SAN VITTORE DEL LAZIO (FR)

San Vittore è arroccato su di un colle che sovrasta la valle in cui il Liri confluisce nel Gari; il territorio comunale è il territorio laziale che s'incunea tra Campania e Molise.

Condivide con Accumoli, Acquapendente, Cittareale e Picinisco la particolarità di essere uno dei cinque comuni laziali il cui territorio comunale confina con più regioni diverse dal territorio di appartenenza.

Nel territorio comunale, precisamente in località Marena-Falascosa, molti resti di mura megalitiche, eretti probabilmente dai Sanniti, identificati con le mura di Aquilonia;

la cinta muraria è lunga circa un chilometro e mezzo snodandosi sul pendio Ovest del Monte Sammucro.

Sono stati rintracciati nel territorio comunale di San Vittore varie testimonianze pre-romane e romane oltre la cinta muraria.

San Vittore viene fondata nel IX secolo attorno ad una chiesa eretta dai padri benedettini di Montecassino, che governavano il territorio.

La più antica menzione del castello è del 1057 in un documento che attesta la sua appartenenza alla Terra di San Benedetto.

Nel XV secolo il castello appartenne ai Mancini di Venafro; alla loro estinzione passò con il palazzo e le terre ai Mancini di Napoli Marchesi di Fusignano, che però non vi risiederono mai, dimorando essi a Castel Baronia nel Principato Ultra.

Nel XIX secolo il Conte Antonio Mancini dei Marchesi di Fusignano (figlio del Conte Gennaro e di Lucrezia Cedronio dei Marchesi di Rocca d'Evandro), 1° Tenente della Gendarmeria Reale dell'Esercito delle Due Sicilie, ereditò tutti i beni di famiglia in Terra di Lavoro: egli, per primo, stabilì la sua dimora nel castello avito di San Vittore.

Per secoli fu un fiorente centro produttivo di oggetti in argilla, in bronzo fuso e legno; rimane in attività oggi qualche fornace per laterizi oggi, per il resto la popolazione è occupata nel settore industriale.

DA VEDERE

La chiesa di San Nicola è per la cittadinanza il monumento più importante: contiene cicli pittorici (XIV secolo) ritraenti le opere di misericordia e il martirio di Santa Margherita d'Antiochia.

La chiesa di Santa Maria della Rosa segue una impostazione architettonica molto antica: il campanile è collocato al centro della facciata.

La chiesa della Madonna delle Grazie, nei pressi del Camposanto, è stata restaurata nel 1968.