La Cinematografia

La Cinematografia

Louise-Jaen e August Lumière

Thomas Alva Edison

Il Cinetoscopio


La Cinematografia

La cinematografia è l'insieme delle azioni (artistiche e tecniche) che concorrono alla realizzazione di un film.

Il termine deriva da "cinematografo", una macchina per la ripresa (e la proiezione) di fotografie in rapida sequenza, in modo da rendere l'idea del movimento.

Nel 1891 Thomas A. Edison aveva brevettato il cinetoscopio, un apparecchio che possedeva già molte caratteristiche tecniche delle moderne macchine da presa, ma per assistere alla prima proiezione su schermo di una sequenza cinematografica bisogna attendere il 1895, quando i fratelli Louis e Auguste Lumière inventarono il cinematografo basato su di una fotocamera e un proiettore per pellicola 35 mm.

I primi films girati erano brevissimi.

L'attrezzatura si basava, per il trasporto della pellicola, su un meccanismo a griffa era leggera e portatile.

Con essa i fratelli Lumière organizzarono al Café de Paris il 28 dicembre 1895 la prima proiezione cinematografica della storia. Nel 1896 la cinematografia era ormai una attività conosciuta e redditizia.

Con lo sviluppo dell'industria cinematografica divenne necessaria una standardizzazione delle misure e, a questo scopo, nel 1909, una conferenza internazionale stabilì di adottare la pellicola di Edison, cioè la 35 mm con quattro coppie di perforazioni per fotogramma.

Lo standard è rimasto immutato fino ai nostri giorni. Il meccanismo a croce di Malta venne adottato per il trascinamento intermittente della pellicola nei proiettori, mentre nelle cineprese veniva impiegato il trascinamento mediante griffa.

Mancava solo l'invenzione di un sistema di registrazione e sincronizzazione del sonoro - i futuri Vitaphone nel 1926 e Movietone nel 1931 - a far sì che le fondamenta del cinema moderno fossero completate.

Louise-Jaen e August Lumière

Fratelli francesi (rispettivamente: Besançon, 1864 - Bandol, Var 1948; Besançon 1862 - Lione 1954), costruttori di macchine fotografiche, inventori e pionieri della cinematografia, crearono nel 1895 una primitiva cinepresa che serviva anche per stampare le immagini e proiettarle. L'apparecchio fu chiamato cinématographe, ed è da questo termine che derivò poi la parola "cinema".

Il loro cortometraggio La sortie des ouvriers de l'usine Lumière fu proiettato in pubblico per la prima volta il 28 dicembre 1895 al Salon Indien del Grand Café nel Boulevard des Capucines di Parigi ed è considerato il primo film della storia del cinema. Nei mesi successivi i Lumière produssero molti film di questo genere, come ad esempio L'arrivée d'un train en Gare de la Ciotat, Le goûter de bébé e L'arroseur arrosé, oltre al primo cinegiornale e al primo documentario.

I brevi film che proiettarono i fratelli Lumière documentavano la vita quotidiana e l'attualità, divertente e involontario prototipo del cinema comico, cui si aggiunsero in seguito ricostruzioni storiche e soggetti drammatici.

In concorrenza con i Lumière, Charles Pathé e Léon Gaumont impiantarono vicino a Parigi i loro laboratori, in seguito trasformati in studi cinematografici. E con loro, molte imprese artigianali si lanciarono all'assalto del mercato europeo e mondiale, alcune con produzioni rivolte al più vasto pubblico, altre con adattamenti cinematografici di opere letterarie o teatrali destinati a un pubblico colto.

Thomas Alva Edison

Edison, Thomas Alva (Milan, Ohio 1847 - West Orange, New Jersey 1931), inventore e industriale statunitense (nella foto a destra, alle prese con una pellicola fotografica, in compagnia di George Eastman).

Trasferitosi a Boston si dedicò completamente all'attività di ricerca, registrando numerosi brevetti. La vendita degli apparecchi telegrafici, via via perfezionati, gli procurò ingenti somme che nel 1876 utilizzò per aprire un piccolo laboratorio privato. Nell'ambito delle trasmissioni telegrafiche, estremamente significativa fu l'invenzione dei sistemi duplice e quadruplice che consentivano di trasmettere più messaggi contemporaneamente su una sola linea. Importante per lo sviluppo del telefono, inventato indipendentemente dall'italiano Antonio Meucci e dallo statunitense Alexander Graham Bell, fu il suo progetto del microfono a carbone (1876).
Nel 1877 annunciò l'invenzione del fonografo, mediante il quale il suono poteva essere registrato meccanicamente su un cilindro in lamina di stagno. Due anni dopo, Edison presentò pubblicamente la prima lampada elettrica, che ottenne notevole successo, e nel periodo seguente si dedicò al perfezionamento delle dinamo per generare la corrente elettrica necessaria all'alimentazione dei nuovi dispositivi. Nel 1882 progettò e realizzò la prima grande centrale elettrica della città di New York.
Nel 1887 Edison trasferì il laboratorio da Menlo Park a West Orange (entrambi nel New Jersey), dove proseguì esperimenti e ricerche. L'anno successivo inventò il cinetoscopio, il primo apparecchio con cui era possibile realizzare filmati per rapida successione di singole immagini. Tra le sue ultime invenzioni si ricordano la batteria di accumulatori Edison (una batteria di accumulatori alcalina al ferro-nichel), ancora estremamente rozza ma dotata di un'elevata capacità elettrica per unità di peso. Ideò e realizzò anche un fonografo con puntina di diamante, nel quale il suono veniva registrato su un disco anziché su un cilindro. Sincronizzando il fonografo con il cinetoscopio, realizzò, nel 1913, il primo film sonoro.

