I Dinosauri

I Dinosauri

MA I DINOSAURI SI SONO ESTINTI DURANTE IL DILUVIO UNIVERSALE?

Ogni branca del sapere, per svilupparsi, ha avuto i suoi tempi. La geologia in particolare fu molto lenta: perché si affermasse come scienza occorsero veramente... delle ere geologiche!

Ancora nel ‘600 l’esistenza dei fossili, noti sin dai tempi degli antichi Greci, era avvolta dal mistero.

Se vi foste messi a chiedere in giro che cos’erano quelle strane rocce a forma di pesce o conchiglia, avreste avuto per tutta risposta una lunga serie di alzate di spalle. Magari qualcuno, più colto, vi avrebbe risposto che si trattava solo di sassi che per caso avevano preso quelle strane forme.

Solo pochi studiosi, tra cui Leonardo da Vinci, si erano chiesti se i fossili non fossero la traccia di animali realmente esistiti. "Che sciocchezza!" avevano ribattuto i dottoroni delle università, "Sono della stessa materia delle rocce, e non esistono animali simili in giro. Che altro possono essere se non delle semplici rocce dalla forma curiosa?".

E quelle ossa gigantesche che ogni tanto venivano scoperte, e che in Cina chiamavano “ossa di drago”?

Se fossero appartenute ad animali realmente esistiti, allora anticamente il mondo sarebbe stato popolato da lucertole mostruose (in greco “dinosauro” vuol dire proprio “lucertola mostruosa”)!! Certo una bestia così non sarebbe passata inosservata: com’è possibile che non se ne parlasse da nessuna parte, né nella Bibbia né nei racconti dei greci e dei romani? E che fossero animali estinti -continuavano quei dottoroni- era impossibile: per quale motivo allora Dio li avrebbe creati, se erano destinati a scomparire?

A voi queste forse sembreranno motivazioni campate in aria, ma per la mentalità di quei tempi erano molto sensate. Nonostante le battaglie di Galileo ed altri scienziati, la maggior parte degli studiosi della Natura guardava ancora alla Bibbia come ad un testo scientifico. E la Bibbia diceva che il mondo era rimasto esattamente così come Dio l’aveva creato in quei fatidici sei giorni, con quelle stesse montagne, quegli oceani e quelle specie animali. D’altra parte non c’era niente che dimostrava il contrario. La vita di un uomo è troppo breve per osservare dei cambiamenti nella forma di montagne o fiumi, e a quei tempi non potevano certo andare a riguardarsi delle vecchie fotografie!

C’erano però troppe cose che non tornavano. Intanto su numerose rocce erano evidenti delle stratificazioni, quindi qualche cambiamento ci doveva per forza essere stato. E le eruzioni vulcaniche, le inondazioni, i terremoti, non provocavano anch’essi delle trasformazioni nell’aspetto della Terra? E poi c’era il vecchio problema dei fossili, quelle “rocce” che avevano forme così simili ad animali, fino al più piccolo dettaglio: possibile fosse solo un caso? 

A un certo punto, intorno alla metà del ‘600, si fece strada l’ipotesi che forse il mondo non fosse sempre stato così come lo si vedeva. Ma a che cosa era dovuto il cambiamento?

La cosa più immediata fu pensare a una grande catastrofe che aveva sconvolto la Terra nei tempi antichi (teoria “catastrofista”). C’è chi pensò allo scontro con una cometa, o ad esplosioni di roccia nel centro della Terra, ma l’ipotesi più convincente sembrò quella di una spaventosa alluvione. D’altra parte nella Bibbia non si parlava del diluvio universale? In questo modo si salvavano capra e cavoli, cioè l’autorità della Bibbia e le osservazione degli studiosi. Quindi i poveri dinosauri erano esistiti, ma erano stati spazzati via dal diluvio universale. Chissà, forse erano troppo grandi per stare tutti nell’arca...

La teoria catastrofista aveva un sacco di difetti, ma un piccolo, importante, passo avanti era stato fatto. Il concetto di evoluzione, tanto della Terra quanto delle specie animali e vegetali, comincia ad circolare tra gli studiosi. I quali possono quindi dedicarsi allo studio delle trasformazioni delle rocce senza essere presi per pazzi. Ormai sapete che da Galileo in poi scienza è sinonimo di osservazioni e misure che siano indipendenti da idee filosofiche o religiose. Potremmo allora dire che la geologia nacque con i primi calcoli sul tempo di deposizione del calcare, grazie a cui fu contestata la teoria del diluvio universale: i 40 giorni del diluvio non erano certo sufficienti a giustificare le stratificazioni osservate nelle rocce di tutto il mondo.

Ci vollero altri due secoli perché, nel 1830, l’inglese Lyell pubblicasse il suo “Principi di Geologia”, in cui verrà spiegato il lentissimo processo attraverso cui si formano le montagne e le valli, i fiumi e i laghi. Finalmente nasceva la geologia. Ma, a tutt’oggi, non sappiamo ancora perché i dinosauri si sono estinti...