Carlo VIII
Re di Francia (Amboise 1470-1498)

Figlio di Luigi XI, gli succedette nel 1483, affidato alla tutela della sorella maggiore Anna di Beaujeu. Costei tenne fermamente il governo di Francia sino al 1491, attuando il matrimonio di Carlo con Anna, erede della Bretagna, che valse l'annessione al regno dell'importante ducato.

Assunto direttamente il governo, Carlo, giudicando il momento favorevole per il disaccordo dei principi italiani, pensò di far valere i diritti sul Regno di Napoli come erede degli Angiò.

Al desiderio di Carlo VIII di intromettersi nelle vicende d’Italia si aggiunse un invito rivoltogli dal signore di Milano, Ludovico Sforza detto il Moro.

Questi usurpa il potere del nipote Gian Galeazzo, imparentato con gli Aragonesi di Napoli, e teme pertanto che costoro tramino contro di lui appunto per restaurare in Milano la legittima autorità di Gian Galeazzo.

Prima però di scendere in Italia, Carlo volle assicurare le frontiere sottoscrivendo gravosi trattati: con l'Inghilterra (Etaples, 1492: impegno a pagare una somma enorme), con la Spagna (Barcellona, 1493: rinunzia alla Cerdaña e al Rossiglione), con l'Austria (Senlis, 1493: cessione dell'Artois e della Franca Contea).

Finalmente, nel 1494, mosse alla conquista del Regno di Napoli, che portò facilmente a termine nel febbraio seguente.
Infatti Carlo VIII fu ricevuto regalmente in Milano dal Moro, che poco dopo la sua partenza fu anche liberato,o si liberò, dell’incomoda presenza di Gian Galeazzo, morto il 21 ottobre probabilmente perché fatto avvelenare.

A Firenze Piero de’ Medici, figlio e successore di Lorenzo il Magnifico, si arrese a Carlo.
Papa Alessandro VI Borgia lasciò via libera al re francese, purché non venisse messa in discussione la legittimità del suo potere.

Il re di Napoli Alfonso II, da poco succeduto al padre Ferdinando I, abdicò in favore del figlio Ferdinando II, sperando che questi fosse più accetto ai baroni scampati alla feroce repressione della congiura del 1485 e al popolo; ma fu una mossa inutile, e Ferdinando II, abbandonato da tutti, non potendo organizzare alcuna resistenza, si rifugiò nell’isola d’Ischia.

Ma si formò subito tra Milano, Venezia e papa Alessandro VI una coalizione antifrancese, favorita e sostenuta dall'Austria e soprattutto dalla Spagna, infatti gli alleati si resero tardivamente conto del pericolo rappresentato per la loro stessa libertà da una massiccia presenza della Francia nell’Italia meridionale; Carlo, lasciato un viceré a Napoli, riuscì nella battaglia di Fornovo (6 luglio 1495) a disimpegnarsi dagli eserciti della lega e ripassò poi le Alpi.

In breve però l'Italia meridionale fu interamente riconquistata dagli Aragonesi.

Carlo preparava una nuova spedizione in Italia, quando perse la vita a causa di un banale incidente.