La guerra dei Trent'anni

Fu la ribellione della Boemia contro gli Asburgo a dare avvio ad una guerra trentennale.

Si trattava di un conflitto che era in preparazione da tempo, ed il passaggio della Boemia prima sotto il controllo cattolico e poi, in seguito a violenti scontri praghesi, sotto Federico V (calvinista), pose in evidenza immediatamente la portata ideologica e il valore strategico del conflitto.

Fino al 1629 sarà la Danimarca a cercare di imporre la sua influenza sulla Germania settentrionale.

I conflitti italiani in Valtellina, poi, derivarono dal tentativo di ottenere un passaggio strategico da parte della Spagna tra Genova e l'Europa Settentrionale.

Dal 1630 fu Gustavo Il Adolfo di Svezia a cercare di imporre la sua presenza nel mar Baltico.

Dal canto suo la Francia fu indotta ad intervenire, dopo essersi alleata con Olanda e Svezia, in funzione anti-asburgica.

La pace di Westfalia del 1648 riconobbe la supremazia francese nel Vecchio Continente e segnò il destino politico della Germania per moltissimo tempo e la fine della egemonia spagnola in Europa.

D'altro canto, sia l'Inghilterra di Cromwell, sia la Francia di Luigi XIV, manifestarono presto le loro mire espansionistiche verso l'Olanda.