era un gatto che una notte d'inverno morì di freddo a causa dell'insensibilità dei suoi padroni che non lo vollero far avvicinare al loro kotatsu. La sua storia mi offre lo spunto per raccontarvi un altra credenza dell'immaginario nipponico. Secondo il dettame Shinto, un anima che in vita non ha esaudito il suo sogno è destinata a vagare sotto forma di fantasma sulla Terra perché il desiderio è talmente forte che non la lascia partire verso il Paradiso. Queste anime inquiete possono liberarsi da questa maledizione soltanto esaudendo in qualche modo il loro desiderio. E' quello che accade al Kotatsu Neko ( che significa "gatto del Kotatsu" ), che si piazza inaspettato nella stanza di Ataru solo perché si innamora del suo kotatsu!

Il kotatsu è quel tavolino riscaldato ( ad elettricità o a carbone ) che è presente in molte stanze delle case giapponesi. Serve per riscaldarsi gli arti inferiori nelle fredde giornate ( e serate ) invernali ed autunnali. Kotatsu Neko è un gatto fantasma gigantesco, ed è anche la creatura più forte di Uy. Diventa presto amico del preside del Liceo e di Sakurambo, e queste sono le uniche persone che riescono a capirlo. E' ghiotto di thè e di takoyaki.