Riserva Naturale del Bosco di S. Antonio

IIl Bosco di Sant'Antonio è la prima riserva naturale istituita dalla Regione Abruzzo (1985).

Oltre ai notevoli valori ambientali e naturalistici conserva antiche testimonianza storiche che meritano di essere citate. Si ritiene, infatti, che l'antica via romana Minucia lambisse proprio l'attuale bosco di Sant'Antonio.

L'unica via di comunicazione tra i popoli italici della regione appenninica centrale e meridionale era quella sottile linea tra boschi secolari ed altopiani incontaminati che i romani migliorarono per collegare Corfinium ad Aesernia. Sembra inoltre che nel Medioevo i Peligni della vicina conca di Sulmona avessero una superiorità politica, economica e culturale sulle altre popolazioni italiche, grazie alla via di comunicazione che rendeva possibili gli spostamenti dei mercanti.

Nel Medioevo si sviluppò il culto di Sant'Antonio, divinità cristiana che protegge gli animali ed il bosco ne conserva ancora oggi il nome.

La straordinaria bellezza degli alberi secolari miracolosamente scampati all'azione distruttrice dell'uomo rende il bosco un ambiente meritevole di interesse e tutela.

Gli antichi faggi ed i maestosi aceri assumono forme e colori interessanti in ogni stagione e tra questi merita senza dubbio una segnalazione il Grande Faggio a Candelabro.

D’inverno, nel pianoro sottostante, si snoda una delle più belle piste per sci di fondo abruzzesi; d’estate si possono effettuare passeggiate più o meno facili.

La Riserva Naturale Regionale del Bosco di San Antonio si raggiunge in auto con la A25 Roma - Pescara, uscita Pratola Peligna, poi proseguire sulla SS17 per Sulmona, Cansano.

Arrivando da l'Aquila prendere la statale 17.

In treno si può utilizzare la linea Pescara -Napoli, stazione di Palena