Architettura Egizia

La civiltà egiziana ci ha lasciato alcuni dei monumenti più grandiosi dell'antichità: le piramidi.

Queste gigantesche costruzioni furono l'evoluzione dei primi recinti sepolcrali utilizzati dai faraoni: essi erano delle piattaforme quadrangolari e prendevano il nome di «mastaba».

Più mastaba sovrapposte, crearono la prima piramide a gradoni.

Successivamente la piramide prese la sua forma canonica, di perfetto prisma a quattro facce triangolari.

Una piramide è tuttavia un edificio di natura particolare.

Destinato a sepoltura, esso si componeva di ambienti interni, di impenetrabile accesso.

Le piramidi, pertanto, si presentavano come delle strutture gigantesche, più che non architetture vere e proprie.

Le piramidi furono edificate in un periodo compreso tra il 2.650 e il 2.350 a.C., successivamente caddero in disuso, ed i faraoni, per le loro sepolture costruirono templi con colonne a forma di papiro.

Gli egiziani adottarono, quindi, il sistema trilitico.

Questi templi erano caratterizzati da sale immense piene di colonne altissime a distanze ravvicinate.

Le colonne in pietra per non crollare dovevano essere realizzate solo da elementi non molto lunghi, e che necessitano pertanto di sostegni ravvicinati tra loro.

Da qui, quindi, il vincolo per gli egiziani di infittire di colonne gli ambienti dei loro templi, ottenendo ambienti di forma decisamente singolare.

L'architettura egizia, nei suoi caratteri di grandiosa imponenza, fissa una delle regole più seguite dalla progettazione futura: quella della simmetria.

La simmetria è il principio della regolarità di base delle cose artificiali. Gli edifici simmetrici hanno un rapporto con il contesto in cui sorgono ben preciso: si pongono come elemento di diversità rispetto all'habitat naturale.

Gli antichi egizi non avevano il nostro concetto di durata nel tempo : per esempio, un contadino costruiva la sua casa per se e per la propria famiglia con il materiale che aveva sempre a disposizione e cioè fango, paglia e legno. Chi voleva avere un qualcosa di più resistente o più accurato utilizzava i mattoni. La casa costruita in questo modo durava più o meno la vita del proprietario ed era ornata di pitture o semplicemente intonacata.

Anche gli edifici dei nobili erano costruiti secondo lo stesso criterio e persino i sontuosi palazzi dei faraoni erano costruiti con semplici mattoni crudi ed eventualmente con alcune parti in pietra. In pietra quindi veniva costruito solamente tutto quello che doveva durare in eterno e appunto sono oggi gli unici edifici rimasti : tombe e templi. Possiamo comunque dire che l'architettura è la massima espressione dell'arte egizia ed è legata prevalentemente alle tematiche religiose. La credenza religiosa degli antichi Egizi nel credere in un aldilà e la continuazione della vita nell'oltretomba, ha fatto in modo che i monumenti funebri diventassero gli elementi architettonici più importanti.

Gli egizi furono dei costruttori infaticabili e di grandissima perizia tecnica al punto di sollevare enormi massi pesanti tonnellate ad enormi altezze. Nonostante l'enormità degli edifici costruiti, questi non sono mai elementi di incombente pesantezza.

L'architettura privata e civile non è molto documentata.

Le grandi città come Menfi o Tebe dovevano essere molto estese e molto popolate. L'architettura egizia era la più grande e la prima dell'antichità: i suoi elementi costitutivi sono essenzialmente due: la colonna e l'architrave.

Anche se non furono quasi mai utilizzato gli egizi conoscevano molto bene anche l'arco e la volta