Trekking a Piedi
Monte Leano
(alt. 676m)
Partenza:
Santuario di S. Silviano -Terracina (LT)
Catena Montuosa:
Ausoni
Dislivello: 600 m
Durata: 6h00'
Difficoltà: Facile
Per giungere al santuario di San Silviano:
Provenendo da Roma, seguire la S.S. Appia fino al km 98,800 dove, poco prima del bivio per Formia, si svolta a sinistra per una via che scorre parallelamente all’Appia, da questa svoltare immediatamente a sinistra per via della Madonnella.
A questo punto occorre svoltare subito a destra dopo il passaggio a livello.
Proseguire per un po’ e svoltare a sinistra seguendo l’indicazione per il ristorante “C’era una volta” (prestare attenzione al cartello che è visibile per chi proviene dal senso opposto al vostro).
Seguire le indicazioni per il ristorante o per il santuario di San Silviano visibile alla vostra sinistra.
Parcheggiata l’auto nei pressi del santuario si prosegue brevemente lungo la strada incontrando un bivio, si svolta a destra nella direzione opposta a quella del ristorante (sul muro in corrispondenza del bivio cominciano i segni bianchi e rossi).
Si prosegue lungo la strada fino ad arrivare all’inizio della pinetina dove c’è una targa esplicativa dei sentieri.
Sulla targa, in corrispondenza dell’indicazione S.Silviano, è indicato il punto in cui vi trovate, cioè esattamente alla congiunzione del sentiero rosso e di quello blu (infatti lì a fianco a voi sono ben visibili anche i segni blu).
Il sentiero che vi consigliamo di percorrere è quello rosso (ovviamente in senso orario), fino a quando si congiunge nuovamente al sentiero blu (punto indicato sulla targa come Cima Leano).
Dalla targa, proseguite quindi lungo la strada che si restringe man mano che sale e allo stesso tempo il panorama si allarga, sono ben visibili Terracina, il tempio di Giove Anxur in cima alla collina sopra la città, tutte le isole Pontine e l’isola d’Ischia.
Arrivati a un bivio, potete proseguire diritti in direzione del traliccio superato il quale e proseguendo brevemente sulle rocce sottostanti, si scorge il primo dei due speroni rocciosi chiamati “Torri di Leano”, con sullo sfondo il promontorio del Circeo.
Ritornati al bivio precedente, si continua per un altro breve tratto in salita fino alla biforcazione del sentiero in corrispondenza di un altro traliccio con una piccola costruzione.
Proseguendo dritti, si giunge alla statua della Madonna del Lazio (440 metri s.l.m.), posta in cima alla parete rocciosa che sovrasta le due Torri di Leano entrambe ben visibili. Molto suggestivo, oltre alle isole, è il promontorio del Circeo proprio di fronte a voi con a destra tutta la pianura pontina.
Una volta ritornati alla biforcazione precedente, potete lasciare la stradina e proseguire verso la cima del Monte Leano.
Da questo momento i segni bianchi e rossi sono un po’ meno frequenti, quindi occorre prestare attenzione per non perderli. Dopo un tratto in salita, il sentiero si addentra in un bosco molto caratteristico, fino ad arrivare ad uno slargo con una cisterna circondata da uno steccato.
Il sentiero prosegue verso destra, uscendo dal bosco e attraversando una radura, fino a quando, a fianco dei segni bianchi e rossi, si incontrano anche i segni bianchi e blu.
Siete quindi arrivati al punto in cui il sentiero rosso della targa si congiunge con quello blu.
Il sentiero rosso prosegue ancora per pochi metri fino a una piccola altura da cui si può ammirare il panorama, oltre che verso il mare, anche verso le montagne dell’interno.
Il sentiero blu si addentra invece nel bosco, fino a ritornare alla pinetina (presenta una certa difficoltà di percorrenza).
La via più comoda per scendere è ritornare per il sentiero rosso da cui si è venuti.
Volendo, si può prima provare a raggiungere il punto più alto di Monte Leano (676 metri s.l.m.), sulla sinistra rispetto al punto in cui salendo avete trovato sia i segni bianchi e rossi che quelli bianchi e blu: sono poche decine di metri di dislivello, ma il sentiero è assente.
Le informazioni relative all'itinerario elencato sono state reperite su internet;
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Vi invitiamo, prima di partire, a contattare le strutture competenti.