Altre sue scoperte sono il mimeografo e un metodo telegrafico senza fili per comunicare con i treni in movimento. Allo scoppio della prima guerra mondiale egli progettò e costruì impianti per la produzione di benzene, fenolo e derivati dell'anilina, che in precedenza venivano importati dalla Germania. Gli ultimi suoi anni lo videro occupato a perfezionare alcune invenzioni precedenti. Nel 1883 osservò l'effetto termoelettrico, detto effetto Edison-Richardson, che consiste nell'emissione di un flusso di elettroni da parte di un filamento riscaldato; le numerose applicazioni di questa scoperta nel campo dell'elettronica furono comprese solo molti anni dopo.

Il Cinetoscopio

La prima apparecchiatura che ebbe un certo successo commerciale venne prodotta in America da Thomas A. Edison, il cui laboratorio aveva sviluppato, verso la fine del 1889, una fotocamera a pellicola denominata cinetografo. L'apparecchio utilizzava le prime pellicole con supporto in celluloide inventate da George Eastman per le fotocamere a cassetta Kodak. Edison tagliò la pellicole in strisce larghe 35 mm e vi praticò quattro perforazioni sul bordo del fotogramma. L'attuale pellicola cinematografica era inventata!

Le immagini riprese con l'apparecchiatura di Edison vennero mostrate al pubblico nel 1893 con macchine a gettoni, e attraverso una lente, si potevano vedere le sequenze d'immagini. Era nato il cinetoscopio.

Anche se la funzione principale di una macchina da presa cinematografica - effettuare una serie di scatti fotografici - è di fatto simile a quella delle altre macchine fotografiche, la necessità di scattare più fotogrammi al secondo significa che il congegno tecnico deve assolvere al compito di far scorrere velocemente la pellicola attraverso la macchina. Perché scorrano agevolmente su rotoli così lunghi e per un facile riavvolgimento, le pellicole devono avanzare senza interruzioni, ma devono anche necessariamente muoversi in sequenza per permettere l'esposizione di ciascun fotogramma e l'effettuazione dei singoli scatti.

Il trascinamento della pellicola è permesso da uno o più rocchetti dentati attorno ai quali essa gira trattenuta nei denti da rulli pressori; i denti dei rocchetti si agganciano alla perforazione lungo uno o entrambi i lati della pellicola, facendo in modo che questa scorra a una velocità costante. La finestra è una piastra metallica con un'apertura rettangolare, contro la quale la pellicola viene mantenuta piana da dietro con un'apposita flangia di pressione a molla. Davanti alla finestra, l'obiettivo mette a fuoco sulla pellicola l'immagine capovolta del soggetto inquadrato attraverso l'apertura della finestra, che coincide con i contorni del fotogramma sulla pellicola. Nelle macchine da presa, la pellicola scorre in verticale, e l'altezza di ogni fotogramma, più lo spazio tra questo e il fotogramma successivo, corrisponde alla lunghezza di quattro fori. In una macchina fotografica, dove la pellicola è posizionata orizzontalmente, ogni fotogramma occupa la lunghezza di otto fori.

Tra la lente e la pellicola vi è un otturatore che alternativamente si apre per esporre la pellicola attraverso la finestra e si chiude nel momento in cui un nuovo fotogramma si affaccia all'apertura. Un otturatore-tipo consiste in una lamella di forma semicircolare, con un angolo d'apertura di 180°; l'otturatore è quindi aperto per metà del tempo e chiuso per l'altra metà. A 24 fotogrammi al secondo, ciò produce un tempo di esposizione di 1/48 di secondo per ogni fotogramma. In alcune cineprese l'angolo di apertura, e conseguentemente l'esposizione, possono essere modificati variando l'angolo dell'otturatore. Il trascinamento della pellicola è di solito prodotto da un meccanismo a griffa in movimento ciclico continuo, che si inserisce nella perforazione, tira in basso la pellicola di un determinato grado, si ritira durante l'esposizione, e così via. Al fine di garantire che la pellicola sia posizionata accuratamente e rimanga assolutamente ferma durante l'esposizione, molte cineprese sono equipaggiate con perni di regolazione che s'infilano nella perforazione e ancorano la pellicola durante l'esposizione. Per conciliare il trascinamento continuo e intermittente del film, al di sopra e al di sotto della finestra vi sono piccoli occhielli indipendenti.