FUMONE (FR)


La storia di Fumone ha origini oscure ed antichissime. I numerosi reperti romani visibili nel museo del castello, i frammenti di ceramiche, le statue votive e il vasellame appartenente al periodo Ernico (VIII A.C.) , conservati dal comune di Fumone, ne sono una testimonianza diretta; tuttavia una prova di vetustà è senz’altro data dall’incredibile posizione geografica della rocca che domina l’antica via Latina ( LA DIRETTRICE ROMA/NAPOLI ) per tratto di circa 50 KM oltre ad un vastissimo territorio ove sono visibili 45 comuni : tutte le città erniche (antecedenti alla nascita di Roma: Anagni, Alatri, Veroli, Ferentino) e le numerose città volsche della valle del sacco da sempre nemiche dei romani e ei suoi alleati.

La storia dell’Arx Fumonis è strettamente legata a quella della Chiesa a partire dal X secolo.

Attraverso il " Privilegium Othonis" il Pontefice Giovanni XII nel 962 ottenne dall’Imperatore Ottone I nuovi territori da aggiungere a quelli precedentemente donati da Carlo Magno al patrimonio di S. Pietro. Inespugnabile fortezza militare, il castello di Fumone divenne la principale castellania della Chiesa del Basso Lazio e fu usato per oltre 500 anni come punto di avvistamento ( le fumate che venivano effettuate dall’alta torre dell’Arx comunicavano a Roma e tutto l’ager romanus che nemici si erano immessi sulla via Latina e che presto sarebbero giunti a destinazione ) e utilizzato soprattutto come Prigione Di Stato per illustri DETENUTI POLITICI.

Data la sua importanza strategica, il Castello di Fumone venne gelosamente custodito dai papi e affidato, attraverso contratti di enfiteusi trigerazionali, a potenti famiglie nobili romane.

Nel 1116 vi fu inviato in catene il prefetto di Roma, di parte imperiale, Pietro Corsi.

Nel 1124, il castello ospitò Maurizio Bordino ( antipapa francese che prese il nome di Gregorio VIII ), avverso ai pontefici Pasquale II, Gelasio II e Callisto II che finalmente lo sconfisse e ve lo fece tradurre prigioniero. Nelle mura del castello, l’antipapa Gregorio VIII vi è ancora, dopo VIII secoli, sepolto e nascosto.

I tentativi di conquistare la rocca con la forza risultarono vani a chiunque, ivi compresi gli imperatori Federico Barbarossa ed Enrico VI. Solo i pontefici Onorio III, Eugenio III e Gregorio IX riuscirono nell’impresa, ma pacificamente con l’inganno o attraverso il pagamento di un forte indennizzo.

Nel 1295 vi fu rinchiuso e ivi morì San Pietro Celestino V , unico papa della storia che rinunciò volontariamente alla tiara.

Di grande fascino e suggestione la visita del luogo ove il Santo papa morì il 19 MAG 1296 dopo 10 mesi di prigionia. L’atmosfera di serenità e di pace, la tangibile spiritualità che si respirano nell’adiacente cappella, sono per chiunque il ricordo più vivo di tutta la visita del museo Celestino V e del castello di Fumone.

A seguito di questo episodio, nel 1588, la famiglia Longhi ( che attraverso il Cardinale Guglielmo Longhi iniziò la diffusione del culto Celestiniano ), discendente di Bonifacio VIII, acquistò il Castello e lo trasformò in santuario; ricavò anche dall’unificazione dei camminamenti di ronda, dei fossati e dei torrioni interni, un impressionante giardino pensile all’italiana, ricco di lussureggiante vegetazione, che è il secondo in Europa per altezza ed estensione.

Il monumentale giardino pensile , da cui si gode un panorama incredibile, si può ammirare durante la visita nel museo Celestino V.

Il museo Celestino V , con i suoi importanti reperti, è situato nelle sale medioevali del piano nobile del Castello di Fumone, un tempo residenza dei feudatari dell’importante fortezza della Chiesa.

Nella visita al museo Celestino V del Castello di Fumone sono molteplici i motivi di interesse: in primo luogo il particolare carattere sacro che la visita comporta (il 1° SET 1966 il pontefice Paolo VI visitò in forma ufficiale, per la medesima ragione, il santuario di Celestino V e il museo adiacente) la prigione ove morì il papa del gran rifiuto e la cappella adiacente costruita nel 1700 in sua memoria ; l’archivio ove sono conservati importanti documenti e un bambino imbalzamato , erede della famiglia Longhi e Caetani , numerose reliquie donate dalla S.Sede attraverso pontefici e Cardinali nei secoli; numerose opere d’arte di epoca romana, molte raffiguranti imperatori (I° sec. D.C.) o generali di epoca repubblicana (I° sec. A.C.); una collezione di urne cinerarie di epoca romana; varie sale del piano nobile del Castello di Fumone perfettamente conservate e arricchite da pitture dell’epoca rinascimentale; il monumentale giardino pensile ( 3500 mq. ) da cui si può ammirare la MAGr parte del territorio della ciociaria.

CASTELLO
Risalente all'alto medioevo, sin dall'XI-XII secolo la Rocca di Fumone divenne una piccola prigione dello Stato della Chiesa. La sua notorieta' e' dovuta comunque al papa Bonifacio VIII che nel 1295 vi fece rinchiudere Celestino V, l'unico Papa della storia ad aver rinunciato dopo pochi mesi alla tiara. Di grande fascino e suggestione, la visita nelle sale medioevali del palazzo degli antichi custodi della rocca, nelle cui mura ancora vi e' sepolto, nascosto dopo otto secoli, l'antipapa Gregorio VIII. Interessante anche la visita del giardino pensile all'italiana, ricavato dai camminamenti di ronda,dei fossati e dei vari torrioni interni.