Ostia Antica

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Scavi di Ostia Antica

Prima di entrare nella città vera e propria passando per le mura, si transita lungo la via delle Tombe, una strada dove ai lati si ergevano tombe di vario genere.

Ecco una breve introduzione sulla storia di Ostia Antica:

Tra la fine del sec. V e l’inizio del sec. IV a.C. viene fondata, secondo la leggenda, dal re Anco Marzio.

Nel sec. I a.C. fu saccheggiata e distrutta da Mario.

Silla la ricostruì dotandola di mura lunghe circa m. 2.500.

Durante l’ età imperiale ebbe un grande sviluppo.

Nella meta del sec. I d.C. Claudio vi costruì un porto.

Tra il 100 e il 112 d.C. Traiano vi costruì un altro porto.

Fu Costantino, che togliendogli i diritti municipali, affrettò la sua fine.

Tuttavia nel sec. IV non poté resistere al trasferimento della capitale da Roma a Costantinopoli.

Fu devastata dai Goti nel sec. IV d.C..

Gli scavi furono cominciati nell’800 sotto Pio VII e Pio IX.

Così, entrando per la porta Romana, si continua per il Decumano Massimo, la continuazione della via Ostiense e anche l’asse orizzontale generatore della città che si unisce col Cardo Maximus, l’asse verticale.

Il primo reperto che colpisce è stato un pozzo nel centro della strada, che fu scavato quando l’acquedotto fu distrutto.

Lungo il Decumano, si notano dei solchi sulle pietre che formavano la strada, causate dallo scorrimento delle ruote dei carri.

PIAZZALE DELLE CORPORAZIONI

Si trova proprio dietro il proscenio del Teatro. Fu pensato in epoca augustea come luogo dove gli spettatori passavano gli intervalli tra le rappresentazioni.

Era costituito da un doppio portico, rifatto da Adriano, dove gli spazi tra le colonne venivano occupati dalle corporazioni di mestiere.

Questo piazzale conserva ancora i mosaici figurativi e inscritti, che rappresentano delle vere e proprie insegne di uffici: erano negozianti di stoppa e corde, barcaioli e marinai di bastimenti da trasporto, misuratori di grano, di Roma, di Cartagine, di Ostia, di Narbona, di Cagliari, di Alessandria, ecc.

TEATRO

Il primo impianto fu eretto da Agrippa nel sec. I a.C., ma la struttura in mattoni, notevolmente integrata in epoca moderna, risale al rifacimento operato nel 196.

E’ a pianta semicircolare e di tipo romano. Però, a differenza della più frequente disposizione a ridosso di una collina, si eleva tutto dal terreno pianeggiante.

LAVANDERIA

Si osservano dei bacini e delle vasche che servivano a lavare e a risciacquare i panni. Per lavare usavano degli acidi naturali, precisamente i liquidi organici.

MITREO

Il Mitreo era uno dei santuari dedicato al dio Mitra, dio solare, i cui fedeli seguivano un rituale orientale.

In fondo si trova la statua della divinità, sul pavimento degli altri mosaici e all’ingresso si vede una vaschetta destinata a raccogliere il sangue delle vittime sacrificate.

MULINO

E’ un edificio di macinazione del grano e di impastatura del pane. In questo caseggiato si sono mantenuti molto bene i mulini. Questi avevano dei fori ai lati fatti per inserire le leve per girare, con buoi o schiavi, tutto il marchingegno.

 NEGOZIO

I negozi, ad Ostia, erano per lo più simili a quelli che vediamo ancora oggi nei paesini. Infatti avevano due piani (si notano grazie a dei buchi, situati tutti alla stessa altezza, lungo le pareti, dove dovevano stare le travi del piano superiore): quello di sopra, dove il padrone dello stabile dormiva; quello di sotto, dove svolgeva il proprio lavoro.

BAR

Questo edificio era un vero e proprio bar del tempo. C’era un bancone di marmo, dietro al quale si posizionava il barista, due vaschette e dei ripiani, sempre marmorei, dove venivano posate le stoviglie pronte per essere usate.

FORO

Era il centro politico di Ostia, che oggi si presenta nella sistemazione operata sotto Adriano. Vi si affaccia il Capitolium:

CAPITOLIUM

E’ il massimo tempio della città. Esso si erge sopra un alto podio accessibile da un’imponente gradinata che conferisce una grande sensazione di altezza. Risale ad

BAGNI

Si trattava di una stanza con un ripiano, simile a una panca attaccata al muro, lungo le pareti dove si trovavano dei buchi dallo scopo evidente.

Vicino l’ uscita si trovava una vaschetta per lavarsi le mani.

TERME DEL FORO

Furono costruite nel sec. II, ampliate e in parte rifatte nel IV.

La prima sala era chiamata il Vestibulo, una specie di spogliatoio. Ci sono stanzeche non erano riscaldate, dove si faceva attività fisica. Mentre quella riscaldata era una sorta di sauna moderna. E’ caratteristico il modo con cui veniva riscaldata: sotto la stanza vi era un luogo dove, con una fonte di calore, veniva riscaldata l’aria, che rendeva caldo il pavimento e saliva, attraverso dei fori verticali, lungo le pareti.

Esisteva poi una stanza meno calda della prima, ma dove si trovava una vasca di acqua calda, dove naturalmente ci si immergeva.

Alla fine, prima di entrare nell’ultima stanza particolarmente fredda, si passava in una tiepida, che serviva a rendere più graduale lo sbalzo di temperatura tra quella caldissima e quella freddissima.