Antonello da Messina

Antonello Da Messina Nasce nel 1430, è colui che da il via al rinnovamento artistico del Meridione d'Italia.

La sua formazione avviene a Napoli alla Bottega di Colantonio. A quei tempi il Sud era dominato dagli Angioini (francesi),nel 1442 arrivano gli Spagnoli che si appropriano di tutte le ricchezze dei predecessori, adoravano collezionare opere di cultura e arte fiamminga; l'arte fiamminga è un arte di tipo borghese, che aveva grande importanza nella società delle Fiandre.

Gli artisti erano molto interessati al tema della luce, lo si può notare dalla costante presenza di finestre nei dipinti, amavano rappresentare gli interni delle case, ed erano particolarmente minuziosi nella cura dei piccoli dettagli.

Non conoscono però la prospettiva, sono piuttosto impacciati nella costruzione dello spazio, "introducono" l'utilizzo della pittura ad olio, già esistente ma poco conosciuta ed utilizzata, inventano addirittura una speciale tempera che asciugava più rapidamente.

Con l'utilizzo della pittura ad olio, ottengono diversi vantaggi:

- Possibilità di procedere per velature, questo perché era trasparente e più liquida della normale tempera.

- Comporre quindi dettagli più accurati.

- Ricerca di determinati effetti di luce: naturale ed artificiale.

Bisogna sottolineare che in un dipinto nordico(fiammingo),nulla del soggetto rappresentato viene dimenticato o lasciato all'immaginazione o all'interpretazione dell'osservatore.

Antonello Da Messina fu uno dei più innovativi ritrattisti del 400'Tra il 1474 e il 1476 soggiorna a Venezia, città che influenza molto il suo stile, le inconfondibili caratteristiche dei suoi ritratti erano:

- Quasi sempre sfondo nero

- Figure a 3/4 opp. in scorcio

- Figure rappresentate col busto corto o appena sotto le spalle

Era molto interessato alla psicologia e raffigurare un profilo avrebbe significato per lui riallacciarsi eccessivamente al classico, es. romani coniavano le loro monete con profili di personaggi, i suoi soggetti non sarebbero risultati espressivi, quindi grande realismo di matrice fiamminga lo si può notare ad esempio in alcuni dei suoi ritratti ad olio:

- Ritratto d'uomo (1473, si pensa sia un suo autoritratto)

- San Sebastiano(1476)

- La Vergine Annunciata(1475)

Nel ritratto d'uomo si può notare una particolare influenza da parte di Piero Dalla Francesca, gusto per la forma e lo spazio, da considerare di gusto italiano, di gusto fiammingo notiamo il cappello e la minuziosità dell'abito e dei suoi particolari.

San Sebastiano, olio su tavola, era lo scomparto di un Trittico smembrato dalla Chiesa di San Giuliano, attualmente messo su tela, composto da tre santi, i quali venivano invocati in caso di peste, le frecce sono il simbolo del dolore della malattia. Scena volutamente irreale, vedi l'albero che nasce dal pavimento, espressione; posizione ponderata(classica) e prospettiva dal basso verso l'alto, questo perché probabilmente il trittico era posta sull'altare o in alto su una parete, la luce proviene da sinistra, da notare i virtuosismi nel pavimento e le greche dei tappeti veneziani sullo sfondo; corpo semplificato, statuario che non sente dolore, impostato in un modulo in correlazione con il cilindro al alto della figura, la caratteristica di impostazione in figure geometriche proviene da Piero Dalla Francesca. C'è una totale indifferenza della gente sullo sfondo, chi dorme chi chiacchiera, disinteresse...

Non è interessato alla realtà della scena, bensì solo ed esclusivamente alla rappresentazione e alla cura dei particolari.