I Merli
Si tratta di uccelli insettivori, i cui maschi presentano un bel piumaggio nero lucente, con becco e rima palbebrale giallo brillante, mentre le femmine sono bruno scure e i giovani sono rossicci e macchiettati; la lunghezza si aggira su 25 cm.
Sono diffusi un po' in tutto il mondo, ad eccezione dell'Antartide, dell'Artico e di alcune isole della Polinesia.
Emettono come richiamo una nota persistente (tchink, tchink o tchiunk) ma il loro canto, che inizia sul finire dell'inverno e dura per tutta la stagione degli amori, è melodioso, tanto che sono sempre stati molto ricercati proprio per questo; sono in grado di imparare nuove melodie o di fare "duetti" con l'uomo.
Eccezionalmente si possono incontrare anche merli bianchi, tanto che i francesi hanno il proverbio c'est le merle blanc.
Sono frequenti nei boschi, nei parchi, nei giardini.
Si tratta di uccelli che da noi sono stanziali, ma nelle regioni più a nord con la cattiva stagione migrano nell'Europa meridionale e nell'Africa settentrionale; hanno confidenza con l'uomo e possono essere addomesticati con facilità.
Nidificano nelle siepi, nelle cataste di legna, su rampicanti nei giardini e anche sui terrazzi; è facile imbattersi nei loro nidi a forma di coppa, alla cui costruzione partecipano anche i maschi.
Le uova sono bianche o celestine.
Nei frutteti in primavera ed estate banchettano con ciliege, mele, pere, per cui possono rappresentare un problema per gli allevatori che generalmente si difendono appendendo ai rami fogli si alluminio o altro, ai quali peraltro gli animali si abituano rapidamente; si nutrono di bacche, piccoli insetti e lombrichi, che vanno a scovare anche nei vasi da fiore, sconvolgendone la terra.
In Italia la specie è protetta ed è proibito catturarli anche per allevarli in cattività.